Giovanna di Castiglia "la Pazza"
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Anteprima del libro
Giovanna di Castiglia "la Pazza" - Franco Savelli
- I re cattolici
- Giovanna di Castiglia La Pazza
:
- Il matrimonio di Giovanna ed la successione
- L’estromissione di Giovanna da parte del marito Filippo Il Bello
, da parte del padre Ferdinando II d’Aragona, da parte del figlio Carlo V
- La triste fine di Giovanna
La Spagna del XV-XVI sec.
Giovanna di Castiglia la Pazza
Il tempo di Isabella di Castiglia, Ferdinando II d’Aragona, Filippo il Bello
, Carlo V
Prologo
Le vicende del XIV-XV sec. nella penisola iberica furono determinanti per favorire il processo di aggregazione alla Castiglia e all’Aragona dei regni che si erano via via affrancati dalla dominazione araba.
Nel 1230, il re di Castiglia, Ferdinando III il Santo
, con il Tratado di Las Tercerias era riuscito ad annettersi il regno di Leon e successivamente la Murcia (1236) e l’Andalusia (1246).
Nel XII-XIII sec., il re d’Aragona, Alfonso II, ereditò la contea di Barcellona che comprendeva la Catalogna e, nel 1238, Giacomo I acquisì il regno di Valencia.
La fusione dei regni d’Aragona e di Castiglia si avviò nel 1412 con l’avvento della dinastia dei Trastamara in Aragona ed ebbe un sostanziale impulso col matrimonio di Ferdinando II d’Aragona (1452-1516) ed Isabella di Castiglia (1451-1504) che, nel periodo del loro regno, registrò una unificazione formale che divenne sostanziale allorché le due corone vennero ereditate dal nipote Carlo di Gand (Carlo I di Spagna o Carlo V imperatore del SRI). Tuttavia i regni di Castiglia e di Aragona, pur se attribuiti allo stesso re, mantennero amministrazioni differenziate e, nel 1700, durante la guerra di successione spagnola si trovarono perfino su sponde opposte a sostenere rispettivamente le dinastie dei Borbone di Francia e degli Asburgo d’Austria che si contendevano il regno di Spagna. Prevalse la coalizione sostenuta dalla Castiglia ed i Borbone, a seguito del trattato di Rastadt, vennero riconosciuti regnanti di Spagna.
Giovanni II Fernandez Trastamara (1397-1479), re di Navarra e di Aragona, nel 1479, designò il figlio Ferdinando II a succedergli sul trono d’Aragona mentre destinò alla figlia Eleonora, sposata a Gastone IV di Foix, la Navarra che così cadde sotto l’influenza francese (per essere poi in parte riconquistata dallo stesso Ferdinando II nel 1513; v. pag 103).
Ferdinando II d’Aragona aveva sposato (1469) la cugina Isabella, figlia del re di Castiglia, Giovanni II Enriquez Trastamara (1405-1454). Isabella alla morte del fratellastro Enrico IV, nel 1474, ereditò la corona del regno di Castiglia. Con l’applicazione del contratto di matrimonio tra Ferdinando II ed Isabella, si era delineato, in prospettiva, il progetto di unificazione dinastica delle corone di Aragona e di Castiglia che tuttavia mantennero governi separati, ciascuno con la propria amministrazione e capitale, Barcellona e Valladolid rispettivamente. Isabella e Ferdinando avevano pertanto riunito nel loro blasone, accanto alle insegne di Castiglia ed Aragona, quelle delle antiche casate iberiche assorbite e provenienti dagli antichi re visigoti. A ragione della diversa consistenza dei regni di Castiglia ed Aragona, i poteri di Ferdinando II risultavano meno ampi rispetto a quelli di Isabella (reina proprietaria).
La Spagna al tempo di Ferdinando II d’Aragona e di Isabella di Castiglia
Ferdinando, nel 1468, era stato nominato re di Sicilia dal padre che l’aveva ricevuta dal fratello Alfonso V il Magnanimo
(1396-1458).
Nel 1481 Ferdinando, sfruttando le sue attitudini militari e le doti diplomatiche, completò la Reconquista dei territori spagnoli occupati dagli arabi (al-Andalus: dal termine visigoto Landahlauts/feudo) appartenenti alla dinastia sultanale dei Nasridi di Granada. Dopo aver conquistato, con vari supporti fra cui quello dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo (1459-1519), nell’arco di circa un decennio le città di Ronda, Malaga, la fortezza di Baza, Almeria, ecc., nel gennaio del 1492 riuscì a provocare dopo un lungo assedio la capitolazione di Granada, una città fortificata le cui roccaforti sistemate sulle cime dei monti erano inaccessibili se non ai selvaggi cavalli degli agili cavalieri moreschi. Granada era divenuta sotto la dominazione delle dinastie moresche degli Almoravidi e degli Almohadi la più fiorente città della Spagna. Ragion per cui Il sultano Boabdil per evitare la distruzione ed il saccheggio della città preferì arrendersi per ritirarsi prima nel piccolo regno di Alpujarras e raggiungere poi il Marocco, atto che segnò la fine della dominazione araba della Spagna. La clausola del trattato di capitolazione che impegnava i sovrani spagnoli al rispetto della libertà