I am a philosophy counselor, living and working in Italy, driven by a great passion for the exploration of the world and the human soul. My educational background includes a degree in Philosophy, one in Clinic Psychology and a master degree in Philosophical Counseling. Apart from my counseling private practice, I have a deep interest in research areas such as Meta Psychology, Anthropology of Performance, Sleepwalking and Dissociation. I write personal reflections on such themes, as well as poetry and travel diary with a keen attention and interest to discover the "soul of the places" where I travel.
La vita non è uno scherzo. Prendila sul serio ma sul serio a tal punto che a settant'anni, ad ese... more La vita non è uno scherzo. Prendila sul serio ma sul serio a tal punto che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi non perché restino ai tuoi figli ma perché non crederai alla morte pur temendola, e la vita peserà di più sulla bilancia. (Poesie, Nazim Hikmet) Questo articolo è una breve riflessione ispirata dalle esperienze con un gruppo di pratiche filosofiche in Toscana. Una giovane coppia mi chiese degli incontri domiciliari. Abitavano in uno splendido paesino tra le colline, dove distese di campi di ulivi, rapivano lo sguardo. Decidemmo insieme di fare i nostri incontri nella natura. Prima per riscaldarci, praticammo per una trentina di minuti il Qi Gong, una ginnastica dolce energetica cinese. Per le consulenze individuali ci sedemmo su teli e cuscini sotto gli ulivi. Avevamo tutti portato dei libri e del tè. La riflessione che segue è anche un invito alla sperimentazione delle pratiche filosofiche nella natura.
Il mio percorso all’interno del laboratorio di improvvisazione ebbe inizio lunedì 3 marzo intorn... more Il mio percorso all’interno del laboratorio di improvvisazione ebbe inizio lunedì 3 marzo intorno alle 14.15. Mi era stato indicato il luogo e l’ora dai miei docenti di antropologia della performance, il Prof. Mugnaini e la Prof.ssa Caretti e ero davvero curiosa. Mentre aspettavo di conoscere i facilitatori, come si usa dire adesso, ovvero i registi e il gruppo, mi sentivo così strana. Era la prima volta che partecipavo dopo anni a un laboratorio teatrale non in veste di educatrice teatrale o marionettista, ma neppure come semplice utente, la famosa consegna dei professori era “ fare osservazione partecipante” o meglio fare esperienza e continuare ad osservare. Ma mi chiedevo in che modo osservare? Come avrei potuto ripulire la mia mente da tutta una serie di categorie mentali che mi avrebbero comunque fatto interpretare l’osservato con un ottica da teatrante o da educatrice o con categorie prese in prestito dalla psicologia analitica. In breve fortunatamente non ero in un film di Woody Allen, e il protocollo etnografico con le sue questioni epistemologiche e teoretiche pian piano fu rimpiazzato da una profonda curiosità per, detto alla Monty Pyton, “ qualcosa di completamente diverso”.
Penso al lungo percorso dalla Grecia fin oggi, anzi mettiamoci anche i culti etruschi sull'anima ... more Penso al lungo percorso dalla Grecia fin oggi, anzi mettiamoci anche i culti etruschi sull'anima e taoisti e a come con i contributi dapprima Aristotelici, poi di Agostino e Tommaso d'Aquino nel l'epoca di mezzo, per poi con Hume e Cartesio non si parlerà più di Anima ma di Psiche. Nella nostra società la disciplina che si occupa dello studio e della terapia della psiche ignora l'oggetto centrale: L'anima. La psicologia tradizionale ammette l'individualità e l'irripetibilità di ciascuno di noi, ma non tiene conto di questa unicità di vocazione, che richiama a sé stessa, anzi per alcuni questo processo piuttosto che "viaggio" potrebbe essere annoverato nei fenomeni paranormali o all'interno della psicopatologia. Quindi la definizione moderna di Psiche o di mente