Videos by Fabrizio Fogliato
Il cinema criminale è un incrocio di letteratura, storia, cronaca nera. Lo stato criminale di Sc... more Il cinema criminale è un incrocio di letteratura, storia, cronaca nera. Lo stato criminale di Sciascia, il sentire mafioso, la dimensione occulta del Potere imbrattano la celluloide e travolgono il Belpaese a suon di complotti, intrighi, logge massoniche, raffiche di mitra, “stragi di Stato”, stupri collettivi, rapine a mano armata, pallottole vaganti e vittime innocenti: da tutto questo il cinema italiano trae linfa vitale per oltre mezzo secolo mostrando sullo schermo la psicologia di massa di un Paese che agisce come una belva… con la rabbia agli occhi.
Accumulando trame, battute di sceneggiatura, stralci di romanzi o verbali della polizia, resoconti psicanalitici, dichiarazioni di giudici e commissari (veri e finzionali) Fogliato assembla un tomo definitivo e caleidoscopico sulla Storia del nostro Paese, così come si è originato da una “scena primaria” felice e insidiosa: il boom del benessere ha creato mostri che ancora imperversano. Papers by Fabrizio Fogliato
La Provincia di Como (L'Ordine), 2022
Lo status di privilegiato, quello di artista ha a che fare con l’arte pura. Esiste anche l’altro ... more Lo status di privilegiato, quello di artista ha a che fare con l’arte pura. Esiste anche l’altro lato del privilegio quello che coniuga arte e artigianato, legame che definisce le affinità elettive tra lo scrittore e il cinema, arte e artigianato, appunto. Andrè Bazin in “Che cosa è il cinema?” si poneva l’esiziale domanda: esiste il cinema puro?, e ‒ nella risposta ‒ sottolineava la giovane età del grande schermo rispetto alla letteratura, musica, drammaturgia delineando come tra esse non ci fosse alcuna concorrenza ma solo una naturale evoluzione del linguaggio.
La Provincia di Como (L'Ordine), 2022
Il 10 marzo 1972 usciva nelle sale americane “Silent Running” (2002: la seconda odissea) di Dougl... more Il 10 marzo 1972 usciva nelle sale americane “Silent Running” (2002: la seconda odissea) di Douglas Trumbull. Il 18 e 19 aprile 1973 era la volta di “Soylent Green” (2022: i sopravvissuti) di Richard Fleischer. La fantascienza anni ‘70 legge il futuro con una precisione millimetrica. Per capirlo è necessario analizzare il contenuto dei due film. Il primo – il cui titolo originale (a differenza di quello italiano pretestuosamente evocativo ma poco pertinente) si riferisce alla modalità di navigazione dei sottomarini quando vogliono rendersi invisibili al nemico – non ha una collocazione temporale precisa, mentre il secondo è ambientato nel “nostro” 2022.
La Provincia di Como (L'Ordine), 2021
«Un’ingordigia quantitativa e qualitativa, un livello elevato di ghiottoneria, che raggiungeva i ... more «Un’ingordigia quantitativa e qualitativa, un livello elevato di ghiottoneria, che raggiungeva i suoi massimi vertici quando diventava un rito comunitario». Così nella sceneggiatura de “La grande abbuffata” (1973) scritta dal regista Marco Ferreri e da Rafael Azcona; parole che definiscono il pranzo di Natale sia sul piano gastronomico che su quello antropologico.
La Provincia di Como (L'Ordine), 2021
La mafia è: «una associazione per delinquere, con fini di illecito arricchimento per i propri ass... more La mafia è: «una associazione per delinquere, con fini di illecito arricchimento per i propri associati, che si pone come elemento di mediazione tra la proprietà e il lavoro; mediazione, si capisce, parassitaria e imposta con mezzi violenti» (Leonardo Sciascia).
