Aristodemo di Cuma
Aristodemo di Cuma (in greco antico: Ἀριστόδημος?, Aristòdemos; Cuma, 550 a.C. circa – Cuma, 490 a.C. circa) è stato un tiranno della città magnogreca di Cuma vissuto nel VI secolo a.C.
Biografia
modificaFiglio di Aristocrate fu soprannominato Μαλακός (malakos-effeminato)[1].
A capo dell'esercito cumano, sconfisse gli Etruschi nella prima battaglia di Cuma (524 a.C.), ponendo così fine alla loro espansione nell'Italia meridionale [2].
Alleato dei Latini, sconfisse di nuovo gli Etruschi guidati da Arunte, figlio di Porsenna, nella battaglia di Aricia intorno al 506 a.C.[3]. Tornato in città, carico di tesori e popolarità, fece uccidere i maggiorenti che gli si opponevano, e assunse il governo di Cuma come Tiranno[4].
In seguito avrebbe accolto il re etrusco Tarquinio il Superbo e i cittadini romani al suo seguito dopo la sua cacciata da Roma.
Nel 492 a.C., consoli Tito Geganio Macerino e Publio Minucio Augurino, accolse gli emissari romani arrivati a Cuma per acquistare grano, rifiutando le pretese degli esuli romani arrivati al seguito di Tarquinio il Superbo di prenderli come ostaggi[1].
Morì intorno al 492 a.C., ucciso in una congiura di aristocratici.
Note
modifica- ^ a b Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, VII, 2.
- ^ Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, VII, 3-4.
- ^ Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, VII, 6.
- ^ Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, VII, 7-8.
Bibliografia
modifica- (EN) William Smith (a cura di), Aristodemus, in Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 69863443 · CERL cnp00581293 · GND (DE) 124513131 |
---|