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Gaetano Baldacci: differenze tra le versioni

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|AnnoMorte = 1971
|Epoca = 1900
|PreAttività =
|Attività = giornalista
|Attività2 = editore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Gaetano Baldacci 1943.jpg
|PostNazionalità = . È stato il primo direttore del quotidiano milanese ''[[Il Giorno (Milano)|Il Giorno]]''
|Didascalia = Gaetano Baldacci nel 1943 (fotografia di [[Federico Patellani]])
}}
|PostNazionalità = . È stato il primo direttore del quotidiano milanese ''[[Il Giorno (Milano)|Il Giorno]]''.
 
== Biografia ==
Figlio di un [[giornalista]] (il padre era stato [[corrispondente]] del «[[Il Giornale d'Italia (1901-1976)|Giornale d'Italia]]»)<ref name="De Nicola">Maria Assunta De Nicola, ''Mario Borsa. Biografia di un giornalista'', Viterbo, Università della Tuscia, 2012. Nota 742 di pag. 170.</ref>, studia [[Medicina]] alla [[Sapienza - Università di Roma]], laureandosi nel [[1935]].
Si laurea in Medicina nel [[1935]] a [[Roma]], poi si trasferisce a [[Milano]].<br/>
Nello stesso anno vince gli «Agonali interprovinciali della cultura e dell'arte» (successivamente «[[Littoriali#Littoriali_della_Cultura_e_dell'Arte|Prelittoriali]]»)<ref>Vittorio Emiliani, ''Gli anni del Giorno. Il quotidiano del signor Mattei'', Milano, Baldini & Castoldi, 1998, p. 32.</ref>. Successivamente si trasferisce con la famiglia a [[Milano]]. Nel capoluogo lombardo inizia a scrivere articoli di medicina per il settimanale ''[[Tempo (periodico)|Tempo]]'' della [[Mondadori Editore]].
Nel [[1945]], dopo 10 anni, abbandona la professione di [[medico]] e sceglie di diventare giornalista. <br/>
Entra al ''[[Corriere della Sera]]''. Lavora per qualche tempo come redattore, poi diventa uno degli inviati speciali di punta del quotidiano milanese.<br/>
Nel 1956 viene chiamato dall'editore [[Cino Del Duca]] a dirigere il neonato quotidiano ''[[Il Giorno]]''.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] è assistente di [[Fisiologia]] all'[[Università degli Studi di Padova]] e poi di Clinica medica a [[Università degli Studi di Milano|Milano]]. Baldacci partecipa alla lotta clandestina nel gruppo [[Partito d'azione|azionista]]. Nella città lombarda fonda, nel [[1944]] una [[casa editrice]], «Gentile» (Gentile era il cognome della madre)<ref>Caccia (a cura di), ''Editori a Milano (1900-1945). Repertorio'', Milano, FrancoAngeli, pag. 152.</ref>, che pubblica un mensile di analisi politica e sociale, ''Lo Stato Moderno'' (1944-1949), diretto dall'avvocato [[Mario Paggi]]. Baldacci ne assume la vicedirezione<ref>Vittorio Emiliani, ''Gli anni del Giorno, cit.'', p. 33.</ref>. Il 25 aprile 1945 è nella sede del ''[[Corriere della Sera]]'': contribuisce a scrivere il giornale nella sua prima uscita dopo la caduta della [[Repubblica Sociale Italiana]]<ref name="De Nicola"/>. Matura in quel periodo la sua decisione di abbandonare la professione di [[medico]], che ha svolto per dieci anni. Entrato al ''[[Corriere della Sera]]'', lavora per qualche tempo come redattore, per diventare poi uno degli inviati speciali di punta del quotidiano milanese<ref>Arturo Colombo, ''Nato un secolo fa, fondò «Il Giorno»; Gaetano Baldacci penna irriverente'', Corriere della Sera, 18 luglio 2011.</ref>.
Nel [[1956]] si rese protagonista di un attacco all'allora presidente della [[Fiat]] [[Vittorio Valletta]] ed al capo del Governo [[Antonio Segni]]. Questo fatto gli costò il licenziamento da parte di [[Enrico Mattei]], allora editore del quotidiano.
 
Nel 1955 viene chiamato dall'editore [[Cino Del Duca]] a dirigere il neonato quotidiano ''[[Il Giorno]]''. Forma la direzione chiamando alcuni colleghi del Corriere (da via Solferino arriveranno non meno di una decina di giornalisti) e grazie al valido aiuto di [[Angelo Rozzoni]], esperto nella gestione tecnica dei giornali<ref>Vittorio Emiliani, ''Gli anni del Giorno, cit.'', p. 36.</ref>.
Nel 1960 fonda il settimanale [[ABC (settimanale)|ABC]] che, come si legge nel primo numero dell'11 giugno, aspira ad essere un "giornale della domenica" aperto alle notizie di tutto il mondo e non semplicemente un settimanale. Esso diverrà una importante rivista di politica e costume in voga negli [[Anni 1970|anni settanta]].
 