La Provincia di Como (L'Ordine), 2021
Due trasposizioni dell’Inferno rappresentano il primo lungometraggio
e il primo film d’arte itali... more Due trasposizioni dell’Inferno rappresentano il primo lungometraggio
e il primo film d’arte italiani. La “Commedia” ispira molti registi
fino ad anni recenti, ma le prove migliori restano quelle dell’era del muto
La Provincia di Como (L'Ordine), 2020
Il genere erotico-esotico onda lunga della prevaricazione italiana nei confronti dell’ex colonia ... more Il genere erotico-esotico onda lunga della prevaricazione italiana nei confronti dell’ex colonia dell’Eritrea da cui provengono attrici simbolo trattate come schiave. Tra tanti b-movie anche un film di denuncia.
Rapportoconfidenziale.org, 2013
Un libro degli anni'50 è fonte di ispirazione per un 'opera dalle affinità elettive con Michelang... more Un libro degli anni'50 è fonte di ispirazione per un 'opera dalle affinità elettive con Michelangelo Antonioni: tra Incomunicabilità e memoria.
La Provincia di Como (L'Ordine), 2020
Pupi Avati è un autore come pochi ne ha conosciuti il cinema italiano. Regista, scrittore, sceneg... more Pupi Avati è un autore come pochi ne ha conosciuti il cinema italiano. Regista, scrittore, sceneggiatore, musicista (mancato, come da sempre sostiene). Personalità forte e riservata, potente e discreta che in oltre quarant'anni di carriera è riuscito a costruire un immaginario elegiaco e crudele in cui chiarezza e ambiguità si dividono la posta. Nel 1986 e nel 2004 realizza due film, dall'inaspettato e clamoroso successo (più il primo che il secondo, va detto), che devono essere letti (soprattutto) alla luce dei diciotto anni che vi intercorrono.
Rapportoconfidenziale n. 36, 2012
Schloß Vogelöd è il film che precede Nosferatu – Eine Symphonie desGrauens (Nosferatu, 1921). App... more Schloß Vogelöd è il film che precede Nosferatu – Eine Symphonie desGrauens (Nosferatu, 1921). Appartiene a quella serie di opere meno conosciute del regista tedesco risalenti al periodo in cui è sotto contratto
con la Decla-Bioscop, anni durante i quali, nonostante il successo di film come Der Gang in die Nacht (Il cammino della notte, 1920), non viene ancora ritenuto dalla critica un grande artista bensì solo un’interessante e promettente giovane di talento.
Rapportoconfidenziale.org, 2013
Il primo gangster-movie della storia del cinema. Raoul Walsh, come regista, si pone antiteticamen... more Il primo gangster-movie della storia del cinema. Raoul Walsh, come regista, si pone antiteticamente rispetto alla scuola dei suoi contemporanei Stroheim-Ingram. Niente magniloquenza, niente ricostruzioni sceniche, l'atmosfera generale e storica usata solo come sfondo ma un'attenzione puntigliosa e mordace sulla storia, sulla caratterizzazione dei personaggi e sull'azione. Il suo obiettivo è quello di velocizzare la narrazione di intrecciare il montaggio e di esasperare l'uso del parallelismo tra vicende per dare incisività alla pellicola in modo da coinvolgere il pubblico con intensità e stupore. Al centro del suo cinema due grandi temi che, in un modo o nell'altro, attraversano tutta la sua sterminata filmografia fino alla metà degli anni'60: la rivalità e l'amicizia virile. Temi che troveranno compimento nei western
Rapportoconfidenziale n. 37, 2013
Merry-Go-Round (Donne viennesi, 1923), ovvero “carosello”,
lo stesso che Erich von Stroheim è sta... more Merry-Go-Round (Donne viennesi, 1923), ovvero “carosello”,
lo stesso che Erich von Stroheim è stato costretto a fare per tutta la
sua carriera da regista, sulla “giostra” di Hollywood tra produttori
presuntuosi e arroganti, tra manie di grandezza spropositate per
un"azienda commerciale (come è il cinema), set abbandonati (o
da cui è stato cacciato) e rulli di pellicola bruciati (per recuperare
un poco d"argento) e espunti dalle versioni montate dei suoi film,
quelle stesse che von Stroheim ha disconosciuto cancellando il suo
nome dai credits.
