USA - la storia: Gli Stati Uniti nel XX secolo
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Anteprima del libro
USA - la storia - Marco Venturi
Mirella
Introduzione
Lo scopo di questo volume è percorrere la Storia degli Stati Uniti del secolo scorso, focalizzando l’attenzione sui principali eventi, personaggi e dinamiche che hanno fatto sì che questo paese diventasse il protagonista indiscusso nel panorama mondiale. L’opera è rivolta sia a chi possiede già una discreta padronanza delle basi di questa disciplina, e vuole concentrarsi sugli elementi chiave, sia al neofita che inizia ad avvicinarsi a questo genere di studio. L’elaborato si apre con i primi anni del Ventesimo secolo, descrivendo i cambiamenti che hanno caratterizzato la società americana e come essi abbiano influenzato le dinamiche fra politica ed elettorato, si sviluppa con i decenni centrali, prestando particolare attenzione agli eventi di politica internazionale - come la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda - e a quelli di politica interna, descrivendo i personaggi e gli eventi che hanno reso gli USA il paese che conosciamo oggi, e si conclude con le sfide, le aspettative ed i traguardi che aprono il nuovo millennio. L’invito rivolto al lettore è quello di porre la stessa attenzione che gli autori hanno riposto nelle persone, in quelle che hanno dedicato e spesso sacrificato la loro vita per quelle cause che ritenevano vitali per lo sviluppo della nazione. Non mi riferisco solo, ad esempio, a Martin Luther King ed al suo grande contributo per lo sviluppo sociale e politico della comunità afroamericana, ma anche a quei personaggi, ahimè passati in secondo piano soprattutto fuori dai confini statunitensi, che hanno altrettanto offerto un enorme sostegno alla cause in cui credevano: Rosa Parks, con il rifiuto di cedere il posto su un autobus ad un bianco nel 1955, ha pagato con il carcere la sua determinazione e voglia di lottare per un paese più equo.
È altrettanto interessante scoprire il lato privato di quelle persone entrate negli annali, rendersi conto di come anch’esse fossero degli individui comuni, con i loro timori e preoccupazioni, che lottavano e difendevano strenuamente i loro ideali. È con questo spirito che si deve osservare la volontà di Franklin Delano Roosevelt, dagli gli anni Trenta fino alla fine del Secondo Conflitto Mondiale, di nascondere la poliomelite che lo stava debilitando durante le sue uscite pubbliche: la volontà di governare, di condurre il paese fuori dalla Grande Depressione ed il suo essere consapevole di rappresentare un punto di riferimento per gli Americani, erano troppo forti per permettere alla malattia di mostrarlo debole davanti ai cittadini.
Avvincente è scoprire l’essenza della Storia attraverso questi anni: ovvero l’eterno equilibrio fra governanti e governati. Partendo da questo presupposto, non si può restare indifferenti alla battaglia intrapresa dall’opinione pubblica di tutto il mondo negli anni Venti per liberare Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, accusati ed in seguito giustiziati, per un crimine mai commesso. Non si possono non cercare i segni lasciati da personaggi ed eventi storici nella cultura popolare: Here’s to you (Nicola and Bart) di Joan Baez, con le sue parole "Rest forever here in our hearts", ne è un esempio lampante. È interessante notare come questo fenomeno sia strettamente legato ai mezzi di comunicazione: stampa e cinema furono usati, prevalentemente dai governi ma anche dai singoli individui, per comunicare le proprie idee e trasmettere determinati valori. Se questi mass media caratterizzarono tutto il Ventesimo secolo, merita particolare attenzione vedere altre tecnologie, come internet, costituire il canale privilegiato delle informazioni nella parte finale dell’epoca oggetto di questo studio.
Sono questo entusiasmo e questo approccio che rendono la Storia una materia imprescindibile per un’analisi accurata del mondo che viviamo oggi: essa non deve essere interpretata, come purtroppo spesso accade, come une mera scansione di date e fatti. Essa deve essere vista come un continuo mutare ed evolvere di forze e dinamiche che condizionano, tanto negli anni passati quanto nell’attualità, la vita di tutti i giorni di ogni singolo individuo. Una buona padronanza in questa disciplina rende le persone veramente libere di scegliere il proprio futuro: non si può stabilire la rotta di un viaggio se non conosciamo il punto di origine. Lo scopo dello scrivere è comunicare. Comunicare è condividere. L’obiettivo di questo elaborato è trasmettere al lettore la passione per questa disciplina e la voglia di conoscere, esplorare e sapere.
Marco Venturi
Capitolo Primo
Un paese in continuo mutamento: gli USA all'inizio del Ventesimo secolo.
L’inizio del XX secolo vede gli Stati Uniti al centro dell’attenzione del panorama mondiale: i cento anni precedenti hanno osservato gli USA crescere economicamente fino a diventare il paese più industrializzato del mondo. La guerra civile, che andò dal 1861 al 1865¹, sancisce la fine della schiavitù in tutto il paese. La rivoluzione industriale americana, artefice di questa prodigiosa crescita, è favorita da una molteplicità di fattori: dalla vastità degli spazi da poter sfruttare, dall’eterogeneità del clima, dall’abbondante disponibilità di risorse naturali, dall’ottima viabilità agevolata dalla presenza di corsi d’acqua navigabili, dalla costruzione di canali e dalla presenza di ingenti capitali da investire. La costruzione della rete ferroviaria, facilitata dal contributo di una grande quantità di manodopera straniera, permette di raggiungere regioni prima isolate e di sviluppare in esse grandi volumi commerciali. Grandi progressi sono compiuti anche nel campo delle comunicazioni: telefono, grammofono – che permette la riproduzione di brani musicali senza la presenza fisica di una banda o orchestra – e telegrafo iniziano ad accorciare le enormi distanze che dividevano i centri urbani mentre l’avanzamento scientifico nel settore chimico aiuta le industrie ad incrementare la loro produttività.
