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Papa Sisto V: differenze tra le versioni

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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome = Papa Sisto V
|immagine = (Albi)His CathédraleHoliness Sainte-CécilePope - Trèsor - Portrait du pape SixteSixtus V -Pietro PalissyIM81001477Fachetti.jpg
|didascalia = [[Pietro Fachetti]], ''Ritratto di Papa Sisto V'' (1590 ca.); olio su tela, 161x108,9 cm, [[Musei Vaticani]]<ref>{{Cita web|url=https://catalogo.museivaticani.va/index.php/Detail/objects/MV.40456.0.0|titolo=Musei Vaticani Catalogo Online : Inventario : Ritratto di Sisto V (Peretti, 1585 - 1590) [MV.40456.0.0]|sito=catalogo.museivaticani.va|accesso=2023-04-14}}</ref>
|didascalia = Sisto V in un ritratto di artista anonimo, esposto nella [[cattedrale di Albi]]
|stemma = C o a Sixtus V.svg
|motto = ''Aqua et panis, vita canis''<ref>{{Cita web|url=https://www.bartleby.com/344/365.html|titolo=Sixtus V. S.A. Bent, comp. 1887. Familiar Short Sayings of Great Men|lingua=en|accesso=2022-02-15}}</ref>
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|Nome = Sisto V
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = nato '''Felice di Peretto da Montalto''' e a trent'anni '''Felice Peretti'''
|ForzaOrdinamento = Sisto 05
|Sesso = M
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== Biografia ==
Felice nacque a [[Grottammare]], piccolo villaggio di pescatori delle [[Marche]] meridionali, allora nella giurisdizione di [[Fermo (Italia)|Fermo]]<ref>Isidoro Gatti, ''Sisto V papa piceno. Le testimonianze e i documenti autentici'', Ripatransone, Maroni, 1990 e Isidoro Gatti - Raffaele Tassotti, ''Ancora su Sisto V papa piceno. Commento ad un recente opuscolo'', 1999</ref>. Il padre, Peretto di [[Montalto delle Marche|Montalto]], si era rifugiato a Grottammare per sfuggire alle angherie del [[Duca d'Urbino]], trovandovi un lavoro come giardiniere. Qui conobbe Mariana, di Frontillo di Sopra di [[Pievebovigliana]], che lavorava al servizio del possidente Ludovico De Vecchis (nobile famiglia originaria di Fermo), e la sposò.
 
Felice visse un'infanzia molto povera. Ultimo nato della famiglia, svolse lavori umili insieme ai genitori. A 25&nbsp;km di distanza da Grottammare, sull'[[Appennino umbro-marchigiano]], suo zio materno, Salvatore Ricci, viveva nel convento di San Francesco delle Fratte<ref>{{Cita web|url=https://www.papasistov.it/it/news-sistine/893-san-francesco-delle-fratte-un-convento-dimenticato.html |titolo=San Francesco delle Fratte, un convento dimenticato|accesso=18 aprile 2023}}</ref> a Montalto. All'età di nove anni Felice entrò nel convento [[Ordine dei frati minori conventuali|francescano]]. A 12 anni iniziò il noviziato. Nel 1535 vestì l'abito francescano: assunse così il nome di fra Felice, mantenendo il nome di battesimo<ref name="Enciclopedia dei Papi">[http://www.treccani.it/enciclopedia/sisto-v_(Enciclopedia_dei_Papi)/ Biografia di Papa Sisto V] nell'[[Enciclopedia dei Papi]] [[Enciclopedia Treccani|Treccani]]</ref>. Da allora iniziò gli studi filosofici e teologici che lo portarono a spostarsi in diversi conventi dell'Ordine, per ascoltare i maestri migliori. Concluse gli studi nella ''magna domus'' francescana di Bologna (settembre 1544)<ref name="Enciclopedia dei Papi"/>. Tre anni prima, nel 1541, era stato ordinato [[diacono]].
 
