Frangipane (famiglia)
Frangipane o Frangipani[2][3][4][5][6][7][8][9] è il nome gentilizio di una nobile e potente famiglia romana, citata almeno dall'XI secolo. Una leggenda vuole che la famiglia discenda dalla romana gens Anicia.[10][11][12]
Frangipane | |
---|---|
[1] | |
Fondatore | Petrus Frajapane de Imperato o Imperator |
Data di fondazione | X secolo |
Rami cadetti |
|
Mario Frangipane, ultimo discendente della casata romana deceduto nel 1654 senza eredi, designò con fidecommesso, quali propri successori legittimi, i membri sia della nobile famiglia Frangipani di Dalmazia, in seguito nota con il cognome Frankopan,[13] dedotta da una relazione di parentela fondata su una concessione loro fatta da papa Martino V con bolla pontificia del 1425, sia i membri della nobile famiglia Frangipani del Friuli.[6][7][8][9] Sebbene i Frangipani croati si ritenessero imparentati coi Frangipane romani, all'epoca era comune il tentativo delle famiglie nobili europee di pretendere ascendenti della Roma imperiale.[14] I Frangipani croati si estinsero, in linea maschile, nel 1671 con la morte di Fran Krsto Frankopan (in italiano chiamato anche Francesco Cristoforo Frangipani), decapitato nella città della bassa Austria di Wiener Neustadt per ordine dell'imperatore d'Austria Leopoldo I, in quanto scoperto insieme ai conti Zrinski e ad altri nobili a capo di una cospirazione volta a trasferire la sovranità del Regno d'Ungheria in favore del Sultano Turco.[15] Ai Frankopan subentrò, per linea femminile, il ramo dei Conti Frangipani (Frankopan) Gliubavaz Detrico, in seguito estintosi nella famiglia dei Conti di Vergada ovvero Conti Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico.[16] Il 12 luglio 1805 vennero definiti infine con bolla papale, quali successori legittimi di Mario Frangipane, i membri della famiglia Frangipane del Friuli.[17] È presente altresì in Italia un ramo detto dei Frangipani-Allegretti Duchi di Mirabello[18], i quali furono riconosciuti consanguinei dei Frangipani di Dalmazia da una sentenza della Camera Apostolica del 1652[19]. I fratelli Francesco Maria e Carlo nello stesso anno furono ascritti al Patriziato Romano con decreto del Senato Romano[20].
Origini
modificaRicostruzioni leggendarie citano come primo Frangipane un tale Flavio Anicia. Fu un ricco mercante che, nel 717, durante una carestia che colpì Roma in seguito ad un'alluvione del Tevere, passando per le vie dell'Urbe con una barca, distribuì pane ai bisognosi. Questi gridavano, "Frange nobis panem" (Spezza il pane per noi): da qui "frangere / panem" (spezzare il pane), grida che avrebbe dato origine al cognome.[21][22][23]
Suddivisione in tre rami principali
modificaLa famiglia probabilmente continuò con Petrus Frajapane de Imperato o Imperator, che, a metà del X secolo, venne descritto ex plebe, padre di Giovanni Sardo de Imperato e nonno di Cencio, nato intorno al quarto decennio del XI secolo, console romano.[24] La famiglia poi si divise nei rami principali dei de Septizonius, dei de Chartularia e dei de Gradellis di Trastevere.
Primo ramo, i De Septizonius
modificaIl primo ramo, i De Septizonius si insediarono a Roma nell'area del Circo Massimo, nel Settizonio, antico ninfeo monumentale eretto al tempo di Settimio Severo, arricchendolo di una torre che tuttora si eleva al lato del circo. Nel 1241 questo edificio fu il luogo dove si tenne il primo conclave per l'elezione pontificia, ma fu rasa al suolo nel XVI secolo. Il ramo del Settizonio si estinse nel 1266, con Pietro e Filippa, dando origine ad una controversia per il possesso dell'eredità dei Frangipane.
Secondo ramo, i De Chartularia
modificaIl secondo ramo, i De Chartularia, si stanziarono nei pressi della Torre Chartularia presso l'Arco di Tito, così chiamata perché situata ove si trovava il Chartularium, o Archivio dell'Impero.
Terzo ramo, i De Gradellis
modificaInfine, il terzo ramo, i De Gradellis, si insediarono presso il rione Trastevere in Roma.
Opere
modificaDurante questo periodo i Frangipane fortificarono il Colosseo trasformandolo in una loro postazione militare, tanto che il Papa li infeudò.[25] Tra gli altri luoghi noti in Roma appartenenti alla famiglia Frangipane, si annoverano "la Torre Chartularia"[26], oggi non più esistente, antica fortificazione originariamente utilizzata come archivio, nonché la Torre dei Frangipane, detta anche della Scimmia, sita a Roma in via dei Portoghesi. Secondo un'antica leggenda, in questa torre viveva una scimmia di nome Hilda. Un giorno Hilda rapì, passando dalla finestra, il figlio neonato del padrone di casa e lo condusse alla sommità della torre; il padre allora, dopo essersi raccomandato alla Vergine, fece il consueto fischio di richiamo all'animale che, calandosi lungo il pluviale e stringendo a sé il bambino, lo riportò incolume a casa. Da allora il padrone di casa volle che dinnanzi alla statua della Vergine posta sulla sommità della torre sempre ardesse una lampada.[27]
La famiglia infine era proprietaria di un'importante villa, conosciuta poi come Villa Strozzi, situata sul Viminale e rasa al suolo in occasione della costruzione del Teatro Costanzi, ora Teatro dell'Opera, dopo essere stata acquistata per scopi speculativi da monsignor Francesco Saverio de Mérode.
Le Croniche Sublacensi dell'abbazia di Subiaco testimoniano che i Frangipane ampliarono i loro domini imparentandosi con i Conti di Tuscolo, ma gli storici dubitano della veridicità dei passi delle Croniche e ipotizzano che i Frangipane abbiano esteso almeno parte del loro dominio, come nell'area di Marino, occupando terre e possedimenti ecclesiastici. Storica è la rivalità dei Frangipani con la famiglia Pierleoni risalente al XII secolo, considerata tra le cause principali che condussero allo scisma nella doppia elezione pontificia del 1130.
