Da Camunni a romani. Archeologia e storia della romanizzazione alpina, 2016
La pubblicazione del volume è stata finanziata con contributi di fondi del PRIN 2009 coordinato d... more La pubblicazione del volume è stata finanziata con contributi di fondi del PRIN 2009 coordinato da Giovannella Cresci sul tema "Roma e la Transpadana: processi acculturativi, infrastrutture, forme di organizzazione amministrativa e territoriale"
DA CAMUNNI A ROMANI Archeologia e storia della romanizzazione alpina, 2016
La pubblicazione del volume è stata finanziata con contributi di fondi del PRIN 2009 coordinato d... more La pubblicazione del volume è stata finanziata con contributi di fondi del PRIN 2009 coordinato da Giovannella Cresci sul tema "Roma e la Transpadana: processi acculturativi, infrastrutture, forme di organizzazione amministrativa e territoriale"
Nel panorama degli studi archeologici sugli insediamenti minori alpini di età romana, Chiavenna r... more Nel panorama degli studi archeologici sugli insediamenti minori alpini di età romana, Chiavenna rappresenta uno dei fortunati casi in cui si ha coincidenza fra il nome moderno e il toponimo riportato dalle fonti antiche. Clavenna figura infatti nella Tabula Peutingeriana quale stazione di sosta e interscambio lungo la viabilità per Coira e il mondo alpino. Estrema propaggine del sistema insediativo di Como e naturale capolinea della via Regina, Chiavenna si trova infatti lungo l'asse nord-sud della Valle che dal lago di Como attraverso il Passo del Maloja (1815 m) e il Passo dello Spluga (2115 m) raggiungeva e tuttora raggiunge Coira e i Grigioni. Il toponimo non aiuta tuttavia a chiarire la tipologia dell'insediamento, perché sulla Tabula figurano città, stazioni e tappe intermedie rispondenti a diverse modalità insediative. Per Chiavenna i dati archeologici a oggi non hanno restituito evidenze monumentali e spazi pubblici tali da fare pensare a un agglomerato urbano. Doveva trattarsi certo di un insediamento di tipo minore, una mansio forse assurta a un certo punto a vicus (e in tal caso avere un apparato amministrativo proprio). Indubbiamente il sito, posto in un punto strategico del sistema viario e commerciale dell'area, svolgeva una funzione di controllo della relativa rete stradale, connotandosi quale centro emporiale e di raccordo dei vivaci traffici commerciali e culturali tra il Lario, l'area alpina del Reno, la Valtellina e il mondo retico e camuno. Una situazione simile a quanto emerso alla testa del Lago Maggiore a Muralto dove le evidenze archeologiche restituiscono il quadro di un vicus che gravitava sui territori di Como e Milano, fungendo da punto di trasbordo e interscambio per le merci convogliate verso i valichi alpini da una parte e la pianura dall'altra 1 o ancora paragonabile al sito di Ornavasso prima e Gravellona Toce poi, "centri di confine a controllo degli accessi alle valli montane in età preromana e successivamente […] punti di smistamento dei carichi commerciali e di cerniera per la diffusione delle merci tra l'area di pianura e le valli alpine interne" 2. Analoga funzione di imbarco, sbarco e scambio di merci (fra cui la pietra) svolgeva sulla sponda del Lago Maggiore anche Angera, grazie alla felice posizione sulla strada per Mediolanum e al capolinea della via fluvio-lacustre Po-Ticino-Verbano 3 , Per Chiavenna è stato possibile individuare che le evidenze archeologiche più consistenti si collocano ai piedi della cava di pietra ollare della Caurga 4 che costituiva il fulcro produttivo dell'abitato e luogo di smistamento verso Coira da una parte e Como dall'altra. Lo sviluppo di Chiavenna, certamente connesso al percorso stradale, ne condizionò verosimilmente anche l'impianto, allungato e ovoidale, sviluppatosi in età romana su un preesistente insediamento indigeno, indiziato da scarse evidenze emerse in occasione degli scavi in diversi punti dell'abitato. Per quanto risulti un apparente iato fra la prima età del Ferro e l'età romana è probabile che in realtà il sito si sia sviluppato senza soluzione di continuità, come scarsissimi ma indicativi materiali della seconda età del Ferro sembrano suggerire 5. La felice posizione di passaggio su fondovalle ne favorì e condizionò lo sviluppo, analogamente a quanto attestato per altri contesti, fra cui quello altoatesino. * Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia.
