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Sardi (popolazione): differenze tra le versioni

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La Sardegna fu colonizzata per la prima volta in modo stabile dall'[[Uomo moderno]] (''Homo Sapiens''), proveniente dall'[[Europa continentale]], durante il [[Paleolitico superiore]] e il [[Mesolitico]]; all'epoca la Sardegna e la [[Corsica]] formavano un'unica isola, separata dalla [[penisola italiana]] da un breve tratto di mare.<ref>{{Cita web|url=https://www.sardegnacultura.it/documenti/7_93_20070719122533.pdf|titolo=I primi abitanti della Sardegna|accesso=3 luglio 2023}}</ref>
[[File:Neolitico,_cultura_di_ozieri,_frammento_di_vaso_con_figurette_umane,_3500-2700_ac_ca._02.JPG|miniatura|Frammento di ceramica con figure umane, [[Cultura di Ozieri]]]]
Nel [[VI millennio a.C.]], durante il [[Neolitico]], popoli portatori della [[rivoluzione neolitica]] si stabilirono in Sardegna, a parere degli archeologi rimasta totalmente spopolata per circa un millennio<ref>{{Cita web|url=https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/opar-2022-0275/html|titolo=The Time of the Last Hunters: Chronocultural Aspects of Early Holocene Societies in the Western Mediterranean|autore= Thomas Perrin|accesso=3 luglio 2023}}</ref>. Secondo moderne indagini [[Archeogenetica|archeogenetiche]] i sardi neolitici mostravano una maggiore affinità con le popolazioni [[Cultura della ceramica cardiale|cardiali]] dell'[[Penisola Iberica|Iberia]] e della [[Midi (Francia)|Francia del Sud]]<ref name=Marcus>< /ref>, inoltre negli odierni sardi sopravviverebbero [[Aplogruppi mitocondriali umani|aplogruppi mitocondriali]] degli antichi abitatori mesolitici.<ref>{{Cita web|url=https://www.uniss.it/uniss-comunica/unisspress/il-dna-dei-sardi-svela-lorigine-genetica-di-un-popolo-antichissimo|titolo=Il DNA dei Sardi svela l'origine di un popolo antichissimo}}</ref>
 
Nella tarda [[Età del rame]] e all'inizio di quella del [[Età del bronzo|Bronzo]], la "[[cultura del vaso campaniforme]]" dalla Francia meridionale, [[Spagna]] nordorientale e poi dall'[[Europa centrale]], attraverso la penisola italiana,<ref>Manlio Brigaglia, ''Storia della Sardegna'', pp. 48-50</ref> si diffonde nell'isola, portando nuove tecniche metallurgiche, stili di ceramica e probabilmente una [[Lingue indoeuropee|lingua indoeuropea]].<ref>Giovanni Ugas, ''L'alba dei Nuraghi'', pp. 22-24</ref> All'incirca a questo periodo (~2600 a.C.) è stato datato un primo e modesto [[flusso genico]] da parte dei [[pastori delle steppe occidentali]].<ref>Manjusha Chintalapati, Nick Patterson, Priya Moorjani (2022) The spatiotemporal patterns of major human admixture events during the European Holocene eLife 11:e77625 https://doi.org/10.7554/eLife.77625
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A quel tempo, le grandi identità tribali della Sardegna nuragica erano tre (approssimativamente dal sud al nord): gli ''Iolei''/''[[Iliensi]]'', che abitavano l'area dalla pianura più meridionale alla zona montuosa della Sardegna orientale (in seguito chiamata dai romani ''Barbaria'');<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/iliensi_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Motzo, Raimondo Bacchisio (1933). ''Iliensi'' in ''Enciclopedia Italiana'', citato in ''Treccani'']</ref><ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/iliensi/ ''Iliensi'', Enciclopedia on line Treccani]</ref> I ''[[Balari]]'', vivevano nel nord-ovest;<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/balari_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Motzo, Bacchisio Raimondo (1933). ''Balari'' in ''Enciclopedia Italiana'', citato in ''Treccani'']</ref> e infine i ''[[Corsi (popolo antico)|Corsi]]'' stazionari in [[Gallura]] (e [[Corsica]], dai quali ne deriva il nome).<ref>Giovanni Ugas, ''L'alba dei Nuraghi'', p. 241</ref> I sardi nuragici sono stati collegati da alcuni studiosi agli [[Shardana|Sherden]], una tribù dei cosiddetti popoli del mare, la cui presenza è registrata più volte negli registri dell'[[Antico Egitto]].<ref>[http://www.sardiniapoint.it/5085.html SardiniaPoint.it – Intervista a Giovanni Ugas, archeologo e professore dell'Università di Cagliari]</ref>
 
