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Diocesi di Arras

diocesi della Chiesa cattolica in Francia

La diocesi di Arras (in latino Dioecesis Atrebatensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Lilla. Nel 2022 contava 1.149.680 battezzati su 1.491.710 abitanti. È retta dal vescovo Olivier Leborgne.

Diocesi di Arras
Dioecesis Atrebatensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Lilla
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoOlivier Leborgne
Vescovi emeritiJean-Paul Maurice Jaeger
Presbiteri167, di cui 141 secolari e 26 regolari
6.884 battezzati per presbitero
Religiosi33 uomini, 131 donne
Diaconi63 permanenti
 
Abitanti1.491.710
Battezzati1.149.680 (77,1% del totale)
StatoFrancia
Superficie6.671 km²
Parrocchie89 (10 vicariati)
 
ErezioneVI secolo
Ritoromano
CattedraleNostra Signora e San Vedasto
Indirizzo4 rue des Fours, CS 40137, 62003 Arras CEDEX, France
Sito webarras.catholique.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
La basilica dell'Immacolata Concezione di Boulogne-sur-Mer, edificata in stile neoclassico nell'Ottocento sul luogo dell'antica cattedrale, distrutta durante la rivoluzione francese.
L'ex cattedrale di Nostra Signora dei Miracoli a Saint-Omer.
L'ex abbazia di San Vaast, fondata nel VII secolo e ricostruita a partire dal 1745, è oggi sede del museo delle Belle Arti della città.
L'entrata dell'ex palazzo episcopale di Arras, costruito nel 1770, è oggi sede della prefettura del Passo di Calais.

Dal 1853 ai vescovi di Arras è concesso di portare il titolo di "vescovi di Saint-Omer e di Boulogne" (Audomarensis et Bononiensis).

Territorio

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La diocesi comprende il dipartimento francese del Passo di Calais.

Sede vescovile è la città di Arras, dove si trova la cattedrale di Nostra Signora e di San Vedasto. Nel territorio diocesano sorgono due basiliche minori: la basilica della Beata Vergine Maria e a Sant'Audomaro, ex cattedrale della diocesi di Saint-Omer, e la basilica dell'Immacolata Concezione a Boulogne-sur-Mer, costruita nell'Ottocento sul luogo dell'antica cattedrale della diocesi di Boulogne distrutta durante la rivoluzione francese.

Il territorio si estende su 6.671 km² ed è suddiviso in 89 parrocchie, raggruppate in 10 decanati: Artois, Sept-vallées -Ternois, Berck-Montreuil, Lens-Liévin, Hénin-Carvin, Béthune-Bruay, Pays de la Lys, Morinie du Boulonnais e Calaisis.

La diocesi di Arras fu eretta in epoca antica. La tradizione riconosce come primo vescovo e fondatore san Vedasto (noto anche come Gastone), nella prima metà del VI secolo.

Secondo lo storico Louis Duchesne, in base ad un'altra tradizione attestata nel XII secolo, il territorio del popolo degli Atrebati sarebbe stato evangelizzato nel V secolo da san Diogene, inviato dal papa, che avrebbe subito il martirio durante l'invasione dei Vandali. Secondo lo storico bretone, è probabile perciò che la fondazione della diocesi sia da anticipare di almeno un secolo, forse già alla fine del IV secolo.[1] In seguito, a causa delle distruzioni causate dal passaggio dei popoli germanici, la vita cristiana scomparve e venne restaurata da san Remigio di Reims, con l'invio del vescovo san Vedasto, il primo vescovo con cui iniziano le liste episcopali medievali.

Fin dall'inizio, Arras era suffraganea dell'arcidiocesi di Reims. Il secondo successore di san Vedaasto, Vedulfo, trasferì la sede a Cambrai. Questo trasferimento fu riconosciuto dal re dei Franchi Childeberto II, quando si trattò di installare a Cambrai il successore di Vedulfo, san Gaugerico, tra il 584 ed il 590. Da questo momento i vescovi di Cambrai governarono anche la città e il territorio di Arras, con l'obbligo di sedere sulla cattedra di Arras una volta all'anno, come documenta il sinodo di Cambrai del 1025.

Nello stesso anno ad Arras erano presenti alcuni predicatori eretici, laici analfabeti di origine italiana, che negavano l'utilità dei sacramenti, accettavano il solo Vangelo e sostenevano che la salvezza si ottenesse non per grazia, ma per i meriti delle proprie buone opere.[2] Furono arrestati dal vescovo e il sinodo li convinse del proprio errore, lasciandoli liberi dopo che ebbero rinnegato quanto predicavano.[3]

L'unione con Cambrai durò fino al 23 marzo 1094, quando le due sedi furono separate con la bolla Liquet sanctorum canonum di papa Urbano II. Il concilio di Clermont del 1095 confermò la separazione delle due diocesi.

Il 12 maggio 1559, con la riorganizzazione ecclesiastica dei Paesi Bassi spagnoli, entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Cambrai. Arras era compresa tra le diocesi di Saint-Omer, Ypres, Tournai, Cambrai, Noyon, Amiens e Boulogne.

Nella seconda metà del XVI secolo i vescovi di Arras si dovettero impegnare per frenare il diffondersi delle idee calviniste e degli ugonotti olandesi. Si distinsero in particolare François Richardot (1561-1574), uno dei fautori della fondazione dell'università di Douai[4], e Mathieu Moulart (1577-1600), che vi fondò il seminario vescovile.

