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Pertarito: differenze tra le versioni

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|nome completo = ''Perctarit'' (in [[lingua longobarda|longobardo]])
|data di nascita = [[645]] circa
|luogo di nascita = ?
|data di morte = [[688]]
|luogo di morte = [[Pavia]] (?)
|sepoltura = [[Monastero di San Salvatore (Pavia)|Monastero di San Salvatore]], [[Pavia]]<ref>{{cita web|url=http://sepolture.storia.unipd.it/index.php?page=scheda&id=24|titolo=Scheda ''Pertarito'' in ''Le sepolture regie del regno italico (secoli VI-X)''|accesso=28 luglio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722064707/http://sepolture.storia.unipd.it/index.php?page=scheda&id=24|dataarchivio=22 luglio 2011}}</ref>
|predecessore = [[Ariperto I]]
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 688
|Epoca = 600
|Attività = sovrano
|Nazionalità = longobardo
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Alla morte di [[Grimoaldo]] il trono passò a suo figlio [[Garibaldo (re)|Garibaldo]], che tuttavia vi sedette per poche settimane: Pertarito rientrò infatti immediatamente dall'esilio, venne accolto alle [[Chiuse longobarde|chiuse d'Italia]] dai dignitari del palazzo assieme alle ''[[Regalia|regalie]]'' e scalzò il figlio dell'usurpatore<ref name="Zanella457">Paolo Diacono, ''Historia Langobardorum'', [[s:la:Historia Langobardorum/Liber V#33|V, 33]] ({{Cita|Zanella|pp. 455-457}}).</ref>.
 
Secondo Paolo Diacono, al momento della morte di Grimoaldo, Pertarito, ancora esule in [[Francia]], era sul punto di salpare verso la [[Britannia]] [[Anglosassoni|anglosassone]] a causa di un'alleanza tra il re dei [[Franchi]], [[Dagoberto II]] e Grimoaldo (Dagoberto però regnò dal 674 al 679, quando Grimoaldo era morto da tre anni e Pertarito era già sul trono: può trattarsi quindi di [[Clotario III]] o di [[Childerico II|Chielderico II]])<ref name="Zanella453"/><ref>{{Cita|Zanella|p. 453, nota 40}}.</ref>. Un simile accordo avrebbe reso insicuro il suo esilio ma, durante il viaggio, una voce divina l'avrebbe trattenuto, informandolo che il suo nemico era morto da tre giorni<ref name="Zanella457"/>.
 
A quel punto rientrò a [[Pavia]], depose Garibaldo e si fece nuovamente eleggere re dall'assemblea del popolo in armi. L'elezione fu probabilmente un tentativo della nobiltà longobarda di riaffermare la propria tutela sul sovrano, dopo il regno fortemente accentratore di Grimoaldo.
 
Pertarito raggiunse subito un'intesa con il [[Ducato di Benevento|duca di Benevento]], [[Romualdo I di Benevento|Romualdo I]], che era il figlio maggiore di Grimoaldo. In cambio del riconoscimento della sua autonomia, il duca consentì alla moglie e al figlio del re suoi ostaggi, [[Rodelinda (regina VII secolo)|Rodelinda]] e [[Cuniperto]], di rientrare a [[Pavia]].
 
=== La politica ===
Pertarito diede un forte sostegno alla [[Chiesa cattolica]], favorendone l'opera evangelizzatrice nei confronti dei Longobardi e dei Romanici [[arianesimo|ariani]], [[paganesimo|pagani]] o [[Scisma tricapitolino|scismatici]]. Esortò i vescovi cattolici a rientrare nelle diocesi che avevano abbandonato a causa delle pressioni longobarde, edificò chiese e monasteri in tutto il regno e consentì all'[[arcivescovo di Milano]], [[Mansueto Savelli|Mansueto]], di convocare un grande [[sinodo]] provinciale.
 
Nel [[680]] associò al trono il figlio [[Cuniperto]], che ben presto assunse un'ampia influenza sulla politica del regno, e concluse una "pace eterna" con i [[Impero bizantino|Bizantini]] che ratificava la divisione dell'[[Italia]] tra le due potenze. Il trattato fu ratificato nel [[680]]-[[681]] a [[Costantinopoli]] dagli ambasciatori longobardi che presero parte al concilio che condannò il [[monotelismo]]. La firma per i Bizantini fu il riconoscimento formale della sovranità longobarda su gran parte dell'Italia, in cambio della rinuncia a ulteriori attacchi nei territori ([[Ravenna]], [[Esarcato d'Italia|Esarcato]], [[Pentapoli bizantina|Pentapoli]], ufficialmente anche [[Roma]]) rimasti sotto sovranità bizantina.
 
=== La ribellione di [[Alachis]] ===
Il successo della politica di pacificazione di Pertarito suscitò malcontento in alcune aree del regno. A capitanare l'opposizione furono le regioni nord-orientali, dove si contavano ancora numerosi sostenitori dello [[Scisma tricapitolino]], dell'[[arianesimo]] o del [[paganesimo]]. Gli oppositori si sentivano al tempo stesso minacciati nella loro esistenza e privati della prospettiva, tradizionalmente imperante tra i Longobardi, di ulteriori operazioni militari di conquista; si coalizzarono quindi contro Pertarito, troppo sbilanciato secondo il loro sentire "guerriero" verso il cattolicesimo e verso la pace. A loro capo elessero il [[duca di Trento]], [[Alachis]].
 
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== Bibliografia ==
;Fonti primarie
* {{Cita libro|autore=[[Paolo Diacono]]|titolo=[[Historia Langobardorum|Storia dei Longobardi]]|url=https://archive.org/details/paolo-diacono.-storia-dei-longobardi-ocr-2000/page/n3/mode/2up|edizione=traduzione e note di Antonio Zanella, |altri=introduzione di Bruno Luiselli|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1991|lingua=la, it|ISBN=88-17-16824-6|cid=Zanella}}
;Fonti secondarie
* {{Cita libro|autore=[[Jörg Jarnut]]|titolo=Storia dei Longobardi|traduttore=Paola Guglielmotti|città=Torino|editore=Einaudi|anno=1995|annooriginale=1982|isbn=88-06-13658-5}}
* {{Cita libro|autore=Sergio Rovagnati, ''|titolo=I Longobardi'', |città=Milano, |editore=Xenia, |anno=2003. ISBN |isbn=88-7273-484-3}}
* {{DBI|nome=PERTARITO|nomeurl=pertarito|autore=Marco Stoffella|anno=2015|volume=82|anno=2015}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Box successione
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|immagine = Corona de duque.svg
}}
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
Line 109 ⟶ 115:
|successivo2 = [[Cuniperto]]
}}
 
{{Re longobardi}}
{{Re d'Italia}}