Successivamente fra Felice fu “baccelliere di convento”, cioè insegnante di [[metafisica]] e [[diritto canonico]] nei monasteri dell'Ordine a [[Rimini]] e poi a [[Siena]]. Nel 1547 fu ordinato [[sacerdote]]; l'anno successivo ottenne il dottorato in teologia all'ateneo di Fermo; qui ricevette anche il titolo di ''maestro'' (1548) dal generale dell'Ordine dei Francescani conventuali, [[Bonaventura Fauni-Pio]]. Diede presto prova di una rara abilità sia come predicatore che nella [[dialettica]]. Il 14 giugno del 1551, a Montalto per affari, si dichiarò per la prima volta col cognome '''Peretti'''.
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Nel 1565 il pontefice Pio IV lo nominò membro della commissione dell'[[Inquisizione]] inviata in [[Spagna]] per il processo all'[[arcivescovo di Toledo]], [[Bartolomé Carranza]]. Nacquero in quell'occasione delle incomprensioni con il presidente della commissione, il cardinale [[Ugo Boncompagni]]; la forte antipatia personale che ne derivò ebbe una marcata influenza sugli eventi degli anni successivi.
 
Nel 1566 Michele Ghislieri, diventato papa con il nome di [[Papa Pio V|Pio V]], lo nominò vescovo e vicario generale dei Frati conventuali e nello stesso anno, il 15 novembre, gli fu assegnata la [[Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti|diocesi di Sant'Agata dei Goti]] (nelnella [[SannioTerra di Lavoro]])<ref>Nel 1861 fu annessa alla neonata [[Provincia di Benevento]], cui appartiene tuttora.</ref>. Nel 1570 lo creò [[cardinale]] con il [[titolo cardinalizio|titolo]] di [[San Girolamo dei Croati (titolo cardinalizio)|San Girolamo degli Schiavoni]]. Nel 1572 fu eletto papa il Boncompagni. In poco tempo, il cardinal Montalto, come veniva generalmente chiamato, perse tutte le cariche fino ad allora accumulate.
 
Per tutto il resto del pontificato di Gregorio XIII fece una vita ritirata. Nella sua villa sull'[[Esquilino]] iniziò a scrivere un'opera su [[Sant'Ambrogio]]<ref>Sisto V completò l'opera durante il suo pontificato con l'ausilio del cardinale [[Roberto Bellarmino|Bellarmino]].</ref>. Durante questi anni, uno dei segretari del cardinale fu il serissimo e affidabile perugino [[Scipione Tolomei]], raccomandatogli da [[Fulvio Giulio della Corgna]], che svolse impeccabilmente il servizio, prima di dedicarsi alla cancelleria del Marchesato di [[Castiglione del Lago]].
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*1547: è sacerdote
*22 luglio 1548: il generale dell'[[Ordine dei frati minori conventuali|Ordine francescano]] gli conferisce il titolo di ''magister'' (maestro)
*1548-1551: è prefetto dello ''[[Università nel Medioevo|studium]]'' francescano di [[Fermo (Italia)|Fermo]];
*1551-1553: è rettore del convento francescano di [[Siena]];
*1553-1556: è rettore del convento francescano di San Lorenzo a [[Napoli]];
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*15 maggio 1570: è creato [[cardinale presbitero]]; il 9 giugno assume il titolo di [[San Girolamo dei Croati (titolo cardinalizio)|San Girolamo degli Schiavoni]];
*17 dicembre 1571 - 14 agosto 1577: è [[Arcidiocesi di Fermo|vescovo di Fermo]].
*24 aprile 1585: è eletto [[Papapapa]].
 
