Orson Welles. Quando si legge questo nome ci si trova nella strana condizione di dover fare i con... more Orson Welles. Quando si legge questo nome ci si trova nella strana condizione di dover fare i conti con un gigante che si \ue8 sempre divertito a creare rompicapi e meraviglie filmiche. La sua vita e i suoi innumerevoli progetti e lasciti, che ha sparso in tutto il mondo occidentale, lo rendono un labirinto vivente. Questo volume, che va ad arricchire significativamente l\u2019esegesi wellesiana, presenta una ricostruzione di ampio respiro del mondo artistico e culturale del primo Orson Welles, prestando particolare attenzione al contesto storico e politicoculturale della New York degli anni Trenta. Too Much Johnson, un film inedito di Welles, viene scoperto per caso in Italia nel 2008, esattamente settant\u2019anni dopo la sua realizzazione. Un film invisibile, dunque, che, per uno strano scherzo del destino, ha riportato in auge lo studio e l\u2019approfondimento di una parte importante della carriera di Welles
I caratteri di modernit\ue0 del documentario trovano una loro importante fonte di origine nell... more I caratteri di modernit\ue0 del documentario trovano una loro importante fonte di origine nell'opera realizzata da Leni Riefenstahl, e in particolare in "Olympia" (1938), sontuoso e imponente lavoro nel quale sono rintracciabili tutti quei tratti della rappresentazione contemporanea delle Olimpiadi che il cinema e la televisione hanno inglobato nel loro modus operandi. Infatti le ricerche formali, la sperimentazione e le tecniche di riprese e di montaggio che Riefenstahl sviluppa, risultano di tale innovazione da riuscire a trasformare un documentario di registro sportivo in un'opera di grande e sempre rinnovato fascino, fino a farlo divenire un punto di riferimento stabile dell'arte non solo documentaristica. Ma l'interesse che Olympia continua a sprigionare \ue8 dovuto anche alla capacit\ue0 della Riefenstahl di trasferire in immagine una precisa visione del mondo la quale costituir\ue0 uno dei pilastri dell'ideologia nazista; anche questa caratterist...
Il presente contributo costituisce una breve, ma spero stimolante sintesi delle attività di ricer... more Il presente contributo costituisce una breve, ma spero stimolante sintesi delle attività di ricerca da me svolte sugli archivi del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della University of Michigan, che custodiscono materiali importanti relativi a The Other Side of the Wind. Il lavoro sul film è iniziato quando ho avuto la fortuna di recupe-rare un'informazione che sembrava fosse stata dimenticata, ma di impor-tanza fondamentale per lo studio e l'approfondimento di molti dei progetti incompiuti di Welles. Il prof. Franco Prono dell'Università di Torino, infatti, mi ha informato, durante la stesura di un libro dedicato a Too Much Johnson (1938) 1 , dell'esistenza di un fondo Welles, inventariato da Carla Ceresa nel 1998, presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino 2. Una riscoperta davvero inaspettata, che mi ha per-messo di constatare che all'interno dell'archivio sono depositati una cor-posa mole di documenti riguardanti The Other Side of the Wind, comprese dodici versioni della sceneggiatura 3 , da me ancora non analizzate in profon-dità. Circa trecento fogli, che coprono un arco temporale compreso tra il 1971 e il 1976, composti da lettere, telegrammi, trascrizione di telefonate, contratti, appunti, fatture, elenchi di materiali e preventivi. Uno dei più inte-ressanti documenti è senza dubbio il Memorandum of Agreement, datato 1 ottobre 1973 e successivamente fir-mato dai tre produttori (Les Films de l'Astrophore, Francia-Iran; Avenel, Lichtenstein; Lolafilms, Spagna) il 18 aprile del 1974 4 , che attesta il cambia-mento sostanziale della natura produt-tiva del film. Si passa, infatti, da un film estremamente indipendente (pic-colo budget, troupe ridotta, Welles autore di tutto, attori semi sconosciuti) alla decisione di coinvolgere un produt-tore con grande disponibilità economi-ca (la franco-iraniana Astrophore), che, però impone e pretende di controllare la creazione del film. Questo documen-to permette, inoltre, di stabilire la data approssimativa della stesura della ver-sione della sceneggiatura che il Festival di Locarno ha provveduto a stampare nel 2005. In questa versio-ne, infatti, il personaggio di Jake Hannaford pronuncia questa battuta: «Hey-remember when you first appeared on that location of mine up in Bolivia?» 5. Nella stesura del 1974 custodita a Torino, invece, "Bolivia" viene sostituita con "Iran" 6 , parola che John Huston effettivamente pronuncia
Mentre era impegnato a realizzare The Other Side of the Wind, Orson Welles si sforzava di trovare... more Mentre era impegnato a realizzare The Other Side of the Wind, Orson Welles si sforzava di trovare nuovi finanziatori che gli concedessero sia denaro sia una reale autonomia produttiva e creativa. Tra gli interlocutori individuati da Welles nel corso degli anni Settanta, la ricerca ha ignorato l'interesse mostrato dalla Directors Company, una società di produzione della New Hollywood, poco conosciuta al grande pubblico a causa del suo brevissimo ciclo di vita, ma che, al contempo, ha saputo creare alcune delle più originali pellicole dell'epoca, come Paper Moon – Luna di carta (Paper Moon, 1973) di Peter Bogdanovich o La conversazione (The Conversation, 1974) di Francis Ford Coppola. Grazie alla riscoperta dell'archivio Welles presente presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino, è ora possibile consultare una serie di documenti in grado di illuminare il rapporto tra il regista di Quarto potere (Citizen Kane, 1941) e una delle società più originali della New Hollywood....