è piuttosto un'astrazione, dove risiedono per gli addetti ai lavori funzioni cognitive e processi da analizzare con i contributi della neurobiologia e della psichiatria contemporanea. Con lo studio del comportamento e della personalità attraverso varie metodologie oltre la somministrazione test, studi sulle funzioni e regioni del cervello, teorie del neurone, mappa cito architettonica di Broadmann, tecniche di indagini per vedere i meccanismi cellulari, la biologia molecolare e le patologie molecolari, l'epigenetica che studia la memoria molecolare e cellulare che porta a cambiamenti stabili dell'espressione genetica senza alterazioni del DNA, e poi via fino alla parola tanto utilizzata sistema nervoso. A livello filosofico questa via del ricercare risposte nel sempre più piccolo mi fa pensare a Democrito nel veder tutto composto da Atomi infiniti in una pluralità di mondi e i vortici di Leucippo forse vicini al concetto di Sinapsi. Il viaggio nel tempo fino agli antichi per capire il microcosmo e quindi il corpo ci può riconnettere con il macrocosmo detto Universo. Guardando ai nostri vicini antenati gli Etruschi, per loro esisteva "una disciplina etrusca", ovvero le varie modalità per comprendere il volere delle varie divinità, per fare ciò facevano la lettura del fegato di animali sacrificati, interpretavano il volo degli uccelli, la direzione dei fulmini, l'apparizione di una cometa e la costellazione, l'eclissi o una tempesta. Queste letture servivano per adeguare il comportamento sociale ed individuale, all' organizzazione politica e sociale della città. La costruzione e cura dei templi, dei campi, dell'esercito erano guidate dalle teorie sull'universo e il
Il giardiniere del mondo: Pratiche filosofiche e creative nel giardino di Diana Marcheschi "Fate ... more Il giardiniere del mondo: Pratiche filosofiche e creative nel giardino di Diana Marcheschi "Fate giardini! Veri giardini, naturalmente, luoghi indomiti, fuorilegge... Tracciate il vostro disegno sulla faccia della Terra, che si presta sempre volentieri ai sogni dell'uomo, piantate un giardino e prendetevene cura. E proteggete anche quelli che restano e resistono, i vecchi luoghi abitati dalle piante che arrivano da lontano e continuano a sognare nonostante l'insensato baccano che li circonda. Lavorate con i poeti, i maghi, i danzatori e tutti gli altri artigiani dell'invisibile per rimettere al suo posto il mistero del mondo." (Jorn de Précy,2012, pg.120) Dopo il carnevale dovevo iniziare i nuovi gruppi di pratiche filosofiche in natura. La Tuscia, alto Lazio, è un'oasi tra laghi, fiumi, colline di ulivo, boschi di querce, lecci, noccioli, castagni, faggi, tipiche piante e arbusti del centro Italia Tirrenico e siti etruschi. Poi la quarantena, durante la quale è aumentata l'esigenza di stare in natura. Chi aveva l'orto o un bosco era fortunato. Poi è arrivata una sorpresa, alcuni proprietari che avevano giardini terrazzati ma non il tempo per curarli, hanno offerto gli spazi in comodato d'uso. Così per molti di noi è nata un'opportunità di iniziare questa esperienza di condivisione e dialogo nei giardini. Da maggio la natura è divenuta la nostra guida e quando il giardino ha cominciato ad essere come una cornucopia sono arrivate le prime visite talvolta anche da animali selvatici. Da luglio, nel momento in cui gli orti e i giardini erano davvero meravigliosi, amici e colleghi sono arrivati in visita per passare una giornata tra un picnic, riflessioni, arte e semplicemente stare in natura. La pratica quotidiana nel giardino non tende solo ad un fine materiale, ma è accompagnata da una parte contemplativa, filosofica attraverso il silenzio, l'ascolto, la leggerezza l'utilizzo di un'intelligenza del cuore. E' anche ricerca e studio in divenire. Come dicevano i monaci: Ora et labora, lege, lege et relege. Invenies.
