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Modifica di Divorzio romano

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La matrona romana, come sposata ''sine manu'', ormai anche in caso di divorzio aveva a disposizione la sua dote integra, o quasi, che il marito non poteva più amministrare né ipotecare.<ref>Giulio Paolo, ''[[Pauli sententiae|Pauli Sententiae]]'', II, 21b, 2</ref> Spesso, al tempo di [[Domiziano]], era lei ad amministrare le sue proprietà assistita dai consigli di un intendente premuroso come quel giovane dalla chioma riccioluta che è sempre al fianco della moglie di Mariano che è rimasto soffocato dalla dote della moglie al punto che nessuna azione di contenuto economico può più fare senza il suo consenso<ref>Marziale, ''Epigrammi'', V, 61</ref>.
La matrona romana, come sposata ''sine manu'', ormai anche in caso di divorzio aveva a disposizione la sua dote integra, o quasi, che il marito non poteva più amministrare né ipotecare.<ref>Giulio Paolo, ''[[Pauli sententiae|Pauli Sententiae]]'', II, 21b, 2</ref> Spesso, al tempo di [[Domiziano]], era lei ad amministrare le sue proprietà assistita dai consigli di un intendente premuroso come quel giovane dalla chioma riccioluta che è sempre al fianco della moglie di Mariano che è rimasto soffocato dalla dote della moglie al punto che nessuna azione di contenuto economico può più fare senza il suo consenso<ref>Marziale, ''Epigrammi'', V, 61</ref>.


Diventava quindi sempre più frequente nell'età imperiale che il liberto incaricato di notificare la rottura del matrimonio pronunciasse le parole che ci ha tramandato Gaio: ''tua res tibi agito'' («portati via quello che ti appartiene») e ''tuas res tibi habeto'' («tienti la roba tua»)<ref>Gaio in ''Dig'', XXIV, 2, 2, 1</ref>
Diventava quindi sempre più frequente nell'età imperiale che il liberto incaricato di notificare la rottura del matrimonio pronunciasse le parole che ci ha tramandato Gaio: ''tua res tibi agito'' («portati via quello che ti appartiene») e ''tuas res tibi habeto'' («tienti la roba tua»)<ref>Gaio in ''Dig', XXIV, 2, 2, 1</ref>


Non erano solo gli uomini a prendere l'iniziativa di divorziare: non di rado erano donne piuttosto intraprendenti, come quella che (ricorda [[Giovenale]]) si era sposata otto volte in cinque autunni <ref>Giovenale, ''Satire'', VI, 225-228</ref> o come quella Telesilla (di cui racconta [[Marziale]]) che, dopo un mese che [[Domiziano]] aveva restaurato le leggi giulie, si era sposata per la decima volta<ref>Marziale, ''Epigrammi'', VI, 7</ref>.
Non erano solo gli uomini a prendere l'iniziativa di divorziare: non di rado erano donne piuttosto intraprendenti, come quella che (ricorda [[Giovenale]]) si era sposata otto volte in cinque autunni <ref>Giovenale, ''Satire'', VI, 225-228</ref> o come quella Telesilla (di cui racconta [[Marziale]]) che, dopo un mese che [[Domiziano]] aveva restaurato le leggi giulie, si era sposata per la decima volta<ref>Marziale, ''Epigrammi'', VI, 7</ref>.
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