La lingua (o le lingue) parlata in Sardegna durante l'Età del bronzo è sconosciuta, poiché non vi sono registrazioni scritte di tale periodo. Secondo [[Eduardo Blasco Ferrer]], la [[lingua protosarda]] era simile al [[Lingua proto-basca|proto-basco]] e all'[[Lingua iberica|antico iberico]], mentre altri ritengono che fosse imparentato con l'[[Lingua etrusca|etrusco]]. Altri studiosi teorizzano che esistevano in realtà varie aree linguistiche (due o più) nella Sardegna nuragica, forse [[Lingue preindoeuropee|preindoeuropee]] e [[popoli indoeuropei|indoeuropee]].<ref>Giovanni Ugas, ''L'Alba dei Nuraghi'', pp. 241, 254 - Cagliari, 2005</ref>
 
=== Età antica ===
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La parte sud e ovest della Sardegna fu annessa dai [[Cartagine]]si alla fine del [[VI secolo a.C.]] e in seguito l'intera isola fu conquistata dai [[Civiltà romana|Romani]] nel [[III secolo a.C.]], dopo la [[prima guerra punica]]. [[Sardegna e Corsica]] furono poi trasformate in un'unica provincia; tuttavia, i Romani impiegarono più di 150 anni per riuscire a sottomettere le tribù nuragiche più bellicose dell'interno.<ref>Emmanuel Anati (a cura di). ''I sardi: la Sardegna dal paleolitico all'età romana'', Editrice Mediterranea, Cagliari, p. 21</ref>
[[File:Sardegna_Barbaria.png|thumb|upright=1.3|La Barbaria (in blu) e le regioni controllate dai romani in Sardegna (in giallo)]]
La Sardegna, con l'eccezione delle zone interne e soprattutto della zona montuosa centrale chiamata [[Barbagia]] (''Barbaria'' in latino, a causa del rifiuto degli abitanti di essere assimilati durante il dominio romano), fu pesantemente [[Romanizzazione (storia)|latinizzata]] durante il periodo romano, e la moderna lingua sarda è considerata una delle [[lingue romanze]] più conservative rispetto al [[Lingua latina|latino]].<ref>Contini & Tuttle, 1982: 171; Blasco Ferrer, 1989: 14.</ref><ref>Story of Language, Mario Pei, 1949</ref><ref>Romance Languages: A Historical Introduction, Cambridge University Press</ref> Inoltre, durante il dominio romano ci fu un notevole flusso di immigrazione dalla penisola italica verso l'isola; fonti antiche menzionano alcune popolazioni di probabile origine [[italici|italica]] insediate in Sardegna, come i ''Patulcenses Campani'' (dalla [[Campania antica|Campania]]), i [[Falisci]] (provenienti dall'[[Etruria]] meridionale), i ''Buduntini'' (dall'[[Apulia]]) e i ''[[Siculensi|Siculenses]]'' (dalla [[Sicilia]]).<ref name=Mastino>< /ref> Furono costruite colonie romane anche a [[Porto Torres]] (''[[Colonia Iulia Turris Libisonis]]'') e ''[[Usellus]]''. A ciò si devono aggiungere le migliaia di [[Legionario romano|legionari]] e [[Truppe ausiliarie dell'esercito romano|ausiliari]] di stanza nell'isola e la presenza di armatori e mercanti italici<ref name=Mastino>A. Mastino, ''Storia della Sardegna antica'', p. 173</ref> e di numerosi [[Schiavitù nell'antica Roma|schiavi]] e [[Liberto|liberti]], spesso con cognomi greci<ref>{{Cita web|url=https://core.ac.uk/reader/11692360|titolo=La Sardegna romana|accesso=12 febbraio 2024}}</ref> (ad esempio [[Tigellio Ermogene]]). Scrive lo storico [[Attilio Mastino]]:
{{citazione|Dunque, all’inizio dell’[[Impero romano|età imperiale]], la popolazione sarda appare notevolmente composita: la convivenza tra gli indigeni e gli immigrati italici non era facile; l’integrazione si rivelò lenta, differente da regione a regione e, nelle zone interne, saldamente chiuse al confronto con i Romani, solo superficiale e non irreversibile..|<ref name=Mastino>< /ref>}}
 
Come ogni altro popolo suddito dell'Impero, anche i sardi avrebbero ottenuto la [[cittadinanza romana]] nel 212 con la ''[[Constitutio Antoniniana]]'' promulgata da [[Caracalla]]<ref>Attilio Mastino, ''Storia della Sardegna antica'', Edizioni Il Maestrale, 2005, p.546</ref>.
