Egypt, for its millenary history and culture, has attracted travelers and merchants from countrie... more Egypt, for its millenary history and culture, has attracted travelers and merchants from countries even far from the African continent since ancient times. In reality we have known the language and history of this ancient civilization for less than 200 years, since a young French philologist J.-F. Champollion discovered the key to reading hieroglyphic writing. Starting from the Napoleonic expedition of 1799, the interest in this people of the past was rekindled, triggering in Europe the first effects of what became a real Egyptomania. But before this rediscovery, favored by the splendid tables of the Description de l'Égypte, written by the savants following Napoleon, how was Egypt seen? For which reason it was interesting to travel to a country that for centuries had lost the role of cultural center of the Mediterranean, carried out in Antiquity? The first travelers in Egypt were obviously the Egyptians themselves who, towards the end of their civilization, could see vestiges in...
Riassunto: L’Egitto, per la sua storia e cultura millenaria, ha attratto fin
dall’Antichità viag... more Riassunto: L’Egitto, per la sua storia e cultura millenaria, ha attratto fin dall’Antichità viaggiatori e mercanti provenienti da paesi anche molto lontani dal continente africano. In realtà conosciamo la lingua e la storia di questa antica civiltà da meno di 200 anni, da quando un giovane filologo francese J.- F. Champollion scoprì la chiave di lettura della scrittura geroglifica. A partire dalla spedizione napoleonica del 1799 si riaccese l’interesse per questo popolo del passato, scatenando in Europa i primi effetti di quella che divenne una vera e propria egittomania. Ma prima di questa riscoperta, favorita dalle splendide tavole della Description de l’Égypte, redatta dai savants al seguito di Napoleone, come era visto l’Egitto? Perché viaggiare in un paese che ormai da secoli aveva perso il ruolo di centro culturale del Mediterraneo, svolto nell’Antichità? I primi viaggiatori in Egitto furono ovviamente gli Egizi stessi che, verso la fine della loro civiltà, potevano vedere nel loro paese vestigia antiche già di migliaia di anni, ma è sul periodo tra Cinquecento e Settecento che focalizzeremo la nostra attenzione. In questi tre secoli in particolare, si potranno individuare infatti quattro categorie di viaggiatori: il mercante, il pellegrino, lo scienziato e, anche se piuttosto raro, il viaggiatore per diletto. Attraverso alcuni esempi di viaggiatori italiani dell’epoca cercheremo di “vedere” l’Egitto attraverso le loro esperienze e le loro parole: vedremo così nascere i prodromi di quella che sarà l’Egittologia e l’Egittomania. Non si tratterà dunque di un’analisi letteraria o filologica dei testi, ma della ricerca di quegli aspetti che porteranno lentamente alla riscoperta della civiltà egizia attraverso i tesori celati e trafugati nelle tombe o dall’osservazione dei monumentali templi e delle piramidi.
Egypt, for its millenary history and culture, has attracted travelers and merchants from countrie... more Egypt, for its millenary history and culture, has attracted travelers and merchants from countries even far from the African continent since ancient times. In reality we have known the language and history of this ancient civilization for less than 200 years, since a young French philologist J.-F. Champollion discovered the key to reading hieroglyphic writing. Starting from the Napoleonic expedition of 1799, the interest in this people of the past was rekindled, triggering in Europe the first effects of what became a real Egyptomania. But before this rediscovery, favored by the splendid tables of the Description de l'Égypte, written by the savants following Napoleon, how was Egypt seen? For which reason it was interesting to travel to a country that for centuries had lost the role of cultural center of the Mediterranean, carried out in Antiquity? The first travelers in Egypt were obviously the Egyptians themselves who, towards the end of their civilization, could see vestiges in...
Riassunto: L’Egitto, per la sua storia e cultura millenaria, ha attratto fin
dall’Antichità viag... more Riassunto: L’Egitto, per la sua storia e cultura millenaria, ha attratto fin dall’Antichità viaggiatori e mercanti provenienti da paesi anche molto lontani dal continente africano. In realtà conosciamo la lingua e la storia di questa antica civiltà da meno di 200 anni, da quando un giovane filologo francese J.- F. Champollion scoprì la chiave di lettura della scrittura geroglifica. A partire dalla spedizione napoleonica del 1799 si riaccese l’interesse per questo popolo del passato, scatenando in Europa i primi effetti di quella che divenne una vera e propria egittomania. Ma prima di questa riscoperta, favorita dalle splendide tavole della Description de l’Égypte, redatta dai savants al seguito di Napoleone, come era visto l’Egitto? Perché viaggiare in un paese che ormai da secoli aveva perso il ruolo di centro culturale del Mediterraneo, svolto nell’Antichità? I primi viaggiatori in Egitto furono ovviamente gli Egizi stessi che, verso la fine della loro civiltà, potevano vedere nel loro paese vestigia antiche già di migliaia di anni, ma è sul periodo tra Cinquecento e Settecento che focalizzeremo la nostra attenzione. In questi tre secoli in particolare, si potranno individuare infatti quattro categorie di viaggiatori: il mercante, il pellegrino, lo scienziato e, anche se piuttosto raro, il viaggiatore per diletto. Attraverso alcuni esempi di viaggiatori italiani dell’epoca cercheremo di “vedere” l’Egitto attraverso le loro esperienze e le loro parole: vedremo così nascere i prodromi di quella che sarà l’Egittologia e l’Egittomania. Non si tratterà dunque di un’analisi letteraria o filologica dei testi, ma della ricerca di quegli aspetti che porteranno lentamente alla riscoperta della civiltà egizia attraverso i tesori celati e trafugati nelle tombe o dall’osservazione dei monumentali templi e delle piramidi.
