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Alfredo Baccarini

ingegnere e politico italiano (1826-1890)

Alfredo Baccarini (Russi, 6 agosto 1826Russi, 3 ottobre 1890) è stato un ingegnere e politico italiano.

Alfredo Baccarini

Ministro dei lavori pubblici del Regno d'Italia
Durata mandato24 marzo 1878 –
19 dicembre 1878
MonarcaUmberto I di Savoia
Capo del governoBenedetto Cairoli
PredecessoreFrancesco Paolo Perez
SuccessoreRaffaele Mezzanotte
LegislaturaXIII

Durata mandato14 luglio 1879 –
25 maggio 1883
Capo del governoBenedetto Cairoli, Agostino Depretis
PredecessoreRaffaele Mezzanotte
SuccessoreFrancesco Genala
LegislaturaXIII, XIV, XV

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXI, XII, XIII, XIV, XV, XVI
CollegioRavenna I (XI, XIII e XIV Legislatura),
Sant'Arcangelo di Romagna (XII e XIII Legislatura),
Portogruaro (XIV Legislatura),
Genova I (XV Legislatura),
Lecce I (XV Legislatura),
Trani (XV Legislatura),
Ravenna (XV e XVI Legislatura)
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in Ingegneria
ProfessioneIngegnere

Fu deputato (eletto nel 1876), poi ministro dei lavori pubblici nei governi Cairoli I, II e III e nel governo Depretis IV (1878-1883).

Nella fase pionieristica della telefonia, a lui si deve il disegno di legge che accordò a società italiane in alleanza con la Bell le prime concessioni delle segnalazioni telefoniche[cosa sono?].

Biografia

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Formazione

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Baccarini nacque da una famiglia di commercianti, discendenza di un'antica e nobile famiglia faentina di cui si hanno notizie almeno dal 1400, originaria di Brisighella.

Compiuti gli studi nel seminario di Faenza, Baccarini si iscrisse ai corsi di matematica e fisica dell'Università di Bologna.

Il 1848

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Arruolatosi con i volontari romagnoli, partì nel marzo del 1848 da Bologna per i campi operativi del Veneto, dove si combatteva la prima guerra di indipendenza. Venne promosso sergente per meriti di guerra.

Nella primavera del 1849 si arruolò anche come ufficiale del genio fra i combattenti che resistevano agli austriaci: collaborò ai lavori di fortificazione delle mura e alla difesa di Porta Galliera, per riparare poi a Russi, una volta caduta la città.

Carriera professionale

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Laureatosi in ingegneria nel 1854, Baccarini ebbe dal municipio di Ravenna la nomina a ingegnere del Comune; mantenne tale incarico dal 1854 al 1860. Dal 1860 al 1870 ebbe, con il titolo di Ingegnere di prima classe, la direzione dei lavori per l'assestamento del porto-canale Corsini (il porto di Ravenna), pubblicandone poi due interessanti monografie nel 1868. In questo periodo fu anche commissario per la ferrovia Castel Bolognese-Ravenna, inaugurata nel 1863. In quello stesso anno cominciò la sua carriera politica. Nel 1860 partecipò alla fondazione del «Circolo Ravennate» (entrando nella direzione), successivamente denominatosi «Circolo Ravennate e dei Forestieri».

Nel 1871 venne nominato ingegnere capo del genio civile di Grosseto dove rimase fino al 1872, e nel 1873 fu nominato direttore generale delle opere idrauliche. Nel 1875 Baccarini ebbe un'importantissima parte nell'opera grandiosa promossa da Giuseppe Garibaldi, suo intimo amico, per liberare Roma dalle piene del Tevere e dalle frequenti inondazioni.

 
Ettore Ferrari, Monumento a Alfredo Baccarini. Palazzo Comunale di Russi[1]

La carriera politica

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Venne prima eletto consigliere comunale di Russi e poi di Ravenna e fu assessore ai lavori pubblici e consigliere provinciale fino al 1876. In quell'anno, infatti, venne eletto per la prima volta deputato, vincendo il collegio di Santarcangelo di Romagna[2]. Come deputato, Baccarini divenne alla Camera ben presto una delle figure più autorevoli per la sua competenza in materia di lavori pubblici. Fu ministro dei lavori pubblici dal marzo del 1878 al maggio 1883 quasi ininterrottamente. Rimasto ormai fra i pochi liberal-democratici, si batté‚ contro il clientelismo e il trasformismo di Depretis e alla camera si trovò presto isolato.
Ostile al trasformismo, si dimise passando all'opposizione e dando vita alla "pentarchia"; nel novembre 1883 diede vita al giornale La Tribuna.