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Dopo la caduta dell'[[Impero romano d'Occidente|Impero Romano d'Occidente]], la Sardegna fu governata in rapida successione dai [[Vandali]], dai [[Impero bizantino|Bizantini]], dagli [[Ostrogoti]]<ref>Francesco Cesare Casula, ''La Storia di Sardegna'', p. 141</ref> e di nuovo dai Bizantini.
 
Durante il [[Medioevo]], l'isola era divisa in [[Storia della Sardegna giudicale|quattro Regni indipendenti]] (conosciuti individualmente in sardo come ''Judicadu, Giudicau'' o semplicemente ''Logu'', cioè "luogo"; in italiano: Giudicato); tutti, con l'eccezione di [[Giudicato di Arborea|Arborea]], caddero sotto l'influenza delle [[repubbliche marinare]] italiane di [[Repubblica di Genova|Genova]] e [[Repubblica di Pisa|Pisa]] e di alcune illustri casate delle due città: i [[Doria]] e i [[Della Gherardesca]], a cui si devono aggiungere i [[Malaspina]]. I Doria fondarono le città di [[Alghero]] e Castelgenovese (oggi [[Castelsardo]]), mentre i pisani fondarono ''Castel di Castro'' (il primo nucleo dell'attuale Cagliari) e ''Terranova''<ref>Marco Cadinu, [https://www.academia.edu/13842450/Olbia_Una_Terranova_medievale_in_Sardegna Olbia, una Terranova medievale in Sardegna]</ref> (sul sito dell'antica [[Olbia]]); il famoso [[Ugolino della Gherardesca|conte Ugolino della Gherardesca]], citato da [[Dante Alighieri]] nella sua [[Divina Commedia]], favorì la nascita della città mineraria di ''Villa di Chiesa'' (oggi [[Iglesias (Italia)|Iglesias]]), che divenne un [[Età comunale|comune medievale]] italiano insieme a [[Sassari]] e Castel di Castro. Queste città di nuova fondazione attirarono coloni provenienti dalla penisola italiana e dalla Corsica oltreché da tutta la Sardegna<ref>Mauro Maxia, ''I Corsi in Sardegna'', Edizioni della Torre, 2006</ref><ref>[[Marco Tangheroni]], ''La città dell'argento: Iglesias dalle origini alla fine del Medioevo'', Liguori Editore, 1985</ref>.
 
Dopo la conquista [[Corona d'Aragona|aragonese]] dei [[Conquista aragonese della Sardegna|territori sardi sotto il dominio pisano]], avvenuta tra il [[1323]] e il [[1326]], il neonato [[Regno di Sardegna (1324-1720)|Regno di Sardegna]] divenne uno degli Stati associati della [[corona d'Aragona]], in seguito impegnato in un [[Guerra sardo-catalana|lungo conflitto]] con il [[Giudicato di Arborea]] (1353-1420). Gli aragonesi ripopolarono le città di Castel di Castro e Alghero con coloni [[catalani]].<ref>Manlio Brigaglia, ''Storia della Sardegna'', p. 158</ref><ref>[http://www.refworld.org/docid/49749d0028.html Minority Rights Group International – Sardinians]</ref> Un [[Dialetto algherese|dialetto locale]] catalano è ancora parlato da una minoranza di persone nella città di Alghero.
