Marc Chagall: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
[[File:Yury Pen - Portrait of Marc Chagall.jpg|thumb|[[Yehuda Pen]], ''Ritratto di Marc Chagall'' (1915), [[Museo di arte moderna (Vicebsk)|Museo di arte moderna di
Marc Chagall nacque in una famiglia ebraica a [[Lëzna]], presso [[Vicebsk]], una città di [[lingua yiddish]] in [[Bielorussia]], allora facente parte dell'[[Impero russo]]. Il giorno stesso della sua nascita, il villaggio venne attaccato dai [[cosacchi]] durante un [[pogrom]] e la sinagoga fu data alle fiamme; da allora, l'artista - rievocando le proprie origini - userà dire: "Io sono nato morto". Chagall era il maggiore di nove fratelli; il padre, Khatskl (Zakhar) Chagall, era un mercante di aringhe sposato con Feige-Ite.<ref name=Chagall>Chagall, Marc. ''My Life'', Orion Press (1960)</ref> Nelle opere dell'artista ritorna spesso il periodo dell'infanzia nello [[shtetl]], villaggio ebraico,<ref>Yohanan Petrovsky-Shtern, ''The Golden Age Shtetl: A New History of Jewish Life in East Europe'', Princeton University Press, 2014</ref> felice nonostante le tristi condizioni degli ebrei russi sotto il dominio degli zar e il cui onnipresente ricordo condizionerà tutta l'opera futura.
[[File:VitebskVKhU.jpg|thumb|left|Il [[Museo di arte moderna (
Ricevette un'istruzione primaria ebraica tradizionale - secondo la Torah, il Talmud, con lo studio dell'antica lingua ebraica. Nell'autunno del 1900 si iscrisse alla scuola cittadina di quattro classi con una specializzazione artigianale, dove eccelse solo nel disegno e nella geometria. Dopo aver convinto la sua famiglia, riluttante a fargli intraprendere la carriera artistica in quanto cosa espressamente vietata dalla [[Torah]], Chagall dapprima lavorò assai di malavoglia come ritoccatore nella bottega di due fotografi, ma nel 1906 iniziò a studiare pittura alla scuola-laboratorio del maestro Yehuda (Yudl) Pen, il solo pittore di
Una volta divenuto noto come artista, nel 1910 Chagall lasciò San Pietroburgo per [[Parigi]]
A
Amareggiato, nel 1923 Chagall riuscì finalmente a lasciare la Russia rivoluzionaria grazie all'ambasciatore [[Lituania|lituano]] e, dopo un breve e sofferto soggiorno a Berlino (i quadri che vi aveva lasciato erano andati distrutti o dispersi a causa della guerra) e una commissione del gallerista [[Paul Cassirer|Cassirer]], si trasferì a Parigi, dove ritrovò alcuni dei vecchi contatti. In questo periodo pubblicò le sue memorie in [[Lingua yiddish|yiddish]], trascritte inizialmente in [[Lingua russa|russo]] e poi tradotte in [[Lingua francese|francese]] dalla moglie Bella; scrisse anche articoli e poesie pubblicati in diverse riviste e alcuni scritti raccolti in forma di libro e pubblicati postumi. Il mercante [[Ambroise Vollard]] gli commissionò varie illustrazioni (principalmente [[Acquaforte|acqueforti]]), tra cui quelle per le ''[[Le anime morte|Anime morte]]'' di [[Nikolaj Vasil'evič Gogol'|Gogol']], per le ''Favole'' di [[Jean de La Fontaine|La Fontaine]] (queste ultime, iniziate negli anni '30 ed interrotte a causa della morte di Vollard e dello scoppio della guerra, verranno concluse e pubblicate solo negli anni'50), e soprattutto per la ''[[Bibbia]],'' che sin dall'infanzia considerava il suo racconto preferito; per poterne assimilare l'anima il più possibile, all'inizio degli anni '30 Chagall e la famiglia compirono un viaggio in [[Palestina]]. Nel [[1937]] acquisì la cittadinanza francese; durante l'occupazione [[Nazionalsocialismo|nazista]] in Francia nella [[seconda guerra mondiale]] e a seguito della deportazione degli Ebrei e dell'[[Olocausto]], gli Chagall fuggirono da Parigi e si nascosero presso Villa Air-Bel a [[Marsiglia]]; il giornalista statunitense [[Varian Fry]] li aiutò poi nella fuga verso la [[Spagna]] e il [[Portogallo]].<ref>Varian Fry, ''La liste noire'', Éditions Plon, Parigi, 1999</ref> Da lì, nel 1941 la famiglia Chagall si stabilì negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove sbarcò il 22 giugno, giorno dell'[[Operazione Barbarossa|invasione nazista dell'Unione Sovietica]].
