Per 600 giorni i graziosi borghi che costellano le rive del Lago di Garda si trovarono a ospitare ministeri, ambasciate e supremi comandi militari di quella che venne denominata Repubblica di Salò. Il Duce ebbe la sua residenza nella lussuosa Villa Feltrinelli di Gargnano e vi dimorò per l’ultimo periodo della sua vita, per quanto detestasse la zona, ritenendola opprimente. Il lago improvvisamente passò da rinomata meta turistica a centro politico-militare di importanza mondiale in cui transitavano di continuo politici, diplomatici, alti ufficiali e, come in ogni luogo del potere, ingenti ricchezze, spesso frutto di saccheggi e ruberie. Negli ultimi giorni di guerra quei luoghi furono abbandonati in fretta e furia. Prima della fuga venne messo al sicuro quanto vi era di prezioso nascondendolo per tornare a riprenderselo a guerra finita. Ma in molti non fecero mai ritorno e quelle ricchezze sono ancora lì in attesa che qualcuno le ritrovi.
LE CASSE DI MUSSOLINI SUL FONDO DEL LAGO
Tra aprile e maggio 1993 la stampa italiana venne scossa dalla rivelazione di un anziano falegname in pensione di Gargnano, Franco Campetti. In un’intervista al settimanale raccontò una storia incredibile, rompendo un segreto durato 48cumenti, per poi sigillarle. Forse il Duce si fidava più di questo artigiano che dei suoi collaboratori. Gli altri due contenitori invece furono riempiti con materiale pesante. Forse oro, forse gioielli.