Storie da musei, archivi e biblioteche - i racconti (5. edizione)
Di MAB Marche
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Info su questo ebook
Ecco allora che il MAB Marche (coordinamento marchigiano tra Musei, Archivi e Biblioteche promosso da ICOM, ANAI e AIB) in collaborazione con la Regione Marche – Assessorato alla Cultura e Politiche Sociali, l’Ombudsman delle Marche, l’Associazione culturale RaccontidiCittà e con StreetLib propone la quinta edizione di un concorso rivolto a tutti gli appassionati di lettura, scrittura e fotografia.
Storie da musei, archivi e biblioteche si è svolto dal 29 novembre 2016 al 7 marzo 2017 e ha coinvolto centotrentaquattro partecipanti in venti strutture marchigiane, fra cui musei, archivi, biblioteche comunali, universitarie e penitenziarie.
In tutto sono stati raccolti cinquantaquattro racconti e duecentotrentadue foto che raccontano le istituzioni culturali del territorio e l’importanza che esse rivestono per le loro comunità di riferimento, con una particolare attenzione al tema della “cura”.
Avventuriamoci dunque fra le sale dei musei e tra i documenti di archivi e biblioteche in questo appassionante tour per ricostruire un’immagine delle nostre strutture che vada al di là di ogni stereotipo!
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Anteprima del libro
Storie da musei, archivi e biblioteche - i racconti (5. edizione) - MAB Marche
Quinta edizione speciale per MAB Marche
I racconti selezionati
Storie da musei, archivi e biblioteche
Concorso per viaggiare al centro di un mondo tutto da scoprire
I racconti selezionati
Quinta edizione speciale per MAB Marche
A cura di MAB Marche (coordinamento marchigiano tra Musei, Archivi e Biblioteche promosso da ICOM, ANAI e AIB) in collaborazione con la Regione Marche – Assessorato alla Cultura e Politiche Sociali, l’ Ombudsman delle Marche, l’Associazione culturale Racconti di Città e con StreetLib
Copertina: Lorenzo Farinelli
Edizione digitale: Agosto 2017
ISBN: 9788826000855
Edizione digitale realizzata con StreetLib Selfpublish
I materiali sono pubblicati adottando la licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 4.0 ovvero dando la libertà di condividere, riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire, recitare il testo con qualsiasi mezzo e formato, e modificare ovvero remixare, trasformare il materiale e basarsi su di esso per altre opere. Gli utilizzatori, a loro volta, dovranno riconoscere una menzione di paternità adeguata, fornire un link alla licenza e indicare se sono state effettuate delle modifiche. Potranno fare ciò in qualsiasi maniera ragionevole possibile, ma non con modalità tali da suggerire che l'autore dell'opera in concorso utilizzata li avalli. Gli utilizzatori non potranno inoltre usare il materiale per scopi commerciali.
[Art. 11 del regolamento del concorso]
UUID: 1612f006-8419-11e7-8477-49fbd00dc2aa
Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write
http://write.streetlib.com
Indice dei contenuti
Prefazione
Il rumore della cura
di Elena Maria Eusebi
Sempre più in basso
di Maria Gaia Fringuelli
Sinking
di Elma Velic
La mia bambola Diana
di Zahra Afshar
La cura del libro
di Elena Coppari
Onorevole cura
di Silvana Salati
Lo sguardo
di Maria Anna Mastrodonato
La cura attraverso la lettura
di Antonino Di Mauro
La cura
di Raffaele Giordano
I globi
di Laura Pavoni
Una sana riflessione
di Maria Lauretta Riccioni
Senza titolo
di Francesca Bergamante
Senza titolo
di Noemi Biducci
Senza titolo
di Alessia Ceccucci
Senza titolo
di Ambra Bernardi
Il mattatoio
di Maria Anna Mastrodonato
Un luogo da raccontare
di Annarosa Filipetti
Il rimbalzo della palla
di Marcello Pesarini
Sono Margarita
di Margarita U.
Mi chiamo Paco
di Paco D’A.
Curarsi dalla cura che ci ha curato
di Giovanni P.
La vertigine della profondità
di Silvia Zucchini
Immersa nella cultura tra passato e futuro
di Stefania Del Vecchio
Forse qualcosa è andato perduto
di Paolo Pagnini
La danza dei colori
di Gaia Buonaurio
The magic book
di Patrizia Gentile
La cura
di Massimo Fazzini
La cura di Giacomo Casanova
di Alessandro Gemini
It was so real
di Mimi
Armida Rose Magrini
La cura
di Tamara Fontana e Sara Pierdicca
L’Arco d’Amore
di Patrizia Bastianelli
Prefazione
Musei, archivi e biblioteche marchigiane da raccontare in un concorso promosso dal MAB
Cosa succede quando un gruppo di aspiranti scrittori e fotografi si incontrano nei musei, archivi e biblioteche delle Marche per raccontarne in quattro ore le peculiarità e scovarne i tesori nascosti? Di certo si tratterà di un meraviglioso viaggio al centro di un mondo tutto da scoprire, anche se ci appartiene già.
Ecco allora che il MAB Marche (coordinamento marchigiano tra Musei, Archivi e Biblioteche promosso da ICOM, ANAI e AIB) in collaborazione con la Regione Marche – Assessorato alla Cultura e Politiche Sociali, l’ Ombudsman delle Marche, l’Associazione culturale Racconti di Città e con StreetLib propone la quinta edizione di un concorso rivolto a tutti gli appassionati di lettura, scrittura e fotografia.