Lo scorso mese, parlando di Ecate, abbiamo accennato che la triplice dea, rappresentava l'idea de... more Lo scorso mese, parlando di Ecate, abbiamo accennato che la triplice dea, rappresentava l'idea delle fasi della vita della donna, fasi biologiche segnate da riti di passaggio sul proprio corpo. Le prime mestruazioni per la giovane donna, l'atto creativo del generare e il momento della menopausa dove la donna entra in profonda connessione con l'universo e i suoi misteri. Tutte fasi sacre di un femminile che si trasforma. Adesso arriva Afrodite, per avvicinarci all'idea del piacere e della creatività. "Segui sempre il principio del piacere" disse una volta qualcuno. Afrodite ci invita ad ascoltare il nostro corpo, i sensi ed esprimerci in tutte le pratiche possibili. Analisi filosofica Afrodite in Grecia, Venere per i Romani e Turan per gli Etruschi, era la dea dell'amore, del piacere, delle arti, protettrice dei navigatori. Per Platone ci sarebbero state due Afrodite, una del cielo e una della terra, la figlia di Urano e la figlia di Zeus. Anche la sirena sulle barche dei navigatori e i pirati richiamava Afrodite, anzi ne chiedeva una protezione. La dea era legata a dei riti chiamati i misteri, celebrati in luglio la cui finalità era allontanare i condizionamenti morali della società dell'epoca per liberare la mente e risvegliare qualcosa di profondo. La pratica era nell'amplesso con l'altro e nell' unione dell'amore, sessualità e spiritualità. In molte culture arcaiche, c'era un'arte psico spirituale legata al piacere. Un esempio italiano dove osservare questa arte? Nelle decorazioni sui vasi e tombe in particolare nel sito etrusco di Tarquinia, i ritrovamenti archeologici di Ercolano e Pompei, ci parlano di una Ars erotica romana e greca.
In questo periodo dell'anno la natura si prepara per l'inverno. Questa fase richiede molta energi... more In questo periodo dell'anno la natura si prepara per l'inverno. Questa fase richiede molta energia. Ma in quali modi ci si prepara e da dove arriva questa arcaica pratica. Dopo Demetra parliamo della figlia Persefone. Entrambe I-dee del mistero della trasformazione. Questa idea, evoca in me l'immagine di un momento particolare della vita, quando le giovani donne e i giovani uomini, sono pronti per iscriversi all'università o entrare nel mondo del lavoro scegliendo una professione. Un momento colmo di grandi speranze e un po' di timore per il futuro, per essere assoluti principianti ma con tanto desiderio di fare nuove esperienze. Un po' come l'eroe delle fiabe, quando lascia il luogo sicuro dove è cresciuto per intraprendere il viaggio. Dai genitori ha ricevuto un dono, è il suo momento, quello nel quale si è pronti anche ad avventurarsi in selve oscure, lande inesplorate, per trovare se stessi e la propria realizzazione. In altre parole possiamo chiamarlo il viaggio dell'anima. Analisi Filosofica Persefone per i greci, Kore o Proserpina per i romani, Armonia per i culti della Tracia era associata a riti e culti misterici e riti di passaggio.Nei misteri eleusini veniva rappresentato il mito del rapimento di Persefone, strappata alla madre Demetra dal re degli inferi, Ade, in un ciclo di tre fasi, la discesa o la perdita, la ricerca e l'ascesa. Il rito era diviso in due parti: la prima, piccoli misteri, era una specie di purificazione che si svolgeva in primavera, la seconda, grandi misteri, si svolgeva in autunno. L'antropologo Van Gennep osservò tre stadi in tutti i riti di iniziazione: Separazione, transizione e reintegrazione. Nella prima fase l'individuo viene separato dal contesto in cui si trova (es. l'individuo viene mascherato e portato nella foresta), nella seconda attraversa un passaggio simbolico che rappresenta il culmine della cerimonia (es. affronta una prova), nella terza viene reintegrato alla sua esistenza con un nuovo status sociale.
Siamo in settembre, quasi autunno, mese che ci affascina per la profonda trasformazione dei suoi ... more Siamo in settembre, quasi autunno, mese che ci affascina per la profonda trasformazione dei suoi colori e per l'abbondanza dei raccolti. Pensate alle foglie con tutte le cromature dai rossi ai gialli e poi le raccolte dell'uva e successivamente delle olive. Le I-dee o la Idea di questo mese è davvero arcaica, da ricercare in due principi fondamentali quello di madre terra e quello di sacre nozze. Come vi racconterò, nel pantheon greco-romano, troviamo due i-dee Demetra e Hera, due principi uniti in un'unica dea madre, che vegliava al ciclo di nascite e rinascite, delle stagioni e nutrimento dei figli della terra. La sua esistenza era unita a quella del suo sacro sposo il cielo. Origini arcaiche ci parlano della dea doppia come idea della sovranità femminile, in un contesto di antichi lignaggi sciamanici caratterizzati da principi e pratiche di donne, che formarono la struttura organizzativa delle più antiche culture del mondo.. Analisi Filosofica Demetra e Hera sono due facce della dea madre. Descritte dalla Bolen come dee vulnerabili, ricettive la cui coscienza è focalizzata sui rapporti importanti sui figli e sulla coppia. Sono idee del sacro nell'unione con l'altro e guardiane di questo patto. Demetra per i Greci e Cerere per i Romani, era la dea del ciclo naturale delle messi che implicava morte e rinascita del seme. Una dea madre legata a riti di trasformazione e che dice portò in terra i sacri misteri. Questo aspetto in particolare lo approfondiremo quando parleremo di Persefone, la figlia, sposa di Ade. Manifestazioni importanti di questa idea sono evocate nel desiderio tra il trattenere e il lasciare andare qualcosa o qualcuno, ricevere e rendere alla terra e infine la vocazione alla cura. Presso gli Inca Pachamama era colei che portava fertilità e nutrimento al popolo, il quale praticava il culto del ringraziamento, donando la metà del raccolto, restituendolo a madre terra.
