Ribelli in Affitto - Ryker: Ribelli in Affitto

RIBELLI IN AFFITTO:

RYKER

Ribelli in Affitto, la Serie - Libro Uno

Rachelle Ayala

Amiga Book Press

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Dicono di Ribelli in Affitto: Ryker

Questa è una storia d’amore davvero indimenticabile, ma allo stesso tempo onesta, che abbatterà tutte le difese attorno ai vostri cuori ben protetti. – Amber McCallister

Motociclette, faide familiari e amore. È la storia di due estranei che si incontrano e scoprono di aver dato inizio a una faida che ora devono cercare di fermare, prima di essere uccisi. È la storia di due moderni Romeo e Giulietta, con una svolta sorprendente. – Angelica Berglund

Incontri casuali e passati sordidi provano che il fato sa quello che fa! – Corissa Palfrey

L’amore è immortale. L’amore è potente e senza paura. La storia d’amore di Ryker e Terri è unica nel suo genere. – Jessica Cassidy

Ho apprezzato molto questa divertente storia alla Romeo e Giulietta. – Marie Smith Fowler

Una ventata d’aria fresca rispetto alla maggior parte dei romanzi d’amore. Rachelle mi ha tenuta col fiato sospeso e il finale mi ha sorpresa. – Patricia A. Conley-Shepard

Una storia sfacciata, giocosa e avventurosa che vi farà domandare se ricordate il vostro primo bacio. – Terri Merkel

La perfetta combinazione d’amore, humor e bollenti spiriti che vi faranno sospirare dall’inizio alla fine. – Yomari Suárez-Rivera

Divertente, sexy, hot. – Kris Woltzen

Dedica

A Terri Merkel, mi fai sorridere e rendi frizzante il mio fan club. Grazie, tesoro.

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Capitolo Uno

Ribelli in Affitto, come posso aiutarla? Rex Carter ondeggiava su una sdraio galleggiante al centro della sua piscina. La vita era bella nella sua magione, simile a un palazzo del Mediterraneo, protetta dai cancelli di un quartiere residenziale fuori da San Francisco.

Signor Carter, il mio nome è Terri Martin, ma può chiamarmi Terr, perché sono sia terribilmente fantastica che terrificante, a seconda della persona a cui lo chiede. Una voce femminile corposa rimbombò nel suo telefono. Sto cercando un ribelle da affittare.

Ha chiamato l'agenzia giusta. Che tipo cerca?

Stavo navigando sul vostro sito e devo dire che avete una bella collezione, ma è difficile decidere. Sono tutti così allettanti che non riesco a scegliere.

Per questo ci sono io, la rassicurò Rex. Come proprietario di Ribelli in Affitto, Rex era responsabile dell'assunzione e dell'addestramento dei suoi ragazzi, così come di assegnarli a potenziali clienti. Mi parli di lei e di cosa le ha fatto decidere di affittare uno dei nostri Ribelli Certificati.

Compio trent'anni tra una settimana, disse Terr, la voce troppo forte, come se stesse pronunciando un discorso. E sono ancora single, senza relazioni in vista. Sono certa che riceva molte chiamate come la mia.

Rex allontanò leggermente il telefono dall'orecchio e annuì, come se la donna fosse proprio davanti a lui.

In continuazione. Donne bellissime, intelligenti e attraenti come lei meritano l'accompagnatore perfetto per l’occasione, che sia un matrimonio, una festa o una riunione di famiglia. Mi dica ora e luogo e le troverò il Ribelle perfetto.

Ottimo. Possiamo iniziare con la mia festa di compleanno? I miei genitori stanno organizzando una festa a sorpresa al country club la prossima settimana. Hanno invitato tutti i miei colleghi e compagni di scuola, incluse le mie compagne di ballo dell'asilo Bumblebee. Tutte con i loro fidanzati, i loro compagni e i loro più uno.

Ci occupiamo spesso di feste. Qual messaggio vuole che passi? Rex scartabellò mentalmente nel suo inventario. Ho un Ribelle Milionario che finirà un lavoro tra tre giorni, un Ribelle Dottore che rientra dalle ferie domani e un Ribelle Giocatore di Football in caso suo padre sia appassionato di sport.

In effetti, non mi importa che pensino che abbia accalappiato un uomo di successo. La voce di Terri si abbassò fino a diventare un brontolio. Voglio il suo Ribelle da Banda di Motociclisti più cattivo. Ne ha diversi sul suo sito.