I Frangipane e il papato
modificaNel corso di tutto il Medioevo, importante fu il ruolo e l'influenza della famiglia Frangipane nell'elezione dei papi in Roma e persino scandalosa fu la condotta di alcuni suoi membri in occasione dell'elezione dei pontefici sostenuta da fazioni concorrenti. In particolare durante la notte di Natale del 1075, mentre in Santa Maria Maggiore papa Gregorio VII (1073-1085) celebrava la santa Messa, Cencio Frangipane, probabilmente istigato da Guiberto arcivescovo di Ravenna aspirante al papato, irruppe in chiesa con un manipolo dei suoi e afferrato e malmenato il Papa lo rinchiuse in una delle sue torri. Il giorno seguente i sostenitori del Pontefice, sollevando il popolo, corsero alla torre di Cencio Frangipane, e, se non fosse stato per il papa a salvargli la vita, la furia popolare lo avrebbe fatto a pezzi. Liberato, Gregorio VII tornò in chiesa e lì dove l'aveva interrotta riprese la santa Messa.[28]
Tale condotta si ripeté, quasi un secolo dopo nel 1119, quando Cencio II Frangipane, parteggiando per un altro candidato al Soglio pontificio e venuto a conoscenza dell'elezione di Giovanni di Gaeta, monaco cassinese a pontefice con il nome di Gelasio II, corse in Laterano con le sue milizie e, afferrato il vecchio papa sull'altare, lo trasse a pugni fuori dalla chiesa e lo gettò malconcio in prigione. Alla notizia di quanto accaduto i rioni di Roma si sollevarono ancora una volta e in armi costrinsero Cencio Frangipane a rilasciare il pontefice, il quale generosamente gli accordò il perdono. Gelasio, tratto trionfalmente in Laterano dalla folla acclamante, fu consacrato pontefice massimo.[29]
I Frangipane romani non assunsero sempre un atteggiamento ostile nei confronti del papato romano, poiché nelle lotte che videro contrapporsi l'imperatore Federico Barbarossa alla Chiesa essi sostennero quest'ultima. Infatti, quando il Conclave del 1159 si concluse con una doppia elezione (il 7 settembre 1159 i cardinali elessero il senese Rolando Bandinelli con il nome di Alessandro III, ma una minoranza che parteggiava per l'imperatore elesse il cardinale Ottaviano dei Crescenzi Ottaviani che divenne l'antipapa Vittore IV), i Frangipane si schierarono in difesa del papa legittimo contro l'Imperatore. In quel frangente, rimanendo Alessandro III prigioniero dei senatori romani asserviti ad Ottone, conte palatino e il vicario del Barbarossa nell'Urbe, il popolo romano si sollevò in tumulto chiedendo che Papa Alessandro III venisse liberato. Ettore Frangipane, insieme ad altri maggiorenti della città, messosi a capo della fazione sostenitrice di Alessandro, lo liberò dalle mani dei senatori e lo fece allontanare da Roma assicurandogli la salvezza e il definitivo governo della Chiesa.[30] Altra esponente della famiglia che si contrappose a Federico Barbarossa fu Aldruda Frangipane, contessa di Bertinoro, figura eccezionale nel panorama dell'aristocrazia italiana del XII secolo, protagonista, nel 1173, della liberazione di Ancona dall'assedio condotto dall'esercito imperiale agli ordini di Cristiano di Magonza.[31]
Ma i Frangipane si macchiarono anche d'ignominia in seguito ad azioni riprovevoli, allorché nel 1268, Giovanni Frangipane signore di Astura, tradì Corradino di Svevia, il quale, sconfitto nella Battaglia di Tagliacozzo, gli chiese riparo e protezione per tornare sano e salvo in Germania e preparare una nuova offensiva contro gli Angiò. Il Frangipane, sperando di ottenere onori e privilegi da Carlo I nuovo re di Sicilia, consegnò Corradino in mano ai suoi nemici che lo fecero decapitare a Napoli in piazza del Mercato. In seguito la flotta siciliana, al comando di Bernardo Sarriano, fedele agli Svevi, per vendicare il tradimento del 1268, occupò il castello di Astura distruggendolo e uccidendo Michele figlio di Giovanni Frangipane.[32] I resti di un castello dei Frangipane sono ancora oggi visibili, anche se in stato di abbandono, in località Fossignano.
I Frangipani e Dante Alighieri
modificaIl Boccaccio fa discendere Dante Alighieri dalla famiglia romana dei Frangipani; così infatti nel Opere della vecchiaia di Giovanni Boccaccio#Trattatello in laude di Dante è narrata la presunta riedificazione di Firenze ai tempi di Carlo Magno: «infra gli altri novelli abitatori, forse ordinatore della riedificazione, partitore delle abitazioni e delle strade e datore al nuovo popolo delle leggi opportune ([...]) venne da Roma uno nobilissimo giovane per ischiatta de' Frangiapani e nominato da tutti Eliseo; il quale per avventura (...) in quella divenne perpetuo cittadino, e dietro a sé di figliuoli e di discendenti lasciò non picciola né poco laudevole schiatta: li quali (...) per soprannome presero il nome di colui che quivi loro aveva dato cominciamento, e tutti insieme si chiamar gli Elisei. De' quali di tempo in tempo, e d'uno in altro discendendo, tra gli altri nacque e visse uno cavaliere per arme e per senno ragguardevole e valoroso, il cui nome fu Cacciaguida (...)».[33] La critica moderna espresse un giudizio in merito a tale racconto; tuttavia considera che, se non mancano nell'operetta notizie autentiche, è innegabile l'impulso encomiastico, sì che la figura di Dante Alighieri appare circonfusa da un alone di leggenda; inoltre la tendenza ad attribuire illustri antenati doveva essere ben radicata nel Boccaccio, se è vero che anche Fiammetta viene fatta discendere dai "Fresapane" o dagli "Annibali".[34] Tuttavia Dante Alighieri stesso rivendica attraverso le parole di Brunetto Latini un'ascendenza romana (Divina Commedia, Inferno, XV 73-78); sarebbe stato infatti il rampollo di una di quelle famiglie romane che, insieme ad altre famiglie fiesolane, fondarono Firenze dopo la distruzione di Fiesole da parte di Giulio Cesare «...ma questa è cosa molto incerta, e secondo mio parere niente altro è che indovinare», come si esprimeva il Bruni nella sua Vita di Dante.
Delle due tradizioni, quella riportata da Dante Alighieri e quella riportata da Giovanni Boccaccio, l'ultima potrebbe trarre una certa conferma dalle parole di Cacciaguida: «Moronto fu mio frate ed Eliseo» (Divina Commedia, Paradiso, XV 136); alcuni interpretano che Cacciaguida avesse due fratelli: Moronto ed Eliseo; altri che Cacciaguida faccia riferimento a un solo fratello: Moronto di nome, Elisei di cognome; quest'ipotesi, alquanto suggestiva, permette di credere che anche il trisavolo di Dante fosse un Elisei. Resterebbe ora da documentare se gli Elisei discendevano effettivamente dai Frangipani: se così fosse, la leggenda del Giovanni Boccaccio diventerebbe notizia storica.[35]
Personalità religiose
modificaTra gli appartenenti alla famiglia Frangipani di rilievo, si annoverano la terziaria francescana Jacopa de' Settesoli madre di Giovanni Frangipani residente a Roma presso il Settizonio e perciò detta dei Settesoli, la quale ospitò San Francesco probabilmente nella torre del Circo Massimo.[36] Il santo la chiamava Frate Jacopa, a causa del suo carattere virile. Jacopa morì ad Assisi, dove lo stesso Francesco aveva desiderato chiamarla prima della sua morte. Fu sepolta vicino al santo, sulla sua tomba si legge la seguente epigrafe: "Hic requiescit Jacoba, sancta nobilisque romana".[37]
Un altro membro della famiglia è Ottone Frangipane anche Oddone (Roma, 1040 – Ariano, 23 marzo 1127) notabile religioso italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da non confondere con un altro Ottone, che ricevette nel 1197, dalla regina di Sicilia, Costanza d'Altavilla, il titolo di principe di Taranto nel 1197.
Altra esponente religiosa è Restituta di Sora (Roma, .. – Sora, 275) secondo la tradizione nobile romana, torturata e decapitata presso il Carnarium, l'attuale Carnello di Sora e venerata dalla Chiesa cattolica come santa e martire.
Tra i casati delle religiose del monastero dei Santi Domenico e Sisto nel quale, per decreto di papa Onorio III, per essere ammesse si doveva appartenere alla nobiltà romana o eccezionalmente a quella forestiera, compare quello dei Frangipani.[38]
Gli ultimi discendenti e le relazioni di parentela
modificaA Roma i Frangipane continuarono nel ramo dei marchesi di Nemi.[39] Questa famiglia possedeva un palazzo, accanto a quello dei Torlonia, situato nell'attuale area di Piazza Venezia, ma venne demolito insieme al palazzo Torlonia fra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento in occasione dei lavori di sistemazione dell'area attorno all'Altare della Patria. Alla famiglia apparteneva anche una cappella gentilizia nella chiesa di San Marcello al Corso: la cappella Frangipane si trova ancora oggi nella navata sinistra della chiesa ed è ornata da due busti di membri della famiglia eseguiti da Alessandro Algardi. Altre tombe gentilizie furono rinvenute nei pressi del transetto della chiesa di Santa Maria sopra Minerva.
Gli ultimi discendenti della famiglia Frangipani sono per l'appunto sepolti presso la chiesa di San Marcello al Corso in via del Corso a Roma, nella cappella di famiglia situata a metà della navata di sinistra, ov'è ben visibile lo stemma originario del casato Frangipane di Roma: su fondo rosso due leoni d'oro affrontati e controrampanti tenenti quattro pani rotondi d'oro tra le branche.