Per questo mese, il caldo agosto, ho deciso di riflettere insieme su un'idea del femminile che ri... more Per questo mese, il caldo agosto, ho deciso di riflettere insieme su un'idea del femminile che riemergere come una fenice dalle sue ceneri. Parleremo della dea Estia, e di un 'idea ancora più arcaica, l'idea del fuoco come sacra condivisione. Tutti i caratteri che scopriremo potrebbero aiutare i lettori a vivere al meglio l'estate, non solo come periodo di svaghi ma anche di ritiro introspettivo. Analisi filosofica Estia è la dea del Pantheon greco del sacro fuoco, del focolare rotondo e soprattutto rende sacro un luogo. I romani svilupparono il culto di Vesta costruendo edifici circolari e creando gruppi di giovani che adoravano la dea. La coscienza che evoca questa idea è una coscienza condivisa nella presenza di un luogo sacro che riunisce. Questo luogo potrebbe essere la casa dove tornare dopo un viaggio, potrebbe essere un luogo isolato e silenzioso dove ritirarsi.
C'era una volta delle dee, anzi volevo dire delle i-dee. Questa è la narrazione del viaggio di un... more C'era una volta delle dee, anzi volevo dire delle i-dee. Questa è la narrazione del viaggio di un gruppo che intraprese un'esplorazione oltre i confini dell'ordinario e si spinse oltre le mura della città dove si ergevano sacri luoghi dimenticati, rovine arcaiche. Questo è anche un invito per il lettore per avventurarsi in queste rovine dove risplendono segni, gesti, simboli e rappresentazioni di un femminile narrato dalle nostre antenate. Ogni idea offre una narrazione dove è possibile rintracciare un luogo speciale dove avveniva una trasformazione, ovvero detto con le parole dello storico delle religioni Eliade ogni rito di passaggio avveniva in un luogo preciso con un particolare senso del sacro. La psicoterapeuta e filosofa americana Jean Shinoda Bolen nella sua opera "le dee dentro la donna" attraverso la psicologia femminile e la mitologia greca, ci racconta sette modalità del femminile. Adesso il nostro compito è dalle immagini arcaiche trarne I-dee che ci mostrino, attitudini e modalità di coscienza. Analisi Filosofica Artemide e Athena sono i-dee di un'attitudine attiva e guerriera, entrambe vergini. Artemide per la mitologia greca era sorella di Apollo e colei che portava il carro lunare, protettrice delle gestanti, dei boschi e degli animali e dea della caccia. Come la Diana della mitologia romana, era portatrice di luce. Per il pantheon etrusco era Thana o Tanaquil, colei che protegge le giovani vergini e le ninfe con i raggi lunari. Sacerdotessa e maestra dell'arte della aruspicina e disciplina etrusca ovvero l'arte di predire il futuro e della guarigione. Colei che protegge la vista e gli occhi che divenne per i cristiani Santa Lucia. Artemide rappresenta l'agire con il cuore, lo spirito di indipendenza e autosufficienza, l'attrazione per le esplorazioni nei luoghi selvaggi. Protettrice delle cause delle altre donne. Immaginando la coscienza come qualcosa che illumina, in questo caso parliamo di una luce forte e concentrata ma anche un tipo di coscienza che porta luce in parti nascoste.