Rapportoconfidenziale n. 38, 2013
La seduzione e il fascino perverso della donna non mollano la presa e John, solo e in disgrazia, ... more La seduzione e il fascino perverso della donna non mollano la presa e John, solo e in disgrazia, muore nel buio dell'appartamento, tra mobili distrutti, tendaggi divelti e bottiglie rovesciate: il vampiro, ghignante e soddisfatto, depone petali di rosa appassita sul suo corpo esanime e si allontana in cerca di nuove vittime.
Rapportoconfidenziale.org, 2013
L’armoire è tratto dal racconto omonimo di Guy De Maupassant. Il regista polacco, “dipinge” la vi... more L’armoire è tratto dal racconto omonimo di Guy De Maupassant. Il regista polacco, “dipinge” la vicenda parigina, con un’aderenza pedissequa al testo del grande autore francese. Interi paragrafi del racconto scritto il 16 Dicembre 1884 vengono riportati fedelmente, così come i dialoghi tra il dottore e la prostituta.
Rapportoconfidenziale.org, 2011
The Shock di Lambert Hillyer, fruisce della presenza di Lon Chaney nel ruolo di protagonista, di ... more The Shock di Lambert Hillyer, fruisce della presenza di Lon Chaney nel ruolo di protagonista, di un villain donna difficilmente dimenticabile e della sorprendente e spettacolare distruzione di San Francisco nel finale del film Nato nello stato dell'Indiana nel 1889 dall'attrice Lydia Knott specializzata in ruoli western. Lambert Hillyer frequenta il mondo dello spettacolo sin da quando è bambino. Nei primi anni della sua carriera si dedica sia al giornalismo, sia al ruolo di scrittore. A partire dal 1917 comincia a lavorare per il mondo del cinema scrivendo sceneggiature e firmando regie di film di largo consumo: prevalentemente western ma anche melodrammi e polizieschi.
Rapportoconfidenziale.org, 2012
Date le premesse, non si può che considerare The Lodger: A Story of the London Fog, come il film ... more Date le premesse, non si può che considerare The Lodger: A Story of the London Fog, come il film della raggiunta maturità tecnica e stilistica e come il “contenitore” di una serie di innovazioni, e di tutti i temi cari alla poetica del regista lungo tutta la sua lunga carriera. La scrittura cinematografica di The Lodger: A Story of the London Fog elimina, provocatoriamente, l’indagine poliziesca per concentrarsi su una vicenda esistenziale e metaforica slegata dalla necessità di mostrare qualsivoglia forma di realismo, per puntare dritto ad una messa in scena istintiva e feroce che “condanna” la città come il crogiolo in cui si annida il coacervo mostruoso della massa ignorante ed isterica, come dimostrano, sull’argomento, i ripetuti richiami alle connessioni tra immagine e percezione della stessa che trasformano in simboli ed in segnali semiotici la “normalità” del profilmico (sulla cartina, il triangolo del Vendicatore “contiene” la città, dunque il Male è la città stessa).
Rapportoconfidenziale.org, 2011
L'intento di Stroheim è soprattutto quello di incarnare fuori e dentro lo schermo il suo personag... more L'intento di Stroheim è soprattutto quello di incarnare fuori e dentro lo schermo il suo personaggio feticcio, quello del militare prussiano, arrogante, perfido e meschino, che indossa la divisa come una seconda pelle e che si atteggia con comportamento marziale e impeccabile salvo poi disvelare un animo dissoluto e immorale.
Rapportoconfidenziale.org, 2013
Blanche (1971) è il terzo lungometraggio (distribuito in pochissime copie in Italia, solo nel 198... more Blanche (1971) è il terzo lungometraggio (distribuito in pochissime copie in Italia, solo nel 1981) diretto da Walerian Borowczyk dopo Theatre de Monsieur et Madame Kabal (Il teatro del signore e della signora Kabal, 1967) e Goto, l'île d'amour (Goto, l'isola dell'amore, 1968).
