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Enoxaparina

eparina a basso peso molecolare
Versione del 8 giu 2012 alle 15:25 di Frivadossi (discussione | contributi) (Aggiunta riferimento bibliografico)
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.


L'enoxaparina (chiamata anche in fase di sperimentazione PK 10169), utilizzata come sale di sodio, è un frammento di eparina a basso peso molecolare. È preparata per depolimerizzazione dell'estere benzilico dell'eparina estratta dalla mucosa porcina.

Enoxaparina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare(C26H40N2O36S5)n
Massa molecolare (u)4500 daltons (media)
Numero CAS9005-49-6
Numero EINECS696-630-4
Codice ATCB01AB05
PubChem772 CID 772
DrugBankDBDB01225
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
sottocute
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità92%
Legame proteico80% legata alla albumina
Metabolismoprincipalmente renale
Emivita4,5 ore
Indicazioni di sicurezza

L'enoxaparina presenta, rispetto all'eparina naturale, un netto aumento del rapporto tra l'attività anti-Xa e quella anti-IIa, rapporto che diventa superiore a 4. Pertanto nell'animale essa svolge buona attività antitrombotica con minima interferenza sul sanguinamento, essendo inoltre trombolitica.[1][2] Nell'uomo è possibile confermare una buona attività antitrombotica senza significativa interferenza con i test della coagulazione.[3][4][5]

Farmacocinetica

Dopo somministrazione sottocutanea, l'assorbimento del farmaco è rapido e completo.
Tre ore dopo somministrazione di 20 e 40 mg si osserva la massima attività plasmatica cui corrispondono livelli plasmatici di 1,6 µg/ml e di 3,8 µg/ml rispettivamente.
L'attività anti-Xa generata dall'enoxaparina è localizzata nello spazio intravascolare.
L'emivita è di 4,4 ore ma nei soggetti anziani può raggiungere le 6-7 ore. L'enoxaparina viene metabolizzata solo in minima parte ed essenzialmente per via epatica attraverso meccanismi di desolfatazione e depolimerizzazione.

Usi clinici

E' utilizzata per il trattamento profilattico pre e post operatorio delle malattie tromboemboliche venose, associate ad interventi chirurgici, in particolare ortopedici.[6][7] È inoltre utilizzata per la prevenzione della coagulazione del sangue nella circolazione extracorporea durante l'emodialisi.

Controindicazioni

L'enoxaparina è controindicata in caso di ipersensibilità, endocardite batterica acuta, anomalie dell'emostasi, trombocitopenia (nei pazienti che presentano positività del test di aggregazione in vitro in presenza di enoxaparina).
Sono da ritenersi ulteriori controindicazioni l'ulcera peptica e gli accidenti cerebrovascolari. L'enoxaparina non può essere iniettata per via intramuscolare.
Va adoperata con cautela in caso di insufficienza epatica e di ipertensione arteriosa non controllata.
La sperimentazione animale non ha dimostrato effetti embriotossici o teratogeni, tuttavia per prudenza se ne sconsiglia comunque la somministrazione durante il primo trimestre di gravidanza.

Particolare attenzione e cautela va riservata in caso di contemporanea assunzione di antiaggreganti piastrinici, antiinfiammatori non steroidei, acido acetilsalicilico, destrano e antivitamine K che possono aumentare l'effetto anticoagulante dell'enoxaparina.

Effetti collaterali

Manifestazioni emorragiche, ecchimosi localizzate al sito di iniezione, trombocitopenia ed aumento delle transaminasi.

Dosi terapeutiche

L'enoxaparina viene somministrata per via sottocutanea in una plica cutanea dell'addome.
Nei pazienti che non presentano rischi tromboembolici particolari sono gneralmente sufficienti 20 mg (2000 U.I.) al giorno per ottenere una prevenzione efficace. In chirurgia generale la prima iniezione deve essere effettuata due ore prima dell'intervento, mentre in chirurgia ortopedica la prima iniezione deve essere praticata 12 ore prima.
In quest'ultimo caso si consiglia la somministrazione di 40 mg (4000 U.I.) di enoxaparina al giorno.
La durata della terapia dipende dalla persistenza dei rischi tromboembolici: di solito l'enoxaparina si somministra per 7-10 giorni dopo l'intervento chirurgico, fino a quando il paziente non torna a deambulare.

Note

  1. ^ Mestre M, Clairefond P, Mardiguian J, Trillou M, Le Fur G, Uzan A, Comparative effects of heparin and PK 10169, a low molecular weight fraction, in a canine model of arterial thrombosis, in Thromb. Res., vol. 38, n. 4, May 1985, pp. 389–99.
  2. ^ Brace LD, Fareed J, Heparin-induced platelet aggregation: dose/response relationships for a low molecular weight heparin derivative (PK 10169) and its subfractions, in Thromb. Res., vol. 42, n. 6, June 1986, pp. 769–82.
  3. ^ Etienne J, Millot F, Pieron R, Laruelle P, Release of LPL activity after intravenous injection of a low molecular weight heparin, in Br J Clin Pharmacol, vol. 16, n. 6, December 1983, pp. 712–4.
  4. ^ Vinazzer H, Woler M, A new low molecular weight heparin fragment (PK 10169): in vitro and in vivo studies, in Thromb. Res., vol. 40, n. 2, October 1985, pp. 135–46.
  5. ^ Vinazzer H, Woler M, A new low molecular weight heparin fragment (PK 10169): in vitro and in vivo studies, in Haemostasis, vol. 16, n. 2, 1986, pp. 106–15.
  6. ^ Turpie AG, Levine MN, Hirsh J, et al., A randomized controlled trial of a low-molecular-weight heparin (enoxaparin) to prevent deep-vein thrombosis in patients undergoing elective hip surgery, in N. Engl. J. Med., vol. 315, n. 15, October 1986, pp. 925–9, DOI:10.1056/NEJM198610093151503.
  7. ^ Turpie AG, Efficacy of a postoperative regimen of enoxaparin in deep vein thrombosis prophylaxis, in Am. J. Surg., vol. 161, n. 4, April 1991, pp. 532–6.

Letteratura

M. Aiach et al., Thromb. Res. 31, 611, 1983; A.W.A. Lensing et al., Lancet 339, 1119, 1992.
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