La vita non è uno scherzo. Prendila sul serio ma sul serio a tal punto che a settant'anni, ad ese... more La vita non è uno scherzo. Prendila sul serio ma sul serio a tal punto che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi non perché restino ai tuoi figli ma perché non crederai alla morte pur temendola, e la vita peserà di più sulla bilancia. (Poesie, Nazim Hikmet) Questo articolo è una breve riflessione ispirata dalle esperienze con un gruppo di pratiche filosofiche in Toscana. Una giovane coppia mi chiese degli incontri domiciliari. Abitavano in uno splendido paesino tra le colline, dove distese di campi di ulivi, rapivano lo sguardo. Decidemmo insieme di fare i nostri incontri nella natura. Prima per riscaldarci, praticammo per una trentina di minuti il Qi Gong, una ginnastica dolce energetica cinese. Per le consulenze individuali ci sedemmo su teli e cuscini sotto gli ulivi. Avevamo tutti portato dei libri e del tè. La riflessione che segue è anche un invito alla sperimentazione delle pratiche filosofiche nella natura.
Il mio percorso all’interno del laboratorio di improvvisazione ebbe inizio lunedì 3 marzo intorn... more Il mio percorso all’interno del laboratorio di improvvisazione ebbe inizio lunedì 3 marzo intorno alle 14.15. Mi era stato indicato il luogo e l’ora dai miei docenti di antropologia della performance, il Prof. Mugnaini e la Prof.ssa Caretti e ero davvero curiosa. Mentre aspettavo di conoscere i facilitatori, come si usa dire adesso, ovvero i registi e il gruppo, mi sentivo così strana. Era la prima volta che partecipavo dopo anni a un laboratorio teatrale non in veste di educatrice teatrale o marionettista, ma neppure come semplice utente, la famosa consegna dei professori era “ fare osservazione partecipante” o meglio fare esperienza e continuare ad osservare. Ma mi chiedevo in che modo osservare? Come avrei potuto ripulire la mia mente da tutta una serie di categorie mentali che mi avrebbero comunque fatto interpretare l’osservato con un ottica da teatrante o da educatrice o con categorie prese in prestito dalla psicologia analitica. In breve fortunatamente non ero in un film di Woody Allen, e il protocollo etnografico con le sue questioni epistemologiche e teoretiche pian piano fu rimpiazzato da una profonda curiosità per, detto alla Monty Pyton, “ qualcosa di completamente diverso”.
Penso al lungo percorso dalla Grecia fin oggi, anzi mettiamoci anche i culti etruschi sull'anima ... more Penso al lungo percorso dalla Grecia fin oggi, anzi mettiamoci anche i culti etruschi sull'anima e taoisti e a come con i contributi dapprima Aristotelici, poi di Agostino e Tommaso d'Aquino nel l'epoca di mezzo, per poi con Hume e Cartesio non si parlerà più di Anima ma di Psiche. Nella nostra società la disciplina che si occupa dello studio e della terapia della psiche ignora l'oggetto centrale: L'anima. La psicologia tradizionale ammette l'individualità e l'irripetibilità di ciascuno di noi, ma non tiene conto di questa unicità di vocazione, che richiama a sé stessa, anzi per alcuni questo processo piuttosto che "viaggio" potrebbe essere annoverato nei fenomeni paranormali o all'interno della psicopatologia. Quindi la definizione moderna di Psiche o di mente è piuttosto un'astrazione, dove risiedono per gli addetti ai lavori funzioni cognitive e processi da analizzare con i contributi della neurobiologia e della psichiatria contemporanea. Con lo studio del comportamento e della personalità attraverso varie metodologie oltre la somministrazione test, studi sulle funzioni e regioni del cervello, teorie del neurone, mappa cito architettonica di Broadmann, tecniche di indagini per vedere i meccanismi cellulari, la biologia molecolare e le patologie molecolari, l'epigenetica che studia la memoria molecolare e cellulare che porta a cambiamenti stabili dell'espressione genetica senza alterazioni del DNA, e poi via fino alla parola tanto utilizzata sistema nervoso. A livello filosofico questa via del ricercare risposte nel sempre più piccolo mi fa pensare a Democrito nel veder tutto composto da Atomi infiniti in una pluralità di mondi e i vortici di Leucippo forse vicini al concetto di Sinapsi. Il viaggio nel tempo fino agli antichi per capire il microcosmo e quindi il corpo ci può riconnettere con il macrocosmo detto Universo. Guardando ai nostri vicini antenati gli Etruschi, per loro esisteva "una disciplina etrusca", ovvero le varie modalità per comprendere il volere delle varie divinità, per fare ciò facevano la lettura del fegato di animali sacrificati, interpretavano il volo degli uccelli, la direzione dei fulmini, l'apparizione di una cometa e la costellazione, l'eclissi o una tempesta. Queste letture servivano per adeguare il comportamento sociale ed individuale, all' organizzazione politica e sociale della città. La costruzione e cura dei templi, dei campi, dell'esercito erano guidate dalle teorie sull'universo e il
