Con il Parere 1/17 del 30 aprile 2019, la Corte di Giustizia ha dichiarato il nuovo sistema giuri... more Con il Parere 1/17 del 30 aprile 2019, la Corte di Giustizia ha dichiarato il nuovo sistema giurisdizionale per la soluzione delle controversie tra investitori e Stati istituito dall\u2019Accordo economico e commerciale globale tra Canada ed UE (c.d. CETA), compatibile con il diritto primario dell\u2019Unione. I quesiti riguardavano tre distinti profili: l\u2019autonomia dell\u2019ordinamento giuridico e l\u2019esclusivit\ue0 della giurisdizione della Corte sull\u2019interpretazione del diritto UE; i principi di parit\ue0 di trattamento e di effettivit\ue0 del diritto europeo nonch\ue9 il diritto di accesso a un giudice indipendente e imparziale, garan-titi dalla Carta dei diritti fondamentali. Su tali ultimi profili si appunta la critica del presente commento. La limitazione della fruibilit\ue0 della nuova giurisdizione arbitrale permanente da parte delle sole imprese canadesi destinatarie di misure di di-ritto europeo lesive dell\u2019investimento \ue8 stata ritenuta legittima dalla Corte, sulla base della diversa nazionalit\ue0 dell\u2019investitore. Tale ragionamento prelude tuttavia al rischio di discriminazioni a rovescio. A parit\ue0 di situazioni, le impre-se europee assoggettate alle medesime misure lesive non saranno egualmente legittimate a ricorrere agli arbitri, ma, preclusa loro tale via, dovranno necessariamente adire gli organi giurisdizionali tradizionali. Sempre sotto la angolatura di una stringente verifica del rispetto dei diritti umani, avulsa dalla finalit\ue0 di promuovere un trattato a lungo negoziato dalla Commissione UE, anche il vaglio prospettico di conformit\ue0 del meccanismo arbitrale ai principii di precostituzione, indi-pendenza e soggezione alla legge appare, per serie e ben visibili ragioni, lacunoso e inappagante
L\u2019articolo esamina le conseguenze della celeberrima sentenza della Corte di Giustizia dell\u... more L\u2019articolo esamina le conseguenze della celeberrima sentenza della Corte di Giustizia dell\u2019Unione Europea del 6 marzo 2018 nel caso Achmea, che ha sancito l\u2019incompatibilit\ue0 delle clausole di soluzione delle controversie tra Stati e investitori contenute nei trattati bilaterali (\u201cBIT\u201d) intra-UE con il diritto dell\u2019Unione. Tra tali conseguenza, spicca la firma, il 29 maggio 2019, del Trattato tra gli Stati Membri dell\u2019Unione Europea avente ad oggetto la denuncia dei BIT tra Stati Membri. L\u2019articolo esamina le conseguenze di tale Trattato sui procedimenti arbitrali - rispettivamente conclusi, pendenti e iniziati successivi alla sentenza Achmea \u2013 instaurati in base alle clausole contenute in BIT intraeuropei e all\u2019articolo 26 del Trattato sulla Carta per l\u2019Energia (\u201cECT\u201d). Particolare attenzione \ue8 prestata all\u2019intenzione, riflessa nel Trattato, di mettere fine immediatamente ai trattati bilaterali a dispetto delle \u201csunset clauses\u201d in essi contenute. Gli autori esaminano poi le decisioni dei tribunali arbitrali che hanno sinora trattato \u2013 e regolarmente rigettato \u2013 obiezioni fondate sulla sentenza Achmea. Le prospettive di ottenere l\u2019annullamento o l\u2019esecuzione di lodi arbitrali pronunciati sulla base di BIT intra-UE e dell\u2019ECT \ue8 analizzata distinguendo i procedimenti soggetti alla Convenzione di Washington del 1965 e quelli non disciplinati da tale Convenzione. Le possibilit\ue0 di ottenere l\u2019annullamento o l\u2019esecuzione dei lodi dipendono in modo significativo dalla sede dei procedimenti arbitrali e dal luogo di esecuzione. L\u2019articolo esamina poi la privazione della protezione degli investitori derivante dalla sentenza Achmea e dalla denuncia dei BIT intraeuropei dal punto di vista dei diritti umani. La compatibilit\ue0 del Trattato sulla denuncia dei BIT intraeuropei con i diritti umani appare problematica soprattutto alla luce della rimozione retroattiva dei diritti degli investitori in assenza di meccanismi di protezione equivalenti
This chapter is about human rights and the intertwined relationship between history and internati... more This chapter is about human rights and the intertwined relationship between history and international law. From history to international law, it reconstructs the main phases that have led to the relative isolation of human rights law from international trade and investment law as well as international development law. From international law to history, it reflects on the \u2018power\u2019 of human rights norms and institutions to positively affect future historical developments and discusses the desirability and feasibility to overcome existing divides. The particular historical evolution of human rights as distinct from other domain of global governance is at the origin of its current \u2018effectiveness\u2019 crisis. The author concludes that if history may explain the relative isolation of human rights, only international law can pave the way for human rights coherent economic and development policies