Papa Benedetto XIV il 4 gennaio 1746, con la bolla Urbem Romam, fece compilare e depositare presso il Campidoglio un registro contenente i cognomi di 180 famiglie, i cui antenati avevano ricoperto le importanti cariche di Conservatore del Campidoglio o di Priore dei Caporioni, la cui discendenza doveva formare il ceto dei cittadini romani nobili. Tra queste famiglie il Papa ne scelse poi 60, considerate tra le più illustri ed antiche, destinate a formare, sotto il titolo di nobili coscritti romani, il patriziato romano, ovvero il primo rango di nobiltà della città eterna: i Frangipani erano tra queste famiglie elette.[40][41]
Pompeo Frangipane venne infatti ascritto alla nobiltà romana con la bolla Urbem Romam del 1746,[2] suo figlio Antigono Frangipane venne ascritto alla nobiltà romana con senato consulto per la morte del padre avvenuta il 2 novembre 1763, mentre Pietro Frangipane figlio di Antigono in seguito alla morte del padre avvenuta il 18 novembre 1786 venne ascritto a tale rango nobiliare con senatoconsulto del 23 settembre 1788 in seguito morendo senza prole il 19 ottobre 1802.[42]
L'ultimo marchese Frangipane di Nemi, Mario, morì nel 1654 senza eredi legittimi diretti istituendo un fidecommisso in favore dei suoi parenti più stretti originati dal medesimo ramo romano, ovvero in favore dei conti Frangipani (Frankopan) croati, e, qualora questo si fosse estinto per linea maschile, in favore del ramo dei conti Frangipane del Friuli. Con la morte del suddetto marchese Mario subentrarono, quindi, nel fidecommisso i Frankopan croati, ereditando i suoi beni e il titolo marchionale. Il titolo passò al Conte Francesco Cristoforo (Fran Krsto Frankopan) il quale, accusato di aver partecipato alla presunta congiura contro l'Imperatore Leopoldo I, fu processato e decapitato nel 1671. Alla morte di quest'ultimo, avvenuta senza eredi diretti in linea maschile, sebbene ancora esistente in Croazia un ramo dei conti Frangipani confluito per linea femminile nella famiglia dei conti Frangipani Gliubavaz Detrico, successivamente divenuto in linea femminile Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani Detrico (Damjanić Vrgadski Frankopan Ljubavac Detrico), subentrò nel fidecommisso il conte Nicolò Frangipane del ramo del Friuli, che il 2 luglio 1805 fu riconosciuto patrizio romano ed inserito tra i nobili coscritti.[43][44][45]
Secondo un'antica leggenda di casa Frangipane, durante il XII° secolo tre di quattro fratelli Frangipane avrebbero abbandonato Roma, stanziandosi rispettivamente il primo presso la Repubblica Veneta, il secondo nel Regno di Illiria, oggi territori appartenenti alla Croazia, il terzo in Ungheria. Il quarto sarebbe invece rimasto a Roma, dando seguito alla casata. Da qui le presunte relazioni di parentela dei Frangipane romani con il ramo croato, confluito poi nella famiglia dei conti Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani Detrico e con i conti Frangipane del Friuli in Italia.
I rami del casato Frangipani di Dalmazia-Croazia-Ungheria e del Friuli
modifica-
Conti Frangipani (Franchapani) Gliubavaz Detrico estinti nei Conti di Vergada ovvero Conti Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico (Damjanić Vrgadski Frankopan Ljubavac Detrico).[46]
-
a) e b) Conti Frangépan (Frangipani) estinti nei Conti di Vergada ovvero Conti Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico (Damjanić Vrgadski Frankopan Ljubavac Detrico).[47]
-
Conti Frankopanovich (Frangipani) estinti nei Conti di Vergada ovvero Conti Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico (Damjanić Vrgadski Frankopan Ljubavac Detrico).
Come detto, i Frankopan (Frangipani) croati furono i primi a ereditare il titolo dai Frangipani romani,[6][7][8][9] ma si estinsero nel 1671 in linea maschile con la morte dell'ultimo conte Fran Krsto Frankopan.[48] All'epoca era ancora esistente per linea femminile un ramo dei Frankopan, confluito dapprima nella famiglia Gliubavaz Frangipani Detrico e successicamente nella famiglia dei Conti Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico.[49] Il 12 luglio 1805 vennero infine riconosciuti con Bolla Papale successori legittimi dei Frangipane romani i Frangipane del Friuli.[17]
Per completezza occorre dire che ai conti Frankopan di Dalmazia-Croazia e di Ungheria previsse nel XIV° secolo, poi estinguendosi anch'esso, un ramo Frangipani, Frangipan o Flangipan, Frangapani, Franzapani stanziatosi nella Repubblica Veneta,[50][51][52][53] e che sempre a Venezia si estinse un altro ramo dei Frangipani di Dalmazia-Croazia con Giovanni Frangipani, che nel 1452[54] consegnò nelle mani della Repubblica Veneta l'isola di Veglia in Dalmazia-Croazia.[55][56][57]
Nel Regno d'Illiria, nonostante la decapitazione dell'ultimo discendente maschio del casato, la famiglia Frankopan (Frangipani) risultava ancora esistente per la presenza di un ulteriore ramo collaterale superstite, dapprima confluito per linea femminile attraverso la famiglia Vidali - Slavogosti, discendenti da Slavogost Comites Bribir, nei conti Detrico Frangipani, estinti,[58][59][60][61][62][63] successivamente, sempre per linea femminile, in quello dei Conti Gliubavaz Frangipani de Detrico (estinti)[64] e da ultimo sempre per linea femminile nei Conti Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) de Detrico,[65] oggi fiorenti e presenti in Italia, Croazia, Canada, Bosnia, Serbia, Austria, Montenegro e Stati Uniti d'America.[16] Il ramo superstite dei Frangipani di Dalmazia-Croazia stanziato nel Regno D'Illiria è quello dal quale i conti Detrico de Frangipani (Frankopan) discendono e i cui stemmi i Conti Detrico in epoche risalenti utilizzarono e assunsero come propri a sottolinearne lo stretto collegamento.[66] Si vedano al riguardo, per quanto concerne il legittimo utilizzo durante la prima e la seconda metà del XVIII° secolo del cognome Frangipani insieme a quello Gliubavaz e Detrico, sia la concessione fatta a Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Pier Maria di Zara del titolo di cavaliere di grazia dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio con decreto del 6 ottobre 1719 per mano del Duca di Parma Francesco Farnese conservata presso l'Archivio dell'Ordine Costantinano di San Giorgio di Parma,[67] sia il volume di Bomman: alla p. 402 si riporta il nominativo del Nobile Co: Alvise Detrico Frangipani, ultimo di questo casato discendente per linea materna da un'appartenente alla famiglia Vidali Slavogost(i)[68]. Per la discendenza del casato Slavogost(i) dalla famiglia Subich di Bribir, dalla famiglia Torquatovich (ex genere Gussich), discendente dai conti di Corbavia (ex genere Gussich), nonché dalla famiglia Frangipani di Dalmazia e Croazia, si veda von Rosenfield, p. VII (Slavogost(i))[68], pp. 74 (Possidaria), 103-104 (Corbavia), 133 (Torquatovich).[69][70]
Come detto, nel regno di Illiria ai conti Frangipani di Dalmazia-Croazia estinti[71] subentrarono, quale unico, originario e ultimo ramo superstite esistente della casata, i conti Frangipani Gliubavaz Detrico,[72] i quali assunsero quale proprio stemma (su fondo rosso due leoni coronati di colore oro e controrampanti, tenenti fra le branche un pane d'oro, posti sopra una fascia d'argento ondeggiante) una stretta variante dello stemma dei conti Frangipani di Dalmazia Croazia Regno di Illiria, ancora una volta a sottolinearne la colleganza ovvero la discendenza, posto che lo stemma dei Frangipani / Francopanovic / Francopanovich ovvero Frankopanovich / Frankopanovic di Dalmazia Croazia risultava essere su fondo d'argento due leoni di colore rosso coronati, affrontati e controrampanti, tenenti tra branche tre/due pani di color marrone.[73] Si veda anche lo stemma dei Francopanovits ovvero Frankopanovits di Dalmazia-Croazia: su fondo d'argento due leoni di colore rosso coronati, affrontati e controrampanti, tenenti tra la branche due pani di color marrone.[74][75]