Il giardiniere del mondo: Pratiche filosofiche e creative nel giardino di Diana Marcheschi "Fate ... more Il giardiniere del mondo: Pratiche filosofiche e creative nel giardino di Diana Marcheschi "Fate giardini! Veri giardini, naturalmente, luoghi indomiti, fuorilegge... Tracciate il vostro disegno sulla faccia della Terra, che si presta sempre volentieri ai sogni dell'uomo, piantate un giardino e prendetevene cura. E proteggete anche quelli che restano e resistono, i vecchi luoghi abitati dalle piante che arrivano da lontano e continuano a sognare nonostante l'insensato baccano che li circonda. Lavorate con i poeti, i maghi, i danzatori e tutti gli altri artigiani dell'invisibile per rimettere al suo posto il mistero del mondo." (Jorn de Précy,2012, pg.120) Dopo il carnevale dovevo iniziare i nuovi gruppi di pratiche filosofiche in natura. La Tuscia, alto Lazio, è un'oasi tra laghi, fiumi, colline di ulivo, boschi di querce, lecci, noccioli, castagni, faggi, tipiche piante e arbusti del centro Italia Tirrenico e siti etruschi. Poi la quarantena, durante la quale è aumentata l'esigenza di stare in natura. Chi aveva l'orto o un bosco era fortunato. Poi è arrivata una sorpresa, alcuni proprietari che avevano giardini terrazzati ma non il tempo per curarli, hanno offerto gli spazi in comodato d'uso. Così per molti di noi è nata un'opportunità di iniziare questa esperienza di condivisione e dialogo nei giardini. Da maggio la natura è divenuta la nostra guida e quando il giardino ha cominciato ad essere come una cornucopia sono arrivate le prime visite talvolta anche da animali selvatici. Da luglio, nel momento in cui gli orti e i giardini erano davvero meravigliosi, amici e colleghi sono arrivati in visita per passare una giornata tra un picnic, riflessioni, arte e semplicemente stare in natura. La pratica quotidiana nel giardino non tende solo ad un fine materiale, ma è accompagnata da una parte contemplativa, filosofica attraverso il silenzio, l'ascolto, la leggerezza l'utilizzo di un'intelligenza del cuore. E' anche ricerca e studio in divenire. Come dicevano i monaci: Ora et labora, lege, lege et relege. Invenies.
Lo scorso mese, parlando di Ecate, abbiamo accennato che la triplice dea, rappresentava l'idea de... more Lo scorso mese, parlando di Ecate, abbiamo accennato che la triplice dea, rappresentava l'idea delle fasi della vita della donna, fasi biologiche segnate da riti di passaggio sul proprio corpo. Le prime mestruazioni per la giovane donna, l'atto creativo del generare e il momento della menopausa dove la donna entra in profonda connessione con l'universo e i suoi misteri. Tutte fasi sacre di un femminile che si trasforma. Adesso arriva Afrodite, per avvicinarci all'idea del piacere e della creatività. "Segui sempre il principio del piacere" disse una volta qualcuno. Afrodite ci invita ad ascoltare il nostro corpo, i sensi ed esprimerci in tutte le pratiche possibili. Analisi filosofica Afrodite in Grecia, Venere per i Romani e Turan per gli Etruschi, era la dea dell'amore, del piacere, delle arti, protettrice dei navigatori. Per Platone ci sarebbero state due Afrodite, una del cielo e una della terra, la figlia di Urano e la figlia di Zeus. Anche la sirena sulle barche dei navigatori e i pirati richiamava Afrodite, anzi ne chiedeva una protezione. La dea era legata a dei riti chiamati i misteri, celebrati in luglio la cui finalità era allontanare i condizionamenti morali della società dell'epoca per liberare la mente e risvegliare qualcosa di profondo. La pratica era nell'amplesso con l'altro e nell' unione dell'amore, sessualità e spiritualità. In molte culture arcaiche, c'era un'arte psico spirituale legata al piacere. Un esempio italiano dove osservare questa arte? Nelle decorazioni sui vasi e tombe in particolare nel sito etrusco di Tarquinia, i ritrovamenti archeologici di Ercolano e Pompei, ci parlano di una Ars erotica romana e greca.