=== Il conclave del 21-24 aprile 1585 ===
{{vedi anche|Conclave del 1585}}
SistoIl V21 fuaprile eletto1585 papa42 ilcardinali 24(dei aprile60 1585aventi diritto) si riunirono in conclave nel [[VaticanoPalazzo Apostolico]]. eIl 24 aprile il cardinale Peretti fu eletto; venne incoronato, nelsempre Palazzoin apostolicoVaticano, il 1º maggio da [[Ferdinando I de' Medici|Ferdinando de' Medici]], [[cardinale protodiacono]]. Assunse il [[nome pontificale]] di Sisto in memoria del predecessore [[Sisto IV]] (1471-1484), appartenente anch'egli all'Ordine francescano.<br />
Uno dei fattori che favorirono la sua vittoria fu il suo vigore fisico, che sembrava promettere un lungo pontificato<ref>Eppure si diffuse la voce secondo cui egli finse di essere malato e debole al conclave allo scopo proprio di ottenere dei voti.</ref>.
 
L'ultimo papa francescano dopo Sisto V sarà [[Papa Clemente XIV|Clemente XIV]] (1769-1774).
 
42 cardinali parteciparono al conclave, che fu celebrato da una composizione di [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]] denominata ''Tu es pastor ovium''.
 
== Il pontificato ==
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*Nel 1585 approvò la fondazione, da parte del missionario gesuita Juan de Atienza, del Collegio di San Martino, la prima scuola pubblica aperta a [[Lima (Perù)|Lima]], in [[Perù]];
*Il 5 gennaio 1586 il pontefice pubblicò la bolla ''Coeli et terra creator'', diretta «contro gli esercenti dell'arte dell'astrologia giudiziaria e ogni altro genere di [[divinazione]]»<ref>Giorgio Cosmacini, ''La medicina dei papi'', Laterza, Bari-Roma, 2018, p. 105.</ref>, che condannava l'[[astrologia]] e la magia rinascimentale e stabiliva la competenza degli inquisitori anche nelle semplici pratiche di magia (ovvero le pratiche illusionistiche, quelle che non producono effetti concreti sulle persone)<ref>{{cita web|url=http://www.instoria.it/home/inquisizione_romana.htm|titolo=Analisi dell'Inquisizione romana|accesso=21/07/2015}}</ref>.
*Nello stesso anno (1586) Sisto V approvò la fondazione dell'Università di San Fulgenzio a [[Quito]] (oggi Università Centrale), prima università dell'[[Ecuador]]. Sempre nello stesso anno approvò l'apertura, a [[Bologna]], seconda maggiore città dello Stato Pontificio, del «Collegio Montalto» per l'educazione primaria e secondaria e del [[Monte del Matrimonio]], un'istituzione benefica.<ref>{{Cita web|url=https://www.craltmagazine.it/bologna-che-non-conosci-il-monte-del-matrimonio-564.html|titolo=Bologna che non conosci: Il Monte Del Matrimonio|autore=avcommunication.it|sito=CRALT Magazine|lingua=it-IT|accesso=2023-03-29}}</ref>
*Con il ''[[motu proprio]]'' ''Provida Romani'' (29 aprile 1587) il pontefice annullò l'istituzione di un Archivio generale ecclesiastico a Roma e ingiunse a tutti i vescovi e ai superiori degli Istituti religiosi d'Italia di redigere, entro un anno, un inventario di tutti i beni e documenti appartenenti agli enti di cui fossero a capo.<ref>{{cita web|url=https://foederisarca.wordpress.com/2013/08/16/papa-sisto-v-motu-proprio-provida-romani-del-29-aprile-1587/|titolo=Papa Sisto V, Motu proprio “Provida Romani” del 29 aprile 1587|accesso=21/07/2015}}</ref>
*Nel 1589 sciolse l'Ordine dei Cavalieri Gaudenti, [[ordine monastico-militare]] nato tre secoli prima.
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=== Relazioni con i monarchi europei ===
[[File:Portrait of Pope Sixtus V Met DP885760.jpg|miniatura|''Ritratto di Papa Sisto V'' di [[Pietro Facchetti]], [[1585]], [[Metropolitan Museum of Art]]]]
;Imperatore del Sacro Romano Impero
[[Rodolfo II]] era cattolico e rimase alleato del pontefice.
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;Re di Spagna
Dopo che nel regno di Francia gli ugonotti ebbero preso il sopravvento sui cattolici, la Spagna intervenne militarmente: [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] dislocò sue truppe sul territorio francese poi occupò il [[Vermandois]], parte della [[Piccardia]], [[Calais]] ed alcune basi navali. Il pontefice prese le parti della Spagna. La partita però si complicò a causa dell'assassinio di re [[Enrico III di Francia|Enrico III]], avvenuto il 2 agosto 1589. Il pontefice condannò pubblicamente l'attentato e considerò re Filippo II moralmente responsabile: egli dovette comparire, sotto pena di scomunica, davanti al suo tribunale.
 
