Grafite
Grafite | |
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Classificazione Strunz | 1.CB.05.a |
Formula chimica | C |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | esagonale compatto |
Parametri di cella | a = 2.464, c = 6.736 |
Gruppo puntuale | 6/m 2/m 2/m |
Gruppo spaziale | P 63/mmc |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2.09–2.23 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 1-1,5 |
Sfaldatura | perfetta secondo (0001) |
Colore | grigio |
Lucentezza | metallica |
Opacità | opaca, translucida se in minute scaglie |
Striscio | grigio scuro |
Diffusione | relativamente comune |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La grafite è un minerale che rappresenta uno degli stati allotropici del carbonio.[1]
È un ottimo conduttore elettrico e ha la più alta temperatura di fusione. Attraverso la grafitazione si può ottenere la grafite artificiale.
Storia
La grafite è nota sin dal XVIII secolo; in questo periodo viene chiamata "plumbago", "Molibdaena" o "piombo nero" riferito a piombo e molibdeno, in realtà assenti nella sua composizione chimica. Viene chiamata anche "mica dei pittori", sia per il suo aspetto lamellare, sia per la caratteristica di lasciare tracce su carta, il suo nome deriva dal greco γράφω (grafo) che significa "io scrivo"[2] (γραφειν "grafein" all'infinito).
Morfologia
La grafite si trova in cristalli lamellari[3]. Masse fogliacee o laminette sparse di colore nero opaco, talora a contorni esagonali e con fitte striature.
Origine e giacitura
In rocce metamorfiche derivate da materiali carboniosi o da rocce basaltiche[3] o in filoni idrotermali[2].
Principali giacimenti e luoghi di ritrovamento
Grandi depositi si possono trovare nello Sri Lanka, in Madagascar, Federazione Russa, Corea del Sud, Messico, Romania, Slovacchia (pochi in Repubblica Ceca). Piccoli cristalli esagonali a Sterling Hill (New Jersey, USA) in un marmo. In Italia masse utili in Val Chisone (Piemonte); in aggregati modesti anche in Val Bormida (Liguria) e in Calabria.
Caratteristiche chimico-fisiche
Dal punto di vista strutturale, gli atomi di carbonio formano un reticolo esagonale a strati,[1] con legami σ e legami π all'interno di ogni strato, mentre diversi strati sono tenuti insieme tra di loro tramite forze di Van der Waals[2]. Questo minerale si forma alla temperatura di 1.200 °C (si hanno diamanti invece per temperature comprese fra i 900 °C ed i 1.200 °C e pressione di circa 50.000 bar), ha la più alta temperatura di fusione (3.500 °C) e conduce bene l'elettricità[3].
Utilizzi
La grafite viene utilizzata per produrre refrattari, lubrificanti, matite[3], coloranti ed elettrodi per l'EDM[2].
Veniva usata anche nei reattori nucleari RBMK 1000 come moderatore di neutroni, sotto forma di barre per assorbire le radiazioni emesse dalle barre sovrastanti (generalmente di plutonio).
Fogli bidimensionali di grafite chiamati grafene sono stati utilizzati per realizzare i più piccoli transistor prodotti al mondo. Alcuni ricercatori ritengono che in un prossimo futuro potrebbero sostituire il silicio, come base per lo sviluppo di transistor[4].
Note
- ^ a b (EN) IUPAC Gold Book, "graphite"
- ^ a b c d Autori vari, Scheda Grafite, in Il magico mondo di minerali & gemme, Novara, De Agostini, 1993-1996.
- ^ a b c d Carlo Maria Gramaccioli, Grafite, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z volume I, Milano, Alberto Peruzzo Editore, 1988, p. 41.
- ^ Miniaturizzazione oltre il silicio: arriva l'era della grafene?, su hwupgrade.it, hwupgrade. URL consultato il 5 marzo 2007.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «grafite»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su grafite
Collegamenti esterni
- (EN) Webmineral, su webmineral.com.
- Archivio storia miniere, su alpcub.com.
- Template:Thesaurus BNCF
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 45533 · LCCN (EN) sh85056487 · GND (DE) 4158067-9 · BNE (ES) XX531308 (data) · BNF (FR) cb12152787z (data) · J9U (EN, HE) 987007538430005171 · NDL (EN, JA) 00566328 |
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