Campanula raineri
La campanula dell'arciduca (nome scientifico Campanula raineri Perp., 1817) è una pianta erbacea perenne, dai fiori blu a forma di campana, appartenente alla famiglia delle Campanulaceae.[1][2]
Campanula dell'arciduca | |
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Campanula raineri | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Campanulaceae |
Sottofamiglia | Campanuloideae |
Genere | Campanula |
Specie | C. raineri |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Campanulales |
Famiglia | Campanulaceae |
Sottofamiglia | Campanuloideae |
Genere | Campanula |
Specie | C. raineri |
Nomenclatura binomiale | |
Campanula raineri Perp., 1817 | |
Nomi comuni | |
Campanula di Rainer |
Etimologia
modificaIl nome generico (campanula) deriva dalla forma a campana del fiore; in particolare il vocabolo deriva dal latino e significa: piccola campana.
Dalle documentazioni risulta che il primo ad usare il nome botanico di “Campanula” sia stato il naturalista belga Rembert Dodoens, vissuto fra il 1517 e il 1585. Tale nome comunque era in uso già da tempo, anche se modificato, in molte lingue europee. Infatti nel francese arcaico queste piante venivano chiamate “Campanelles” (oggi si dicono “Campanules” o “Clochettes”), mentre in tedesco vengono dette “Glockenblumen” e in inglese “Bell-flower” o “Blue-bell”. In italiano vengono chiamare “Campanelle”. Tutte forme queste che derivano ovviamente dalla lingua latina.[3] L'epiteto specifico (raineri) è stato dato in onore di Rainer de Haarbach M. (1793 - 1847) di Graz, studioso della flora delle Prealpi Venete. Secondo altre etimologie il nome deriva dall'arciduca Ranieri d'Austria (1783 - 1853), viceré del regno Lombardo-Veneto.[4]
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto dalla botanica Candida Lena Perpenti (1764 - 1846) nella pubblicazione "Bibliot. Ital. Giorn. Lett. 5: 134" del 1817.[2][5]
Descrizione
modificaQueste piante raggiungono una altezza di 5 – 10 cm. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Il portamento di questa specie è densamente cespuglioso con fusti inseriti nella roccia.[4][6][7]
Fusto
modificaLa parte aerea del fusto è breve e più o meno eretta.
Foglie
modificaLe foglie hanno delle forme ellittiche o più o meno spatolate, sono ottuse e i bordi sono dentellati.
Infiorescenza
modificaL'infiorescenza è quella tipica dei racemi poco numerosi (racemi lassi) con piccoli fusti.
Fiore
modificaI fiori sono peduncolati e grandi; sono tetra-ciclici, ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo (in questo caso il perianzio è ben distinto tra calice e corolla) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono gamopetali, ermafroditi e attinomorfi.
- Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
- K (5), C (5), A (5), G (2-5), infero, capsula
- Calice: il calice presenta un tubo terminante in 5 lacinie dentellate sui bordi.
- Corolla: la corolla è ampiamente campanulata con brevi denti ottusi. Dimensioni della campanula: larghezza 3 – 4 cm; lunghezza 3 cm.
- Androceo: gli stami sono 5 con antere libere (ossia saldate solamente alla base) e filamenti sottili ma membranosi alla base. Il polline è 3-porato e spinuloso.
- Gineceo: lo stilo è unico con 3 stigmi. L'ovario è infero, 3-loculare con placentazione assile (centrale), formato da 3 carpelli (ovario sincarpico). Lo stilo possiede dei peli per raccogliere il polline.
- Fioritura: da luglio ad agosto.
Frutti
modificaI frutti sono delle capsule ovoidi; sono poricide 3-loculari, con deiscenza laterale o nella parte apicale. I semi sono molto minuti.
Riproduzione
modifica- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama con api e farfalle anche notturne). In queste piante è presente un particolare meccanismo a "pistone": le antere formano un tubo nel quale viene rilasciato il polline raccolto successivamente dai peli dallo stilo che nel frattempo si accresce e porta il polline verso l'esterno.[7]
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento, essendo molto minuti e leggeri – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
modifica- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Endemico - Alpico.
- Distribuzione: questa specie è presente solamente nella zona centrale delle Alpi italiane.
- Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono le rupi e le fessure calcaree; ma anche i ghiaioni, le pietraie e le zone ruderali. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 600 a 2000 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: montano, subalpino e in parte quello collinare.
Fitosociologia
modificaDal punto di vista fitosociologico Campanula raineri appartiene alla seguente comunità vegetale:[9]
- Formazione: delle comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni
- Classe: Asplenietea trichomanis
- Ordine: Potentilletalia caulescentis
- Alleanza: Potentillion caulescentis
- Associazione: Physoplexido comosae - Potentillenion caulescentis
- Alleanza: Potentillion caulescentis
- Ordine: Potentilletalia caulescentis
- Classe: Asplenietea trichomanis
- Formazione: delle comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza della Campanula raineri (Campanulaceae) è relativamente numerosa con 89 generi per oltre 2000 specie (sul territorio italiano si contano una dozzina di generi per un totale di circa 100 specie); comprende erbacee ma anche arbusti, distribuiti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle zone temperate. Il genere di questa voce appartiene alla sottofamiglia Campanuloideae (una delle cinque sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Campanulaceae) comprendente circa 50 generi (Campanula è uno di questi). Il genere Campanula a sua volta comprende 449 specie (circa 50 nella flora italiana) a distribuzione soprattutto circumboreale.[8][10][11]
Il Sistema Cronquist assegna al genere Campanula la famiglia delle Campanulaceae e l'ordine delle Campanulales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine delle Asterales (stessa famiglia). Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella all'inizio a destra).
Sinonimi
modificaQuesta entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[12]
- Campanula perpentiae Moretti ex A.DC.
- Campanula reyneri D.Dietr.
- Campanula sessiliflora Vuk.
Specie simili
modifica- Campanula cenisia L. - Campanula del Moncenisio: i denti del calice sono interi e la corolla è lunga 10 – 15 mm. Si trova soprattutto nelle Alpi occidentali.
- Campanula zoysii Wulfen - Campanula di Zois: la corolla ha una forma tubuloso-conica, è ristretta verso la fauce e rigonfia alla base. Si trova principalmente in Carnia.
Altre notizie
modificaLa campanula di Rainer in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:
- (DE) Rainers Glockenblume
- (FR) Campanule de Rainer
Note
modifica- ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 gennaio 2021.
- ^ Motta 1960, Vol. 1 - pag. 424.
- ^ a b Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 686.
- ^ Harvard University Herbaria & Libraries, su kiki.huh.harvard.edu, p. Index of Botanists. URL consultato il 10 giugno 2014.
- ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 41.
- ^ a b Judd 2007, pag. 516.
- ^ a b Conti et al. 2005, pag. 67.
- ^ a b Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 306.
- ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 26-56 e 41.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 679.
- ^ The Plant List - Checklist Database, su theplantlist.org. URL consultato il 10 giugno 2014.
Bibliografia
modifica- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 1, 1960, pag. 424.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 686, ISBN 88-506-2449-2.
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 41, Berlin, Heidelberg, 2007.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 306.
- Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
- Maria Teresa della Beffa, Fiori di montagna, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2001.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Campanula raineri
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Collegamenti esterni
modifica- Campanula raineri EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Campanula raineri Royal Botanic Gardens KEW - Database
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007283382805171 |
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