I conti Frangipani (Frankopan) Gliubavaz de Detrico sono divenuti tali per aver il conte Giovanni Maria Gliubavaz contratto legittimo matrimonio in Zara con la contessa Maria Detrico de Frangipani (Frankopan), figlia del nobile conte Alvise Detrico Frangipani (Frankopan), ultima discendente di questi casati posto che il fratello Pietro risultava essere morto senza discendenza maschile o femminile, con assunzione quale proprio stemma, nel rispetto di un'antica tradizione famigliare volta ad affermare la discendenza con la famiglia Frangipani di Dalmazia e Croazia (Regno di Illiria), uno stemma "partito" ovvero diviso in senso verticale in due parti raffigurante: nella prima, su fondo rosso due leoni di oro coronati affrontati e controrampanti, sopra una fascia d'argento ondeggiante (stemma Frangipani); nella seconda, troncato (ovvero a sua volta diviso in senso orizzontale): a) una stella d'oro a otto punte su fondo rosso, b) una fascia di colore oro (stemma Detrico).[76][77][78]
Conti Frangipani Gliubavaz (Frankopan) de Detrico successivamente divenuti, per legittimo matrimonio in Zara il 26 agosto 1780, tra il conte Pietro Damiani di Vergada[79] e la Contessa Rosa Maria Gliubavaz Frangipani (Frankopan) de Detrico, ultima discendente di queste tre famiglie, Conti Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) de Detrico, con acquisizione dei titoli, feudi, patrimoni e diritti tutti di questi casati in ordine ai rispettivi rami di provenienza.[80]
Attualmente Damiani Conti di Vergada o che è lo stesso Conti di Vergada, Conti Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico, Damiani di Vergada Franzetti Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico, Giocoli Damiani di Vergada, presenti in Italia, Croazia, Canada, Austria, Bosnia, Serbia, Montenegro e Stati Uniti d'America, con utilizzo odierno dei patronimici Conti Damiani[81] (Damianich, Domnanovich, ma anche e originariamente Tihcinovich, Tisinovich, Thicievich, Ticinovi[82][83][84][85] ovvero ancora Kumbrijanovic[86]) di Vergada (De Vergada o Vergada[87][88]) Gliubavaz (Gliubavac, Liubavaz, Ljubavac, Ljubovac, Ljubowac, etc..)[89] Frangipani (Franchapanis, Flangipane, Fragiapanus, Fragipani, Franchapanibus, Frangapan, Frangapani, Francipani, Frangapanibus, Franghapanibus, Frangjapanibus, Frangapon, Fracapan, Francapanibus, Franzapani, Frangepan, Frangepane, Frangepani, Frangépan, Frandepanibus, Frangiapanibus, Frangipan, Frangipanibus, Frangepanibus, Flangipan, Fragiapanus, Frangiepan, Fragepandi, Freiapane, Fricapane, Fresapane ma anche Francopanovic, Francopanovich, Frankapani, Frankapanibus, Frankopan, Frankopani, Frankopanovic, Frankopanovich, Frangepanich, Francopanovits, Frankopanovits, etc..)[90] de Detrico[91] (Dasacho, Desticho, Destizo, Detrica, Detricho, Detricum, Detrich, Dietrich, Ditricus, Districus, Tetrico, Tetricho, Tetricus, Thedrici, Thetricum, Thetrigi, etc..)[92][93] ovvero anche Damjanić Vrgadski Frankopan Ljubavac Detrico dei relativi titoli[94][95] nonché degli stemmi araldici in tutte le loro fogge tanto nelle versioni originarnie e risalenti quanto in quelle successive e più recenti.[96]
Famiglie legittime discendenti da un ramo superstite dei Conti Frangipani (Franchapanis, Flangipane, Fragiapanus, Fragipani, Franchapanibus, Frangapan, Frangapani, Frangapanibus, Frangapon, Fracapan, Francapanibus, Francipani, Franzapani, Frangepan, Frangepani, Frangepane, Frangépan, Frandepanibus, Frangiapanibus, Frangipan, Frangipanibus, Frangepanibus, Flangipan, Fragiapanus, Frangiepan, Fragepandi, Freiapane, Fricapane, Fresapane ma anche Francopanovic, Francopanovich, Frankapani, Frankapanibus, Frankopan, Frankopani, Frankopanovic, Frankopanovich, Frangepanich, Francopanovits, Frankopanovits, etc..) di Dalmazia (Regno d'Illiria) il cui stemma con diploma 2 giugno 1804 in Zara (durante il periodo della dominazione austriaca) e con diploma 19 ottobre 1821 in Vienna (periodo della dominazione austriaca) è inserito in quello dei conti Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani de Detrico, vedasi anche presso l'Archivio Centrale dello Stato italiano, Presidenza Consiglio dei Ministri, Consulta Araldica, nell'elenco compilato da Giovanna Arcangeli sotto la voce "Damiani di Vergada Pietro fu Francesco" con riferimento b. 1738; fasc. 13083. Stemma: Inquartato ovvero diviso in quattro quarti: Nel primo, diviso a metà in senso orizzontale, nella parte alta su fondo rosso una stella d'oro a cinque (otto, sei, quattro) punte, nella parte bassa una fascia d'oro ma anche di colore blu (Detrico); nel secondo, su fondo rosso due leoni d'oro affrontati e controrampanti tenenti un pane d'oro (Frangipani Frankopan Dalmazia); nel terzo su fondo argento il palmo di una mano aperta di colore naturale posta in orizzontale (Gliubavaz); nel quarto su fondo argento una colomba (ma anche un'upupa) di colore bianco, posta su di un monte tenente nel becco un ramoscello di ulivo (Damiani di Vergada), ed attualmente da questi utilizzato nelle versioni più antiche e originarie quanto in quelle più recenti.[97]
Famiglie imparentate con diverse casate dalmate tra cui i Balogh de Galantha (Genus Balogh), a loro volta imparentati con i principi Esterházy di Ungheria,[98] i Palcich nobili di Pago,da Gregorio di Lorenzo Battista da cui discendenti ex foemina sono i conti Rosati di Monteprandone marchesi De Filippis Dèlfico, ma anche, si affermerebbe senza alcuna prova e sulla base di meri indizi araldici, con i Frangipani del Friuli, patrizi romani, marchesi, conti, signori di Tarcento e Castelporpetto, posto che il relativo stemma reca (inquartato nel 1º e 4º di rosso a due leoni affrontati, accompagnato da tre pani rotondi, ordinati in palo, due tra le branche dei leoni ed uno in capo, il tutto d'oro) quello dei Frangipani di Roma per essere a questi legittimamente succeduti in quanto designati eredi da Muzio Frangipane, ultimo di questo casato che riteneva essere ad essi legato da stretti vincoli di parentela oltre che da una leggenda risalente nel tempo.[99]
Il casato Frangipani (Frankopan) di Dalmazia
modificaLa famiglia Frangipani di Dalmazia-Croazia-Ungheria[100] nota sin dal XII secolo viene considerata tra i principali casati aristocratici della Croazia. Oggi risulta ancora esistente un ramo della famiglia Frangipani di Dalmazia-Croazia-Ungheria riconducibile alla famiglia Slavogost(i) ovverosia alle famiglie Slavogostich, Subich, Torquatovich,[101] Kurjakovic, Corbavia, Gussich imparentate con i Frangipani (Frankopanovich) di Dalmazia Croazia, dapprima confluito per linea femminile nei conti Frangipani (Frankopan) Gliubavaz Detrico e successivamente nella famiglia Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico. I Frangipani hanno occupato sotto il profilo storico, politico ed economico un ruolo di rilievo nella storia croata, ungherese e austriaca. La casata di probabili origini teutoniche (germaniche), sebbene alcuni storici gli attribuiscano origini autoctone, originariamente si chiamava “Schinella” o “da Veggia” dal nome del primo feudatario dell'isola di Veglia o dal nome dell'isola in dialetto veneziano, e soltanto nel 1425 ha acquisito il cognome Frangipani in virtù di bolla pontificia concessa da papa Martino V in base a presunte relazioni di parentela con la famiglia Frangipane o Frangipani di Roma.