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Stabilitosi nel sud, Chagall comincia a cimentarsi anche con la scultura, la ceramica e il vetro: prima ad [[Antibes]], infine a [[Vallauris]] presso l'atelier Madoura gestito dai coniugi Ramié (dove incontra più volte [[Pablo Picasso|Picasso]], che vi lavora alacremente, e qualche volta anche [[Henri Matisse|Matisse]]), Chagall lavorerà a più riprese producendo vasi, sculture e bassorilievi con le forme dei temi a lui più cari: figure sacre e bibliche, immagini femminili, strani animali... Nel 1951, inoltre, Chagall conosce Valentina (detta "Vavà") Brodsky con cui, dopo un breve e travolgente idillio, si risposa nel 1952 a [[Clairefontaine-en-Yvelines|Clairefontaine]], presso [[Rambouillet]]: anch'ella di origine russa ed ebrea, sarà la sua nuova musa ispiratrice, affiancando il ricordo di Bella nelle tele dell'artista che, con lei, scopre ben presto la [[Grecia]] e l'Arte Classica. Intorno alla fine degli anni '50 Chagall comincia a produrre [[arazzo|arazzi]] e soprattutto [[vetrata|vetrate]]: le prime sono quelle del battistero per la chiesa di Notre-Dame-de-Toute-Grace ad Assy, poi quelle per la [[cattedrale di Metz]]. Nel 1957 si reca nuovamente in [[Israele]], dove nel 1960 crea una vetrata per la [[sinagoga]] dell'ospedale Hadassah Ein Kerem. Altre stupende vetrate sono realizzate, tra il 1958 e il 1968, per la [[cattedrale di Reims]], e nel 1964 l'artista ne dona una all'[[ONU]] con tema pacifista, in memoria di [[Dag Hammarskjöld]]. Nuove opere su vetro vedono la luce per la Cappella dei Cordiglieri a [[Sarrebourg]] (1975), per la [[Chiesa di Santo Stefano (Magonza)|chiesa di S. Stefano a Magonza]] (1978) ed infine per la Chapelle du Saillant a [[Voutezac]], nel [[Corrèze]], nel 1982. Nel 1963 aveva ottenuto dal ministro [[André Malraux|Malraux]] la commissione per decorare il soffitto dell'[[Opéra national de Paris|Opéra di Parigi]], che ornò con figure allegoriche di opere celebri; ritornerà poi ad allestimenti teatrali, con la messa in scena del [[Il flauto magico|Flauto magico]] nel 1965; poi nel 1966 progetta un affresco per il nuovo parlamento israeliano, mentre per l'università Knesseth realizza una serie di arazzi, tutti a sfondo biblico, con l'aiuto della celebre [[Manifattura dei Gobelins]]. Nello stesso anno per l'editore Amiel pubblica ''L'Esodo'', una serie di 24 [[litografia|litografie]] a colori, ed intensifica l'attività grafica.
Durante la [[guerra dei sei giorni]] l'ospedale Hadassah Ein Kerem viene bombardato e le vetrate di Chagall rischiano di essere distrutte: solo una viene danneggiata, mentre le altre vengono messe in salvo. In seguito a questo episodio, Chagall scrive una lettera in cui afferma di essere preoccupato non per i suoi lavori, bensì per la salvezza di Israele, vista la sua origine ebraica. Nel 1972 esegue, per il comune di [[Chicago]], un [[mosaico]] dedicato alle Quattro stagioni. Dopo tanti anni, invitato dal governo sovietico, nel [[1973]] torna anche in Russia, dove sarà accolto trionfalmente a [[Mosca (Russia)|Mosca]] e a [[Leningrado]]: qui ritrova, dopo cinquant'anni, una delle sorelle, ma si rifiuta di tornare nella
Nello stesso anno, l'editore Maeght pubblica ''Et sur la Terre...'' di [[André Malraux|Malraux]] con le illustrazioni dell'artista. Le ultime esposizioni sono nel [[1984]] al [[Centro Georges Pompidou|Pompidou]], al Museo di Nizza, ed infine l'imponente retrospettiva alla [[Fondazione Maeght]] tra luglio ed ottobre del [[1984]]. Dopo una vita lunga e ricca di soddisfazioni artistiche e personali, Chagall muore a 97 anni a [[Saint-Paul-de-Vence]], dove risiedeva, il [[28 marzo]] [[1985]]. Viene sepolto nel piccolo cimitero locale, dove nel 1993 lo raggiungerà Vavà.