Reti and Camuni: close, yet far apart - The progress of studies and new and important archaeologi... more Reti and Camuni: close, yet far apart - The progress of studies and new and important archaeological acquisitions allow to better define the ethnic-cultural identity of some groups of the Iron Age, all the while allowing for an in-depth analysis of the times, dynamics and outcomes of their Romanization. The paper will try to redefine the space of Rhaetian Culture on one hand and that of the Breno-Dos dell’Arca culture on the other, emphasizing the common elements and those that differ.
Una cultura di frontiera alle soglie dell’età romana, 2020
In the second Iron Age the Giudicarie of Trentino constitute a sort of border region and cultural... more In the second Iron Age the Giudicarie of Trentino constitute a sort of border region and cultural connection between the group Fritzens-Sanzeno (or Rhaetian group) and that of Valcamonica. The analysis of material and epigraphic data from previous discoveries and recent excavations reveals a preferential cultural influence from the valleys of Lombardy and the Alpine Group of the Rhine valley since VI century B.C. In places of worship (Stenico, Monte San Martino at Campi di Riva del Garda) the presence of culturally diverse materials distinguishes these sites as meeting places of different communities.
ABSTRACT - Reti and Camuni: close, yet far apart - The progress of studies and new and important ... more ABSTRACT - Reti and Camuni: close, yet far apart - The progress of studies and new and important archaeological acquisitions allow to better define the ethnic-cultural identity of some groups of the Iron Age, all the while allowing for an in-depth analysis of the times, dynamics and outcomes of their Romanization. The paper will try to redefine the space of Rhaetian Culture on one hand and that of the Breno-Dos dell’Arca culture on the other, emphasizing the common elements and those that differ.
Ustrinum or Brandopferplatz?: the archaelogical area of Capo di Ponte (Brescia), Le Sante. In 197... more Ustrinum or Brandopferplatz?: the archaelogical area of Capo di Ponte (Brescia), Le Sante. In 1976, an excavation at Le Sante, in Capo di Ponte (BS-Italy), revealed a deep carbonic layer containing abundant ceramic, glass, and metallic material, mostly broken and partly altered by fire, as well as several bone fragments, and rock structures. The findings were interpreted as the ustrinum of a necropolis active during the Roman Age. The peculiar structural organization of the area, featuring an artificial dip surrounded by an elliptical stone wall and a heap of black carbonic earth, with plentiful material suggests a similarity with the votive bonfires of the Alps and the prehistoric sanctuary recently unveiled in Breno, at Spinera, in middle Valcamonica. The analysis of such material, still unpublished, shows a prevalence of offer cups (including numerous Henkeldellenbecher-style jugs and small cups in thin walled pottery and in Terra Sigillata), ritually broken and scattered. Similarities with sites in Alto Adige (Rungger Egg in the Alpe di Siusi and Noafer Bühl, above Gries) suggest to interpret the Capo di Ponte environment as a votive funerary bonfire, a sort of Brandopferplatz in use from the late Iron Age to the 4th century AD.
L'articolo illustra il progetto
INTORNO A MINERVA. Il contatto culturale fra mondo antico e cont... more L'articolo illustra il progetto INTORNO A MINERVA. Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità promosso dalla Soprintendenza ABAP di Bergamo e Brescia in collaborazione con la Coop. Soc. K-Pax di Breno intorno al Parco Archeologico del Santuario di Minerva di Breno (BS) in Valle Camonica. In occasione del 35° anniversario della scoperta del sito archeologico nell’ottobre 2021 è stata avviata l’iniziativa INTORNO A MINERVA. Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità, dedicata all’incontro interculturale fra passato e presente. L’iniziativa è stata costruita anche per celebrare il 10° anniversario del progetto di micro-accoglienza diffusa per i migranti forzati nel territorio promosso dalla Cooperativa Sociale K-Pax, che ha sede a Breno.