Nella lotta tra Spagnoli e Francesi per la conquista della città e del territorio di Arras, la diocesi visse un lungo periodo di sede vacante, tra il 1635 e il 1668. Il re spagnolo nominò due vescovi, Nicolas Dufiff e Jean-Pierre Camus, i quali però non poterono prendere possesso della loro sede perché occupata dalle truppe francesi. A sua volta, il re francese nominò come vescovo Étienne Moreau nel 1656, il quale però ottenne la conferma della Santa Sede solo nel 1668, perché i re francesi non avevano, fino a quel momento, il diritto di nomina dei vescovi di Arras.

Nel 1670 fu nominato vescovo Guy de Sève de Rochechouart, che dette inizio al più lungo episcopato nella storia della diocesi, che durò fino al 1724, per un totale di 54 anni. Rochechouart fu uno dei vescovi favorevoli al giansenismo e tra quelli che rifiutarono di sottoscrivere la bolla Unigenitus Dei Filius, con le quali furono condannate le idee di Giansenio. Nel 1677 fondò il seminario ad Arras.

Nel XVII secolo la diocesi era suddivisa in 2 arcidiaconati, Artois e Ostrevent. Il numero dei decanati variarono col tempo: all'inizio erano 12, poi passarono a 16 nel e nel 1778 scesero ancora a 12, suddivisi in 34 distretti.

Nel Settecento furono ricostruite sia l'abbazia di San Vedasto che la cattedrale, ultimata nel 1833.

In seguito al concordato, con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 i confini della diocesi di Arras furono fatti coincidere con quelli del dipartimento del Passo di Calais. Ciò comportò un notevole scambio di territorio con le diocesi confinanti. Cedette un centinaio di parrocchie alla diocesi di Cambrai e 10 alla diocesi di Amiens, e ne acquisì 36 da Cambrai, 88 da Amiens, 4 da Tournai, 1 da Noyon, 48 dalla soppressa diocesi di Saint-Omer e l'intero territorio della diocesi di Boulogne, ugualmente soppressa, pari a 394 parrocchie. La nuova diocesi di Arras comprendeva quasi 900 parrocchie, il doppio di quelle che aveva prima della rivoluzione francese.[5]

La bolla del 1801 aveva inserito Arras nella provincia ecclesiastica di Parigi. Tuttavia, il 1º ottobre 1841 ritornò ad essere suffraganea dell'arcidiocesi di Cambrai.

Il 23 novembre 1853 il vescovo di Arras ottenne il diritto di aggiungere al proprio titolo quelli delle due diocesi soppresse di Saint-Omer e di Boulogne.

Il 30 marzo 2008 è divenuta suffraganea della nuova sede metropolitana di Lilla.

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

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La diocesi nel 2022 su una popolazione di 1.491.710 persone contava 1.149.680 battezzati, corrispondenti al 77,1% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 ? 1.168.545 ? 1.226 1.142 84 ? 125 1.900 831
1959 1.142.150 1.276.833 89,5 1.247 1.143 104 915 199 1.693 1.037
1970 ? 1.397.159 ? 904 859 45 ? 230 1.407 1.020
1980 1.204.000 1.421.000 84,7 891 788 103 1.351 148 1.202 1.025
1990 1.195.000 1.425.000 83,9 693 603 90 1.724 7 127 912 1.043
1999 1.113.000 1.454.000 76,5 487 425 62 2.285 17 82 708 576
2000 1.103.000 1.441.568 76,5 491 430 61 2.246 21 81 652 556
2001 1.102.000 1.440.382 76,5 491 432 59 2.244 23 74 633 556
2002 1.103.000 1.441.568 76,5 447 387 60 2.467 27 73 610 518
2003 1.104.000 1.441.568 76,6 420 368 52 2.628 28 65 528 518
2004 1.104.000 1.441.568 76,6 403 346 57 2.739 28 69 486 567
2006 1.102.567 1.439.697 76,6 370 319 51 2.979 32 65 463 102
2012 1.138.000 1.488.951 76,4 273 230 43 4.168 43 52 248 94[13]
2015 1.148.700 1.490.820 77,1 249 206 43 4.613 50 51 207 92
2018 1.160.010 1.505.490 77,1 200 168 32 5.800 54 38 164 91
2020 1.147.600 1.489.000 77,1 200 167 33 5.738 59 41 140 89
2022 1.149.680 1.491.710 77,1 167 141 26 6.884 63 33 131 89
  1. ^ La civitas Atrebatum, nella provincia romana della Gallia Belgica seconda, è attestata dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo. Cfr. Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora, I, p. 556.
  2. ^ Andrea Del Col, L'inquisizione in Italia, Mondadori, 2021, p. 33
  3. ^ Andrea Del Col, L'inquisizione in Italia, Mondadori, 2021, p. 37
  4. ^ L'università di Douai fu trasferita a Lilla nel 1896 e si continua nell'Università di Lilla.
  5. ^ Dati forniti da Rodière, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. IV, col. 700.
  6. ^ Duchesne, op. cit., p. 27, nota 1.
  7. ^ Unì in amministrazione le due sedi di Arras e di Cambrai.
  8. ^ Nominato dal re già nel 1656, fu confermato dalla Santa Sede solo nel 1668.
  9. ^ Contravvenendo alle disposizioni di papa Pio VII contenute nella Qui Christi Domini, monsignor de Conzié non diede le dimissioni, si rifugiò in Inghilterra, dove morì nel 1804.
  10. ^ Il papa Pio X gli indirizzò l'epistola Qui tristia saepius
  11. ^ Contestualmente nominato vescovo titolare di Letopoli.
  12. ^ Contestualmente nominato vescovo titolare di Blaundo.
  13. ^ Così il sito ufficiale della diocesi. La cifra di 832 che era riportata da Catholic hierarchy è chiaramente un refuso ed è stata in seguito cancellata

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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