Mhmm... Dovrò controllare le disponibilità. C’è un convegno di scrittrici di romanzi d’amore in città e i Ribelli da Banda di Motociclisti sono tutti prenotati. Che ne pensa di un Avvocato per Lesioni Personali o un Punk Rocker? Ne ho perfino uno con un anello al naso.

Ho messo il cuore su una Harley. Questa volta Terri, o Terrore, ringhiò. Adoro il modo in cui rombano quelle moto.

Potrei essere in grado di procurarle un basset hound chiamato Harley, disse Rex. Ho molti cuccioli, o che ne dice di un alano? Sono sicuro che i suoi genitori e amici sarebbero impressionati da Alano il Grande.

Voglio un uomo, non un cane. Ora Terrore suonava come se stesse pestando un piede a terra. Se non può accontentarmi, chiamerò qualcun’altro. Sono sicura che Jazzy Gems abbia ancora dei motociclisti.

Se vuole davvero sconvolgere la sua famiglia, certo. Ha alcune Ribelli Motocicliste che sarebbero felici di farle fare un giro.

Vorrei davvero molto un Ribelle, la voce di Terrore raspava come quella del Padrino sotto steroidi. E se non può trovarmene uno, sarà lei, Rex Carter.

La chiamata finì e una nuvoletta fluttuò sopra la piscina, oscurando il sole. Rex alzò le braccia al cielo in un gesto drammatico, degno di Amleto tradito dal suo migliore amico, Orazio.

La sdraio galleggiante si inclinò, facendo cadere Rex, il suo tablet, il suo cellulare, gli auricolari, gli occhiali da sole e il suo drink nella piscina blu brillante.

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Capitolo Due

Ryker Slade scartabellò nel portafogli e svuotò le sue borse da motocicletta, sparpagliando un po’ di monete sul pavimento su cui aveva dormito, dentro un fienile abbandonato. Il serbatoio era quasi vuoto, ma se si trattava di mangiare o rifornire la sua Harley, beh, la moto veniva prima.

Erano passati cinque anni da quando aveva lasciato la banda dei Metal Wolves. Si era unito ai Marines ed era stato dislocato in Medio Oriente per servire il suo paese. Aveva combattuto i gruppi della milizia impegnati a distruggere la civiltà occidentale, salvato orfani e liberato ostaggi.

Era finito tutto tre mesi prima, quando una scheggia di un proiettile si era conficcata nella sua gamba sinistra. Ora era solo l’ennesimo veterano di guerra tornato a casa in cerca di un lavoro in un’economia che era andata in malora poco dopo le sue dimissioni dall’ospedale per veterani.

Allineò alcune banconote stropicciate, cinque da uno e un dieci, poi arrotolò il suo sacco a pelo di seconda mano. Gli bastarono pochi minuti per raccogliere tutti i suoi averi nelle borse della motocicletta e assicurare la pistola nella fondina che portava allo stivale.

L’interno del fienile era ancora gelido al mattino, nonostante fosse l’inizio di aprile, e Ryker non sarebbe stato sorpreso se un banco di nebbia l’avesse avvolto fino a mezzogiorno—era così diverso dai giorni e dalle notti estreme in Afghanistan.

Tirò le gambe dei pantaloni sopra gli stivali e tirò su la zip della giacca di pelle. Aveva diverse opportunità di lavoro. Si trattava per lo più di posti da guardia di sicurezza, ma con la sua gamba dolorante, sarebbe stata la sua ultima risorsa. Era già stato a tutte le fiere del lavoro in ambito militare nello stato, prima di dirigersi verso casa nella baia di San Francisco. Se doveva essere un senzatetto, tanto valeva esserlo vicino a casa—annidato tra le sequoie, le piccole fattorie e i panorami scenografici lungo la cresta delle montagne di Santa Cruz.

Non che potesse farsi vedere a La Honda, dove vivevano ancora sua madre e i suoi tre fratelli. Aveva fatto la sua scelta e voltato loro le spalle cinque anni prima. Si era scavato la fossa con lo Zio Sam, fine della storia.

Dopo aver raccolto le sue cose, Ryker condusse la motocicletta fino alla strada asfaltata. Non dimenticava mai di ringraziare il suo amico, Axe, che aveva tenuto la sua Harley in perfette condizioni mentre lui era via. Le cromature brillavano e la pelle era ben oleata. Ryker sistemò il casco e avviò il motore rombante.

Si fermò a un minimarket con distributore e riempì il serbatoio, restando con poco meno di due dollari in moneta. Non era abbastanza neppure per un caffè piccolo.

Lo stomaco di Ryker brontolò in segno di protesta mentre pagava la benzina e si allontanava dai pretzel e dalle ciambelle che languivano nella vetrinetta di plastica.

