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Falerna

comune italiano

Falerna (Fhalerna nel dialetto locale) è un comune italiano di 3 804 abitanti[1] della provincia di Catanzaro in Calabria.

Falerna
comune
Falerna – Stemma
Falerna – Bandiera
Falerna – Veduta
Falerna – Veduta
Panorama di Falerna visto da Castiglione Marittimo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Calabria
Provincia Catanzaro
Amministrazione
SindacoFrancesco Stella (lista civica "Uniti per Falerna") dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate39°00′N 16°10′E
Altitudine550 m s.l.m.
Superficie24,04 km²
Abitanti3 804[1] (31-12-2022)
Densità158,24 ab./km²
FrazioniCartolano, Castiglione Marittimo, Convento, Falerna Scalo, Sanguinello, Santa Lucia
Comuni confinantiGizzeria, Lamezia Terme, Nocera Terinese
Altre informazioni
Cod. postale88042
Prefisso0968
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT079047
Cod. catastaleD476
TargaCZ
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Nome abitantifalernesi
Patronosan Tommaso d'Aquino
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Falerna
Falerna
Falerna – Mappa
Falerna – Mappa
Posizione del comune di Falerna all'interno della provincia di Catanzaro
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Il nucleo originario dell'abitato è arroccato a 550 metri di altitudine sulle pendici occidentali del monte Mancuso (m 1327), una delle maggiori cime del gruppo montuoso del Reventino. L'abitato è posto in posizione baricentrica rispetto alla valle del Savuto a nord, e la piana di Sant'Eufemia a sud. Separata dal nucleo originario, sorge Falerna Marina, a 8 metri s.l.m., notevole stazione turistica del Tirreno Catanzarese.

Origini del nome

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Il nome deriva da un vino prodotto dagli antichi romani in questo posto e dai suoi vigneti. Il vino si chiamava "Falerno" e da questo è nato il nome dell'attuale paese.

Per lungo tempo il riferimento storico su Falerna ritenuto più antico è stato una bolla del novembre 1606, ripresa da padre Francesco Russo nel Regesto Vaticano per la Calabria. Tuttavia, una ricerca dello storico Armido Cario ha svelato un errore di attribuzione: l'atto, infatti, riguarderebbe Feroleto Antico e non Falerna. Ragion per cui, il primo riferimento storico risulta un incartamento per il concorso pretale del 1616[3]. Il centro abitato di Falerna nacque, quindi, nei primi anni del Seicento, e si popolò di nuove genti a seguito del rovinoso terremoto del 1638, che colpì il Lametino e la Valle del Savuto.

Nei feudi dei d'Aquino i paesi si trovarono al centro del disastro e i danni furono ingenti. Castiglione Marittimo, l'antico feudo della famiglia, contò 101 morti e complessivamente, nello Stato feudale, i morti furono oltre 4.000.

Il terremoto colpì in una fase delicata per la famiglia d'Aquino, quando i feudatari cercavano di arrestare l'esodo della popolazione per disporre di maggiore forza lavoro da utilizzare nello sfruttamento delle campagne, al fine di acquisire ulteriori ricchezze e consolidare il prestigio all'interno della nobiltà calabrese.

L'opera di ricostruzione fu, pertanto, indispensabile, e sotto il dominio di Giovanna Battista d'Aquino, quarta principessa di Castiglione, gli sforzi per combattere la tendenza allo spopolamento portarono al centro dell'attenzione il nuovo centro abitato di Falerna.

Il villaggio si sviluppò alle falde del Monte Mancuso, in posizione ancora più elevata rispetto a Castiglione, su un territorio dove i feudatari raccolsero pastori e agricoltori provenienti dai paesi vicini, promuovendo così la trasformazione dei “pagliai” in case in muratura. Il centro crebbe rapidamente e raccolse tutti i contadini sparsi nei piani di Stia, Carito, Canne e Polpicello.

Nella “numerazione dei fuochi” delle province meridionali, Falerna compare per la prima volta nel 1648 con 32 fuochi; lo stesso anno Castiglione registrava 213 fuochi. Nei Registri per il “Relevio” (tassa dovuta dal feudatario all'atto della prima investitura o nella successione feudale in cui avveniva il trapasso dal primo investito) Falerna figura per la prima volta nel 1636, feudatario Cornelia d'Aquino, assieme a Conflenti, Castiglione, Serrastretta, Martirano, Motta Santa Lucia, Nicastro, Zangarona.

