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Marc Chagall: differenze tra le versioni

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A Vitebsk, dove ritrovò la famiglia, Chagall dipinse opere come ''[[L'Ebreo in rosa]]'', ''L'ebreo in preghiera'', [[La passeggiata (Chagall)|''La passeggiata'']] e [[Compleanno (Chagall)|''Compleanno'']]. Nel [[1917]] prese parte attiva alla [[rivoluzione russa]]: in sostituzione del servizio militare, lavorò a Pietroburgo al Ministero della Guerra, dove conobbe i grandi poeti russi del periodo ([[Boris Pasternak|Pasternak]], [[Sergej Aleksandrovič Esenin|Esenin]], [[Vladimir Vladimirovič Majakovskij |Majakovskij]]), realizzò le prime illustrazioni per libri e giornali ed espose in alcune importanti collettive. Il Ministro sovietico della cultura [[Anatolij Vasil'evič Lunačarskij|Lunačarskij]] lo nominò ''Commissario dell'arte'' per la regione di Vitebsk, dove fondò una "Libera Accademia d'Arte" e il [[Museo di arte moderna (Vicebsk)|Museo di arte moderna]]; non ebbe tuttavia successo nella politica del governo dei [[soviet]]. Chagall incitò gli artisti di ogni età ad abbandonare gli ''atelier'' e portare il loro contributo alla preparazione della festa, oltre che a seguire il proprio estro creativo: così, le opere decorative per il primo anniversario della Rivoluzione scontentarono i funzionari del governo che, in luogo dei ritratti trionfali di [[Karl Marx|Marx]], [[Friederich Engels|Engels]] e [[Lenin]], si ritrovarono effigi di [[mucca|mucche]] e [[cavallo|cavalli]] volanti ed umanizzati. Per questo, Chagall entrò in contrasto con la sua stessa scuola (in cui militava [[El Lissitzky]]), conforme per motivi politici al [[suprematismo]], assolutamente agli antipodi rispetto al suo stile fresco ed "infantile". Dopo un breve viaggio a San Pietroburgo per chiedere «pane, colori e denaro», il pittore trovò al ritorno la sua stessa scuola trasformata in una "accademia suprematista". Di conseguenza, nel 1920 Chagall fu costretto a dimettersi e si trasferì con la moglie e la figlioletta a [[Mosca (Russia)|Mosca]], dove il governo gli affidò l'insegnamento dell'arte agli orfani di guerra delle colonie Malachovka e III Internazionale, mestiere di certo più limitante del precedente. Nello stesso periodo accettò la commissione per la decorazione di nove pannelli (oggi ne rimangono 7) per il [[Teatro Ebraico Statale di Mosca|Teatro Ebraico di Stato "Granovskij"]] e disegnò una serie di illustrazioni per il ciclo di poesie in yiddish ''Grief'' del poeta [[David Hofstein]], anch'egli insegnante presso il rifugio Malachovka.<!-- <ref name=Wullschlager/> -->
 
Amareggiato, nel 1923 Chagall riuscì finalmente a lasciare la Russia rivoluzionaria grazie all'ambasciatore [[Lituania|lituano]] e, dopo un breve e sofferto soggiorno a Berlino (i quadri che vi aveva lasciato erano andati distrutti o dispersi a causa della guerra) e una commissione del gallerista [[Paul Cassirer|Cassirer]], si trasferì a Parigi, dove ritrovò alcuni dei vecchi contatti. In questo periodo pubblicò le sue memorie in [[Lingua yiddish|yiddish]], trascritte inizialmente in [[Lingua russa|russo]] e poi tradotte in [[Lingua francese|francese]] dalla moglie Bella; scrisse anche articoli e poesie pubblicati in diverse riviste e alcuni scritti raccolti in forma di libro e pubblicati postumi. Il mercante [[Ambroise Vollard]] gli commissionò varie illustrazioni (principalmente [[Acquaforte|acqueforti]]), tra cui quelle per le ''[[Le anime morte|Anime morte]]'' di [[Nikolaj Vasil'evič Gogol'|Gogol']], per le ''Favole'' di [[Jean de La Fontaine|La Fontaine]] (queste ultime, iniziate negli anni '30 ed interrotte a causa della morte di Vollard e dello scoppio della guerra, verranno concluse e pubblicate solo negli anni'50), e soprattutto per la ''[[Bibbia]],'' che sin dall'infanzia considerava il suo racconto preferito; per poterne assimilare l'anima il più possibile, all'inizio degli anni '30 Chagall e la famiglia compirono un viaggio in [[Palestina]]. Nel [[1937]] acquisì la cittadinanza francese; durante l'occupazione [[Nazionalsocialismo|nazista]] in Francia nella [[seconda guerra mondiale]] e a seguito della deportazione degli Ebrei e dell'[[Olocausto]], gli Chagall fuggirono da Parigi e si nascosero presso Villa Air-Bel a [[Marsiglia]]; il giornalista statunitense [[Varian Fry]] li aiutò poi nella fuga verso la [[Spagna]] e il [[Portogallo]].<ref>Varian Fry, ''La liste noire'', Éditions Plon, Parigi, 1999</ref> Da lì, nel 1941 la famiglia Chagall si stabilì negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove sbarcò il 22 giugno, giorno dell'[[Operazione Barbarossa|invasione nazista delladell'Unione RussiaSovietica]].
[[File:Gravestone of Marc Chagall and his wife in Saint-Paul - Alpes-Maritimes - france.jpg|thumb|La tomba di Chagall nel cimitero di [[Saint-Paul-de-Vence]]]]