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* ''[[Io e il villaggio]]'' (1911), [[The Museum of Modern Art di New York|The Museum of Modern Art]], [[New York]].
* ''[[Pioggia (Chagall)|Pioggia]]'' (1911), [[Peggy Guggenheim Collection]] di [[Venezia]]
* ''[[Cucchiaiata di latte]]'' (1912)
* ''[[Il violinista (Chagall 1912-1913)|Il violinista]]'' (1912-1913), [[Stedelijk Museum di Amsterdam|Stedelijk Museum]], [[Amsterdam]]
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* ''[[La donna incinta]]'' (1913), [[Stedelijk Museum di Amsterdam|Stedelijk Museum]], [[Amsterdam]]
* ''[[L'acrobata]]'' (1914), [[Albright-Knox Art Gallery di Buffalo|Albright-Knox Art Gallery]], [[Buffalo]]
* ''[[Farmacia a
* ''[[David di profilo]]'' (1914), [[Ateneum]] di [[Helsinki]]
* ''[[Sopra
* ''[[Gli innamorati in verde]]'' (1914-1915), Collezione privata
* ''[[L'Ebreo in rosa]]'' (1915), [[Museo di Stato Russo di San Pietroburgo|Museo di Stato Russo]], [[San Pietroburgo]]
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* ''[[Le porte del cimitero]]'' (1917)
* ''[[La passeggiata (Chagall)|La passeggiata]]'' (1917-1918)
*''[[Sopra la città]]'' (1918)
* ''[[Il violinista celeste]]'' (1919), Museo Municipal de Tossa de Mar
Riga 116:
* ''[[Gerusalemme (Chagall)|Gerusalemme]]'' (1931)
* ''[[La fidanzata dal volto blu]]'' (1932-1960)
* ''[[Nudo sopra
* ''[[Solitudine (Marc Chagall)|Solitudine]]'' (1933)
* ''[[La sinagoga di Vilna]]'' (1935)
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* ''[[Les amoureux sur fond jaune]]'' (1960)
* ''[[Autoritratto (Chagall)|Autoritratto]]'' (1959-1960)
* ''[[Il carnevale notturno]] '' (1963)
* ''[[Circo su fondo nero]]'' (1967)
* ''[[Il profeta Geremia]] '' (1968)
* ''Les paques'' (1968)
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* ''[[La caduta di Icaro (Chagall)|La caduta di Icaro]]'' (1975)
* ''La famiglia'' (1975-1976)
* ''Il Grande Circo'' (1970) (Albertina - Vienna)
* ''Donna che dorme con i fiori'' (1972) (Albertina - Vienna)
=== 1980-1985 ===
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* cortometraggio ''[[Vityebszk felett - Chagall álmai]]'' di [[Diana Groó]] (2001)
* documentario ''[[Chagall, à la Russie aux ânes et aux autres]]'' di [[François Levy-Kuentz]] (2004)
▲La tela di Chagall ''Otello e Desdemona'', di proprietà di privati, fu rubata a New York nel 1988 e rimase nascosta in un barile fino al 2018, quando venne recuperata dall'[[FBI]]. Il ricettatore non era mai riuscito a piazzarla, data la fama dell'autore<ref>{{Cita news|url=https://www.repubblica.it/esteri/2018/04/13/news/troppo_famoso_ritrovato_quadro_di_chagall_rubato_a_new_york_30_anni_fa-193721543/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P3-S1.4-F4|titolo=Troppo famoso: ritrovato quadro di Chagall rubato a New York 30 anni fa|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=2018-04-13|accesso=2021-04-09}}</ref>.
== Note ==
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