Storie da musei, archivi e biblioteche si è svolto dal 29 novembre 2016 al 7 marzo 2017 e ha coinvolto centotrentaquattro partecipanti in venti strutture marchigiane, fra cui musei, archivi, biblioteche comunali, universitarie e penitenziarie.
In tutto sono stati raccolti cinquantaquattro racconti e duecentotrentadue foto che raccontano le istituzioni culturali del territorio e l’importanza che esse rivestono per le loro comunità di riferimento, con una particolare attenzione al tema della cura
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Avventuriamoci dunque fra le sale dei musei e tra i documenti di archivi e biblioteche in questo appassionante tour per ricostruire un’immagine delle nostre strutture che vada al di là di ogni stereotipo!
Per i vincitori, pubblicazione in questa antologia attraverso la piattaforma StreetLib Selfpublish, buoni offerti da StreetLib da spendere nella piattaforma StreetLib Edit ed eReader offerti da MAB Marche.
Buona lettura!
Allegra Paci
Presidente ANAI Marche
Romina Quarchioni
Referente ICOM per le Marche
Sebastiano Miccoli
Presidente AIB Marche
Il rumore della cura
di Elena Maria Eusebi
Nel tardo pomeriggio del ventinove novembre, dalla finestra della sala di consultazione dei testi antichi, potevi vedere il cielo sopra la Piazza del Popolo che diventava violetto. Era il crepuscolo della prima vera giornata fredda di quell’inverno, e così avevi l’impressione che la biblioteca fosse più calda e accogliente del solito.
Alle cinque e quarantun minuti, da quella stessa finestra, entrava un lampo che ti faceva alzare il naso dal libro che stavi studiando, e subito dopo sentivi il tuono.
Stava piovendo, ma Antonio non se n’era neanche accorto, perché il suo ufficio non aveva nessuna finestra. Era una stanza rettangolare e stretta, impregnata del buon odore di vecchia carta e di caffè. Non potevi scorgerne le pareti, perché erano completamente rivestite di scaffali. L’enorme quantità di libri che Antonio vi aveva sistemato in tanti anni aveva fatto imbarcare tutti i palchetti, tutti tranne i primi in alto, perché Antonio era basso di statura e non ci arrivava neanche salendo sullo sgabello.
Antonio non era affatto una persona sbadata, anzi, tutti i suoi colleghi lo definivano spesso come il vecchietto più attento che avessero mai conosciuto. Ma l’attenzione, si sa, non esiste se non c’è la concentrazione: Antonio non sapeva stare attento se non ad una sola cosa per volta, e quando portava avanti il suo lavoro di catalogazione, non esisteva per nient’altro.
Fosse stato una mente facile alle distrazioni, vagando con lo sguardo sul soffitto come fanno i perdigiorno, avrebbe sicuramente notato un dettaglio piuttosto inquietante: dalla fessura di conduzione d’aria, due occhi neri lo stavano spiando.
Il giorno prima, Antonio stava catalogando i libri della donazione Scala, l’ultima fatta in quel periodo alla biblioteca. Secondo una norma comune di tutela dei libri più antichi, Antonio aveva indossato i guanti. Da qualche anno a quella parte, indossare i guanti gli piaceva particolarmente.
Amava pensare che, senza guanti, le sue mani erano semplicemente le mani di un vecchio, ma con i guanti esse non avevano età: erano le mani di un uomo rispettoso.
Ad un tratto, si era imbattuto in una copia antica e preziosa del Mercante di Venezia. Come sempre, l’aveva aperta con la massima delicatezza, ma non aveva potuto fare a meno di notare un leggero orecchio sul verso di copertina, come se quel foglio decorato a losanghe dorate fosse stato staccato e poi incollato di nuovo grossolanamente. Antonio aveva girato il volume sulla scrivania per poterlo ispezionare, ma appena lo aveva mosso, dall’orecchio erano scivolate fuori due listarelle di carta lucida e scura, che erano cadute sotto alla sua sedia: erano i negativi di una dozzina di fotografie e, osservandole con la lente d’ingrandimento, Antonio era stato in grado di intuire diversi motivi per cui il proprietario avesse cercato un posto tanto ingegnoso per poterle nascondere.
Con la riflessività che lo contraddistingueva, Antonio non si era scomposto e non aveva parlato con nessuno del suo ritrovamento casuale, ma si era limitato a mettere le due listarelle scure nel cassetto, prendendo tempo per decidere come comportarsi a riguardo. Fosse stato un parlatore sguaiato, Antonio avrebbe potuto mettere al corrente l’intero personale della biblioteca già due minuti dopo la sua curiosa scoperta, e così avrebbe probabilmente battuto sul tempo e reso inutile ogni tentativo di farlo tacere. Anche in quel momento, invece, era stata la sua estrema correttezza a metterlo in pericolo.
La mattina seguente, prima che Antonio arrivasse al lavoro, una donna vestita di nero aveva salito le scale e percorso il corridoio fino al suo ufficio, lasciando sulla scrivania del catalogatore una meravigliosa copia illustrata dell’ Inferno di Dante, che non avrebbe fallito nell’affascinare e catturare le attenzioni di Antonio. Accanto ad essa, la donna aveva lasciato un paio di guanti bianchi imbevuti di cianuro.
Fuori pioveva, ma Antonio non lo sentiva, perché proprio in quel momento aveva scorto l’ Inferno fra i suoi libri e, senza pensarci neanche, aveva infilato