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Atzara

comune italiano

Atzara (Atzàra in sardo[4]) è un comune italiano di 965 abitanti[1] della provincia di Nuoro in Sardegna.

Atzara
comune
(IT) Atzara
(SC) Atzàra
Atzara – Stemma
Atzara – Bandiera
Atzara – Veduta
Atzara – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Provincia Nuoro
Amministrazione
SindacoAlessandro Corona (lista civica) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 26-10-2020)
Territorio
Coordinate39°59′29.34″N 9°04′35.55″E
Altitudine553 m s.l.m.
Superficie35,92 km²
Abitanti965[1] (31-08-2024)
Densità26,87 ab./km²
Comuni confinantiBelvì, Meana Sardo, Samugheo (OR), Sorgono
Altre informazioni
Cod. postale08030
Prefisso0784
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT091003
Cod. catastaleA492
TargaNU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 631 GG[3]
Nome abitanti(IT) atzaresi
(SC) atzaresos
Patronosant'Antioco
Giorno festivo13 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Atzara
Atzara
Atzara – Mappa
Atzara – Mappa
Mappa del comune di Atzara all'interno della provincia di Nuoro
Sito istituzionale

L'area fu abitata fin dal Neolitico, per la presenza sul territorio di alcuni nuraghi.

Situato nella regione del Mandrolisai, il borgo originario risale agli anni intorno al 1000 e sorse presso la fonte di Bingia de giosso, tuttora esistente. Il centro storico è suddiviso negli antichi rioni di Su Fruscu, Lodine, Montiga e josso, Montiga e Susu, Sa Cora Manna, Su Cuccuru de Santu Giorgi e Tzùri, con vecchie case e gli edifici di carattere più monumentale costruiti prevalentemente in granito. Nel medioevo appartenne al giudicato di Arborea, inserito nella curatoria del Mandrolisai. Alla caduta del giudicato (1420) passò sotto il dominio aragonese e venne incorporato nell'Incontrada di Mandrolisai. Nel 1711 venne unito alla contea di San Martino, feudo dei Valentino, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, per cui divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone del comune di Atzara sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 marzo 2014.[5]

«Stemma troncato semipartito: il primo, di rosso calzato di verde, sul rosso, la lettera maiuscola A, d'oro, posta tra due palme decussate in punta, di verde; il secondo, d'oro, al grappolo d'uva di rosso, unito al tralcio posto in fascia, al naturale, pampinoso di due, uno a destra, l'altro a sinistra, di verde; il terzo, di azzurro, a tre pennelli da pittore con le asticciole d'oro e le setole di nero all'insù, impugnati, legati di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Il campanile della chiesa parrocchiale

Di una certa importanza la chiesa di San Giorgio, edificata anteriormente al 1205. Caratteristica è la chiesa parrocchiale di Sant'Antioco martire della fine del XV secolo, con semplice facciata liscia e grande rosone centrale, in stile gotico aragonese. La torre campanaria è precedente e di stile romanico. Nei pressi il palazzo signorile di epoca aragonese, detto "de Su Conte". Anche la casa parrocchiale, poco distante appartiene a questo periodo.

 
Chiesa di Santa Maria 'e Susu

All'interno del territorio comunale si trovano anche la chiesa di Santa Maria de Giosso, e di Santa Maria de Susu, chiese campestri dedicata al culto di Maria. La chiesa di Santa Maria de Susu è situata in località Laonìsa, ad ovest del paese, lungo la vecchia strada che collegava Atzara con Belvì, ed è l'unica testimonianza dell'ormai scomparso villaggio che sorgeva qui nel Medioevo. La chiesa di Santa Maria Bambina, ricostruita negli anni '70, risale intorno all'anno 1000 ed è collocata sulla strada provinciale per Samugheo.

Siti archeologici

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Nei dintorni si conservano i resti di "domus de janas" (località di Corongiu Senes), "tombe dei giganti" e il nuraghe di Abbagadda (ossia "Acqua Calda") il quale risulta essere il meglio conservato, con torre (o Mastio) centrale di circa 6 m di altezza. Altri nuraghi sono quelli di Ligios, di Ni' e Crobu, di Su Nurache, di Figos, di Su Pisu e di Suergèdu.

Miniere

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È presente un'antica miniera di grafite e quarzo, nota come "Sa miniera de su lapis", inoltre è presente una miniera di piccole dimensioni nella SS128 e una cava di Barite in attività a metà degli anni '80.

Luoghi di interesse naturalistico

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Atzara è circondata da una natura selvaggia tipica dei territori della Barbagia ed è caratterizzata da una distesa di boschi che rivestono i monti e le colline circostanti (queste ultime coltivate a vigneti), il paese si trova ad un'altitudine di 543 metri sul livello del mare, nel versante occidentale del Gennargentu, ed è dominato dal monte "Sa Costa" che raggiunge i 782 metri s.l.m. e si trova a un passo dalle vette più alte della Sardegna. La fauna è molto varia e in certe zone del territorio di Atzara si possono incontrare anche i daini selvatici e i mufloni. Mentre i cinghiali, le volpi, i conigli, le lepri, le donnole, le martore, i ricci e molti altri animali sono presenti in tutto l'agro di Atzara in numero elevato. Vasta è la varietà di uccelli, compreso un piccolo numero di aquile reali, inoltre è molto presente l'astore sardo che si rifugia nei monti circostanti ma anche nei pressi del centro abitato e si può ammirare facilmente in volo.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[6]

Lingue e dialetti

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La variante del sardo parlata ad Atzara è riconducibile alla Limba de mesania.