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=== Indicatori demografici ===
 
* [[Tasso di natalità]]: 8,3 <small>(per 1 000{{formatnum:1000}} abitanti&nbsp;– 2005) </small><ref name="demo.istat.it">[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] [http://demo.istat.it/altridati/indicatori/2005/Tab_1.pdf Tassi generici di natalità, mortalità e nuzialità per regione 2002–2005]</ref>
* [[Tasso di fecondità totale|Tasso di fertilità]]: 1,07 <small>(nascite per donna&nbsp;– 2005) </small><ref>[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] [http://demo.istat.it/altridati/indicatori/2005/Tab_4.pdf Numero medio di figli per donna per regione 2002–2005]</ref>
* [[Tasso di mortalità]]: 8,7 <small>(per 1 000{{formatnum:1000}} abitanti&nbsp;– 2005) </small><ref name="demo.istat.it" />
* [[Tasso di mortalità]] uomini: 4,6 <small>(per 1 000 nascite - 2000) </small><ref name="Speranza di vita e mortalità">[[Ministero della salute|Ministero della Salute]] [http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_bacheca_32_listaelencodocumenti_elenco1_listadocumenti_documento0_listafile_file0_linkfile.pdf Speranza di vita e mortalità] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091020143908/http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_bacheca_32_listaelencodocumenti_elenco1_listadocumenti_documento0_listafile_file0_linkfile.pdf|data=20 ottobre 2009}}</ref>
* [[Tasso di mortalità infantile|Tasso di mortalità]] donne: 3,0 <small>(per 1 000 nascite&nbsp;– 2000) </small><ref name="Speranza di vita e mortalità" />
* Tasso matrimoniale: 2,9 <small>(per 1 000{{formatnum:1000}} abitanti&nbsp;– 2014) </small><ref>[https://seosardinia.wordpress.com/2016/03/15/matrimoni-il-processo-di-secolarizzazione-in-sardegna Matrimoni, Il processo di secolarizzazione in Sardegna - Sardinian Socio-Economic Observatory]</ref>
* [[Stati per tasso di suicidio|Tasso di suicidio]]: 22,65 <small>(per 100 000{{formatnum:100000}} abitanti)</small><ref>[http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/09/21/isola-prima-in-italia-per-suicidi_edbed0b4-a52f-446b-85f7-9f0e445ead73.html ''Isola prima in Italia per suicidi'', Ansa.it]</ref><ref>[https://www.sardegnadies.it/sardegna-il-paradiso-dei-suicidi/ Sardegna, il paradiso dei suicidi, Sardegna Dìes]</ref><ref>[https://www.lanuovasardegna.it/regione/2018/09/08/news/l-isola-prima-in-italia-nella-classifica-dei-suicidi-1.17230480/amp/ La Sardegna prima in Italia nella classifica dei suicidi, La Nuova Sardegna]</ref>
* Tasso totale di [[alfabetizzazione]]: 98,2%<ref name="edscuola.it">[http://www.edscuola.it/archivio/statistiche/analfabetismo_01.pdf Analfabetismo Italia – Censimento 2001]</ref><ref name="sardegnastatistiche.it">[http://www.sardegnastatistiche.it/index.php?xsl=672&s=12&v=9&c=5042&subnodo=337&refp=0&id=251&tt=4&anno=5 Sardegna Statistiche: Analfabeti]</ref>
* [[Alfabetizzazione|Tasso di alfabettizzazione]] sotto i 65 anni: 99,5%<ref name="edscuola.it" /><ref name="sardegnastatistiche.it" />
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=== Distribuzione geografica ===
La maggior parte dei sardi risiede nell'isola, ma un numero considerevole di persone si è stabilito fuori dalla Sardegna: si stima che, tra il 1955 e il 1971, 308 000 sardi siano emigrati nella terraferma italiana.<ref>[http://www.asei.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=42:lemigrazione-della-sardegna&catid=65:articoli&Itemid=250 Giuseppe Sanna – L'emigrazione della Sardegna (Emigration of Sardinia)] {{It}}</ref> Considerevoli comunità sarde si trovano in [[Piemonte]], [[Liguria]], [[Lombardia]], [[Toscana]] e [[Lazio]]. I sardi e i loro discendenti sono numerosi anche in [[Germania]], [[Francia]], [[Belgio]], [[Svizzera]]. Quasi tutti i sardi che migrarono nelle [[America|Americhe]] si stabilirono nella [[America Latina|parte meridionale]] del continente, specialmente in [[Argentina]] (tra il 1900 e il 1913 circa {{formatnum:12000}} sardi vissero a [[Buenos Aires]] e dintorni)<ref>[http://www.scuolebolotana.it/CD%20AMBASSADORES/emigraz_sarda_900.htm L'emigrazione sarda tra la fine dell' 800 e i primi del 900]</ref> e [[Uruguay]] (a [[Montevideo]] nel 1870 vivevano 12 500 sardi). Tra il 1876 e il 1903, il 92% dei sardi che si spostarono verso le Americhe si stabilirono in [[Brasile]].<ref name="lipari.istat.it">http://lipari.istat.it/digibib/Annuari/TO00176482Annuario_statistico_emigrazione_italiana_1876_1925.pdf Commissariato generale dell'emigrazione (a cura di), Annuario statistico della emigrazione italiana dal 1876 al 1925</ref> Tra il 1876 e il 1925 34 190 sardi migrarono in [[Africa]], in particolare verso l'allora [[Algeria francese]] e la Tunisia.<ref name="lipari.istat.it" /> Piccole comunità con antenati sardi, circa 5 000{{formatnum:5000}} persone, si trovano anche in Brasile (principalmente nelle città di [[Belo Horizonte]], [[Rio de Janeiro]] e [[San Paolo (Brasile)|São Paulo]]),<ref>[http://www.regione.sardegna.it/messaggero/2005_aprile_17.pdf Il messaggero sardo – Una piccola ma attiva colonia di sardi vive nello stato di Bahia] {{It}}</ref> il [[Regno Unito]] e l'[[Australia]].