Uploads
Papers by luca Peis
dall’Antichità viaggiatori e mercanti provenienti da paesi anche molto lontani
dal continente africano. In realtà conosciamo la lingua e la storia di questa
antica civiltà da meno di 200 anni, da quando un giovane filologo francese J.-
F. Champollion scoprì la chiave di lettura della scrittura geroglifica. A partire
dalla spedizione napoleonica del 1799 si riaccese l’interesse per questo
popolo del passato, scatenando in Europa i primi effetti di quella che divenne
una vera e propria egittomania. Ma prima di questa riscoperta, favorita dalle
splendide tavole della Description de l’Égypte, redatta dai savants al seguito
di Napoleone, come era visto l’Egitto? Perché viaggiare in un paese che ormai
da secoli aveva perso il ruolo di centro culturale del Mediterraneo, svolto
nell’Antichità? I primi viaggiatori in Egitto furono ovviamente gli Egizi stessi
che, verso la fine della loro civiltà, potevano vedere nel loro paese vestigia
antiche già di migliaia di anni, ma è sul periodo tra Cinquecento e Settecento
che focalizzeremo la nostra attenzione. In questi tre secoli in particolare, si
potranno individuare infatti quattro categorie di viaggiatori: il mercante, il
pellegrino, lo scienziato e, anche se piuttosto raro, il viaggiatore per diletto.
Attraverso alcuni esempi di viaggiatori italiani dell’epoca cercheremo di
“vedere” l’Egitto attraverso le loro esperienze e le loro parole: vedremo così
nascere i prodromi di quella che sarà l’Egittologia e l’Egittomania. Non si
tratterà dunque di un’analisi letteraria o filologica dei testi, ma della ricerca
di quegli aspetti che porteranno lentamente alla riscoperta della civiltà egizia
attraverso i tesori celati e trafugati nelle tombe o dall’osservazione dei
monumentali templi e delle piramidi.
dall’Antichità viaggiatori e mercanti provenienti da paesi anche molto lontani
dal continente africano. In realtà conosciamo la lingua e la storia di questa
antica civiltà da meno di 200 anni, da quando un giovane filologo francese J.-
F. Champollion scoprì la chiave di lettura della scrittura geroglifica. A partire
dalla spedizione napoleonica del 1799 si riaccese l’interesse per questo
popolo del passato, scatenando in Europa i primi effetti di quella che divenne
una vera e propria egittomania. Ma prima di questa riscoperta, favorita dalle
splendide tavole della Description de l’Égypte, redatta dai savants al seguito
di Napoleone, come era visto l’Egitto? Perché viaggiare in un paese che ormai
da secoli aveva perso il ruolo di centro culturale del Mediterraneo, svolto
nell’Antichità? I primi viaggiatori in Egitto furono ovviamente gli Egizi stessi
che, verso la fine della loro civiltà, potevano vedere nel loro paese vestigia
antiche già di migliaia di anni, ma è sul periodo tra Cinquecento e Settecento
che focalizzeremo la nostra attenzione. In questi tre secoli in particolare, si
potranno individuare infatti quattro categorie di viaggiatori: il mercante, il
pellegrino, lo scienziato e, anche se piuttosto raro, il viaggiatore per diletto.
Attraverso alcuni esempi di viaggiatori italiani dell’epoca cercheremo di
“vedere” l’Egitto attraverso le loro esperienze e le loro parole: vedremo così
nascere i prodromi di quella che sarà l’Egittologia e l’Egittomania. Non si
tratterà dunque di un’analisi letteraria o filologica dei testi, ma della ricerca
di quegli aspetti che porteranno lentamente alla riscoperta della civiltà egizia
attraverso i tesori celati e trafugati nelle tombe o dall’osservazione dei
monumentali templi e delle piramidi.