In questo periodo dell'anno la natura si prepara per l'inverno. Questa fase richiede molta energi... more In questo periodo dell'anno la natura si prepara per l'inverno. Questa fase richiede molta energia. Ma in quali modi ci si prepara e da dove arriva questa arcaica pratica. Dopo Demetra parliamo della figlia Persefone. Entrambe I-dee del mistero della trasformazione. Questa idea, evoca in me l'immagine di un momento particolare della vita, quando le giovani donne e i giovani uomini, sono pronti per iscriversi all'università o entrare nel mondo del lavoro scegliendo una professione. Un momento colmo di grandi speranze e un po' di timore per il futuro, per essere assoluti principianti ma con tanto desiderio di fare nuove esperienze. Un po' come l'eroe delle fiabe, quando lascia il luogo sicuro dove è cresciuto per intraprendere il viaggio. Dai genitori ha ricevuto un dono, è il suo momento, quello nel quale si è pronti anche ad avventurarsi in selve oscure, lande inesplorate, per trovare se stessi e la propria realizzazione. In altre parole possiamo chiamarlo il viaggio dell'anima. Analisi Filosofica Persefone per i greci, Kore o Proserpina per i romani, Armonia per i culti della Tracia era associata a riti e culti misterici e riti di passaggio.Nei misteri eleusini veniva rappresentato il mito del rapimento di Persefone, strappata alla madre Demetra dal re degli inferi, Ade, in un ciclo di tre fasi, la discesa o la perdita, la ricerca e l'ascesa. Il rito era diviso in due parti: la prima, piccoli misteri, era una specie di purificazione che si svolgeva in primavera, la seconda, grandi misteri, si svolgeva in autunno. L'antropologo Van Gennep osservò tre stadi in tutti i riti di iniziazione: Separazione, transizione e reintegrazione. Nella prima fase l'individuo viene separato dal contesto in cui si trova (es. l'individuo viene mascherato e portato nella foresta), nella seconda attraversa un passaggio simbolico che rappresenta il culmine della cerimonia (es. affronta una prova), nella terza viene reintegrato alla sua esistenza con un nuovo status sociale.
Siamo in settembre, quasi autunno, mese che ci affascina per la profonda trasformazione dei suoi ... more Siamo in settembre, quasi autunno, mese che ci affascina per la profonda trasformazione dei suoi colori e per l'abbondanza dei raccolti. Pensate alle foglie con tutte le cromature dai rossi ai gialli e poi le raccolte dell'uva e successivamente delle olive. Le I-dee o la Idea di questo mese è davvero arcaica, da ricercare in due principi fondamentali quello di madre terra e quello di sacre nozze. Come vi racconterò, nel pantheon greco-romano, troviamo due i-dee Demetra e Hera, due principi uniti in un'unica dea madre, che vegliava al ciclo di nascite e rinascite, delle stagioni e nutrimento dei figli della terra. La sua esistenza era unita a quella del suo sacro sposo il cielo. Origini arcaiche ci parlano della dea doppia come idea della sovranità femminile, in un contesto di antichi lignaggi sciamanici caratterizzati da principi e pratiche di donne, che formarono la struttura organizzativa delle più antiche culture del mondo.. Analisi Filosofica Demetra e Hera sono due facce della dea madre. Descritte dalla Bolen come dee vulnerabili, ricettive la cui coscienza è focalizzata sui rapporti importanti sui figli e sulla coppia. Sono idee del sacro nell'unione con l'altro e guardiane di questo patto. Demetra per i Greci e Cerere per i Romani, era la dea del ciclo naturale delle messi che implicava morte e rinascita del seme. Una dea madre legata a riti di trasformazione e che dice portò in terra i sacri misteri. Questo aspetto in particolare lo approfondiremo quando parleremo di Persefone, la figlia, sposa di Ade. Manifestazioni importanti di questa idea sono evocate nel desiderio tra il trattenere e il lasciare andare qualcosa o qualcuno, ricevere e rendere alla terra e infine la vocazione alla cura. Presso gli Inca Pachamama era colei che portava fertilità e nutrimento al popolo, il quale praticava il culto del ringraziamento, donando la metà del raccolto, restituendolo a madre terra.
