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Filippo Lippi: differenze tra le versioni

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[[File:Lippi, madonna di tarquinia, 1437.jpg|thumb|left|La ''[[Madonna di Tarquinia]]'']]
Fra il [[1439]] e il [[1447]] dipinse l{{'}}''[[Incoronazione della Vergine (Filippo Lippi)|Incoronazione della Vergine]]'' degli [[Uffizi]], commissionata dal [[canonico]] Francesco Maringhi per l'altar maggiore di [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Firenze)|Sant'Ambrogio]]. In quest'opera lavorarono con lui tre aiutanti, fra cui [[Fra Diamante]]. Per la famiglia [[Martelli]], che deteneva il patronato della cappella degli Operai in [[Chiesa di San Lorenzo (Firenze)|San Lorenzo]], dipinse verso il [[1440]]-[[1442|42]] un{{'}}''[[Annunciazione Martelli|Annunciazione]]'', che riprendeva i modi dell{{'}}''[[Annunciazione Cavalcanti]]'' di [[Donatello]]. Al [[1440]] risalgono le pitture della cassa per la beatificazione di [[Andrea Corsini (santo)|Andrea Corsini]] (già [[vescovo di Fiesole]], santificato nel [[1624]]).
 
Il 23 febbraio [[1442]]442 fu nominato da [[papa Eugenio IV]] «Rettore e [[Abate Commendatario]]» a vita della [[chiesa di San Quirico a Legnaia]], vicino a [[Firenze]]. Nel [[1443]] per il convento delle Murate dipinse un{{'}}''[[Annunciazione (Filippo Lippi Monaco)|Annunciazione]]''.
 
Lavorò alla cancelleria del [[Palazzo Vecchio|Palazzo della Signoria]] verso il [[1447]], realizzando un{{'}}''[[Apparizione della Vergine a san Bernardo (Filippo Lippi)|Apparizione della Vergine a san Bernardo]]''.
 
Tra il [[1448]] e il [[1450]] eseguì la tavola [[Madonna col Bambino (Filippo Lippi Parma)|''Madonna col Bambino'']], oggi custodita a Parma presso la [[Fondazione Magnani-Rocca]].
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La cosiddetta ''[[Lippina]]'' fu un "prototipo" per le successive rappresentazioni della Vergine col Bambino. A questo periodo, risalgono anche le quattro tavole con la ''Vergine Annunziata'', ''Angelo annunziante'', ''Sant'Antonio Abate'' e ''San Giovanni Battista'', probabilmente elementi di arredo ecclesiastico.
 
Nel [[1456]], nominato cappellano del [[Chiesa di Santa Margherita (Prato)|monastero pratese di Santa Margherita]], vivenne conobbeincaricato edi sirealizzare innamoròuna dellapala monacaraffigurante “La Madonna che dà la cintola a San Tommaso”. Per dipingere il volto di Santa Margherita Lippi chiese alla Badessa una suora come modella. La scelta cadde sulla bellissima [[Lucrezia Buti]], modella diall’epoca moltiappena suoi dipintiventenne, figlia del fiorentino Francesco Buti e di Caterina Ciacchi, monaca contro la propria volontà. LaIl lorogiorno storiadelle d'amorecelebrazioni spinseper lal’ostensione Butidella a“Sacra lasciare ilCintola”, monasteroLippi, econ aun stabilirsifinto rapimento, fece rifugiare Lucrezia nella sua casa pratese dell'artista acquistata nel [[1455]];. Nonostante lo scandalo e le pressioni della famiglia Buti, Lucrezia rimase a vivere con l'artista, solamentefinché nel [[1461]] il [[papa Pio II]], grazie all'intercessione di [[Cosimo de' Medici]], sciolse dai voti il Lippi e la Buti, regolarizzando la loro posizione, anche se il Lippi, come riferisce il Vasari sempre insofferente di obblighi e convenzioni, rifiutò di sposarsi. I dueLucrezia fu spesso modella per Filippo e gli ebberodiede due figli: [[Filippino Lippi]] nel [[1457]] e, nel [[1465]], Alessandra.
 