Sebbene il cognome originario del casato sia Frangipani, nel linguaggio comune e popolare croato è invalso l'uso di riferirsi alla famiglia Frangipani con l'appellativo Franco-pan o Franko-pan da Franko o Franco (libero) ban o pan (signore o bano di Croazia), spesso ingenerando confusione e la falsa attribuzione di un legame tra questo appellativo inteso come casato e la famiglia Frangipani di Dalmazia Croazia che è e rimane nei secoli solo e sempre Frangipani: nei documenti ufficiali conservati presso gli archivi di Stato d'Italia, Austria, Croazia e Ungheria e in altre nazioni ancora, nella letteratura araldica storico-nobiliare ufficiale italiana, croata, ungherese, austriaca e di altre nazioni ancora, esiste unicamente la famiglia Frangipani come da concessione di papa Martino V con bolla del 1425 in Roma (eventualmente appellata in Italia Frangipane, in Croazia Frankopani o Frankapani, in Ungheria Frangépan, nell'antico regno d'Illiria Frankopanovich o Francopanovits, cognomi tutti anche nelle ulteriori varianti comunque riconducibili alla famiglia Frangipani di Croazia e Dalmazia, ed assoggettati alla normativa in tema di tutela del nome secondo le vigenti norme nazionali, internazionali e transnazionali). Occorre inoltre aggiungere che la famiglia Frangipani (Frankopan) di Dalmazia Croazia poté unicamente fregiarsi del titolo comitale, e successivamente di quello marchionale con la morte del marchese Muzio Frangipani di Roma, e mai di quello principesco come talvolta erroneamente attribuito sulla base della confusione del titolo principesco con la carica istituzionale di bano della Croazia, equivalente di reggente rivestita da alcuni suoi membri o con il titolo di Knéz che qui deve intendersi come signore e non come, principe.
Gli stemmi della casata che, come ripetiamo nel corso dei secoli ha assunto originariamente e unicamente il cognome Frangipani eventualmente in Italia Frangipane, in Croazia Frankopani, Frankapani in gergo popolare Frankopan, in Ungheria Frangépan, nell'antico regno d'Illiria Frankopanovich o Francopanovits, cognomi tutti anche nelle ulteriori varianti comunque riconducibili alla famiglia Frangipani di Croazia e Dalmazia, sebbene si siano differenzianti a seconda del ramo di appartenenza per alcuni particolari, risultano tutti riconducibili allo stemma originario di due leoni coronati d'oro contro rampanti tenenti tra le zampe anteriori un pane.[102][103]
I primi appartenenti al casato vengono citati già a partire dalla fine del XII secolo in numerosi documenti formali sia veneziani che croato-ungheresi: nel 1133 Doimo figlio di Schinella viene investito dell'isola di Veglia in qualità di signore e primo feudatario, mentre a partire dalla prima metà del XIII secolo la famiglia risulta proprietaria di vaste aree poste in terraferma tra cui il Castello di Ribnik nei pressi di Karlovac.
Tra gli episodi più rilevanti riguardanti la famiglia Frangipani di Dalmazia-Croazia-Ungheria vi è quello relativo alla guerra intrapresa dal principe mongolo Dschingis-Khan a capo dei Tartari, i quali avanzando dalla Polonia sull'Ungheria si videro opporre forte e strenua resistenza dall'esercito del Re d'Ungheria Bela IV. Tuttavia quest'ultimo, sconfitto dal nemico, dovette riparare in Dalmazia ove venne protetto, sostenuto con armi e somme esorbitanti di oro dagli appartenenti alla famiglia Frangipani che, riparatolo presso l'isola di Veglia loro feudo avito, lo restituirono incolume al seggio del regno in Ungheria. Il re per questo motivo donò in feudo ai Frangipani la contea di Segna con tutto il suo territorio, la contea di Modrussa[104] con tutte le sue "castella" ed in seguito anche la contea di Vinodol.[105]
Nel corso della seconda metà del XIII secolo i possedimenti dei Frangipani si ampliarono ulteriormente quando, nel 1246, Béla re d'Ungheria nella guerra contro Federico II duca d'Austria, vincitore grazie al sostegno in armi e denaro dei Frangipani, in segno di riconoscenza li nominò con decreto reale per sé e per i loro discendenti signori di ampi territori posti in terraferma.
Tra gli episodi particolari per la fede cristiana cattolica: si è a conoscenza di un Nicola Frangipani del ramo Dalmato-Croato[106] che, il 10 maggio del 1291, presso la Contea di Tersatto, rinvenne e preservò le spoglie della Santa Casa di Nazareth ove la Vergine Maria ricevette l'Annunciazione e vi crebbe Gesù Cristo, inviandola successivamente al Santo Padre il quale diede ordine di conservarla presso il Santuario di Loreto a partire dall'anno 1294.[107][108]
I Frangipani di Dalmazia Croazia sostennero costantemente la Chiesa cattolica.
Nonostante i possedimenti della famiglia Frangipani fossero esposti a continui conflitti in quanto posti in zone situate sia ad est sia ad ovest dei confini croati, il potere della casata si è costantemente accresciuto nel corso dei secoli, raggiungendo il suo apogeo nel corso del XVII secolo, grazie anche alla politica matrimoniale intrapresa dalla casata, che l'ha vista imparentata con le più importanti famiglie croate, prima fra tutte quella degli Zriny (Subich).
Nel 1425 l'imperatore Sigismondo ha confermato il titolo comitale a Nicola Frangipani ed ai suoi discendenti, concedendogli il privilegio di utilizzare i sigilli in cera rossa “Rotwachsprivilegien”, in italiano, "Privilegi della cera rossa", in uso esclusivamente riservato alle famiglie di alto lignaggio. La nonna paterna di Bernardino Frangipani (1453-1529), Dorotea, apparteneva alla nobile famiglia ungherese dei Garay, mentre la madre Isotta apparteneva alla famiglia degli Estensi del Ducato di Ferrara. Bernardino per discendenza dalle famiglie reali spagnole aveva tra i propri antenati gli Árpádi considerati tra i fondatori del Regno d'Ungheria.
Nel 1481, con Caterina Frangipani, si estinse la linea di Stefano II Frangipani bano di Croazia. La linea di Sigismondo Frangipani si estinse nel XVI secolo, precisamente nel 1542, con la morte di Francesco Frangipani vescovo di Eger. Un ulteriore ramo della famiglia si estinse nel 1572 con Francesco Frangipani bano di Croazia. Il ramo superstite dei Conti di Tersatto si è estinto nel 1671 con Francesco Cristoforo Frangipani e in linea femminile con Giuliana Frangipani contessa di Traù figlia di quest'ultimo. Oggi risulta ancora esistente un ramo della famiglia Frangipani (Frankopan) di Dalmazia-Croazia-Ungheria riconducibile alla famiglia Slavogost(i), ovverosia alle famiglie Slavogost (od) Possedaria, Subich di Bribir, Torquatovich, Corbavia, Gussich imparentate con i Frangipani (Frankopanovich) di Dalmazia Croazia, dapprima confluito per linea femminile nei conti Frangipani Gliubavaz Detrico e successivamente nella famiglia Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani Detrico.