Poteva permettersi di aspettare ancora un po’, perché quello era il giorno in cui avrebbe trovato lavoro.

Quattro ore più tardi, la sua fortuna non era cambiata e gli faceva male lo stomaco per i tentativi di auto digerirsi. Ryker nascose la motocicletta dietro un gruppo di sequoie. Prese una tazza da caffè vuota e un cartello consunto, Veterano affamato. Abbiate compassione. Dio vi benedica, decorato con una croce e la bandiera americana.

Indossando un paio di occhiali da sole rigati, lisciò i capelli impiastricciati dal sudore causato dal casco e si tirò un cappellino da baseball fin sugli occhi.

Cercò di sembrare orgoglioso e sicuro, come dovrebbe essere un Marine, mentre procedeva lentamente verso lo spartitraffico sulla corsia per svoltare a sinistra verso Cooper’s Hangout—un diner fuori città infilato sotto enormi sequoie—dove motociclisti, hipster, artisti locali e imprenditori della Silicon Valley si trovavano per godersi pancake, hamburger, birra o vino e uova strapazzate rustiche—tutto rispettoso dell’ambiente, sostenibile, biologico e costoso.

Mentre la folla dell’ora di pranzo si riversava nel parcheggio, Ryker rimase in piedi, fermo come una statua, reggendo il cartello. Non incrociò lo sguardo di nessuno dei guidatori, ma aspettò in silenzio che un’anima gentile abbassasse il finestrino.

Ringraziava sempre con un semplice Dio la benedica e metteva via i soldi in silenzio. A volte capitava che un finestrino si abbassasse e un figlio di puttana coi fiocchi sogghignasse, Trovati un lavoro, buono a nulla.

Una volta una donna gli aveva fatto balenare davanti agli occhi una banconota da venti, ma quando era andato a ringraziarla, l’aveva tirata indietro e l’aveva colpito sulla testa con un ombrello arrotolato. Quelli come te sono il problema dell’America, aveva detto. Sempre a chiedere l’elemosina.

Ryker osservò la parata di Mercedes, BMW, SUV e auto ultimo modello svoltare nel parcheggio. Il sole era alto sopra i boschi di sequoie e faceva caldo sul cemento.

Nessuno abbassò il finestrino.

Capitolo Tre

Terri lanciò un’occhiataccia alla sua migliore amica, Jolie Becker, al di sopra del menù. Non indosserei un vestito rosa confetto nemmeno se fosse di Vera Wang. Assolutamente no.

Ma il tema è favola in rosa. Jolie abbassò il menù e sbatté le palpebre verso Terri. Il rosa è il mio colore preferito.

È troppo. Chi poteva immaginare che ci fossero più di cinquanta sfumature di rosa? disse Terri, lo sguardo che scivolava verso le altre ragazze, amiche comuni a lei e Jolie, nonché sue compagne di sventura come damigelle, Nikki, Leanna e Sherelle. Inoltre, non voglio sembrare un elefante rosa.

Le cinque amiche erano sedute a un tavolo del Cooper’s Hangout accanto alla finestra che affacciava sulla parte anteriore del locale. Era il loro ristorante rustico preferito, perfetto per gli incontri tra ragazze e che serviva ogni cosa, dagli hamburger di bisonte al cibo vegano.

Il termine corretto non è elefante bianco? Sherelle Edwards aggrottò le sopracciglia mentre sfogliava il catalogo di campioni. Era il cervello del gruppo, sempre il massimo dei voti dall’asilo in poi, ma soffriva costantemente di un’incapacità di tenere la bocca chiusa.

L’ultima volta che ho controllato, la mia pelle era rosa o un pallido color pesca, non bianca. Inoltre, non voglio sembrare nessun tipo di elefante. Terri sbatté il menù sul tavolo. Questo colore è quasi salmone. Mi farà sembrare troppo pallida. Se dobbiamo vestirci di rosa, dovremmo optare per il cipria.

Il color cipria è troppo chiaro. Nikki Chu tamburellò le unghie dipinte di viola scuro sul catalogo di campioni. Preferirei il magenta.

Il magenta sarebbe stato magnifico su un’asiatica, ma non su Terri che era una bionda pallida. Se il salmone era opprimente, il magenta sarebbe stato un disastro.

Non voglio niente di troppo scuro, Sherelle mise il catalogo dei campioni a confronto con la pelle coloro mogano del suo braccio. Il fucsia è il colore giusto. Nessuno sta bene col color cipria.

Il fucsia è troppo saturo. Terri