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Enrichetta Caterina d'Orange

principessa

Enrichetta Caterina di Nassau (L'Aia, 10 febbraio 16373 novembre 1708) fu una principessa d'Orange.

Enrichetta Caterina d'Orange
Principessa consorte di Anhalt-Dessau
NascitaL'Aia, 10 febbraio 1637
Morte3 novembre 1708
Casa realeCasato di Nassau
PadreFederico Enrico, Principe d'Orange
MadreAmalia di Solms-Braunfels
ConsorteGiovanni Giorgio II, principe di Anhalt-Dessau

Biografia

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Enrichetta Caterina era la settima di nove figli di Federico Enrico d'Orange, e di sua moglie, Amalia di Solms-Braunfels. Alcuni dei suoi fratelli morirono durante l'infanzia.

I suoi nonni paterni erano Guglielmo il Taciturno e la sua quarta moglie, Louise de Coligny. Il nonno, Guglielmo, fu assassinato su ordine di Filippo II di Spagna, che credeva avesse tradito lui e la religione cattolica. I nonni materni erano Johan Albrecht I di Solms-Braunfels e Agnese di Sayn-Wittgenstein.

Matrimonio

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La guerra dei trent'anni aveva lasciato la Germania in rovina, ma i Paesi Bassi sotto il regno del padre di Enrichetta, Federico Enrico, aveva fatto grandi progressi dopo l'assassinio di Guglielmo il Taciturno.

Per poter fare pace con la Germania, Federico Enrico fece sposare le sue figlie con alcuni nobili tedeschi.

Sposò, il 9 settembre 1659 a Groningen, Giovanni Giorgio II di Anhalt-Dessau. Il consenso di Enrichetta Caterina non poteva essere dato per scontato: era una donna di spirito e indipendenza, che aveva già rifiutato di sposarsi con un cugino che non le piaceva[1], e per un certo periodo prese in considerazione l'idea di sposare suo cognato Carlo II d'Inghilterra. A giudicare dalle sue lettere di Carlo II avrebbe potuto essere sinceramente innamorato di lei, ma in seguito disse che era felice del suo matrimonio e credette che Enrichetta Caterina e Giovanni Giorgio II si fossero sposati per amore[2].

La coppia ebbe dieci figli:

  • Amalia Ludovica (Berlino, 7 settembre 1660-Dessau, 12 novembre 1660);
  • Enrichetta Amalia (Cölln an der Spree, 4 gennaio 1662-Cölln an der Spree, 28 gennaio 1662);
  • Federico Casimiro (Cölln an der Spree, 8 novembre 1663-Cölln an der Spree, 27 maggio 1665);
  • Elisabetta Albertina di Anhalt-Dessau (Cölln an der Spree, 1º maggio 1665-Dessau, 5 ottobre 1706);
  • Enrichetta Amalia (Kleve, 26 agosto 1666-Oranienstein an der Lahn, 18 aprile 1726);
  • Luisa Sofia (Dessau, 15 settembre 1667 - Dessau, 18 aprile 1678);
  • Maria Eleonora (Dessau, 14 marzo 1671 -Dessau, 18 maggio 1756);
  • Enrichetta Agnese (Dessau, 9 settembre 1674 - Dessau, 18 gennaio 1729);
  • Leopoldo (Dessau, 3 luglio 1676-Dessau, 9 aprile 1747);
  • Giovanna Carlotta (Dessau, 6 aprile 1682 -Herford, 31 marzo 1750).

Enrichetta Caterina e Giovanni Giorgio II esercitarono una grande influenza sulla corte tedesca incrementando l'agricoltura, la costruzione di porti, opere architettoniche e le arti. Nel 1660, Giovanni Giorgio II diede a sua moglie la città di Nischwitz.

Ultimi anni e morte

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Il marito morì a Berlino nel 1693. Enrichetta Caterina divenne reggente per il loro figlio, Leopoldo[3], che era ancora minorenne fino al raggiungimento della maggiore età. Ella morì nel 1708.

Antenati

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Guglielmo I di Nassau-Dillenburg Giovanni IV di Nassau-Dillenburg  
 
Elisabetta d'Assia-Marburg  
Guglielmo I d'Orange  
Giuliana di Stolberg Botho VIII di Solberg-Wernigerode  
 
Anna di Eppstein-Königstein  
Federico Enrico d'Orange  
Gaspard de Châtillon Gaspard I de Coligny  
 
Luisa di Montmorency  
Louise de Coligny  
Charlotte de Laval Guido XVI de Laval  
 
Antoinette d'Aillon  
Enrichetta Caterina d'Orange  
Corrado di Solms-Braunfels Filippo di Solms-Braunfels  
 
Anna di Tecklenburg  
Giovanni Alberto I di Solms-Braunfels  
Elisabetta di Nassau-Dillenburg Guglielmo I di Nassau-Dillenburg  
 
Giuliana di Stolberg  
Amalia di Solms-Braunfels  
Ludovico I di Sayn-Wittgenstein Guglielmo I di Sayn-Wittgenstein  
 
Giovannetta di Isenburg-Neumagen  
Agnese di Sayn-Wittgenstein  
Elisabetta di Solms-Laubach  
 
 
 
  1. ^ Fraser, Antonia King Charles II Reprinted Methuen Ltd. 1993 pp. 155-6
  2. ^ Fraser p. 161
  3. ^ Wil Tiemes, Henriëtte Catharina van Oranje, in: Digitaal Vrouwenlexicon van Nederland. URL: http://resources.huygens.knaw.nl/vrouwenlexicon/lemmata/data/hcnassau [27/04/2016]

Voci correlate

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Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN64864149 · ISNI (EN0000 0000 5491 3236 · CERL cnp00564916 · LCCN (ENno2002086730 · GND (DE121467961 · BNE (ESXX1626591 (data)