I Trumplini sono citati da numerose fonti storiografiche e epigrafiche antiche: presenti fra le g... more I Trumplini sono citati da numerose fonti storiografiche e epigrafiche antiche: presenti fra le gentes alpinae devictae nel Trofeo di La Turbie e fra i popoli effigiati nel Sebasteion di Afrodisia di Caria, essi sono nominati distintamente rispetto a Camuni, Sabini e Reti. I dati archeologici dalla Val Trompia, per quanto scarsi e frammentari e non indicativi di una specifica identita etnica, testimoniano per il territorio l’apertura fin dal III sec. a.C. verso il mondo celtico e l’esistenza di stretti rapporti culturali ed economici con la pianura e con Brescia. The Trumplini are mentioned by numerous ancient historical and epigraphic sources: present among the gentes alpinae devictae Trophy in La Turbie and among peoples portrayed in Sebasteion of Aphrodisias in Caria, they are cited distinctly from the Camunni, Sabini and Raeti . The archaeological data from Valtrompia, though insufficient and not specific to an ethnic identity, testifies an opening to the Celtic world since the ...
L'articolo analizza i laterizi con bollo rinvenuti nella villa romana di Toscolano Maderno (BS). ... more L'articolo analizza i laterizi con bollo rinvenuti nella villa romana di Toscolano Maderno (BS). I dati suggeriscono una relazione tra la produzione laterizia e l'importante famiglia dei Nonii Arrii, proprietaria della villa nel II e III secolo d.C..
L'articolo presenta alcuni materiali riconducibili alla sfera del gioco nel mondo romano rinvenut... more L'articolo presenta alcuni materiali riconducibili alla sfera del gioco nel mondo romano rinvenuti nel santuario di Minerva in loc. Spinera di Breno (Valcamonica-BS).
L'articolo presenta la documentazione di scavo e i materiali da recenti scavi in Valtellina. I da... more L'articolo presenta la documentazione di scavo e i materiali da recenti scavi in Valtellina. I dati offrono nuovi elementi di conoscenza sulle dinamiche di romanizzazione del territorio.
B.C. Notizie (Notiziario del Centro Camuno di Studi Preistorici), 2003
Terzo resoconto sulle ricerche a Zurla a seguito della campagna 2003 condotta dal Dipartimento Va... more Terzo resoconto sulle ricerche a Zurla a seguito della campagna 2003 condotta dal Dipartimento Valcamonica e Lombardia del CCSP. Al termine dei lavori sono state documentate tutte e 33 le superfici istoriate individuate nel corso delle ricerche. Ai rilievi a contatto si è aggiunta anche una cartografia dettagliata dell'area mediante strumentazione GPS.
Da Camunni a romani. Archeologia e storia della romanizzazione alpina, 2016
La pubblicazione del volume è stata finanziata con contributi di fondi del PRIN 2009 coordinato d... more La pubblicazione del volume è stata finanziata con contributi di fondi del PRIN 2009 coordinato da Giovannella Cresci sul tema "Roma e la Transpadana: processi acculturativi, infrastrutture, forme di organizzazione amministrativa e territoriale"
DA CAMUNNI A ROMANI Archeologia e storia della romanizzazione alpina, 2016
La pubblicazione del volume è stata finanziata con contributi di fondi del PRIN 2009 coordinato d... more La pubblicazione del volume è stata finanziata con contributi di fondi del PRIN 2009 coordinato da Giovannella Cresci sul tema "Roma e la Transpadana: processi acculturativi, infrastrutture, forme di organizzazione amministrativa e territoriale"
Nel panorama degli studi archeologici sugli insediamenti minori alpini di età romana, Chiavenna r... more Nel panorama degli studi archeologici sugli insediamenti minori alpini di età romana, Chiavenna rappresenta uno dei fortunati casi in cui si ha coincidenza fra il nome moderno e il toponimo riportato dalle fonti antiche. Clavenna figura infatti nella Tabula Peutingeriana quale stazione di sosta e interscambio lungo la viabilità per Coira e il mondo alpino. Estrema propaggine del sistema insediativo di Como e naturale capolinea della via Regina, Chiavenna si trova infatti lungo l'asse nord-sud della Valle che dal lago di Como attraverso il Passo del Maloja (1815 m) e il Passo dello Spluga (2115 m) raggiungeva e tuttora raggiunge Coira e i Grigioni. Il toponimo non aiuta tuttavia a chiarire la tipologia dell'insediamento, perché sulla Tabula figurano città, stazioni e tappe intermedie rispondenti a diverse modalità insediative. Per Chiavenna i dati archeologici a oggi non hanno restituito evidenze monumentali e spazi pubblici