ILLIMITATO
L’ Epopea di Tabarka
L’idea di ripercorrere l’avventura della famiglia Lomellini in Tunisia, per ricordare i legami che Genova ha mantenuto con questo Paese, era da tempo coltivata da uno dei loro discendenti, il cui nome fa aperto riferimento a queste vicende: Enrico Ottonello Lomellini di Tabarca.
Il modo più efficace di ricordare questa storia è sembrato quello di mettersi al timone di una flottiglia di velieri e di ripercorrere la rotta della comunità dei pegliesi, che dapprima si stabilirono a Tabarka e che, dopo due secoli, si trasferirono a Carloforte, dove ancor oggi mantengono ben vive le tracce delle loro origini liguri, nella lingua, nel modo di vivere e nella gastronomia.
La proposta è stata accolta con interesse dal Comune di Genova e dal Ministero del Turismo di Tunisi che, per l’occasione, ha offerto la collaborazione del sindaco di Tabarka e delle associazioni locali. Tra queste, ha svolto un ruolo centrale , presieduta dall’infaticabile Monique Longerstay, un’archeologa belga-tunisina che da anni si batte perché l’UNESCO riconosca come patrimonio immateriale dell’umanità “l’eredità culturale dell’avventura storica dei tabarchini”. Oltre che dalle motivazioni storiche e dai fruttuosi progetti di cooperazione sviluppati con l’Italia, i tunisini sono spinti dalla volontà di far conoscere, e valorizzare, la regione occidentale del Paese, che da noi è largamente sconosciuta. Gli aspetti organizzativi dell’evento hanno poi visto il coinvolgimento operativo della sezione della di Sestri Ponente e di Tunisi. Questa, presieduta da Francesco Lo Iudice, è conosciuta anche nel nostro Paese per aver promosso negli anni scorsi regate della vela latina, coinvolgendo anche
Stai leggendo un'anteprima, iscriviti per leggere tutto.
Inizia i tuoi 30 giorni gratuiti