American Journal of International Law, Oct 1, 2001
Baraldini (March 28, 2001), at .Corte costituzionale (Constitutional Court of Italy), March 22, 2... more Baraldini (March 28, 2001), at .Corte costituzionale (Constitutional Court of Italy), March 22, 2001.Following breast cancer surgery in a Rome hospital, Silvia Baraldini—an Italian national who had been transferred from the United States to Italy for the purpose of serving the remainder of her prison sentence in Italy—requested her release from prison while she received radiation treatments or chemotherapy. By order of November 24, 2000, the Tribunale di sorveglianza (Supervisory Court) of Rome for the District of Lazio, on its own motion, brought a challenge of constitutionality against the Italian statute (Transfer Implementation Law) implementing the 1983 Council of Europe Convention on the Transfer of Sentenced Persons (Strasbourg Convention).
Public Prosecutor v. Ashby. Judgment No. 161/98.Court of Trento, Italy, July 13, 1998.On February... more Public Prosecutor v. Ashby. Judgment No. 161/98.Court of Trento, Italy, July 13, 1998.On February 3, 1998, a U.S. Marine EA-6B aircraft, redeployed at Aviano air base as part of Operation Deliberate Guard in support of the multinational Stabilization Force (SFOR) in Bosnia, was on a low-level training mission over northern Italy when it severed the wires of the cable car at the Cermis ski resort near Cavalese, causing the deaths of twenty people. Because the exercise of criminal action is mandatory under Article 112 of the Italian Constitution, the public prosecutor decided that he had to institute preliminary investigations immediately, with a view to determining whether to prosecute. On July 13, 1998, an Italian judge, in a preliminary hearing, rejected the prosecutor's request that seven U.S. servicemen stand trial for the cable-car accident. The judge found that, under Article VII, paragraph 3(a) (ii) of the NATO Status of Forces Agreement (NATO SOFA), the United States, as the sending state, had the primary right to exercise jurisdiction over the case and that jurisdiction had not been waived. Accordingly, the judge dismissed the case.
This incisive book unveils and illuminates the relationship between international law and history... more This incisive book unveils and illuminates the relationship between international law and history, providing examples from a wide range of domains of global governance. With particular reference to international human rights, humanitarian and criminal law, leading scholars and practitioners in international law, history and diplomacy offer original analysis and innovative paradigms of cross-interdisciplinary research in the field. There is a deep and multifaceted relationship between international law and history \u2013 political events have legal implications, and international norms and institutions may influence the course of history. This incisive book unveils and illuminates this nexus, providing examples from a wide range of domains of global governance. Analysing this intertwined relationship with particular reference to international human rights, humanitarian and criminal law, this timely book features contributions from leading scholars and practitioners in international law, history and diplomacy. History and International Law, with a foreword by ICJ Judge Giorgio Gaja, covers topics ranging from the connections between current and historical events and human rights protection in the EU, to the ways in which ICC investigations and prosecutions continue to affect political developments in Africa. The authors offer examples of original analysis, establishing innovative paradigms of interdisciplinary research in the field. International lawyers and academics will find this book both useful and insightful. It will also prove valuable to scholars and students of the history of international law, diplomacy and international relations
Il contributo esamina i limiti degli attuali regimi di repressione dei crimini internazionali - i... more Il contributo esamina i limiti degli attuali regimi di repressione dei crimini internazionali - in particolare atti di terrorismo - quando questi sono compiuti da individui che agiscono in nome e per conto di uno Stato, o comunque "under color of government