tali da fare pensare a un agglomerato urbano. Doveva trattarsi certo di un insediamento di tipo minore, una mansio forse assurta a un certo punto a vicus (e in tal caso avere un apparato amministrativo proprio). Indubbiamente il sito, posto in un punto strategico del sistema viario e commerciale dell'area, svolgeva una funzione di controllo della relativa rete stradale, connotandosi quale centro emporiale e di raccordo dei vivaci traffici commerciali e culturali tra il Lario, l'area alpina del Reno, la Valtellina e il mondo retico e camuno. Una situazione simile a quanto emerso alla testa del Lago Maggiore a Muralto dove le evidenze archeologiche restituiscono il quadro di un vicus che gravitava sui territori di Como e Milano, fungendo da punto di trasbordo e interscambio per le merci convogliate verso i valichi alpini da una parte e la pianura dall'altra 1 o ancora paragonabile al sito di Ornavasso prima e Gravellona Toce poi, "centri di confine a controllo degli accessi alle valli montane in età preromana e successivamente […] punti di smistamento dei carichi commerciali e di cerniera per la diffusione delle merci tra l'area di pianura e le valli alpine interne" 2. Analoga funzione di imbarco, sbarco e scambio di merci (fra cui la pietra) svolgeva sulla sponda del Lago Maggiore anche Angera, grazie alla felice posizione sulla strada per Mediolanum e al capolinea della via fluvio-lacustre Po-Ticino-Verbano 3 , Per Chiavenna è stato possibile individuare che le evidenze archeologiche più consistenti si collocano ai piedi della cava di pietra ollare della Caurga 4 che costituiva il fulcro produttivo dell'abitato e luogo di smistamento verso Coira da una parte e Como dall'altra. Lo sviluppo di Chiavenna, certamente connesso al percorso stradale, ne condizionò verosimilmente anche l'impianto, allungato e ovoidale, sviluppatosi in età romana su un preesistente insediamento indigeno, indiziato da scarse evidenze emerse in occasione degli scavi in diversi punti dell'abitato. Per quanto risulti un apparente iato fra la prima età del Ferro e l'età romana è probabile che in realtà il sito si sia sviluppato senza soluzione di continuità, come scarsissimi ma indicativi materiali della seconda età del Ferro sembrano suggerire 5. La felice posizione di passaggio su fondovalle ne favorì e condizionò lo sviluppo, analogamente a quanto attestato per altri contesti, fra cui quello altoatesino. * Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia.
Reti and Camuni: close, yet far apart - The progress of studies and new and important archaeologi... more Reti and Camuni: close, yet far apart - The progress of studies and new and important archaeological acquisitions allow to better define the ethnic-cultural identity of some groups of the Iron Age, all the while allowing for an in-depth analysis of the times, dynamics and outcomes of their Romanization. The paper will try to redefine the space of Rhaetian Culture on one hand and that of the Breno-Dos dell’Arca culture on the other, emphasizing the common elements and those that differ.
Una cultura di frontiera alle soglie dell’età romana, 2020
In the second Iron Age the Giudicarie of Trentino constitute a sort of border region and cultural... more In the second Iron Age the Giudicarie of Trentino constitute a sort of border region and cultural connection between the group Fritzens-Sanzeno (or Rhaetian group) and that of Valcamonica. The analysis of material and epigraphic data from previous discoveries and recent excavations reveals a preferential cultural influence from the valleys of Lombardy and the Alpine Group of the Rhine valley since VI century B.C. In places of worship (Stenico, Monte San Martino at Campi di Riva del Garda) the presence of culturally diverse materials distinguishes these sites as meeting places of different communities.
ABSTRACT - Reti and Camuni: close, yet far apart - The progress of studies and new and important ... more ABSTRACT - Reti and Camuni: close, yet far apart - The progress of studies and new and important archaeological acquisitions allow to better define the ethnic-cultural identity of some groups of the Iron Age, all the while allowing for an in-depth analysis of the times, dynamics and outcomes of their Romanization. The paper will try to redefine the space of Rhaetian Culture on one hand and that of the Breno-Dos dell’Arca culture on the other, emphasizing the common elements and those that differ.
