Il fiume Hirmand (conosciuto anche come Helmand) nasce in Afghanistan, 80 Km a Ovest di Kabul. Do... more Il fiume Hirmand (conosciuto anche come Helmand) nasce in Afghanistan, 80 Km a Ovest di Kabul. Dopo un percorso di circa 1'125km sfocia in un complesso sistema di zone umide chiamato "Tālāb-e Hāmun", protetto dall'Unesco e dalla convenzione di Ramsar, situato in parte in territorio afghano e in parte in territorio iraniano nella regione storica del Sistan. Entrambi questi Paesi soffrono di problemi legati alla carenza di risorse idriche, indispensabili per il proprio sviluppo, in primis agricolo. Entrambi quindi sono interessati ad un maggiore sfruttamento delle acque del fiume Hirmand, l’utilizzo delle quali è regolamentato da un accordo internazionale del 1973 considerato però insoddisfacente dalle due parti. All’importanza economica di questo fiume si aggiunge l’importanza ambientale: il delicato ecosistema delle zone umide degli Hāmun, situato in prossimità del delta interno del fiume, è infatti fondamentale per la sopravvivenza delle attività umane della zona, oltre che per le rotte migratorie di molti volatili. Si configura pertanto un conflitto sull’utilizzo dell’acqua fra tre contendenti, tre "stakeholder": Iran, Afghanistan e l'ecosistema degli Hāmun. Diversi fattori di natura climatica, sociale e politica complicano la situazione. La tesi si propone di tratteggiare i contorni legali, geografici, storici e politici di questo conflitto alla luce dei moderni principi del diritto internazionale ambientale e degli sviluppi avvenuti negli ultimi 10 anni nella zona.
Il fiume Hirmand (conosciuto anche come Helmand) nasce in Afghanistan, 80 Km a Ovest di Kabul. Do... more Il fiume Hirmand (conosciuto anche come Helmand) nasce in Afghanistan, 80 Km a Ovest di Kabul. Dopo un percorso di circa 1'125km sfocia in un complesso sistema di zone umide chiamato "Tālāb-e Hāmun", protetto dall'Unesco e dalla convenzione di Ramsar, situato in parte in territorio afghano e in parte in territorio iraniano nella regione storica del Sistan. Entrambi questi Paesi soffrono di problemi legati alla carenza di risorse idriche, indispensabili per il proprio sviluppo, in primis agricolo. Entrambi quindi sono interessati ad un maggiore sfruttamento delle acque del fiume Hirmand, l’utilizzo delle quali è regolamentato da un accordo internazionale del 1973 considerato però insoddisfacente dalle due parti. All’importanza economica di questo fiume si aggiunge l’importanza ambientale: il delicato ecosistema delle zone umide degli Hāmun, situato in prossimità del delta interno del fiume, è infatti fondamentale per la sopravvivenza delle attività umane della zona, oltre che per le rotte migratorie di molti volatili. Si configura pertanto un conflitto sull’utilizzo dell’acqua fra tre contendenti, tre "stakeholder": Iran, Afghanistan e l'ecosistema degli Hāmun. Diversi fattori di natura climatica, sociale e politica complicano la situazione. La tesi si propone di tratteggiare i contorni legali, geografici, storici e politici di questo conflitto alla luce dei moderni principi del diritto internazionale ambientale e degli sviluppi avvenuti negli ultimi 10 anni nella zona.
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Thesis Chapters by Gabriele Sirtori
circa 1'125km sfocia in un complesso sistema di zone umide chiamato "Tālāb-e Hāmun", protetto dall'Unesco e dalla convenzione di Ramsar, situato in parte in territorio afghano e in parte in territorio iraniano nella regione storica del Sistan. Entrambi questi Paesi soffrono di problemi legati alla carenza di risorse idriche, indispensabili per il proprio
sviluppo, in primis agricolo. Entrambi quindi sono interessati ad un maggiore sfruttamento delle acque del fiume
Hirmand, l’utilizzo delle quali è regolamentato da un accordo internazionale del 1973 considerato però insoddisfacente
dalle due parti. All’importanza economica di questo fiume si aggiunge l’importanza ambientale: il delicato ecosistema
delle zone umide degli Hāmun, situato in prossimità del delta interno del fiume, è infatti fondamentale per la
sopravvivenza delle attività umane della zona, oltre che per le rotte migratorie di molti volatili. Si configura pertanto un
conflitto sull’utilizzo dell’acqua fra tre contendenti, tre "stakeholder": Iran, Afghanistan e l'ecosistema degli Hāmun.
Diversi fattori di natura climatica, sociale e politica complicano la situazione. La tesi si propone di tratteggiare i contorni
legali, geografici, storici e politici di questo conflitto alla luce dei moderni principi del diritto internazionale ambientale
e degli sviluppi avvenuti negli ultimi 10 anni nella zona.
circa 1'125km sfocia in un complesso sistema di zone umide chiamato "Tālāb-e Hāmun", protetto dall'Unesco e dalla convenzione di Ramsar, situato in parte in territorio afghano e in parte in territorio iraniano nella regione storica del Sistan. Entrambi questi Paesi soffrono di problemi legati alla carenza di risorse idriche, indispensabili per il proprio
sviluppo, in primis agricolo. Entrambi quindi sono interessati ad un maggiore sfruttamento delle acque del fiume
Hirmand, l’utilizzo delle quali è regolamentato da un accordo internazionale del 1973 considerato però insoddisfacente
dalle due parti. All’importanza economica di questo fiume si aggiunge l’importanza ambientale: il delicato ecosistema
delle zone umide degli Hāmun, situato in prossimità del delta interno del fiume, è infatti fondamentale per la
sopravvivenza delle attività umane della zona, oltre che per le rotte migratorie di molti volatili. Si configura pertanto un
conflitto sull’utilizzo dell’acqua fra tre contendenti, tre "stakeholder": Iran, Afghanistan e l'ecosistema degli Hāmun.
Diversi fattori di natura climatica, sociale e politica complicano la situazione. La tesi si propone di tratteggiare i contorni
legali, geografici, storici e politici di questo conflitto alla luce dei moderni principi del diritto internazionale ambientale
e degli sviluppi avvenuti negli ultimi 10 anni nella zona.