;Re di Polonia
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=== Provvedimenti riguardanti gli ebrei ===
Con la bolla ''[[Christiana pietas]]'' (1586) Sisto V abolì parte delle disposizioni contenute nella ''[[Hebraeorum gens]]'' di [[Pio V]] (1569), ritenute troppo punitive. Consentì agli ebrei di abitare nelle città e nei centri maggiori senza più l'obbligo di risiedere nel [[ghetto]]<ref>Maria Giuseppina Muzzarelli, ''Verso l'epilogo di una convivenza: gli ebrei a Bologna nel XVI secolo'', Giuntina, 1996, pagp. 178 ([https://books.google.it/books?id=FUIoEvBcNx8C&dq=%22sisto+V%22+%22Christiana+pietas%22&hl=it&source=gbs_navlinks_s versione digitalizzata])</ref>, permise nuovamente l'esercizio del commercio (escludendo solo il grano ed altri generi alimentari), abolì l'uso della rotella di stoffa gialla cucita sull'abito nella parte sinistra del petto come contrassegno e consentì ai medici ebrei di curare i cristiani.<ref>Riccardo Calimani, ''Storia del pregiudizio contro gli ebrei'', Mondadori, 2010, pagp. 91. ([https://books.google.it/books?id=v3YfvFtYr2MC&dq=%22sisto+V%22+%22Christiana+pietas%22&hl=it&source=gbs_navlinks_s versione digitalizzata])</ref>.
 
=== Governo dello Stato Pontificio ===
[[File:Filippo Bellini, Portrait of Pope Sixtus V – Château de Pau.jpg|thumb|Sisto V ritratto da [[Filippo Bellini]], collezione[[Castello privata,di ParigiPau]].]]
Con la [[costituzione apostolica]] ''Romanus pontifex'' (1585) Sisto V attribuì al [[Governatore di Roma (Santa Sede)|governatore di Roma]] i poteri di vice-camerlengo (il [[Camerlengo (Chiesa cattolica)|camerlengo]] era, all'epoca, il cardinale responsabile dell'amministrazione delle finanze della Curia e dei beni temporali della Santa Sede).
 
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*il restauro della [[Colonna Traiana]] e della [[Colonna di Marco Aurelio]]. Al termine del restauro, fece porre due statue alla sommità delle colonne romane, rispettivamente, una statua di San Pietro e una di San Paolo;
*la realizzazione di una cappella monumentale nella [[Basilica di Santa Maria Maggiore]], dedicata alla propria sepoltura e a quella dei propri familiari;
[[File:(Albi) Cathédrale Sainte-Cécile - Trèsor - Portrait ofdu Popepape SixtusSixte V - PalissyIM81001477.jpg |miniatura|Sisto V in un ritratto di artista anonimo. esposto nella [[Cattedrale di Albi]]]]
 