Per questo mese, il caldo agosto, ho deciso di riflettere insieme su un'idea del femminile che ri... more Per questo mese, il caldo agosto, ho deciso di riflettere insieme su un'idea del femminile che riemergere come una fenice dalle sue ceneri. Parleremo della dea Estia, e di un 'idea ancora più arcaica, l'idea del fuoco come sacra condivisione. Tutti i caratteri che scopriremo potrebbero aiutare i lettori a vivere al meglio l'estate, non solo come periodo di svaghi ma anche di ritiro introspettivo. Analisi filosofica Estia è la dea del Pantheon greco del sacro fuoco, del focolare rotondo e soprattutto rende sacro un luogo. I romani svilupparono il culto di Vesta costruendo edifici circolari e creando gruppi di giovani che adoravano la dea. La coscienza che evoca questa idea è una coscienza condivisa nella presenza di un luogo sacro che riunisce. Questo luogo potrebbe essere la casa dove tornare dopo un viaggio, potrebbe essere un luogo isolato e silenzioso dove ritirarsi.
C'era una volta delle dee, anzi volevo dire delle i-dee. Questa è la narrazione del viaggio di un... more C'era una volta delle dee, anzi volevo dire delle i-dee. Questa è la narrazione del viaggio di un gruppo che intraprese un'esplorazione oltre i confini dell'ordinario e si spinse oltre le mura della città dove si ergevano sacri luoghi dimenticati, rovine arcaiche. Questo è anche un invito per il lettore per avventurarsi in queste rovine dove risplendono segni, gesti, simboli e rappresentazioni di un femminile narrato dalle nostre antenate. Ogni idea offre una narrazione dove è possibile rintracciare un luogo speciale dove avveniva una trasformazione, ovvero detto con le parole dello storico delle religioni Eliade ogni rito di passaggio avveniva in un luogo preciso con un particolare senso del sacro. La psicoterapeuta e filosofa americana Jean Shinoda Bolen nella sua opera "le dee dentro la donna" attraverso la psicologia femminile e la mitologia greca, ci racconta sette modalità del femminile. Adesso il nostro compito è dalle immagini arcaiche trarne I-dee che ci mostrino, attitudini e modalità di coscienza. Analisi Filosofica Artemide e Athena sono i-dee di un'attitudine attiva e guerriera, entrambe vergini. Artemide per la mitologia greca era sorella di Apollo e colei che portava il carro lunare, protettrice delle gestanti, dei boschi e degli animali e dea della caccia. Come la Diana della mitologia romana, era portatrice di luce. Per il pantheon etrusco era Thana o Tanaquil, colei che protegge le giovani vergini e le ninfe con i raggi lunari. Sacerdotessa e maestra dell'arte della aruspicina e disciplina etrusca ovvero l'arte di predire il futuro e della guarigione. Colei che protegge la vista e gli occhi che divenne per i cristiani Santa Lucia. Artemide rappresenta l'agire con il cuore, lo spirito di indipendenza e autosufficienza, l'attrazione per le esplorazioni nei luoghi selvaggi. Protettrice delle cause delle altre donne. Immaginando la coscienza come qualcosa che illumina, in questo caso parliamo di una luce forte e concentrata ma anche un tipo di coscienza che porta luce in parti nascoste.
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Ma mi chiedevo in che modo osservare? Come avrei potuto ripulire la mia mente da tutta una serie di categorie mentali che mi avrebbero comunque fatto interpretare l’osservato con un ottica da teatrante o da educatrice o con categorie prese in prestito dalla psicologia analitica.
In breve fortunatamente non ero in un film di Woody Allen, e il protocollo etnografico con le sue questioni epistemologiche e teoretiche pian piano fu rimpiazzato da una profonda curiosità per, detto alla Monty Pyton, “ qualcosa di completamente diverso”.
Ma mi chiedevo in che modo osservare? Come avrei potuto ripulire la mia mente da tutta una serie di categorie mentali che mi avrebbero comunque fatto interpretare l’osservato con un ottica da teatrante o da educatrice o con categorie prese in prestito dalla psicologia analitica.
In breve fortunatamente non ero in un film di Woody Allen, e il protocollo etnografico con le sue questioni epistemologiche e teoretiche pian piano fu rimpiazzato da una profonda curiosità per, detto alla Monty Pyton, “ qualcosa di completamente diverso”.