Personalità notevoli
modificaTra i più illustri esponenti della casata Frangipani di Croazia e Dalmazia si annoverano: Giovanni Frangipani bano del Regno di Croazia (1391-1394); Nicola I (1424-1484) il quale combatté i Turchi che avevano invaso la Stiria (1449) sposando la figlia di un Re di Bosnia; Stefano II proprietario della Carniola territorio ove batté persino moneta, espressione di massimo potere temporale; Bernardino, suo figlio (1453-1533), che si distinse nelle guerre contro i Turchi; Giovanni Francesco arcivescovo di Kalocsa (1541) inviato alla Dieta di Ratisbona per evitare la rottura tra cattolici e protestanti.
Speciale menzione tra gli appartenenti al casato Frangipani di Dalmazia-Croazia merita Guido Cristoforo (Wollf Cristoph) nato nel 1578 e deceduto nel 1652, figlio di Gaspare Frangipani Conte di Tersatto (Croazia), comandante in capo delle forze militari della Dalmazia-Croazia, capitano di Ogulin, sposato con Caterina Lenković, figlia di Ivan Lenković leader degli Uscocchi. Educato a Lubiana e in Italia iniziò la sua carriera militare come ufficiale stanziato presso i confini militari croati, divenendo successivamente comandante del castello di Tržan presso la contea di Modrussa (1612), capitano di Ogulin (1618) e aiutante colonnello di Senia (1620). Conosciuto per le sue doti militari in qualità di comandante del generalato di Karlovac, durante la sua reggenza vennero costruite molte fortezze, mentre diverse altre vennero ampliate. Morì nel 1652 e venne sepolto nella chiesa francescana di Tersatto, nei pressi della città di Fiume. Questi era il padre dell'eroe nazionale della Croazia Francesco Cristoforo Frangipani morto nel 1671 per aver cospirato contro l'Impero austro-ungarico.
Francesco Cristoforo Frangipani, marchese e patrizio romano coscritto per essere succeduto a Mario Frangipane di Roma, conte di Tersatto (cognome slavizzato nell'uso comune in Frana Krsto Frankopana o Fran Krsto Frankopan ma anagraficamente e originariamente Francesco Cristoforo Frangipani), nato a Bosiljevo il 4 marzo 1643, morto a Wiener Neustadt il 30 aprile 1671, ultimo discendente maschio del casato venne imprigionato e giustiziato il 30 aprile 1671 in base all'ordine personale dell'imperatore Leopoldo I d'Austria insieme ai conti Zriny e Nadasdi, per aver cospirato contro l'Impero austro-ungarico, divenendo così simbolo ed eroe nazionale della Croazia.[109]
Sebbene Francesco Cristoforo Frangipani[3][110] venga universalmente ricordato per la fallita cospirazione Zrinski-Frankopani, lo stesso viene considerato, oltre che come politico di rilievo, anche come valente scrittore e ottimo poeta barocco per il significativo contributo da questi apportato alla letteratura croata.
-
Guido Cristoforo Frangipani
-
Esecuzione di Francesco Cristoforo Frangipani, Pietro Zrínyi e Francesco Nádasdy
-
Frangipani Francesco Cristoforo
Note
modifica- ^ Stemma dei Frangipane, da un manoscritto del 1700 circa, Biblioteca Estense in Modena.
- ^ a b Per lo stemma originario de Frangipani romani si veda archiviocapitolinorisorsedigitali.it, 1º giugno 2016, https://web.archive.org/web/20160601001012/http://www.archiviocapitolinorisorsedigitali.it/view_doc_frameset.php?IDA=70&IDF=162 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2016).
- ^ a b Frangipane nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it.
- ^ Per lo stemma dei Frangipani si veda anche Cremosano
- ^ Per lo stemma dei Frangipani romani, dei Frangipani-Frankopanovich di Dalmazia-Croazia, dei Frangipani di Venezia si veda I-MO-BEU - Frangipane · Frankopanovich, su bibliotecaestense.beniculturali.it.
- ^ a b c Bertini, pp. 21, 96, 41, 57, 63, 72, 82, 117.
- ^ a b c Rizzoli, pp. 20 (Fragipani), 41 (Frangipane), 72, 96, 100, 102, 105 (Frangipani).
- ^ a b c Da Mosto, p. 71 (Frangipani).
- ^ a b c Eterovich, pp. 198.
- ^ Crescenzi, pp. 709ss.
- ^ Panvinio
- ^ De Conti Fabi Montani
- ^ Opere riguardanti i Frankopan croati, su digitalna.nsk.hr, Digitalne zbirke Nacionalne i sveučilišne knjižnice u Zagrebu.
- ^ Marco Grilli, La dinastina dei Frankopan. I principali signori feudali croati (XII-XVII secolo), su InStoria, 24 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ Si vedano al riguardo Zazzera; Wagner, Vol. II p. 47; Turnbull, pp. 255-256; Nagy, pp. 235-250; Frangipani, pp. 27ss; von Rosenfield, pp. 44-45 e tavola illustrativa delle armi n.30; von Bojnicic, pp. 48 e tavola illustrativa delle armi n.35; Giuseppe Vassilich, Sull'origine dei Conti di Veglia, Capodistria, Tipografia Cobol e Priora, 1904, p. 47 vedi nota n.2.; Lajoś, Samu, p. V; Amayden, p. 405
- ^ a b von Rosenfield, pp. 22-23, 38-39, 44-45, 48, 87, e tavola illustrativa delle armi n.30; Riestap, pp. 703-704; Galvani, Vol. I, pp. 79-82, tavola VI stemmi 1, 2, 3 e tavola XXVI per lo stemma Detrico; Duisin, p. 156; V.& H.V. Rolland's; Morando di Custoza, Tav. CLIII; Corpo della Nobiltà italiana; de Vidovich, p. 100
- ^ a b Ivan von Bojnicic, Wappenbuch der Adel von Kroatien und Slavonien, Nürnberg, 1899, pp. 48 e tavola illustrativa delle armi n.35.; von Rosenfield, pp. 44-45, e tavola illustrativa delle armi n.30
- ^ Si veda al riguardo Frangipane
- ^ Archivio di Stato di Roma, Fondo: Tribunale dell'Auditor Camerae / Vol. 2105 - Registro di sentenze (1651-1654) / carte 75r-76r.
- ^ Archivio Storico Capitolino, Fondo: Camera Capitolina / Credenzone I / Tomo 34 / Catena 34 / carte 137r e 137v.
- ^ Amayden, pp. 403-409.
- ^ S.P.Q.R., pp.166-168.
- ^ Amadei, pp. 129-137.
- ^ Dizionario Biografico degli Italiani, v. alla voce.
- ^ Graf, p. 93.
- ^ Torre Chartularia, su romeandart.eu.
- ^ Quercioli, pp. 123-124.
- ^ Trevisani, p. 155.
- ^ Trevisani, pp. 177-178.
- ^ Tosti, p. 219.
- ^ Grillo, p. 176.
- ^ Gregorovius, pp. 402-404, titolo originale Geschichte der Stadt Rom im Mittelalter
- ^ Giovanni Boccaccio, Trattatello in laude di Dante, a cura di P. G. Ricci, Milano, Napoli, 1965, pp. 570-571.
- ^ Ameto, Firenze, Quaglio, 1963.
- ^ G.B. di Crollalanza, p. 32.
- ^ Carpaneto, pp. 141-146.
- ^ Amadei, p. 86.
- ^ Sicari, p. 22, (stemma 160).
- ^ Bandini, p. 172.
- ^ Papa Benedetto XIV
- ^ Comte De Tournon, pp. 31, 33, 56.
- ^ Olgiati
- ^ Olgiati, p. 20.
- ^ Rendina, pp. 343-346.