Fontana si occupò anche, su ordine del pontefice, della distruzione delle rovine del [[Settizonio]], edificio risalente all'inizio del III secolo di cui rimanevano i ruderi. Altri lavori eseguiti a Roma furono: la loggia “di Sisto” o “delle benedizioni” a [[Basilica di San Giovanni in Laterano|San Giovanni in Laterano]]; l'erezione di quattro [[obelisco|obelischi]], compreso quello in [[Piazza San Pietro]], il più alto di tutti. L'[[obelisco Vaticano]], infatti, è alto 40 metri (25,30 senza il basamento) e pesa 332 tonnellate. Nell'estate del 1586 il pontefice commissionò all'architetto Fontana il trasferimento dell'imponente monumento dal [[Circo di Nerone]], dove si trovava dal 40 d.C. (vi era stato portato dall'imperatore [[Caligola]], di ritorno da [[Alessandria d'Egitto]]), al centro geometrico di Piazza San Pietro. Per il trasferimento dell'opera occorsero quattro mesi di lavoro e furono impiegati 900 uomini, 75 cavalli e 40 argani. Dal 10 settembre 1586 svetta nella piazza, come un enorme dito che punta in cielo, a ricordare che il destino di tutti risiede nella Casa del Signore.
 
Il pontefice ricevette la visita di una delegazione di cristiani [[giappone]]si di alto lignaggio guidatainviata dal gesuita [[Alessandro Valignano]]. Giunta a Roma negli ultimi giorni di regno di [[Gregorio XIII]], la delegazione si trattenne fino al 3 giugno 1585<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.bibliotecaviterbo.it/biblioteca-e-societa/1980_3/Gunji.pdf|formato=pdf|titolo=La missione degli Ambasciatori Giapponesi del 1585 a Bagnaia|autore=Yasunori Gunji|accesso=28 dicembre 2014|cid=Gunji}}</ref>. Il pontefice insignì gli ambasciatori della cittadinanza onoraria romana<ref name="gunji30">{{cita|Gunji|p. 30}}.</ref>, oltre a fare loro dono della [[Chiesa di Santa Maria dell'Orto]]. Questa rappresenta da allora il luogo di culto di riferimento per la comunità cattolica giapponese della capitale italiana<ref>{{cita web|url=http://www.asiancenturyinstitute.com/international/507-italy-and-japan-opposites-attract|titolo=Italy and Japan -- opposites attract!|editore=Asian Century Institute|data=25 marzo 2014|lingua=en|accesso=24 dicembre 2014}}</ref>.
 
Nel 1587 Sisto V acquistò dai [[Carafa]] la villa di Monte Cavallo (sul [[Quirinale (colle)|colle Quirinale]]) per farne la sua primaria residenza estiva. La fabbrica dell'edificio fu ampliata fino a raggiungere le dimensioni di un grande palazzo: divenne così il Palazzo di monte Cavallo, poi portato a termine dai pontefici successivi (oggi è il [[Palazzo del Quirinale]]). Sisto V inoltre concepì un progetto di grande riqualificazione urbana nell'Urbe, incentrato attorno alla [[basilica di Santa Maria Maggiore]], comprendente l'apertura di sei nuove strade.
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== Morte e sepoltura ==
[[File:Rom, Santa Maria Maggiore, das Grab von Papst Sixtus V.JPG|thumb|Tomba di papa Sisto V nella basilica di Santa Maria Maggiore]]
Papa Sisto V morì di [[malaria]] la sera del 27 agosto 1590 nel [[palazzo del Quirinale]], all'età di 68 anni.
 
Fu sepolto nella cappella fatta costruire da lui stesso nella [[Basilicabasilica di Santa Maria Maggiore]]; il suo cuore è conservato nella [[Chiesachiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio a Trevi]], in piazza Trevi.
 
