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Bernardo II di Tolosa

conte di Tolosa, di Rouergue e di Limoges

Bernardo detto il Vitello (... – 874) fu conte di Tolosa, dall'864, di Rouergue e di Limoges, dall'865 alla morte.

Bernardo II
Conte di Tolosa
In carica864 –
874
PredecessoreUnifredo
SuccessoreBernardo Piede di Velluto
Conte di Rouergue
In carica865 –
874
PredecessoreRaimondo I
SuccessoreOddone
conte di Limoges
In carica865 –
874
PredecessoreRaimondo I
SuccessoreFulcoaldo (fratello di Bernardo II)
Nome completoBernardo il Vitello
Morte874
DinastiaRouergue
PadreRaimondo I
MadreBerta

Origine

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Figlio primogenito del conte di Quercy, conte di Tolosa e conte di Rouergue, Raimondo I (ca. 820-† ca. 865) e di Berta (come risulta dal documento n° 164 del 21 aprile 865 delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc, in cui la moglie Berta assieme al figlio, Bernardo, fecero una donazione per l'anima rispettivamente del marito e del padre, Raimondo[1]), figlia di Remigio e Arsenda (come risulta dal documento n° 203 del 6 aprile 883 delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc, in cui Berta, assieme ai figli Fulcoaldo e Oddone, fece una donazione per l'anima di suo padre, Remigio, e sua madre, Arsenda il marito Raimondo ed il figlio, Bernardo[2]).

Biografia

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Nell'862, Bernardo assieme al padre Raimondo I fondarono il monastero di Vabres, come risulta dal documento CCXXX, datato 21 giugno 870, del tomus VIII delle Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores[3]

Ancora nell'862, il re dei Franchi occidentali e re d'Aquitania, Carlo il Calvo, ritenendo che il conte di Barcellona e duca di Settimania, Unifredo, fosse a capo della ribellione che era esplosa in Aquitania, il 19 agosto, lo depose da tutti i suoi titoli.
Unifredo non accettò ed in quello stesso anno attaccò la contea di Tolosa, che era leale al re Carlo il Calvo, e secondo gli Annales Bertiniani, all'inizio dell'863, spodestò il padre di Bernardo, il conte Raimondo[4], che poi, tra l'864 e l'865, comunque prima del 17 aprile 865 (come risulta dal documento n° XC del 21 aprile 865 delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc, in cui la moglie Berta assieme al figlio, Bernardo, fecero una donazione per l'anima rispettivamente del marito e del padre, Raimondo[1]), perse la vita nel tentativo di riprendersi la contea.
A seguito della morte del padre, Bernardo gli subentrò nel titolo di conte di Rouergue.

Tra la fine dell'864 e l'865, Carlo il Calvo, ripreso il controllo sia in Aquitania che in Settimania, procedette alla ridistribuzione dei titoli e dei domini dei rivoltosi.
E ancora secondo gli Annales Bertiniani Unifredo, nell'864, abbandonate sia Tolosa che la Gotia, passando per la Provenza, si rifugiò in Italia[5].
A seguito della fuga di Unifredo in Italia, Bernardo ricevette le contee di Tolosa e Limoges.

Nell'868, negli Annales Bertiniani, Bernardo viene citato come marchese di Tolosa, assieme agli altri due Bernardi (Bernardo di Gotia e Bernardo, detto Piede di Velluto)[6].

Secondo lo storico catalano, Ramón de Abadal y de Vinyals, Bernardo, definito conte e marchese fu attivo nella contea di Tolosa, facendo una donazione, nel luglio dell'871[7].
in quello stesso anno, nel mese di agosto, Bernardo, citato come conte di Tolosa, presiedette un giudizio, come risulta dal documento n° 178 delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc[8].

Tra l'871 e l'872, Bernardo ottenne anche i titoli di conte di Carcassonne e di Rodez[7].

Nell'874 Bernardo fu assassinato, molto probabilmente da un vassallo di Bernardo Piede di Velluto[7], che gli subentrò nei titoli di conte di Tolosa e di Limoges[9]. La contea di Rouergue invece andò a suo fratello, Oddone.

Dal documento n° 203 del 6 aprile 883 delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc, si viene a conoscenza che sua madre, Berta, assieme ai fratelli Fulcoaldo e Oddone, fece una donazione anche per l'anima di Bernardo II[1].
Bernardo venne ancora ricordato dai fratelli, Oddone e Ariberto come risulta dal documento n° XI del Cartoulaires de l'abbaye de Beaulieu[10].

Discendenza

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Di Bernardo non si conosce né il nome della moglie né alcuna discendenza[7][11].

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni
Foucault di Rouergue Giselberto di Rouergue  
 
 
Raimondo I di Tolosa  
Senegonda  
 
 
Bernardo II di Tolosa  
Remigio  
 
 
Berta  
Arsenda  
 
 
 

Bibliografia

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Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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  • René Poupardin, I regni carolingi (840-918), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 583–635.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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