In November 1968, Jack Valenti, then president of the Motion Picture Association of America (MPAA... more In November 1968, Jack Valenti, then president of the Motion Picture Association of America (MPAA), created the Rating System so that theater owners could indicate to families which films were suitable for children. New and talented young producers such as Bert Schneider took great advantage of the new opportunities this system offered. Orson Welles, still self-exiled in Europe, himself wanted to take advantage of the changed climate in Hollywood. Thanks to the support of his new partner, Oja Kodar, Orson Welles decided that his films would explore sexuality in a more explicit way. Nudity, corporeity, and sex (though already appearing in his previous films) are copiously dealt with in The Other Side of the Wind , whose initial conception and realization was largely due to Oja Kodar. One of the film’s most iconic sequences, the “car sex scene”, features well-known Wellesian techniques as applied to the depiction of dominant female sexuality.
In November 1968, Jack Valenti, then president of the Motion Picture Association of America (MPAA... more In November 1968, Jack Valenti, then president of the Motion Picture Association of America (MPAA), created the Rating System so that theater owners could indicate to families which films were suitable for children. New and talented young producers such as Bert Schneider took great advantage of the new opportunities this system offered. Orson Welles, still self-exiled in Europe, himself wanted to take advantage of the changed climate in Hollywood. Thanks to the support of his new partner, Oja Kodar, OrsonWelles decided that his films would explore sexuality in a more explicit way. Nudity, corporeity, and sex (though already appearing in his previous films) are copiously dealt with in The Other Side of the Wind, whose initial conception and realization was largely due to Oja Kodar. One of the film’s most iconic sequences, the “car sex scene”, features well-knownWellesian techniques as applied to the depiction of dominant female sexuality.
Orson Welles. Quando si legge questo nome ci si trova nella strana condizione di dover fare i con... more Orson Welles. Quando si legge questo nome ci si trova nella strana condizione di dover fare i conti con un gigante che si \ue8 sempre divertito a creare rompicapi e meraviglie filmiche. La sua vita e i suoi innumerevoli progetti e lasciti, che ha sparso in tutto il mondo occidentale, lo rendono un labirinto vivente. Questo volume, che va ad arricchire significativamente l\u2019esegesi wellesiana, presenta una ricostruzione di ampio respiro del mondo artistico e culturale del primo Orson Welles, prestando particolare attenzione al contesto storico e politicoculturale della New York degli anni Trenta. Too Much Johnson, un film inedito di Welles, viene scoperto per caso in Italia nel 2008, esattamente settant\u2019anni dopo la sua realizzazione. Un film invisibile, dunque, che, per uno strano scherzo del destino, ha riportato in auge lo studio e l\u2019approfondimento di una parte importante della carriera di Welles
I caratteri di modernit\ue0 del documentario trovano una loro importante fonte di origine nell... more I caratteri di modernit\ue0 del documentario trovano una loro importante fonte di origine nell'opera realizzata da Leni Riefenstahl, e in particolare in "Olympia" (1938), sontuoso e imponente lavoro nel quale sono rintracciabili tutti quei tratti della rappresentazione contemporanea delle Olimpiadi che il cinema e la televisione hanno inglobato nel loro modus operandi. Infatti le ricerche formali, la sperimentazione e le tecniche di riprese e di montaggio che Riefenstahl sviluppa, risultano di tale innovazione da riuscire a trasformare un documentario di registro sportivo in un'opera di grande e sempre rinnovato fascino, fino a farlo divenire un punto di riferimento stabile dell'arte non solo documentaristica. Ma l'interesse che Olympia continua a sprigionare \ue8 dovuto anche alla capacit\ue0 della Riefenstahl di trasferire in immagine una precisa visione del mondo la quale costituir\ue0 uno dei pilastri dell'ideologia nazista; anche questa caratterist...