Tra il [[1458]] e il [[1460]] Filippo lavorò alla coppia di lunette con la ''[[Annunciazione (Filippo Lippi Londra)|Annunciazione]]'' e i ''[[Sette Santi (Filippo Lippi)|Sette santi]]'' per [[palazzo Medici]]. Sempre dello stesso periodo è l{{'}}''[[Adorazione del Bambino di palazzo Medici]]'', per l'altare della [[Cappella dei Magi]]. Forse in occasione della nascita di [[Lorenzo il Magnifico]] ([[1449]]), realizzò il ''[[Tondo Cook]]'', iniziato da [[Beato Angelico]], forse con [[Benozzo Gozzoli]].
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=== Gli ultimi anni a Spoleto (1466-1469) ===
Nel [[1466]] l'Opera del [[duomo di Spoleto]] commissionò al Lippi gli affreschi con ''[[Storie della Vergine (Filippo Lippi)|Storie della Vergine]]'' per la [[tribuna]] della cattedrale ed i lavori iniziano nel settembre [[1467]], venendo conclusi circa tre mesi dopo la morte del pittore da suoi collaboratori (soprattutto [[Fra Diamante]]). Il ciclo di affreschi è composto dall{{'}}''Annunciazione'', la ''Natività'', la ''Morte della Vergine'' e la sua ''Assunzione in cielo''. Nell'affresco raffigurante la ''Morte della Vergine'' è visibile l'autoritratto del pittore in uno dei personaggi raffigurati alla destra del letto (con il mantello bianco), nonché il probabile ritratto del figlio [[Filippino Lippi|Filippino]] nella figura dell'angelo. Del 18 maggio [[1467]] è un ''Paliotto'' per la Compagnia dei Preti della Trinità di [[Pistoia]]. Del [[1468]] è la ''Circoncisione'' di Prato.
L'opera più famosa è la ''[[Madonna col Bambino e due angeli (Filippo Lippi)|Madonna col Bambino e due angeli]]'' (1460-1465) agli Uffizi, tempera su tavola, caratterizzata dalla straordinaria spontaneità della rappresentazione. La Madonna siede su un trono di cui si intravede solo il morbido cuscino ricamato e il bracciolo intagliato, intenta a contemplare il figlio verso il quale rivolge un gesto di preghiera. Non ha finora trovato conferma l’ipotesi che il volto della Vergine sia quellaquello di Lucrezia Buti, la giovane monaca pratese che divenne moglieamante di Filippo Lippi. La composizione ebbe fin da subito grande successo e fu presa a modello da molti artisti, fra i quali il giovane [[Sandro Botticelli|Botticelli]], allievo del frate pittore. Non sappiamo tuttavia quale fosse l’originaria destinazione di questa immagine sacra; le prime notizie note risalgono alla fine del XVIII secolo, quando si trovava nella [[Villa medicea del Poggio Imperiale]] a Firenze.
[[File:Scultore fiorentino su dis. di filippino lippi, tomba di filippo lippi con epitaffio del poliziano, su commiss. di lorenzo de' medici, 1490, 01.jpg|thumb|Sepolcro in marmo con busto di Filippo Lippi]]
Filippo morì nel [[1469]] e fu sepolto nella [[Duomo di Spoleto|cattedrale di Spoleto]]. Il figlio Filippino, avviato già alla carriera artistica, disegnò il sepolcro in marmo con busto e [[Angelo Poliziano]] scrisse l'epitaffio:
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:''Conditus hic ego sum picturae fama Philippus,''
:''Nulli ignota meae est gratia mira manus.''
:''ArtificesArtificis potui digitis animare colores,''
:''Sperataque animos fallere voce diu.''
:''Ipsa meis stupuit natura expressa figuris,''