Nel [[1959]] si rende protagonista di un attacco all'allora presidente della [[Fiat]] [[Vittorio Valletta]] ed al capo del [[Governo Segni II|Governo Segni]]. L'attacco a Segni gli costa il licenziamento da parte di [[Enrico Mattei]], allora editore del quotidiano. Con i soldi della liquidazione, nel [[1960]] fonda il settimanale «[[ABC (settimanale)|ABC]]» che, come si legge nel primo numero dell'11 giugno, aspira ad essere un "giornale della domenica" aperto alle notizie di tutto il mondo e non semplicemente un settimanale. Esso«ABC» diverrà una un'importante rivista di politica e costume in voga negli [[Anni 19701960|anni settantasessanta]].
Nel [[1967]] viene arrestato per lo scandalo del [[Banco di Sicilia]] con l’accusa di peculato. È assolto con formula piena da tutte le accuse il [[28 dicembre]] del [[1970]]. Tuttavia la terribile esperienza vissuta nelle carceri libanesi e tre anni di processi compromettono irreversibilmente la sua salute. <br/>
Colpito da un male incurabile, si spegne a Pavia il [[5 aprile]] del [[1971]], a sessantanni.
 
Nel [[1967]] viene inquisito per lo scandalo del [[Banco di Sicilia]] con l'accusa di [[peculato]]<ref>Baldacci fu accusato di aver estorto denaro al presidente dell'istituto palermitano Carlo Balzan, per tacere su uno scandalo che lo riguardava.</ref>. Riparato in [[Libano]], fu arrestato a [[Beirut]] dall'[[Interpol]] e rinchiuso nel carcere dei ''Sablons''. Tradotto l'anno successivo in Italia, Baldacci deve attendere l'esito del processo in carcere, a [[Carcere di Regina Coeli|Regina Coeli]]. Riceve una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione. Il 28 dicembre del [[1970]] è però assolto con formula piena da tutte le accuse. Tuttavia la terribile esperienza vissuta nelle carceri libanesi e tre anni di processi compromettono irreversibilmente la sua salute. <br/>
==La televisione==
Colpito da un male incurabile, si spegne ain una clinica di Pavia il [[5 aprile]] del [[1971]], a sessantannisessant'anni.
* [[RAI]]
 
*''Gli argini'', documentario su Polesine di [[Mario Baffico]], commento di Gaetano Baldacci, trasmesso il [[3 gennaio]] [[1955]], nel programma nazionale.
==Opere==
===Libri===
*1968, ''Arabi o ebrei'', Milano, Longanesi
 
===Televisione===
Gaetano Baldacci fu autore per la [[RAI]]. Scrisse il commento - e fu voce fuori campo - de ''Gli argini'', documentario su Polesine di [[Mario Baffico]]. Fu trasmesso in prima visione il 3 gennaio [[1955]], nel [[Rai 1|Programma nazionale]].
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlate==
*[[Adele Cambria]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*Messinesi famosi, [http://www.granmirci.it/Messinesifamosi.htm MessinesiGaetano famosiAfeltra]
*Enzo Magrì, [http://www.odg.mi.it/node/31353 Gaetano Afeltra] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101221030550/http://odg.mi.it/node/31353 |date=21 dicembre 2010 }} - Tabloid - n. 5/2004
*Raccolta digitalizzata della rivista [http://www.bibliotecaginobianco.it/?e=flip&id=9&t=elenco-flipping-Lo+Stato+Moderno «Lo Stato Moderno»] (83 fascicoli sfogliabili dal 1944 al 1949)
 
{{Box successione
|carica= DirettorePrimo dedirettore [[Ildel Giornoquotidiano (Milano)|[[Il Giorno]]
|periodo= dal 21 aprile [[1956]] al 31 dicembre [[1959]]
|precedente = ///
|successivo = [[Italo Pietra]]
}}
{{Box successione
|carica= Primo direttore del settimanale [[ABC (settimanale)|ABC]]
|periodo= dal [[1960]] al [[1962]]
|precedente = ///
|successivo = [[Enzo Sabato]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|editoria}}
 
[[Categoria:Direttori di periodici italiani]]
 
[[Categoria:Direttori de Il Giorno]]
 
[[Categoria:Giornalisti figli d'arte]]
{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma]]
 
[[Categoria:Personalità legate a Messina]]
[[Categoria:Direttori di periodici]]