Ustrinum or Brandopferplatz?: the archaelogical area of Capo di Ponte (Brescia), Le Sante. In 197... more Ustrinum or Brandopferplatz?: the archaelogical area of Capo di Ponte (Brescia), Le Sante. In 1976, an excavation at Le Sante, in Capo di Ponte (BS-Italy), revealed a deep carbonic layer containing abundant ceramic, glass, and metallic material, mostly broken and partly altered by fire, as well as several bone fragments, and rock structures. The findings were interpreted as the ustrinum of a necropolis active during the Roman Age. The peculiar structural organization of the area, featuring an artificial dip surrounded by an elliptical stone wall and a heap of black carbonic earth, with plentiful material suggests a similarity with the votive bonfires of the Alps and the prehistoric sanctuary recently unveiled in Breno, at Spinera, in middle Valcamonica. The analysis of such material, still unpublished, shows a prevalence of offer cups (including numerous Henkeldellenbecher-style jugs and small cups in thin walled pottery and in Terra Sigillata), ritually broken and scattered. Similarities with sites in Alto Adige (Rungger Egg in the Alpe di Siusi and Noafer Bühl, above Gries) suggest to interpret the Capo di Ponte environment as a votive funerary bonfire, a sort of Brandopferplatz in use from the late Iron Age to the 4th century AD.
L'articolo illustra il progetto
INTORNO A MINERVA. Il contatto culturale fra mondo antico e cont... more L'articolo illustra il progetto INTORNO A MINERVA. Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità promosso dalla Soprintendenza ABAP di Bergamo e Brescia in collaborazione con la Coop. Soc. K-Pax di Breno intorno al Parco Archeologico del Santuario di Minerva di Breno (BS) in Valle Camonica. In occasione del 35° anniversario della scoperta del sito archeologico nell’ottobre 2021 è stata avviata l’iniziativa INTORNO A MINERVA. Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità, dedicata all’incontro interculturale fra passato e presente. L’iniziativa è stata costruita anche per celebrare il 10° anniversario del progetto di micro-accoglienza diffusa per i migranti forzati nel territorio promosso dalla Cooperativa Sociale K-Pax, che ha sede a Breno.
I Trumplini sono citati da numerose fonti storiografiche e epigrafiche antiche: presenti fra le g... more I Trumplini sono citati da numerose fonti storiografiche e epigrafiche antiche: presenti fra le gentes alpinae devictae nel Trofeo di La Turbie e fra i popoli effigiati nel Sebasteion di Afrodisia di Caria, essi sono nominati distintamente rispetto a Camuni, Sabini e Reti. I dati archeologici dalla Val Trompia, per quanto scarsi e frammentari e non indicativi di una specifica identita etnica, testimoniano per il territorio l’apertura fin dal III sec. a.C. verso il mondo celtico e l’esistenza di stretti rapporti culturali ed economici con la pianura e con Brescia. The Trumplini are mentioned by numerous ancient historical and epigraphic sources: present among the gentes alpinae devictae Trophy in La Turbie and among peoples portrayed in Sebasteion of Aphrodisias in Caria, they are cited distinctly from the Camunni, Sabini and Raeti . The archaeological data from Valtrompia, though insufficient and not specific to an ethnic identity, testifies an opening to the Celtic world since the ...
L'articolo analizza i laterizi con bollo rinvenuti nella villa romana di Toscolano Maderno (BS). ... more L'articolo analizza i laterizi con bollo rinvenuti nella villa romana di Toscolano Maderno (BS). I dati suggeriscono una relazione tra la produzione laterizia e l'importante famiglia dei Nonii Arrii, proprietaria della villa nel II e III secolo d.C..
L'articolo presenta alcuni materiali riconducibili alla sfera del gioco nel mondo romano rinvenut... more L'articolo presenta alcuni materiali riconducibili alla sfera del gioco nel mondo romano rinvenuti nel santuario di Minerva in loc. Spinera di Breno (Valcamonica-BS).
L'articolo presenta la documentazione di scavo e i materiali da recenti scavi in Valtellina. I da... more L'articolo presenta la documentazione di scavo e i materiali da recenti scavi in Valtellina. I dati offrono nuovi elementi di conoscenza sulle dinamiche di romanizzazione del territorio.
B.C. Notizie (Notiziario del Centro Camuno di Studi Preistorici), 2003
Terzo resoconto sulle ricerche a Zurla a seguito della campagna 2003 condotta dal Dipartimento Va... more Terzo resoconto sulle ricerche a Zurla a seguito della campagna 2003 condotta dal Dipartimento Valcamonica e Lombardia del CCSP. Al termine dei lavori sono state documentate tutte e 33 le superfici istoriate individuate nel corso delle ricerche. Ai rilievi a contatto si è aggiunta anche una cartografia dettagliata dell'area mediante strumentazione GPS.