Con il Parere 1/17 del 30 aprile 2019, la Corte di Giustizia ha dichiarato il nuovo sistema giuri... more Con il Parere 1/17 del 30 aprile 2019, la Corte di Giustizia ha dichiarato il nuovo sistema giurisdizionale per la soluzione delle controversie tra investitori e Stati istituito dall\u2019Accordo economico e commerciale globale tra Canada ed UE (c.d. CETA), compatibile con il diritto primario dell\u2019Unione. I quesiti riguardavano tre distinti profili: l\u2019autonomia dell\u2019ordinamento giuridico e l\u2019esclusivit\ue0 della giurisdizione della Corte sull\u2019interpretazione del diritto UE; i principi di parit\ue0 di trattamento e di effettivit\ue0 del diritto europeo nonch\ue9 il diritto di accesso a un giudice indipendente e imparziale, garan-titi dalla Carta dei diritti fondamentali. Su tali ultimi profili si appunta la critica del presente commento. La limitazione della fruibilit\ue0 della nuova giurisdizione arbitrale permanente da parte delle sole imprese canadesi destinatarie di misure di di-ritto europeo lesive dell\u2019investimento \ue8 stata ritenuta legittima dalla Corte, sulla base della diversa nazionalit\ue0 dell\u2019investitore. Tale ragionamento prelude tuttavia al rischio di discriminazioni a rovescio. A parit\ue0 di situazioni, le impre-se europee assoggettate alle medesime misure lesive non saranno egualmente legittimate a ricorrere agli arbitri, ma, preclusa loro tale via, dovranno necessariamente adire gli organi giurisdizionali tradizionali. Sempre sotto la angolatura di una stringente verifica del rispetto dei diritti umani, avulsa dalla finalit\ue0 di promuovere un trattato a lungo negoziato dalla Commissione UE, anche il vaglio prospettico di conformit\ue0 del meccanismo arbitrale ai principii di precostituzione, indi-pendenza e soggezione alla legge appare, per serie e ben visibili ragioni, lacunoso e inappagante
L\u2019articolo esamina le conseguenze della celeberrima sentenza della Corte di Giustizia dell\u... more L\u2019articolo esamina le conseguenze della celeberrima sentenza della Corte di Giustizia dell\u2019Unione Europea del 6 marzo 2018 nel caso Achmea, che ha sancito l\u2019incompatibilit\ue0 delle clausole di soluzione delle controversie tra Stati e investitori contenute nei trattati bilaterali (\u201cBIT\u201d) intra-UE con il diritto dell\u2019Unione. Tra tali conseguenza, spicca la firma, il 29 maggio 2019, del Trattato tra gli Stati Membri dell\u2019Unione Europea avente ad oggetto la denuncia dei BIT tra Stati Membri. L\u2019articolo esamina le conseguenze di tale Trattato sui procedimenti arbitrali - rispettivamente conclusi, pendenti e iniziati successivi alla sentenza Achmea \u2013 instaurati in base alle clausole contenute in BIT intraeuropei e all\u2019articolo 26 del Trattato sulla Carta per l\u2019Energia (\u201cECT\u201d). Particolare attenzione \ue8 prestata all\u2019intenzione, riflessa nel Trattato, di mettere fine immediatamente ai trattati bilaterali a dispetto delle \u201csunset clauses\u201d in essi contenute. Gli autori esaminano poi le decisioni dei tribunali arbitrali che hanno sinora trattato \u2013 e regolarmente rigettato \u2013 obiezioni fondate sulla sentenza Achmea. Le prospettive di ottenere l\u2019annullamento o l\u2019esecuzione di lodi arbitrali pronunciati sulla base di BIT intra-UE e dell\u2019ECT \ue8 analizzata distinguendo i procedimenti soggetti alla Convenzione di Washington del 1965 e quelli non disciplinati da tale Convenzione. Le possibilit\ue0 di ottenere l\u2019annullamento o l\u2019esecuzione dei lodi dipendono in modo significativo dalla sede dei procedimenti arbitrali e dal luogo di esecuzione. L\u2019articolo esamina poi la privazione della protezione degli investitori derivante dalla sentenza Achmea e dalla denuncia dei BIT intraeuropei dal punto di vista dei diritti umani. La compatibilit\ue0 del Trattato sulla denuncia dei BIT intraeuropei con i diritti umani appare problematica soprattutto alla luce della rimozione retroattiva dei diritti degli investitori in assenza di meccanismi di protezione equivalenti
This chapter is about human rights and the intertwined relationship between history and internati... more This chapter is about human rights and the intertwined relationship between history and international law. From history to international law, it reconstructs the main phases that have led to the relative isolation of human rights law from international trade and investment law as well as international development law. From international law to history, it reflects on the \u2018power\u2019 of human rights norms and institutions to positively affect future historical developments and discusses the desirability and feasibility to overcome existing divides. The particular historical evolution of human rights as distinct from other domain of global governance is at the origin of its current \u2018effectiveness\u2019 crisis. The author concludes that if history may explain the relative isolation of human rights, only international law can pave the way for human rights coherent economic and development policies
