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La Cima delle Pecore (Schaflahnernock in tedesco[1]), è un monte appartenente ai monti Alti Tauri Occidentali, più precisamente ai monti di Fundres, alto 2.703 metri, situato fra le valli della Selva dei Molini e di Rio Bianco.

Cima delle Pecore
Schlaflahnernock
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Trentino-Alto Adige
Provincia  Bolzano
Altezza2 703 m s.l.m.
CatenaAlpi
Coordinate46°57′08.5″N 11°48′47.52″E
Altri nomi e significatiSchlaflahnerock
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Cima delle Pecore Schlaflahnernock
Cima delle Pecore
Schlaflahnernock
Mappa di localizzazione: Alpi
Cima delle Pecore
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Centro-orientali
SezioneAlpi dei Tauri occidentali
SottosezioneAlpi della Zillertal
SupergruppoMonti di Fundres
GruppoCatena Monte Gruppo-Costiera della Selva dei Molini
SottogruppoCostieradella Selva dei Molini
CodiceII/A-17.I-C.7.b

Si parte dal Lago di Neves, seguendo, sulla destra, una larga carrareccia chiusa al traffico che conduce tra gli abeti alla Obere Nevesalm (Malga di Neves di Sopra – 2134  - grande panorama in direzione del crinale principale). In alternativa si può seguire lo stretto sentiero (segnavia 24) che taglia i tornanti della carrareccia salendo alle malghe con via più ripida ma più diretta e veloce. Dalle malghe si procede su facile sentiero (grande panorama alle spalle sulla Punta Bianca) sormontando dapprima un ripido costone per proseguire in un'ampia conca, tra pascoli e vaste pietraie, sino al Nevesjoch (Passo di Neves – 2407 m), appena sotto al Rifugio Porro (Chemnitzer Hütte – 2416 m), dove si può godfere godere di un bel panorama in direzione del Mesule e dei ghiacciai sottostanti. Dietro al rifugio, chiaramente indicato da un cartello di legno, ha inizio il sentiero che ci conduce direttamente alla sommità dello Schaflahnernock (Cima delle Pecore). Con sentiero in parte artefatto tra grandi lastroni rocciosi, si volge in direzione del versante occidentale della montagna sino a risalire sulla sinistra un modesto valloncello. Si passa presso le prese d'acqua che alimentano il sottostante rifugio per poi accedere a una piccola conca erbosa circondata dai massi. Il tracciato passa ora a sinistra cambiando improvvisamente pendenza (attenzione agli ometti). In forte salita si segue l'esile traccia con una sequenza di stretti tornanti su fondo terroso quindi, più in alto, si scavalca alcuni instabili massi di roccia (Attenzione in questo tratto alla segnaletica assai sbiadita e poco chiara). In ultimo si volge a destra tra grandi lastroni, sempre facendo attenzione al fondo poco stabile, sino a guadagnare la sommità (1 ora e 10 minuti dal Rifugio Porro; 2 ore e 40 minuti dalla partenza). La vetta concede un panorama davvero meritevole su alcune famose cime delle Alpi Aurine come il Mesule e la Cima di Campo.

  1. ^ Fabio Cammelli, Werner Beikircher, Alpi Aurine. Brennero, Gran Pilastro, Vetta d'Italia, collana Guida dei Monti d'Italia, CAI-TCI, 2002, p. 247. URL consultato l'8 agosto 2022.