Palazzo Bottigella: differenze tra le versioni
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{{Edificio civile
|nome edificio = Palazzo Bottigella
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|paese = Italia
|divamm1 = [[Lombardia]]
|città =
|indirizzo = Corso Mazzini, 15
|stato = in uso
|periodo costruzione = [[XV secolo]]
}}
'''Palazzo Bottigella''' è un edificio situato nel centro storico di [[Pavia]], in [[Lombardia]]. Il palazzo è uno degli edifici [[Rinascimento|rinascimentali]] più significativi di Pavia e sorge nell'antico quartiere di [[Porte di Pavia|porta Palacense]], presso la quale era situato il [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo Reale]].
Fin dal Duecento la famiglia aristocratica pavese dei [[Bottigella]] era radicata nell’antico quartiere di porta Palacense, dove la consorteria possedeva numerose case, soprattutto nella parrocchia della scomparsa chiesa di [[San Romano Maggiore (Pavia)|San Romano Maggiore]]. A partire dagli anni’70 del Quattrocento [[Giovanni Francesco Bottigella]] implementò il patrimonio immobiliare della stirpe acquisendo altri edifici posti nell’area e, tra il 1492 e il 1497, decise di rinnovare radicalmente il proprio palazzo, trasformandolo, su progetto di [[Giovanni Antonio Amadeo|Giovanni Antonio Amadeo,]] in un edificio degno della ricchezza e del prestigio della famiglia<ref>{{Cita web|url=http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_palazzi_file/desrizione_bottigellagandini.htm|titolo=PALAZZO BOTTIGELLA (Giovanni Francesco)}}</ref>. Per la sua imponenza ed eleganza il palazzo fu spesso scelto come sede per ospitare personaggi di riguardo, come [[Ludovico il Moro]], [[Anna di Foix-Candale|Anna di Foix]] o gli ambasciatori [[Repubblica di Venezia|veneziani]] in missione nel [[Ducato di Milano|ducato]]. Il palazzo rimase ai [[Bottigella]] fino al 1705, e, dopo essere passato di mano tra diversi proprietari, nel 1938 fu acquistato dalle [[suore benedettine]] di [[Voghera]], che lo trasformarono in un istituto scolastico, e tale rimase fino agli anni 2000, quando le religiose cedettero a privati la proprietà.<gallery>▼
▲== Storia ==
▲Fin dal Duecento la famiglia aristocratica pavese dei [[Bottigella]] era radicata nell’antico quartiere di porta Palacense, dove la consorteria possedeva numerose case, soprattutto nella parrocchia della scomparsa chiesa di [[San Romano Maggiore (Pavia)|San Romano Maggiore]]. A partire dagli anni’70 del Quattrocento [[Giovanni Francesco Bottigella]] implementò il patrimonio immobiliare della stirpe acquisendo altri edifici posti nell’area e, tra il 1492 e il 1497, decise di rinnovare radicalmente il proprio palazzo, trasformandolo
File:Pavia, Palazzo Bottigella1.jpg|Dettaglio degli affreschi del cortile.
File:Pavia, Palazzo Bottigella3.jpg|Colonne del loggiato.
File:Pavia, Palazzo Bottigella2.jpg|Dettaglio degli affreschi del cortile.
File:Palazzo Bottigella.jpg|La facciata
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Esternamente il palazzo si presenta nella veste che acquisì in età [[Barocco|barocca]], quando vennero modificate le aperture originali e la facciata, forse un tempo dipinta, venne intonacata, lasciando tuttavia intatto il portone d’ingresso, precedente alle ristrutturazioni intraprese da Giovanni Francesco Bottigella, dato che risale alla prima metà del Quattrocento.
Il cortile interno è strutturato su tre lati, tutti dotati di doppio [[Loggia|loggiato]], formato da [[archi a tutto sesto]], mentre il quarto lato, più profondo degli altri, è porticato con archi a tutto sesto ribassati ed è privo di loggiato. Tale scelta è dettata dal fatto che su questo fronte, al primo piano, si trova la grande stanza, coperta da un [[Cassettone|soffitto a cassettoni]] dipinti, destinata ai ricevimenti. La grande abilità dell’[[Giovanni Antonio Amadeo|Amadeo]] sta principalmente nel far percepire all’osservatore, tramite un abile gioco illusionistico creato variando l’ampiezza delle scansioni, uguali per numero su ogni lato, che la pianta del cortile sia regolare, mentre invece, dato l’adattamento di edifici preesistenti, è trapezoidale. La corte è ornata da eleganti pitture, di autore anonimo, che raffigurano stemmi, motivi vegetali, candelabre, figure e animali fantastici, molto in voga nella decorazione [[Rinascimento lombardo|lombarda]] degli anni’90 del Quattrocento e molto simili a quelle che decorano gli edifici della [[Piazza Ducale (Vigevano)|piazza Ducale di Vigevano]]. Alle spalle della corte, in origine, si trovava il giardino, ora purtroppo non più esistente.
Il palazzo subì rimaneggiamenti nei secoli successivi, e in particolare nel Settecento, quando fu inserito il grande scalone barocco nel lato est e fu modificata la decorazione di alcune sale, che conservano stucchi settecenteschi, mentre, curiosamente, la colonna dell’angolo nord- ovest del cortile fu tolta per agevolare il passaggio delle carrozze.
== Bibliografia ==▼
A. Peroni, M. G. Albertini Ottolenghi, D. Vicini, L. Giordano, ''Pavia. Architetture dell’età sforzesca'', Torino, Istituto Bancario San Paolo, 1978, pp. 137- 151.▼
L. Giordano, M. Visioli, R. Gorini, L. Baini, P. L. Mulas, C. Fraccaro, ''L’architettura del Quattrocento e del Cinquecento'', in ''Storia di Pavia'', III/3, ''L’arte dall’XI al XVI secolo'', Milano, Banca Regionale Europea, 1996, pp. 792- 797.▼
== Note ==
<references />
[[Categoria:Architetture di Pavia]]▼
▲== Bibliografia ==
▲*A. Peroni, M. G. Albertini Ottolenghi, D. Vicini, L. Giordano, ''Pavia. Architetture dell’età sforzesca'', Torino, Istituto Bancario San Paolo, 1978, pp. 137- 151.
*Lucrezia Chiofalo, ''I palazzi a corte di Pavia, 1450- 1535'', Baranzate, Industrie Grafiche Pubblicita Milano, 1993, pp. 72- 73.
▲*L. Giordano, M. Visioli, R. Gorini, L. Baini, P. L. Mulas, C. Fraccaro, ''L’architettura del Quattrocento e del Cinquecento'', in ''Storia di Pavia'', III/3, ''L’arte dall’XI al XVI secolo'', Milano, Banca Regionale Europea, 1996, pp. 792- 797.
== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
{{portale|architettura|rinascimento|arte|lombardia}}
[[Categoria:Palazzi di Pavia]]
[[Categoria:Architetture rinascimentali della provincia di Pavia]]
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