Il presente contributo costituisce una breve, ma spero stimolante sintesi delle attività di ricer... more Il presente contributo costituisce una breve, ma spero stimolante sintesi delle attività di ricerca da me svolte sugli archivi del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della University of Michigan, che custodiscono materiali importanti relativi a The Other Side of the Wind. Il lavoro sul film è iniziato quando ho avuto la fortuna di recupe-rare un'informazione che sembrava fosse stata dimenticata, ma di impor-tanza fondamentale per lo studio e l'approfondimento di molti dei progetti incompiuti di Welles. Il prof. Franco Prono dell'Università di Torino, infatti, mi ha informato, durante la stesura di un libro dedicato a Too Much Johnson (1938) 1 , dell'esistenza di un fondo Welles, inventariato da Carla Ceresa nel 1998, presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino 2. Una riscoperta davvero inaspettata, che mi ha per-messo di constatare che all'interno dell'archivio sono depositati una cor-posa mole di documenti riguardanti The Other Side of the Wind, comprese dodici versioni della sceneggiatura 3 , da me ancora non analizzate in profon-dità. Circa trecento fogli, che coprono un arco temporale compreso tra il 1971 e il 1976, composti da lettere, telegrammi, trascrizione di telefonate, contratti, appunti, fatture, elenchi di materiali e preventivi. Uno dei più inte-ressanti documenti è senza dubbio il Memorandum of Agreement, datato 1 ottobre 1973 e successivamente fir-mato dai tre produttori (Les Films de l'Astrophore, Francia-Iran; Avenel, Lichtenstein; Lolafilms, Spagna) il 18 aprile del 1974 4 , che attesta il cambia-mento sostanziale della natura produt-tiva del film. Si passa, infatti, da un film estremamente indipendente (pic-colo budget, troupe ridotta, Welles autore di tutto, attori semi sconosciuti) alla decisione di coinvolgere un produt-tore con grande disponibilità economi-ca (la franco-iraniana Astrophore), che, però impone e pretende di controllare la creazione del film. Questo documen-to permette, inoltre, di stabilire la data approssimativa della stesura della ver-sione della sceneggiatura che il Festival di Locarno ha provveduto a stampare nel 2005. In questa versio-ne, infatti, il personaggio di Jake Hannaford pronuncia questa battuta: «Hey-remember when you first appeared on that location of mine up in Bolivia?» 5. Nella stesura del 1974 custodita a Torino, invece, "Bolivia" viene sostituita con "Iran" 6 , parola che John Huston effettivamente pronuncia
Mentre era impegnato a realizzare The Other Side of the Wind, Orson Welles si sforzava di trovare... more Mentre era impegnato a realizzare The Other Side of the Wind, Orson Welles si sforzava di trovare nuovi finanziatori che gli concedessero sia denaro sia una reale autonomia produttiva e creativa. Tra gli interlocutori individuati da Welles nel corso degli anni Settanta, la ricerca ha ignorato l'interesse mostrato dalla Directors Company, una società di produzione della New Hollywood, poco conosciuta al grande pubblico a causa del suo brevissimo ciclo di vita, ma che, al contempo, ha saputo creare alcune delle più originali pellicole dell'epoca, come Paper Moon – Luna di carta (Paper Moon, 1973) di Peter Bogdanovich o La conversazione (The Conversation, 1974) di Francis Ford Coppola. Grazie alla riscoperta dell'archivio Welles presente presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino, è ora possibile consultare una serie di documenti in grado di illuminare il rapporto tra il regista di Quarto potere (Citizen Kane, 1941) e una delle società più originali della New Hollywood....
In November 1968, Jack Valenti, then president of the Motion Picture Association of America (MPAA... more In November 1968, Jack Valenti, then president of the Motion Picture Association of America (MPAA), created the Rating System so that theater owners could indicate to families which films were suitable for children. New and talented young producers such as Bert Schneider took great advantage of the new opportunities this system offered. Orson Welles, still self-exiled in Europe, himself wanted to take advantage of the changed climate in Hollywood. Thanks to the support of his new partner, Oja Kodar, Orson Welles decided that his films would explore sexuality in a more explicit way. Nudity, corporeity, and sex (though already appearing in his previous films) are copiously dealt with in The Other Side of the Wind , whose initial conception and realization was largely due to Oja Kodar. One of the film’s most iconic sequences, the “car sex scene”, features well-known Wellesian techniques as applied to the depiction of dominant female sexuality.
In November 1968, Jack Valenti, then president of the Motion Picture Association of America (MPAA... more In November 1968, Jack Valenti, then president of the Motion Picture Association of America (MPAA), created the Rating System so that theater owners could indicate to families which films were suitable for children. New and talented young producers such as Bert Schneider took great advantage of the new opportunities this system offered. Orson Welles, still self-exiled in Europe, himself wanted to take advantage of the changed climate in Hollywood. Thanks to the support of his new partner, Oja Kodar, OrsonWelles decided that his films would explore sexuality in a more explicit way. Nudity, corporeity, and sex (though already appearing in his previous films) are copiously dealt with in The Other Side of the Wind, whose initial conception and realization was largely due to Oja Kodar. One of the film’s most iconic sequences, the “car sex scene”, features well-knownWellesian techniques as applied to the depiction of dominant female sexuality.
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