- ^ Per una ricostruzione completa della genealogia della famiglia Frangipani si veda Pucci, Barezzi. Per una ricostruzione completa dei vari rami della famiglia Frangipani (di Dalmazia-Croazia, d'Ungheria, del Friuli, di Napoli). Per una ricostruzione completa degli stemmi della famiglia Frangipani o Frangipane: Reina, pp. 411-434. Conte Ginanni, p. 293
- ^ foto tratta da von Rosenfield, pp. 44–45 e tavola illustrativa delle armi n. 30
- ^ foto tratta da von Bojnicic, p. 48 e tavola illustrativa delle armi n. 35
- ^ Racki
- ^ von Rosenfield, pp. 22-23.
- ^ Per lo stemma dei Frangipani di Venezia si veda I-MO-BEU - Frangipane · Frankopanovich, su bibliotecaestense.beniculturali.it.
- ^ Per lo stemma dei Frangipani di Venezia si veda anche I-MO-BEU - Fragapan · Frugapani, su bibliotecaestense.beniculturali.it.
- ^ Per lo stemma dei Frangapani o Franzapani di Venezia Digitale Bibliothek - Münchener Digitalisierungszentrum, su daten.digitale-sammlungen.de.
- ^ Coronelli, p. 45; T. A., p. 76; von Rosenfield, pp. 44-45 e tavola illustrativa delle armi n. 30; Riestap, pp. 703-704; V.& H.V. Rolland's; Morando di Custoza; Reina, pp. 411-434
- ^ Albrecht, p. 136.
- ^ Cattalinich, p. 106.
- ^ G.B. di Crollalanza, p. 433.
- ^ Per gli stemmi originarii dei Frankopan di Dalmazia-Croazia si veda il sigillo riprodotto da Riccardo Gigante, in Gigante, ma anche da Bartol Zmaic nel volume Heraldika sfragisticka genealogija, Skolska Knjiga, Zagreb 1971, alla tavola n.XX, sigillo in cui lo stemma di Doimo IV Frangipan conte di Segna, Veglia e Modrussa viene raffigurato con uno scudo diviso in senso orizzontale in due parti laddove nella parte superiore vi è una stella d'oro a sei punte su fondo di colore argento, mentre quella inferiore è di colore rosso. Gigante, pp. 79-87. Bartol Zmaic nel volume Heraldika sfragisticka genealogija, Skolska Knjiga, Zagreb 1971, alla T.XX
- ^ Eterovich, p. 209 (Slavogost).
- ^ Per la ricostruita storia della famiglia Detrico si veda Detrico
- ^ Per il cognome originario della famiglia Detrico in antichità cognomata Dasacho si veda di Popoff, p. 99, che riporta un armoriale del XVI secolo, appartenuto a Charles d'Hozier, conservato presso la Biblioteca Nazionale Francese con la segnatura ms fr.32884
- ^ Per lo stemma della famiglia Detrico in antichità denominata Desticho o Dasacho si veda anche Blason desticho (Venise), Armoiries familiales, su Genealogie.com.
- ^ Per lo stemma originario della Casata Detrico altresì in antichità denominata Dasacho o Desticho si vedano gli stemmi Insignia... VII. Insignia Venetorum nobilium II (A-IP) - BSB Cod.icon. 272 (1550-1555) - Digitised Book from the copyright-free holdings of the Bavarian State Library Munich Germany 2007-2022 Image-based Similarity Search
- ^ Coronelli, p. 45, ma anche Morando di Custoza, Morando. Per quanto concerne la casata Detrico (Dasacho o Desticho) si veda la riproduzione di un volume manoscritto di anonimo risalente al 1556 circa, ovvero il volume di de Marzo, p. 89 nel quale si riferisce che i Detricho/Dietrich discendenti da una casata reale, giunti dalla Dalmatia, partigiani e amici dei partigiani della Serenissima, mancavano da Venezia dal 1011 con Rinaldo Detricho Miles e Magister (maestro di armi) in Rialto, ma anche Morando di Custoza, Tav. CXXII ma anche Popoff il quale attribuisce alla casata il cognome Dasacho. Lo stemma Detricho può essere descritto come segue: diviso in senso orizzontale in fasce orizzontali, dall'alto verso il basso, nella prima fascia di colore oro una stella a otto punte di colore rosso; nella seconda fascia di colore argento una stella a otto punte di colore rosso, nella terza fascia di colore verde una stella rossa a otto punte. Per quanto riguarda la presunta erronea origine croata della famiglia Detrico si veda C.te L. De Voinovitch, p.425, Nota 1
- ^ Eterovich, pp. 198 (Frangipani), 199 (Gliubavaz de Frangipani e Gliubavaz de Frangipani de Detrico).
- ^ Eterovich, pp. 196, 211 (Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani Detrico).
- ^ Coronelli, p. 45; T. A., p. 76; von Rosenfield, pp. 44-45 e tavola illustrativa delle armi n.30; Morando di Custoza, Tav. CLIII; Riestap, pp. 703-704; Galvani, pp. 79-82, tavole VI stemmi 1, 2, 3 e tavola XXVI per lo stemma Detrico; Duisin, p. 156; V.& H.V. Rolland's; de Vidovich, p. 100
- ^ Crispo, p. 572.
- ^ a b Per l'asserita discendenza della famiglia Slavogosti dalla famiglia Subich si veda Subich 1, su genealogy.euweb.cz.
- ^ Per l'albero genealogico completo della famiglia Frangipani di Dalmazia Croazia si veda Miroslav Marek, Frangipani family – Czech-Hungarian version of the names, su genealogy.euweb.cz, Genealogy.EU.
- ^ Per la comune discendenza sia del casato Slavogost(i) (ex genere Gussich), che del casato Possidaria (ex genere Gussich) dalla famiglia Torquatovich (ex genere Gussich), discendente dai conti di Corbavia (ex genere Gussich) a sua volta imparentata con la famiglia Frangipani di Dalmazia e Croazia si veda ancora Wappenbuch des Königreichs Dalmatien, Nürnberg, 1871, p. VII (Slavogost), pp.74 (Possidaria), 103-104 (Corbavia), 133 (Torquatovich), ma anche Kolumbić, str. 27–98., p. 74, ed ancora Atlagic', p. 10, ed ancora Ljubovic', pp. 97-99 e 321-322. Per l'asserita discendenza del Casato Slavogostich dal Casato Subich di Bribir si veda in Zavoreo, pp. 5-7. Un aspetto ben provato dal fatto che in alfabeto glagolitico il cognome Subich si legge alla latina come in "Gygnic": si veda al riguardo quanto dice Giovanni Lucio nella sua storia del Regno di Croazia e Dalmazia. Per l'asserita comune discendenza del Casato Subich dal Casato Frangipani si veda lo storico De Pellegrini, p. 2, in cui si citano nella nota in calce documenti manoscritti provenienti dalla raccolta Cicogna conservata presso il Museo Correr di Venezia. Per l'esistenza del Casato Slavogosti od Possedaria si veda anche Klaic, p.171 Nota 3 e p.172 Nota 9. Per l'asserita discendenza del Casato Slavogosti dalla casato Givich si veda Madirazza, p. 243. Per l'utilizzo dello stemma Detrico insieme a quelli dei Frangipan o Flangipan ovvero Frangapani di Venezia in epoche antiche e risalenti gli stemmi: a) spaccato, nel primo di oro pieno, nel secondo di argento ai due leoni affrontati, alla fascia di rosso sul tutto caricata di una stella d'oro; lo stemma b) spaccato, di azzurro a due leoni d'oro con i tre pani (1,2) di oro (Frangipani), di oro pieno alla fascia di rosso con una stella d'oro (Detrico); e ancora stemma c) inquartato, nel primo e nel quarto come nello stemma b) (Frangipani), nel secondo e nel terzo lo stemma Detrico; stemmi tutti correttamente rappresentati e descritti in Coronelli, p. 45; ma anche von Rosenfield, p. 45; Morando di Custoza, Tav. CLIII; e ancora in Riestap, pp. 703–704; V.