Cultura

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Nel centro del paese si trova il Museo d'arte moderna e contemporanea Antonio Ortiz Echague, inaugurato nel 2000. Il museo nasce da un'idea del pittore atzarese Antonio Corriga, uno dei più importanti artisti sardi contemporanei già allievo di Filippo Figari, e dall'esigenza di trovare una giusta collocazione alla storia dei pittori che a vario titolo soggiornarono ad Atzara nel passato. Rispetto a questa storia si può parlare di una vera e propria scuola di Atzara, che ha favorito lo sviluppo della pittura in Sardegna, un altro pittore atzarese di fama è Vittorio Tolu, del quale il museo conserva diverse opere. La produzione artistica dei pittori spagnoli e sardi nei primi anni del secolo, rappresenta un patrimonio artistico di cui Atzara va fiera, e che ha contribuito a far conoscere il paese oltre i confini dell'isola. In alcune zone del paese si possono apprezzare dei murales, di cui uno dipinto dal muralista e pittore locale, Mauro Patta.

 
Costume femminile

Il costume tradizionale

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I pittori che nei primi decenni del Novecento arrivarono ad Atzara, furono affascinati dai particolari colori del costume che veniva indossato da tutti nel paese, soprattutto quello femminile, caratterizzato da colori vivaci e accesi, e da un particolare copricapo chiamato "Tiaggiòla", ha attirato da sempre i fotografi e i pittori, per il fatto che esso non ha eguali in nessun altro costume isolano. Al giorno d'oggi il costume è portato da molte donne anziane del paese, mentre gli uomini, hanno smesso di indossarlo a partire dal secondo dopoguerra.

Economia

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Produzione vitivinicola

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Atzara innevata. Sullo sfondo Punta La Marmora.

Atzara è conosciuta sin dal medioevo per la produzione vitivinicola di eccellenza, grazie alla presenza di numerosi vigneti e di un microclima particolare, che da sempre hanno favorito la coltura della vite. A differenza delle altre aree della Barbagia, in cui la produzione di vino è basata esclusivamente sul Cannonau, i vini prodotti ad Atzara, nascono da un misurato e sapiente dosaggio di diverse qualità di uve, fra le quali il Cannonau, la Monica e il Bovale Sardo, rappresentano le principali. Il Casalis nel 1855, descrive così il vino di Atzara:

«grandissima è la sua quantità, la quale non solo basta al consumo prodigioso che se ne fa nel paese, ma ancora a provvedere ai villaggi circonvicini, Dèsulo, Belvì, Aritzo, Tonara, Ortueri, Samugheo, Busachi, Allai, Fordongianos ed a molti altri villaggi del Marghine e del Campidano, nei quali luoghi non occorre festa, in cui non vadano cinque o più azzàresi, con altrettante botti di vino, senza far conto di quelli che vel trasportano in mezzine sul dorso dei cavalli. Dopo tanta quantità che si vende, ne resta ancora per bruciarlo ad acquavite, per la provvista del paese. La particolar industria di questi paesani in cotal ramo trae ancora vantaggio dalle uve, e ne fa del buon zibibbo per se stessi,e per darne ad altri.»

Al giorno d'oggi, il vino rappresenta ancora l'elemento principale dell'economia di Atzara, e attraverso il perfezionamento e l'aggiornamento delle tecniche produttive, ha ormai raggiunto un livello qualitativo superiore rispetto ai decenni passati anche grazie alla nascita di alcune cantine private, che fanno della qualità dei prodotti, e non della quantità, la loro principale caratteristica.

Produzione tessile

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Rinomata è la produzione di tappeti, realizzati con la tecnica "a pibiones" e caratterizzati per la varietà dei colori ed i temi geometrici.[7][8]

Da citare la presenza di un laboratorio di tinture naturali, che utilizza per i propri prodotti, appunto coloranti e tessuti naturali (Lana sarda per esempio).

Sport

Lo sport più praticato è il calcio, con l'AC Atzara militante nel campionato di seconda categoria, dai colori sociali "rosso-blu", che ha come sede il campo comunale "Tradale", e in passato è stata presente una società ciclistica, il "Pedale Atzarese".

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Sebastiano Serra sinistra Sindaco [9]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Luigi Todde lista civica di centro-sinistra Sindaco [10]
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Alessandro Corona lista civica di centro-sinistra Sindaco [11]
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Walter Antioco Flore lista civica "Costruiamo Insieme per il Futuro" Sindaco [12]
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Alessandro Corona lista civica "Atzara Bene Comune" Sindaco [13]
26 ottobre 2020 in carica Alessandro Corona lista civica "Atzara Bene Comune" Sindaco [14]
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 47, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Atzara (Nuoro) D.P.R. 10.03.2014 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 23 luglio 2022.
  6. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 20.
  8. ^ Artigianato Sardegna - Tappeti, su madebysardinia.it. URL consultato il 19 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2016).
  9. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  12. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  13. ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  14. ^ Comunali 25/10/2020 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 2 novembre 2020.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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