I nuclei familiari di Falerna passarono da 32 nel 1648 a 57 nel 1669, fino ad arrivare a mille abitanti sul finire del Seicento, ivi compresi quelli di Castiglione.

I d'Aquino, trasferitisi prima a Nicastro e poi a Napoli, lasciarono la conduzione dei feudi a diversi procuratori, e nel corso del Settecento Castiglione decadde, cedendo la guida del territorio a Falerna, che nel 1783 arrivò a contare circa 800 abitanti, contro i 366 di Castiglione.

Nel 1799 muore l'ultima feudataria, Vincenzina D'Aquino Pico. Nel 1806 gli occupanti francesi aboliscono la feudalità, attraverso le cosiddette Leggi eversive della feudalità. Nel 1807, con legge del 19 gennaio, Falerna veniva riconosciuto come luogo, ossia Università, nel governo di Martirano. Col successivo riordino, disposto con decreto del 4 maggio 1811, Falerna venne riunito a Castiglione Marittimo, dando vita al comune: Castiglione mantenne il capoluogo per il primo quinquennio, in virtù del suo passato. Nel 1816, con il decreto reale del 1º maggio, n. 360, emanato da Ferdinando I delle Due Sicilie e con il conseguente riordino amministrativo, Falerna fu elevato a capoluogo, in ragione del ridotto peso demografico di Castiglione.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Sono presenti il monumento ai caduti in guerra da cui scorge un panorama che sia d'estate che d'inverno regala tramonti stupendi e la chiesa della provvidenza dove ogni anno d'estate vengono svolti numerosi matrimoni di coppie che vengono da ogni parte del mondo visto il particolare panorama che regala il luogo. la "villa romana", un cumulo di ruderi degli antichi romani. Il fiume griffo e poco più su il monte mancuso dove trascorrere una giornata immersi nella natura. Nella frazione di castiglione marittimo ci sono importanti reperti storici di antiche civiltà che popolavano il borgo. A Falerna marina risalta un lungomare stupendo pieno di chioschetti molto interessanti che costeggia una meravigliosa spiaggia e un'acqua cristallina.

Società

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La comunità locale è stata duramente colpita dai fenomeni migratori che interessarono la Penisola all'inizio del XX secolo. Diverse delle 956 vittime del disastro di Monongah, la più grave sciagura mineraria mai accaduta negli Stati Uniti d'America, avvenuta il 6 dicembre 1907 a Monongah, nel Virginia Occidentale, erano emigranti provenienti da Falerna. Nel corso del 2006 il Comune di Falerna ha contribuito finanziariamente[4] all'iniziativa della costruzione di un monumento intitolato all'eroina di Monongah, dedicato alle vedove dei minatori periti nella tragedia e situato nei pressi del Municipio della cittadina della Virginia Occidentale.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[5]

Economia

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Infrastrutture e trasporti

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Falerna è servita dalla stazione omonima posta sulla ferrovia Tirrenica Meridionale. Il trasporto su gomma si serve principalmente della SS18 Tirrena Inferiore, in particolare da e verso nord, essendo la SS18 la principale arteria sul tratto di costa tirrenica tra Falerna e Castrocucco e dell’omonimo svincolo autostradale sull’autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1993 27 aprile 1997 Antonio Cacciatore Partito Democratico della Sinistra sindaco
27 aprile 1997 12 novembre 1998 Antonio Cacciatore L'Ulivo sindaco
12 novembre 1998 13 giugno 1999 commissario straordinario
13 giugno 1999 13 giugno 2004 Daniele Menniti lista civica di centro-sinistra sindaco
13 giugno 2004 7 giugno 2009 Daniele Menniti lista civica sindaco
7 giugno 2009 25 maggio 2014 Giovanni Costanzo lista civica sindaco
25 maggio 2014 26 maggio 2019 Giovanni Costanzo lista civica "Rinascita Democratica e Popolare" sindaco
26 maggio 2019 11 dicembre 2020 Daniele Menniti lista civica "Per Fermare il Declino" sindaco
11 dicembre 2020 4 ottobre 2021 Nicoletta Francesca Pavone commissario straordinario
4 ottobre 2021 in carica Francesco Stella lista civica "Uniti per Falerna" sindaco
  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2022.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Falerna: il nome del sito citato per la prima volta nell'incartamento relativo ad un concorso religioso, Gazzetta del Sud, 29/01/2013, pag. 36
  4. ^ Comune di Falerna, delibera della Giunta Comunale n. 186 del 16.05.2006
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN132624060 · LCCN (ENn87942074 · GND (DE4452881-4 · J9U (ENHE987007564824305171
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