==Documenti del pontificato==
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== Opere su Sisto V ==
;Cinematografia
*Diretta e interpretata da [[Luigi Maggi]] Sisto V 1590 - Serie d'Oro, Cinemacinema muto torinese in B/N della dell'Ambrosio Film, realizzato nel 1911;
*Di [[Ugo Falena]], due film mai realizzati del 1925 - Sisto V Poderosa realizzazione storica del Conteconte Giulio Antamoro;
*Il regista [[Mario BonnaroBonnard]] ha realizzato nel 1961 - [[I Masnadierimasnadieri (film 1961)|I masnadieri]]. [[Salvo Randone]] nelle vesti di papa Sisto V
*Il regista [[Croazia|croato]] [[Daniel Marušić]] ha realizzato nel 1992 un film su papa Sisto V;
*Nel [[film a episodi]] ''[[Signore e signori, buonanotte]]'' (1976), l'episodio "Il Santo Soglio" vede come protagonista un cardinale che si finge malato, e che poi viene eletto papa, interpretato da [[Nino Manfredi]], la cui figura è un chiaro riferimento a Sisto V.
*Il regista [[Luigi Magni]] nel 1983 realizzò il film ''[[State buoni se potete]]'' con l'attore [[Mario Adorf]] nella parte di Sisto V
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Solo la morte del pontefice ormai deciso a fare un censimento delle entrate del comune, sventò il tentativo di farne l'elenco e il conseguente molto probabile incameramento presso la [[Camera Apostolica]], sollevando dai timori gli ufficiali capitolini che registrarono la notizia della scomparsa con queste parole:<ref>Michele Franceschini, ''Il Municipio romano e Sisto V: apparato di rappresentanza o struttura di governo locale''? in Il Campidoglio e Sisto V, Edizione Carte Segrete Roma 1991, pp.33-35.</ref><br />{{citazione|''Die lunae XXVII Augusti 1590. Hodie sanctissimus dominus noster Sixtus papa quintus hora XXII in circa apud montem Quirinalem in palatio vulgariter nuncupato di Monte Cavallo (omnibus congratulantibus et maxima omnium laetitia) diem suum clausit extremum et ab humanis excessit.''<ref>trad. “Lunedì 27 Agosto 1590. Oggi il santissimo nostro signore Sisto papa V, alle ore 22 circa, presso il monte Quirinale nel palazzo comunemente detto di Monte Cavallo, (con la gioia e la massima letizia di tutti) ha terminato il suo ultimo giorno e se ne è andato dagli uomini.” Annotazione della morte di Sisto V apposta nel Registro dei Decreti del Popolo romano. Roma Archivio Storico Capitolino</ref>}}
 
Va menzionata una leggenda secondo la quale Sisto V venne a sapere che c'era un crocefisso che sanguinava; lui allora, recatosi sul posto, prese una scure e spaccò il crocefisso, dicendo "come Cristo ti adoro, come legno ti spacco". Ed in effetti sembra che si trovassero all'interno spugne intrise di sangue. Questa leggenda ispirò al [[Giuseppe Gioachino Belli|Belli]] il sonetto romanesco "Papa Sisto":<ref>Claudio Rendina, ''I Papi'', ''cit.'', pagp. 662</ref>
{{citazione|'' Fra ttutti quelli c'hanno avuto er posto''<br />
''Dede vicarj de Dio, nun z'è mai visto''<br />
''Unun papa rugantino, un papa tosto,''<br />
''Unun papa matto uguale a Ppapa Sisto.''<br />
'' E nun zolo è da dì che dassi er pisto''<br />
''Aa chiunqu'omo che j'annava accosto,''<br />
''Mama nu la perdunò neppur'a Cristo,''<br />
''Ee nemmanco lo roppe d'anniscosto.''<br />
'' Aringrazziam'Iddio c'adesso er guasto''<br />
''Nunnun po' ssuccede ppiù che vienghi un fusto''<br />
''Dd'arimette la ChiesaCchiesa in quel'incrasto.''<br />
'' Perché nun ce po' èsse tanto presto''<br />
''Unun altroantro papa che je piji er gusto''<br />
''Dede mèttese pe nome Sisto Sesto.''}}
 