American Journal of International Law, Oct 1, 2001
Baraldini (March 28, 2001), at .Corte costituzionale (Constitutional Court of Italy), March 22, 2... more Baraldini (March 28, 2001), at .Corte costituzionale (Constitutional Court of Italy), March 22, 2001.Following breast cancer surgery in a Rome hospital, Silvia Baraldini—an Italian national who had been transferred from the United States to Italy for the purpose of serving the remainder of her prison sentence in Italy—requested her release from prison while she received radiation treatments or chemotherapy. By order of November 24, 2000, the Tribunale di sorveglianza (Supervisory Court) of Rome for the District of Lazio, on its own motion, brought a challenge of constitutionality against the Italian statute (Transfer Implementation Law) implementing the 1983 Council of Europe Convention on the Transfer of Sentenced Persons (Strasbourg Convention).
Public Prosecutor v. Ashby. Judgment No. 161/98.Court of Trento, Italy, July 13, 1998.On February... more Public Prosecutor v. Ashby. Judgment No. 161/98.Court of Trento, Italy, July 13, 1998.On February 3, 1998, a U.S. Marine EA-6B aircraft, redeployed at Aviano air base as part of Operation Deliberate Guard in support of the multinational Stabilization Force (SFOR) in Bosnia, was on a low-level training mission over northern Italy when it severed the wires of the cable car at the Cermis ski resort near Cavalese, causing the deaths of twenty people. Because the exercise of criminal action is mandatory under Article 112 of the Italian Constitution, the public prosecutor decided that he had to institute preliminary investigations immediately, with a view to determining whether to prosecute. On July 13, 1998, an Italian judge, in a preliminary hearing, rejected the prosecutor's request that seven U.S. servicemen stand trial for the cable-car accident. The judge found that, under Article VII, paragraph 3(a) (ii) of the NATO Status of Forces Agreement (NATO SOFA), the United States, as the sending state, had the primary right to exercise jurisdiction over the case and that jurisdiction had not been waived. Accordingly, the judge dismissed the case.
This incisive book unveils and illuminates the relationship between international law and history... more This incisive book unveils and illuminates the relationship between international law and history, providing examples from a wide range of domains of global governance. With particular reference to international human rights, humanitarian and criminal law, leading scholars and practitioners in international law, history and diplomacy offer original analysis and innovative paradigms of cross-interdisciplinary research in the field. There is a deep and multifaceted relationship between international law and history \u2013 political events have legal implications, and international norms and institutions may influence the course of history. This incisive book unveils and illuminates this nexus, providing examples from a wide range of domains of global governance. Analysing this intertwined relationship with particular reference to international human rights, humanitarian and criminal law, this timely book features contributions from leading scholars and practitioners in international law, history and diplomacy. History and International Law, with a foreword by ICJ Judge Giorgio Gaja, covers topics ranging from the connections between current and historical events and human rights protection in the EU, to the ways in which ICC investigations and prosecutions continue to affect political developments in Africa. The authors offer examples of original analysis, establishing innovative paradigms of interdisciplinary research in the field. International lawyers and academics will find this book both useful and insightful. It will also prove valuable to scholars and students of the history of international law, diplomacy and international relations
Il contributo esamina i limiti degli attuali regimi di repressione dei crimini internazionali - i... more Il contributo esamina i limiti degli attuali regimi di repressione dei crimini internazionali - in particolare atti di terrorismo - quando questi sono compiuti da individui che agiscono in nome e per conto di uno Stato, o comunque "under color of government
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