Breno, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, Quaderni del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri, 4, Apr 12, 2014
After 10 years of research and the discovery of the greatest concentration of pre-Roman inscripti... more After 10 years of research and the discovery of the greatest concentration of pre-Roman inscriptions in the Alps, the Valcamonica rock art site of Loa (Berzo Demo) is now entirely published. The book, beyond the catalogue and full tracings of the known panels, includes the complete corpus of the 74 found inscriptions and discusses the impact of this discovery on our knowledge of the ancient Valcamonica scripting system and language. Other sections are devoted to the important figurative themes accompanying the inscriptions, like the crucial series of scratched spears and the scenes with pecked human figures, two elements that push towards a revision of well-established chronologies regarding the Iron Age rock-art phenomenon. The traced panels are shown in full-page plates at the end of the book.
Il territorio di Grevo, frazione del comune di Cedegolo (Brescia), presenta innumerevoli evidenze... more Il territorio di Grevo, frazione del comune di Cedegolo (Brescia), presenta innumerevoli evidenze archeologiche quali prova tangibile del profondo e millenario legame tra l'uomo e il suo territorio. La coppella è il più diffuso e forse il segno più antico lasciato sulla roccia. L'arte rupestre di Grevo tuttavia non è solo schematica: ci sono reperti di arte figurativa, un frammento con un'iscrizione preromana e, soprattutto, il sito calcolitico di Campolungo, dove sono state rinvenute due statue-stele complete e due frammenti. Un dato importante e di inestimabile valore storico, che pone Grevo nel novero dei maggiori siti calcolitici alpini.
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Papers by serena solano
The paper will try to redefine the space of Rhaetian Culture on one hand and that of the Breno-Dos dell’Arca culture on the other, emphasizing the common elements and those that differ.
and epigraphic data from previous discoveries and recent excavations reveals a preferential cultural influence from the valleys of Lombardy and the Alpine Group of the Rhine valley since VI century B.C. In places of worship (Stenico, Monte San Martino at Campi di Riva del Garda) the presence of culturally diverse materials distinguishes these sites as meeting places of different communities.
The paper will try to redefine the space of Rhaetian Culture on one hand and that of the Breno-Dos dell’Arca culture on the other, emphasizing the common elements and those that differ.
INTORNO A MINERVA. Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità promosso dalla Soprintendenza ABAP di Bergamo e Brescia in collaborazione con la Coop. Soc. K-Pax di Breno intorno al Parco Archeologico del Santuario di Minerva di Breno (BS) in Valle Camonica.
In occasione del 35° anniversario della scoperta del sito archeologico nell’ottobre 2021 è stata avviata l’iniziativa INTORNO A MINERVA. Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità, dedicata all’incontro interculturale fra passato e presente. L’iniziativa è stata costruita anche per celebrare il 10° anniversario del progetto di micro-accoglienza diffusa per i migranti forzati nel territorio promosso dalla Cooperativa Sociale K-Pax, che ha sede a Breno.
The paper will try to redefine the space of Rhaetian Culture on one hand and that of the Breno-Dos dell’Arca culture on the other, emphasizing the common elements and those that differ.
and epigraphic data from previous discoveries and recent excavations reveals a preferential cultural influence from the valleys of Lombardy and the Alpine Group of the Rhine valley since VI century B.C. In places of worship (Stenico, Monte San Martino at Campi di Riva del Garda) the presence of culturally diverse materials distinguishes these sites as meeting places of different communities.
The paper will try to redefine the space of Rhaetian Culture on one hand and that of the Breno-Dos dell’Arca culture on the other, emphasizing the common elements and those that differ.
INTORNO A MINERVA. Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità promosso dalla Soprintendenza ABAP di Bergamo e Brescia in collaborazione con la Coop. Soc. K-Pax di Breno intorno al Parco Archeologico del Santuario di Minerva di Breno (BS) in Valle Camonica.
In occasione del 35° anniversario della scoperta del sito archeologico nell’ottobre 2021 è stata avviata l’iniziativa INTORNO A MINERVA. Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità, dedicata all’incontro interculturale fra passato e presente. L’iniziativa è stata costruita anche per celebrare il 10° anniversario del progetto di micro-accoglienza diffusa per i migranti forzati nel territorio promosso dalla Cooperativa Sociale K-Pax, che ha sede a Breno.
B/W, 288 pages + 14 plates (10 A4, 4 A3), 400 photos + illustrations.