E comunque dal papa "rugantino" e "tosto" gli ebrei romani, contro i quali si era particolarmente accanito il domenicano già inquisitore [[Papa Pio V|Pio V]], a causa della sistematica usura che praticavano nei confronti dei cittadini dello Stato Pontificio<ref><span class="source">Rino Cammilleri, ''I Santi militari'', Piemme, Casale Monferrato, Piemme, 1992, p. 203s</span></ref>, ottennero grazie alla bolla ''Christiana pietas, infelicem Hebreorum statum commiserans'', grandi alleggerimenti del regime punitivo a cui erano sottoposti ormai da decenni<ref>Ricorda [[Ferdinand Gregorovius]] nel suo saggio del 1853 ''Il Ghetto e gli Ebrei in Roma'':<br />«''Loro permise di abitare in tutte le città murate, e castella dell'agro romano. Loro fece facoltà di esercitare qualunque commercio o negozio, ad eccezione di quelli del vino, grani, e carni. Loro permise trattare liberamente con i Cristiani, valersi parimenti dell'opera di questi, vietando loro unicamente il tenere persone di servizio cristiane. Si prese pensiero di migliorare le loro abitazioni; lasciò in loro facoltà lo stabilire scuole e sinagoghe quante volessero; parimenti permise loro stabilire biblioteche ebraiche. Prescrisse non si potessero chiamare gli Ebrei in giudicio; abolì l'obbligo di portare il segno distintivo; vietò che si battezzassero a forza i bambini degli Ebrei, e che si aggravassero di spese indebite gli Ebrei in viaggio; diminuì le imposte loro assegnate, riducendole ad un modico testatico, ed al pagamento di una somma fissa per l'acquisto dei pallii del carnovale.''»</ref>.
 
Un'altra curiosità che lega Sisto V alla "vulgata" romana: con la sua riforma delle tasse, non fidandosi dei funzionari locali, il papa reclutò suoi fidati compaesani [[marcheMarche|marchigiani]] per esercitare il mestiere di esattori. Nacque per tale motivo il famoso detto, ancora oggi presente nella memoria dei romani: {{citazione|''mejo 'n morto dentro casa''<br />
''cchè 'n marchisciano fori daa porta.''}}
 
== Diocesi erette da Sisto V ==
=== Nuove diocesi ===
[[File:Loreto statua di Sisto V.jpg|thumb|Statua[[Antonio diCalcagni]], ''Monumento a Sisto V'', a [[Loreto]].]]
*1º maggio 1585 ([[bolla pontificia|bolla]] ''Aequum et rationi''):
**[[Diocesi di Wenden]] (nei [[Livonia|Paesi baltici]], territorio di nuova evangelizzazione)
*17 marzo 1586 (bolla ''Pro excellenti''):
**[[Prelatura territoriale di Loreto|Diocesi di Loreto]] (sostituisce quella di [[Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia|Recanati]], soppressa);
*24 novembre 1586 (bolla ''Super universas''):
**[[Diocesi di Montalto]]San (paeseBenedetto dovedel visseTronto-Ripatransone-Montalto|Diocesi ildi pontefice, ilMontalto]] (territorio fu ricavato dalle diocesi circostanti ([[Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto|Ripatransone]], [[Arcidiocesi di Fermo|Fermo]] e [[Diocesi di Ascoli Piceno|Ascoli]]);
*26 novembre 1586 (bolla ''Superna dispositione'')
**[[Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche|Diocesi di San Severino]] (nelle [[Marche]], il suo territorio fu ricavato dalla diocesi di [[Camerino]])
*5 ottobre 1587 (bolla ''In supereminenti'')
**[[Diocesi di Teruel e Albarracín|Diocesi di Teruel]] (in Spagna, il suo territorio fu ricavato dall'[[arcidiocesi di Saragozza]])
*19 febbraio 1588
**[[Diocesi di Funay]] (in [[Giappone]], il territorio fu ricavato dalla [[diocesi di Macao]])
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=== Elevazioni al rango di arcidiocesi ===
*24 maggio 1589 (bolla ''Universis orbis ecclesiis''):
**[[Arcidiocesi di Fermo|Diocesi di Fermo]] (elevata al rango di arcidiocesi [[metropolia|metropolitana]])
 