 
La [[Sardegna|Regione Sardegna]] tiene un registro dei sardi oltremare che sono riusciti a costituire, nel continente italiano e nel resto del mondo, un certo numero di associazioni culturali: queste sono destinate a fornire alle persone di origine sarda, o a coloro che nutrono interesse verso la cultura sarda, un'opportunità per godere di una vasta gamma di attività di gruppo. Nel [[2012]], erano registrati 145 circoli sardi.<ref>[http://www.sardegnamigranti.it/documenti/25_410_20121011104934.pdf]</ref>
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I sardi, pur essendo parte del [[Pool genico|pool genetico]] europeo, presentano delle peculiarità<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Olivieri|nome=A|anno=2017|titolo=Mitogenome Diversity in Sardinians: A Genetic Window onto an Island's Past|rivista=Mol Biol Evol|volume=34|numero=5|pp=1230–1239|doi=10.1093/molbev/msx082|PMID=28177087|autore2=Sidore|autore3=Achilli|nome2=C|nome3=A}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.lanuovasardegna.it/regione/2017/02/14/news/il-dna-dei-sardi-e-unico-in-europa-e-lo-stesso-dei-loro-avi-nuragici-1.14879041}}</ref> (insieme ai [[baschi]], ai [[sami]] e agli [[islandesi]]<ref>Luigi Luca Cavalli-Sforza, Paolo Menozzi, Alberto Piazza - ''The History and Geography of Human Genes'', 1994, Princeton University Press</ref>) come risultato del forte sostrato pre-indoeuropeo<ref>O. Rickards, G. F. De Stefano, G. Biondi, F. Vecchi, ''Diversità genetica in Italia'', Rivista di Antropologia, 68, 1990, pp. 295-301</ref> e di particolari fenomeni che si trovano spesso in popolazioni isolate, come l'[[effetto del fondatore]] e la [[deriva genetica]]. I dati sembrano suggerire che l'attuale popolazione sia derivata in gran parte dai coloni dell'[[Età della pietra]],<ref name="Cucca"/> oltre al contributo dei colonizzatori di epoca storica.<ref name=Marcus>Marcus et al., {{Cita web|titolo=Genetic history from the Middle Neolithic to present on the Mediterranean island of Sardinia|url=https://www.nature.com/articles/s41467-020-14523-6}}</ref><ref>[https://www.cnr.it/it/comunicato-stampa/9239/la-storia-evolutiva-dei-sardi-attraverso-lo-studio-del-dna-antico La storia evolutiva dei Sardi attraverso lo studio del DNA antico, Consiglio Nazionale delle Ricerche]</ref> I ricercatori hanno scoperto che i baschi sono la popolazione geneticamente più vicina ai sardi, in particolare delle regioni più isolate, e che tale somiglianza non è mediata dall'influenza degli altri spagnoli nei tempi moderni.<ref name="Naturegen">[https://www.nature.com/articles/s41588-018-0215-8 ''Genomic history of the Sardinian population'', Nature]</ref> Diversi studi sono stati condotti sulla genetica della popolazione sarda, alla luce di come tali peculiarità possano anche approfondire la ricerca su alcune patologie a cui i sardi sembrano predisposti,<ref name="CuccaFrancesco">[http://www.sardegnaricerche.it/index.php?xsl=370&s=37041&v=2&c=3280&nc=1&sc=&archivio=2&qr=1&qp=3&vd= ''Genetica, malattie e caratteri dei sardi'', Francesco Cucca - Sardegna Ricerche]</ref><ref>[https://www.sardiniapost.it/senza-categoria/i-dialoghi-della-scienza-di-sardegna-ricerche-caratteristiche-genetiche-uniche/ I dialoghi della scienza di Sardegna Ricerche: "I sardi hanno caratteristiche genetiche uniche"]</ref><ref>{{Cita web |url=https://bolognamedicina.it/en/session/the-sardinians-dna-a-key-to-explaining-human-illness/ |titolo=The sardinians' dna, a key to explain human illness |accesso=6 maggio 2019 |dataarchivio=12 aprile 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190412052411/https://bolognamedicina.it/en/session/the-sardinians-dna-a-key-to-explaining-human-illness/ |urlmorto=sì }}</ref> come il [[diabete mellito di tipo 1]],<ref>[https://www.msdmanuals.com/professional/endocrine-and-metabolic-disorders/diabetes-mellitus-and-disorders-of-carbohydrate-metabolism/diabetes-mellitus-dm Diabetes Mellitus (DM) - Endocrine and Metabolic Disorders - MSD Manual]</ref> [[Anemia mediterranea|beta talassemia]] e [[Carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi|favismo]],<ref>Giovanni Floris, ''L'uomo in Sardegna: aspetti di antropobiologia ed ecologia umana'', Sestu, Zonza, ''Sull'evoluzione dei Sardi dalla Preistoria ad oggi'', 1998, p. 13</ref> [[sclerosi multipla]] e [[celiachia]].
 
Recenti confronti tra il genoma dei sardi e quello di alcuni individui del Neolitico e del primo Calcolitico, che vivevano nelle regioni [[alpi]]ne ([[Mummia del Similaun|Oetzi]]), tedesche e ungheresi, mostravano notevoli somiglianze tra le due popolazioni, mentre allo stesso tempo differenze consistenti tra i campioni preistorici e gli attuali abitanti delle stesse aree geografiche sono stati notati.<ref name="Gamba">[http://www.nature.com/ncomms/2014/141021/ncomms6257/full/ncomms6257.html Genome flux and stasis in a five millennium transect of European prehistory]</ref> Da ciò si deduce che, mentre l'Europa centrale e settentrionale ha subito significativi cambiamenti demografici a causa delle migrazioni post-neolitiche, presumibilmente dalla periferia orientale dell'Europa ([[steppe pontico-caspiche]]), in particolare l'Europa meridionale e la Sardegna sono state colpite meno; I sardi sembrano essere la popolazione che ha meglio conservato il retaggio [[Neolitico]] dell'Europa occidentale.<ref name="Gamba" /><ref name="Keller at al 2011, Nature">[http://www.nature.com/ncomms/journal/v3/n2/full/ncomms1701.html Keller at al 2011, Nature]</ref><ref name="Mathieson et al 2015, Nature">[http://www.nature.com/nature/journal/v528/n7583/full/nature16152.html Mathieson et al 2015, Nature]</ref><ref name="supp. info p.16">[http://www.nature.com/nature/journal/v528/n7583/extref/nature16152-s1.pdf supp. info (p. 16)]</ref><ref name="mbe.oxfordjournals.org">[http://mbe.oxfordjournals.org/content/32/12/3132.full.pdf+html ''A Common Genetic Origin for Early Farmers from Mediterranean Cardial and Central European LBK Cultures'', Olalde et al 2015, Molecular Biology and Evolution]</ref><ref name="nature.com">[http://www.nature.com/ncomms/2014/141021/ncomms6257/full/ncomms6257.html Gamba et al 2014, ''Genome flux and stasis in a five millennium transect of European prehistory'', Nature]</ref><ref name="cell.com">[http://www.cell.com/current-biology/abstract/S0960-9822%2815%2901516-X Omrak et al 2016, ''Genomic Evidence Establishes Anatolia as the Source of the European Neolithic Gene Pool'', Current Biology, Volume 26, Issue 2, p270–275, 25 January 2016]</ref><ref name="Haak">[http://biorxiv.org/content/early/2015/02/10/013433 Haak et al 2015, ''Massive migration from the steppe was a source for Indo-European languages in Europe'']</ref><ref name="supp. info p.120">[http://www.nature.com/nature/journal/v522/n7555/extref/nature14317-s1.pdf supp. info (p. 120)]</ref><ref>[https://genographic.nationalgeographic.com/reference-populations-next-gen/ ''Reference Populations Genographic Project''. National Geographic]</ref>
 
