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Le Fiandre zelandesi (in olandese: Zeeuws-Vlaanderen o anche Zeeuwsch-Vlaanderen; in zelandese: Zeêuws-Vlaonderen; in fiammingo occidentale: Zêeuws-Vloandern) è una regione non amministrativa del sud-ovest dei Paesi Bassi, situata nell'estremità meridionale della provincia della Zelanda, al confine con il Belgio.

Fiandre zelandesi
Zeeuws-Vlaanderen
Zeêuws-Vlaonderen
Zêeuws-Vloandern
Fiandre zelandesi – Bandiera
StatiPaesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi
Superficie733,19 km²
Abitanti166 522 (2010)
Lingueolandese, zelandese, fiammingo occidentale

Principali località della regione sono Terneuzen, Breskens, Cadzand (con la località balneare di Cadzand-Bad), Hulst e Sluis.[1]

Geografia

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Collocazione

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La parte meridionale della regione confina con la provincia belga delle Fiandre[1][2], mentre la parte settentrionale si affaccia sulla Schelda occidentale (Westerschelde)[1], che la separa dalle altre regioni della Zelanda[1].

Località

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Aardenburg - Absdale - Axel - Axelsche Sassing - Biervliet - Biezen - Boerenhol - Breskens - Cadzand (con Cadzand-Bad) - Clinge - Draaibrug - Drie Hoefijzers - Driewegen - Eede - Emmadorp - Graauw - Griete - Groede - Heikant - Heille - Hengstdijk - Hoek - Hoofdplaat - Hulst - IJzendijke - 't Jagertje - Kapellebrug - Kijkuit - Koewacht - Kloosterzande - Kijkuit - Kreverhille - Kruisdijk - Kruispolderhaven - Kuitaart - Lamswaarde - Luntershoek - Nieuw-Namen - Nieuwvliet - Nummer Eén - Magrette - Mauritsfort - Oostburg - Ossenisse - Othene - Paal - Prosperdorp - Pyramide - Perkpolder - Philippine - Retranchement - Reuzenhoek - Sas van Gent - Sasput - Schapenbout - Schoondijke- Schuddebeurs - Sint Anna ter Muiden - Sint Jansteen - Sint Kruis - Slijkplaat - Sluis - Sluiskil - Spui - Terhole - Turkeye - Terneuzen - Val - Vogelwaarde - Walsoorden - Waterlandkerkje - Westdorpe - Zaamslag - Zaamslagveer - Zandberg - Zandstraat - Zuiddorpe - Zuidzande

 
Le Fiandre Zelandesi in una mappa del 1645

Le Fiandre Zelandesi sono note storicamente sin dall'anno 58 a.C., quando furono conquistate dai Romani sotto la guida di Giulio Cesare.[3]

Nel corso del V secolo d.C., i Romani furono scacciati dai Franchi, che conquistarono la regione.[3] Sotto i Franchi, la regione fu suddivisa in gaue, che erano guidati da conti[3]: la parte occidentale era guidata da Pagus Rodanensis[3].

Tra l'843 e il 1482, le Fiandre Zelandesi appartennero dapprima al Regno dei Franchi Occidentali e poi al Regno di Francia.[3]

Nel 1482 le Fiandre Zelandesi, che precedentemente facevano parte del ducato di Borgogna[3], finirono sotto il dominio di Asburgo, in quanto ereditate da Filippo il Bello di Asburgo, figlio di Maria di Borgogna[3].

In seguito, con la conquista dei Paesi Bassi da parte degli spagnoli (1555 - 1604), anche le Fiandre Zelandesi caddero sotto l'egemonia di questi ultimi[3], per poi tornare sotto gli olandesi al termine della guerra degli ottant'anni[3].

Tra il 1604 e il 1795, le Fiandre Zelandesi divennero parte delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi con il nome di Staats-Vlaanderen.[3]

In seguito, con la conquista dei Paesi Bassi da parte dei francesi nel 1795, anche le Fiandre Zelandesi furono assoggettate a questi ultimi, segnatamente fino al 1814 quando gli olandesi sconfissero Napoleone Bonaparte.[3]

Il 20 luglio 1814, il re olandese decise che le Fiandre olandesi, chiamate ancora Staats-Vlaanderen, diventassero parte della provincia della Zelanda.[3]

Nel corso della seconda guerra mondiale, il 75% delle abitazioni della regione fu distrutto dai bombardamenti.[3] Il 2 novembre 1944 cadde l'ultimo avamposto tedesco nelle Fiandre Zelandesi, dopo una battaglia durata 26 giorni.[3]

Feste ed eventi

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  • Nelle Fiandre zelandesi si svolge ogni anno in un sabato di fine agosto la Lange Strangetocht, un giro podistico di 20 km lungo le spiagge della regione[2]
  1. ^ a b c d Harmans, Gerard, M. L. (a cura di), Olanda, Dorling Kindersley, London, 2001-2005 - Mondadori, Milano, 2007, p. 244
  2. ^ a b Zeeuws-Vlaanderen su Plaatsengids
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n (NL) Yves Povel, Zeeuws-Vlaanderen door de eeuwen heen, su Cultuur Sluis, giugno 2012. URL consultato il 2 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2013).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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