=== Unione di diocesi ===
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== Bibliografia ==
* Casimiro Tempesti, ''Storia della vita e geste di Sisto Quinto Sommo Pontefice dell'Ordine de' Minori Conventuali di San Francesco...'', In Roma, A spese de' Remondini di Venezia, 1754, 2 tomi.[http://books.google.it/books?id=JeFAsU7SAxUC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false]; ed. 1866: [https://books.google.it/books?id=zcXoOHYf1W0C&hl=it&source=gbs_book_other_versions Vol. 1] e [https://books.google.it/books?id=8zPVKWUr5HMC&hl=it&source=gbs_book_other_versions Vol. 2].
*{{fr}} Joseph Alexander von Hübner, ''Sixte-Quint par M. le Baron de Hübner ancient Ambassadeur d'Autriche à Paris et à Rome. D'après des correspondances diplomatiques inédites tirées des archives d'état du Vatican, de Simancas, Venise, Paris, Vienne et Florence'', t. I, Paris, Librairie A. Franck, 1870.
* Claudio Rendina, ''I Papi. Storia e segreti'', Roma, Newton Compton Editori, 2005. ISBN 978-88-8289-070-4
* Fabrizio Sarazani, ''Il papa tosto (Sisto V)'', Milano, Edizioni Il Borghese, 1970.
* Italo De Feo, '' Sisto V. Un grande papa tra Rinascimento e Barocco'', Milano, Mursia, 1987. ISBN 9788842586166
* Gustavo Parisciani, ''Sisto V e la sua Montalto'' (Ricerche Francescane), Padova, Edizione Messaggero Padova, 1986
* Isidoro Gatti, ''Sisto V papa piceno. Le testimonianze e i documenti autentici'', Ripatransone, Maroni, 1990 ("Bibliotheca Sistina. Studi e Documenti").
* Mario Petrelli -, Alessandro Ciarrocchi, ''I mille volti di Sisto V [Rapporti tra Grottammare e le famiglie Peretto Peretti]'', Grottammare, 2009.
* Vincenzo Catani, ''I documenti del conclave del 1585 nel quale fu eletto Papa Sisto V'', Archivio diocesano di San Benedetto del Tronto, 2013 ("Quaderni per la ricerca", 16).
* Cristiano Marchegiani, ''Un "pensiero gloriosissimo" di Sisto V: il Santo Sepolcro da Gerusalemme a Roma. La reazione veneziana, la leggenda della mancata traslazione a Montalto delle Marche e un'ipotesi ubicativa'', in ''Come a Gerusalemme. Evocazioni, riproduzioni, imitazioni dei luoghi santi tra Medioevo ed Età Moderna'', a cura di Anna Benvenuti e Pierantonio Piatti, postfazione di Franco Cardini, Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2013 ("Toscana sacra", 4), pp.&nbsp;741–771.[http://www.sismel.it/tidetails.asp?hdntiid=1377]
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{{Portale|biografie|cattolicesimo}}
 
[[Categoria:Papa Sisto V| ]]
[[Categoria:Cardinali nominati da Pio V]]
[[Categoria:Cardinali francescani del XVI secolo]]
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[[Categoria:Vescovi e arcivescovi di Fermo]]
[[Categoria:Vescovi di Sant'Agata de' Goti]]
[[Categoria:Peretti (famiglia)| ]]
[[Categoria:Ministro generale dell'Ordine dei frati minori conventuali]]
[[Categoria:Vescovi francescani]]