La tecnologia inizia ad incidere sulla vita quotidiana delle persone: l’elettricità permette di innalzare la qualità di vita e di iniziare a sfruttare, in ambito economico e sociale, anche le ore della giornata prive di luce naturale. Tutto questo fornisce l’opportunità agli individui di vivere più a lungo e la creazione del motore a scoppio consente spostamenti più rapidi. Nasce così il turismo di massa che mette in comunicazione persone provenienti da diverse regioni del paese. Gli studi dei fratelli Wright segnano l’inizio dell’aviazione come noi la intendiamo oggi, i fratelli Lumiére, inventando il proiettore cinematografico, favoriscono la diffusione delle informazioni e danno vita a quella che, da lì a pochi anni, sarebbe diventata una delle industrie più importanti dell’economia americana: l’intrattenimento.
La società accoglie con grande clamore ed entusiasmo queste innovazioni, alimentando ad un senso di ottimismo che avrebbe caratterizzato questa epoca storica.
Come già accennato, anche l’immigrazione gioca un ruolo fondamentale nella crescita di questa nazione e nel suo sviluppo economico. In questo periodo, la popolazione americana registra un aumento vertiginoso, dovuto all’arrivo di immigrati provenienti prevalentemente dall’Europa: Solo negli anni Ottanta dell’Ottocento, dopo l’impetuoso processo di industrializzazione del Nord con la guerra Civile, esplose il boom migratorio che continuò per quasi mezzo secolo con punte massime tra il 1905 e il 1915. In quei decenni entrarono in America più di un milione di immigrati per anno, provenienti dall’Europa centrale, meridionale ed orientale. […] Da New York, porta d’ingresso degli immigranti in America, giunsero negli Stati Uniti ebrei italiani e irlandesi cattolici, scandinavi, austriaci ungheresi, boemi e moravi, spagnoli e portoghesi, svizzeri, serbi, greci, armeni, russi e polacchi: un vero campionario di gruppi etnici, tutti di fede cristiana.
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Questo fenomeno non solo garantisce manovalanza a basso costo alle fabbriche americane ma dà anche vita ad una grande eterogeneità della società mutando perfino la faccia delle città: alcuni quartieri, prevalentemente quelli che offrono affitti più vantaggiosi, vengono completamente abitati da queste comunità che portano con loro le proprie culture, radici, tradizioni ed usanze: "I nuovi venuti cercavano un surrogato delle comunità che avevano lasciato. Frequentavano chiese e sinagoghe simili a quelle del loro paese natio, costruivano cappelle votiva nei cortili delle case d’affitto e nella festa del Santo Patrono sfilavano in processione per le vie affollate. Per difendersi dai pericoli del nuovo Mondo formavano associazioni di mutua assistenza. I quotidiani, redatti nelle varie lingue, li informavano sui loro conterranei; i divertimenti preferiti erano il teatro, i cori e il ballo; i bar, i caffè e le birrerie servivano come luoghi di riunione e la vita di gruppo preservava l’antica saggezza popolare, la cui validità era ormai collaudata.
Per gli immigrati dunque, non era difficile restare uniti. Nel Vecchio mondo, dove i loro orizzonti erano limitati, essi no avevano attribuito un valore particolare alla qualifica di italiano, polacco o tedesco. Negli Stati Uniti, invece, la partecipazione ad attività comunitarie e alla vita di associazione a carattere etnico mise in una nuova luce il retaggio comune e determinò la formazione di gruppi nazionali nell’ambito dei quali gli stranieri vivevano e operavano."³
Questo decennio è testimone anche della crescita e dello sviluppo del movimento delle Suffragette che porterà il voto alle donne nel 1920. Esse propugnano l’emancipazione della donna ed il suo ruolo attivo nella società americana. Si assiste agli albori di quello che sarà il movimento femminista americano.
Politica estera: Roosevelt, la big stick policy e gli USA attori principali della scena mondiale.
In politica estera, un forte segnale da parte degli USA nel panorama internazionale è dato dalla guerra ispano-americana del 1898. L’oggetto del contendere è il l’isola di Cuba. Il casus belli è l’incidente che vede esplodere la nave americana Maine, causando la morte di 266 marinai statunitensi. Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, i mezzi di comunicazione, soprattutto la stampa, sono utilizzati per forgiare l’opinione pubblica a favore di un’azione bellica nei confronti della Spagna. Il presidente William McKinley (1897-1901, repubblicano), spinto dall’ala progressista del suo gabinetto, dichiara guerra a Madrid. A causa delle crescenti tensioni fra i due paesi, lo stato iberico anticipa il repubblicano dell’Ohio e muove guerra per primo il 23 aprile. Il conflitto si risolve in tempi