Ministro dei lavori pubblici

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Durante i nove mesi del suo primo ministero (marzo-dicembre 1878) presentò alcuni disegni di legge riguardanti le ferrovie, le bonifiche e la riforma dei corpi tecnici. Due furono approvati dal Parlamento e sono oggi ricordati come legge Baccarini:

  • legge 29 luglio 1879, n. 5002 (articoli), relativa alla costruzione delle linee ferroviarie complementari;
  • legge 25 giugno 1882, n. 269 a sostegno dell'agricoltura; prevedeva un ampio intervento finanziario da parte dello Stato per la bonificazione dei terreni paludosi.

Attento e sensibile ai problemi sociali, Baccarini tentò in ogni modo di favorire le cooperative per quanto riguardava la loro possibilità di concorrere ai pubblici appalti, migliorò le condizioni dei dipendenti statali, si batté per un miglioramento dell'assistenza pubblica, per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro, per la concessione di pensioni di vecchiaia, per lo sviluppo del risparmio postale, per la garanzia del minimo salariale nei lavori eseguiti per lo Stato.

Fu membro della Massoneria[3].

 
Appunti di statistica idrografica italiana (1877)

Onorificenze

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Onorificenze italiane

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«Il 1º gennaio 1899 la Giunta comunale di Ravenna propose di conferirgli, postuma, la cittadinanza ed il titolo onorifico di Patrizio di Ravenna[4], mentre nel 1891 gli era stato concesso il patriziato di Gubbio

Onorificenze straniere

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«Per gli altissimi suoi meriti, e come scienziato e come uomo politico, ebbe onorificenze classiche nostrane e straniere tra le quali la Gran Croce del Merito Civile di Savoia, il Gran Cordone dell'Ordine Supremo di S.Anna di Russia e le insegne di Grande Uffiziale e Commendatore della Legion d'Onore di Francia[5]»
  1. ^ Busto di Alfredo Baccarini in stele con figure allegoriche, su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 31 luglio 2022.
  2. ^ DBI.
  3. ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori. Brevi biografie di Massoni famosi, Roma-Milano, Erasmo Edizioni-Mimesis, 2005, p. 21.
  4. ^ Lorenzo Miserocchi, Ravenna & Ravennati nel XIX secolo, Società Tipo Editrice Ravennate e Mutilati, 1927
  5. ^ Fonte: Accademici Trapassati, Alfredo Baccarini - Atti della Prov. Accademia di Belle Arti in Ravenna.

Bibliografia

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  • Angelo Varni, Alfredo Baccarini tra pentarchia e questione sociale, Boni Editore, 2004.
  • Brevi considerazioni sui provvedimenti ferroviari del 1888, Roma, Stab. tip. della Tribuna, 1888.
  • La direttissima Roma-Napoli. Estratto dalla Rivista generale delle ferrovie, Firenze, Le Monnier, 1888.
  • Le costruzioni ferroviarie in Italia, Firenze, Le Monnier, 1888. Estratto da Rivista generale delle ferrovie e dei lavori pubblici
  • Sul licenziamento del personale straordinario addetto alle costruzioni dello Stato: considerazioni inserite nel giornale "La tribuna" del 25 ottobre u. s. Ravenna, Tip. Cooperativa Ravegnana, 1888.
  • Le costruzioni ferroviarie alla Camera dei Deputati. Discorso pronunciato nella tornata del 25 gennaio 1887. Roma, Tip. della Camera dei Deputati, 1887.
  • Coscienza ed affarismo nelle convenzioni ferroviarie. Discorsi alla Camera dei Deputati. Milano, Sonzogno, 1885.
  • Le convenzioni ferroviarie alla Camera dei Deputati. Discorso. Tornate 12, 13 e 15 dicembre 1884. Roma, Tip. della Camera dei Deputati, 1885.
  • Le ferrovie italiane e il Parlamento, Roma, E. Perino, 1884.
  • Interpellanza sulle intenzioni del governo intorno al completamento della rete ferroviaria italiana, Roma, Civelli, 1877.
  • Gianfranco Stella, Quaderni Ravennati, Illustri Ravennati, Ravenna, 1987.
  • Gian Paolo Nitti, BACCARINI, Alfredo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 5, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1963.  
  • Luigi Rava, BACCARINI, Alfredo, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.  

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN88349398 · ISNI (EN0000 0000 7100 3701 · SBN BVEV007427 · BAV 495/127549 · CERL cnp01322747 · LCCN (ENn96107802 · GND (DE13139701X · BNF (FRcb12048200r (data)