Rapportoconfidenziale.org, 2011
"E' senza dubbio il film più bello del mondo". (Luis Delluc)
Rapportoconfidenziale.org, 2011
Cecil B. De Mille, è il primo a capire che al pubblico interessano solo due cose (secondo la cele... more Cecil B. De Mille, è il primo a capire che al pubblico interessano solo due cose (secondo la celebre definizione di Benjamin Hampton): "soldi e sesso".
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Accumulando trame, battute di sceneggiatura, stralci di romanzi o verbali della polizia, resoconti psicanalitici, dichiarazioni di giudici e commissari (veri e finzionali) Fogliato assembla un tomo definitivo e caleidoscopico sulla Storia del nostro Paese, così come si è originato da una “scena primaria” felice e insidiosa: il boom del benessere ha creato mostri che ancora imperversano.
Papers by Fabrizio Fogliato
e il primo film d’arte italiani. La “Commedia” ispira molti registi
fino ad anni recenti, ma le prove migliori restano quelle dell’era del muto
con la Decla-Bioscop, anni durante i quali, nonostante il successo di film come Der Gang in die Nacht (Il cammino della notte, 1920), non viene ancora ritenuto dalla critica un grande artista bensì solo un’interessante e promettente giovane di talento.
lo stesso che Erich von Stroheim è stato costretto a fare per tutta la
sua carriera da regista, sulla “giostra” di Hollywood tra produttori
presuntuosi e arroganti, tra manie di grandezza spropositate per
un"azienda commerciale (come è il cinema), set abbandonati (o
da cui è stato cacciato) e rulli di pellicola bruciati (per recuperare
un poco d"argento) e espunti dalle versioni montate dei suoi film,
quelle stesse che von Stroheim ha disconosciuto cancellando il suo
nome dai credits.
Accumulando trame, battute di sceneggiatura, stralci di romanzi o verbali della polizia, resoconti psicanalitici, dichiarazioni di giudici e commissari (veri e finzionali) Fogliato assembla un tomo definitivo e caleidoscopico sulla Storia del nostro Paese, così come si è originato da una “scena primaria” felice e insidiosa: il boom del benessere ha creato mostri che ancora imperversano.
e il primo film d’arte italiani. La “Commedia” ispira molti registi
fino ad anni recenti, ma le prove migliori restano quelle dell’era del muto
con la Decla-Bioscop, anni durante i quali, nonostante il successo di film come Der Gang in die Nacht (Il cammino della notte, 1920), non viene ancora ritenuto dalla critica un grande artista bensì solo un’interessante e promettente giovane di talento.
lo stesso che Erich von Stroheim è stato costretto a fare per tutta la
sua carriera da regista, sulla “giostra” di Hollywood tra produttori
presuntuosi e arroganti, tra manie di grandezza spropositate per
un"azienda commerciale (come è il cinema), set abbandonati (o
da cui è stato cacciato) e rulli di pellicola bruciati (per recuperare
un poco d"argento) e espunti dalle versioni montate dei suoi film,
quelle stesse che von Stroheim ha disconosciuto cancellando il suo
nome dai credits.
Lo stato criminale di Sciascia, il sentire mafioso, la dimensione occulta del Potere imbrattano la celluloide e travolgono il Belpaese a suon di complotti, intrighi, logge massoniche, raffiche di mitra, “stragi di Stato”, stupri collettivi, rapine a mano armata, pallottole vaganti e vittime innocenti: da tutto questo il cinema italiano trae linfa vitale per oltre mezzo secolo mostrando sullo schermo la psicologia di massa di un Paese che agisce come una belva... con la rabbia agli occhi.
Prendendo in considerazione oltre 200 film e 85 opere letterarie, e accumulando trame, battute di sceneggiatura, stralci di romanzi o verbali della polizia, resoconti psicanalitici, dichiarazioni di giudici e commissari (veri e finzionali) Fogliato, con la benedizione di Romolo Guerrieri che firma la prefazione, assembla un tomo definitivo e caleidoscopico sulla Storia del nostro Paese, così come si è originato da una “scena primaria” felice e insidiosa: il boom del benessere ha creato mostri che ancora imperversano.