Uno studio del 2018 di Llorente et al. ha scoperto che gli attuali sardi sono la popolazione geneticamente più vicina a quelle neolitiche che intrapresero la migrazione di ritorno dall'[[Eurasia]] occidentale al [[Corno d'Africa]] 4 500 anni fa<ref>[https://www.lanuovasardegna.it/regione/2015/10/08/news/dna-sardi-parenti-stretti-migranti-neolitico-da-europa-asia-ad-africa-1.12228975 I sardi parenti stretti dei migranti che 4500 anni fa raggiunsero l'Africa dall'Europa e dall'Asia, La Nuova Sardegna]</ref><ref>[https://www.lescienze.it/news/2015/10/09/news/antiche_migrazioni_ritorno_africa_eurasiatici_sardegna-2800196/ Tremila anni fa una grande migrazione di eurasiatici in Africa, Le Scienze]</ref><ref>[https://science.sciencemag.org/content/350/6262/820 M. Gallego Llorente et al., 2018, ''Ancient Ethiopian genome reveals extensive Eurasian admixture in Eastern Africa'', Science]</ref>. Uno studio del 2020 di Daniel M. Fernandes ([[Università di Vienna]]) et al. ha stimato che il genoma dei sardi moderni deriva per circa il 62,5% dai [[primi agricoltori europei]], per il 9,7% dai [[cacciatori-raccoglitori occidentali]], per il 13,9% dagli agricoltori iraniani del [[Ganj Dareh]] (o [[cacciatori-raccoglitori caucasici]]) e, infine, per il 10,6% dai [[pastori delle steppe occidentali]]<ref name="fER">{{cita pubblicazione|autore=Daniel M. Fernandes ''[[et al.]]''|titolo=The spread of steppe and Iranian-related ancestry in the islands of the western Mediterranean|rivista=Nature Ecology & Evolution|url=https://www.nature.com/articles/s41559-020-1102-0|volume=4|anno=2020|pp=334–345|accesso=3 febbraio 2022}}</ref>. Lo stesso studio, grazie alla comparazione tra il [[DNA antico]] e quello moderno, ha rilevato il susseguirsi di considerevoli flussi migratori verso l'isola a partire dall'[[Età del ferro]].<ref name="fER">< /ref>
 
Tuttavia, i sardi nel loro complesso non sono geneticamente una popolazione omogenea: alcuni studi hanno trovato alcune differenze tra i vari villaggi dell'isola;<ref>[http://www.plosone.org/article/info:doi/10.1371/journal.pone.0004654 High Differentiation among Eight Villages in a Secluded Area of Sardinia Revealed by Genome-Wide High Density SNPs Analysis]</ref> a questo proposito, l'area montuosa dell'[[Ogliastra]] (parte della più ampia regione della [[Barbagia]]) è più distante dal resto dell'Europa e dal Mediterraneo rispetto ad altre subregioni sarde situate in pianura e nelle aree costiere,<ref>[http://www.nature.com/ejhg/journal/v20/n11/full/ejhg201265a.html Genome-wide scan with nearly 700 000 SNPs in two Sardinian sub-populations suggests some regions as candidate targets for positive selection]</ref> in parte perché queste aree più accessibili mostrano, come il resto della maggior parte d'Europa, un moderato afflusso genetico da parte degli allevatori della [[cultura di Jamna]], ritenuti portatori delle [[lingue indoeuropee]] in Europa, il cui contributo nel genoma dei sardi moderni è stimabile intorno al 10%<ref name=fER />, mentre l'Ogliastra avrebbe mantenuto inalterate le radici mesolitiche/neolitiche.<ref>[https://ep70.eventpilot.us/web/page.php?page=IntHtml&project=ASHG16&id=160122402 Chiang et al., Using whole-genome sequencing to shed insight on the complex prehistory of Sardinia]</ref>