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Sofia di Colfosco, nota anche come Sofia da Camino (... – 1175), è stata una condottiera e contessa italiana, una delle più importanti figure storiche della Marca Trevigiana medievale.

Biografia

Figlia di Walfredo conte di Colfosco e nipote di Ermanno conte di Porcia, visse nel castello di famiglia presso l'omonima località di Susegana, oggi perduto. Nel 1154 sposò Guecellone II da Camino, col quale era certamente imparentata alla lontana.

Molto è stato scritto dagli storici moderni su questa misteriosa figura di donna, di certo molto emancipata per la sua epoca, benché le documentazioni storiche certe che la riguardano siano assai scarse.

Dopo aver intrapreso una chiara politica filoguelfa, entrando più volte in contrasto con il marito, partecipò a varie battaglie alla guida di numerosi cavalieri, in particolare a quelle di Cassano (1160) e di Balchignano (1161) contro Federico Barbarossa, e soccorse i castellani di San Cassiano assediati dal vicario imperiale Cristiano di Magonza.

Nel 1162 ricevette in dono il castello di Serravalle dallo zio Guido dei Maltraversi, dove si trasferì.

Fu una grande benefattrice dell'abbazia di Follina, curata poi dai cirstercensi. A Follina, il 18 giugno 1170, alla presenza del patriarca di Aquileia, del vescovo di Ceneda e di altre autorità, compilò un testamento in cui donava le chiese di Serravalle, Zumelle, Maren, Farò, Fonte, Colfosco e Lago all'abate di Follina. per testamento inoltre cedette i castelli di Serravalle e Zumelle rispettivamente ai vescovi di Ceneda e Belluno, causando forti dissidi tra i due ecclesiastici e la famiglia da Camino.

Prima di morire, intorno al 1174, avrebbe compiuto personalmente il Cammino di Santiago per adempiere ad un voto.

Le circostanze della sua morte sono discusse: l'ipotesi più probabile sostiene che spirò nel 1175 a Valmareno, alla presenza dell'abate Pietro di Follina e del vescovo di Ceneda. Altre ipotesi poco plausibili sostengono che morì in Navarra mentre era in viaggio verso Santiago de Compostela nel 1177 o, ancora, sarebbe morta in battaglia nel 1175.

La sepoltura ebbe poi luogo nella chiesa dell'abbazia; la tomba della donna visibile oggi venne realizzata nel XVI secolo da san Carlo Borromeo, mentre era abate di Follina.

Bibliografia