& H.V. Rolland's. Per l'affezione dimostrata alla Repubblica Veneta, per le gesta militari degli appartenenti alla casata Detrico (Dasacho o Desticho) presente a Zara sin dagli inizi del XIII secolo, tra i cui più illustri esponenti vi furono Simone Detrico, Conte Veneto di Traù nel 1403 e nel 1420, si veda Giovanni Lucio, De Regno Dalmatiae et Croatiae, presso Stefano Curti, Amsterdam, 1668, nella versione tradotta dal latino all'italiano di Luigi Cesare Pavissich dal Titolo Storia del Regno di Dalmazia e Croazia di Giovanni Lucio Traguriense, Tipografia E. Sambo, 1896 Trieste, p. 620; Lucio, pp. 359, 428, 430, 431, 436, 439, 440, 443, 444, 446, 447, 451, 453, 468, appendice 50 e 51; de Benvenuti, pp. 24,28,36-37, 46-47,58, 65, 74, 75, 76-77, 78, 84-85, 90, 108, 116, 119, 132, 155, 156, 202, 205, 217, 218, 242, 294, 300, 318, 334, 336, 352; ma anche relativamente ad alcuni importanti personaggi della Famiglia Detrico vedasi Fondra, pp. 72, 152-154, 160-163, 197, 204, 218-219, 221, 271, 297, 363; per il riferimento a Simone Detrico quale Conte Veneto di Traù si veda Andreis, pp. 139, 141, 142, 144; per la presenza presso la città di Zara di numerosi esponenti della famiglia Detrico incaricati di occuparsi del patrimonio artistico della città di Zara si veda Praga, pp. 109, 147, 151, 154, 155, 162, 163, 167, 170, 171, 196, 197, 199, 200, 201, 203, 213, 225, 226, 227, 228, 257, 260, 261, 268, 277, 315; per il riferimento a Giovanni Detrico quale Podestà di Ancona si veda Nani, p. 114; Sabalich, p. 109; Albo d'Oro delle famiglie nobili patrizie e illustri nel Regno di Dalmazia, Fondazione Rustia Traine, 2004, Trieste, pp. 100, 150; Per le gesta militari degli esponenti della famiglia Detrico in ordine alle acquisizioni territoriali nella pace di Carlovitz (1699) si veda Lago, Vol. III, p.94
- ^ von Rosenfield, pp. 44-45 e tavola illustrativa delle armi n.30; Riestap, pp. 703-704
- ^ Anche denominati Ljubavac, Ljubovac, Liubavaz, Ljubawac
- ^ Per lo stemma dei Frangipani-Frankopanovich di Dalmazia-Croazia si veda I-MO-BEU - Frangipane · Frankopanovich, su bibliotecaestense.beniculturali.it.
- ^ Ritter, p.151 in Banac, p. 299
- ^ Friederich Heyer von Rosenfield, Wappenbuch des Königreichs Dalmatien, Nürnberg, 1871, pp.44-45 e tavola illustrativa delle armi n.30; Riestap, pp. 786; Galvani, pp. 79-82; Duisin, p. 156; V.& H.V. Rolland's, Volume III p. 115; Heraldika; Kolumbić, pp. 58, 60, 88, 89, 97; de Vidovich, p. 100
- ^ von Rosenfield, pp. 22-23, 87, tavola 30; Riestap, p. 786; Duisin, V.A. Zbornik Plemstva u Hrvatskoj, Slavoniji, Dalmaciji. Zagreb, 1938 p. 156; V.& H.V. Rolland's, p. 115; Heraldika; Kolumbić, pp. 58, 60, 88, 89, 97
- ^ Si vedano al riguardo per l'utilizzo durante la seconda metà del XVIII secolo del patronimico Frangipani insieme a quello Detrico, il volume di Bomman, alla p. 402, in cui si riporta il nominativo del Nobile Co: Alvise Detrico Frangipani; mentre per l'utilizzo dello stemma Detrico insieme a quelli dei Frangipan o Flangipan di Venezia in epoche risalenti gli stemmi: a) spaccato, nel primo di oro pieno, nel secondo di argento ai due leoni affrontati, alla fascia di rosso sul tutto caricata di una stella d'oro; lo stemma b) spaccato, di azzurro a due leoni d'oro con i tre pani (1,2) di oro, di oro pieno alla fascia di rosso con una stella d'oro (Detrico); e ancora stemma c) inquartato, nel primo e nel quarto come nello stemma b), nel secondo e nel terzo lo stemma Detrico; stemmi tutti come meglio descritti nel volume von Rosenfield, pp. 44-45; ma anche in Riestap, pp. 530, 703-704; Galvani; V.& H.V. Rolland's; e ancora nel volume di Morando di Custoza; Albo d'Oro delle famiglie nobili patrizie e illustri nel Regno di Dalmazia, Fondazione Rustia Traine, 2004, Trieste, p. 100
- ^ Per la raffigurazione dello stemma Detrico si veda Rossetti, pp. 32-33.
- ^ Famiglia possidente in Dalmazia stanziatasi a Venezia, si veda al riguardo Tassini, vedasi Damiani vol. 2 p. 141 e 259
- ^ Archivio di Stato di Venezia, Vienna e Zara, vedasi l'elenco delle famiglie nobili e titolate, le conferme di nobiltà con annessi atti di matrimonio e di nascita; ma anche von Rosenfield, pp. 22-23, 44-45, 87; Riestap, pp. 86 e 507; Galvani, pp. 79-82 Tav. VI stemmi 1, 2, 3; Sabalich, pp. 42, 433; Sabalich; Nani; Duisin, p. 156; V.& H.V. Rolland's; Heraldika; Corpo della Nobiltà italiana; Kolumbić, pp. 58, 60, 88, 89, 97; de Vidovich, p. 100
- ^ Per la raffigurazione dello stemma originario dei Conti Damiani raffigurante una colomba al naturale in volo sopra il mare tenente nel becco un ramoscello d'olivo su fondo azzurro oppure sul mare d'argento si veda Dolcetti Giovanni, Vol.V, p. 131; ma anche Urso di Ravneri, p. 129
- ^ I-MO-BEU - Tihcinovich, su bibliotecaestense.beniculturali.it.
- ^ Ritter, p. 95 in Banac, p. 243
- ^ Antica famiglia Bosniaca il cui stemma può essere descritto su fondo color argento, una banda di color nero con all'interno una controdoppiomerlatura d'oro, che taglia obliquamente lo scudo da sinistra in alto verso destra in basso, con all'interno degli spazi vuoti dello scudo sei branche di leone di colore rosso, tre nella parte bassa a sinistra e tre in quella alta a destra, von Rosenfield, p. 84, 133 Tavola 51
- ^ von Bojnicic, p. 191, tavola 139.
- ^ Duisin, p. 155.
- ^ Erber, pp. 89, 93.
- ^ Sabalich, pp. 43, 81, 208, 211, 220, 235.
- ^ Praga, p. 281.
- ^ Lajoś, Samu, p. 406.
- ^ Per l'utilizzo del cognome Detrico Vergada si veda Sabalich, p. 102
- ^ Rossetti, pp. 32-33.
- ^ Praga, pp. 109, 147, 151, 154, 155, 162, 163, 167, 170, 171, 196, 197, 199, 200, 201, 203, 213, 225, 226, 227, 228, 257, 260, 261, 268, 277, 315.
- ^ Conti di Vergada e Nobili di Vergada, iscritti al Consiglio dei Nobili di Zara, Scardona e Sebenico, Nobili dei Conti Gliubavaz (iscritti alla nobiltà di Zara e di Nona), nobili dei Marchesi, Conti Frangipani (Frankopan, molteplici titoli) di Dalmazia Regno di Illiria, nobili dei Conti Detrico (iscritti alla nobiltà di Zara, Cattaro, Spalato, Traù e probabilmente Ancona non documentato), iscritti alla nobiltà austriaca con il titolo di nobili, conti e nobili di Vergada, iscritti alla nobiltà italiana con il titolo di conti e nobili di Vergada, iscritti alla cittadinanza e nobiltà veneta, fors'anche con il titolo di patrizi veneti, titolo non documentato e ascrivibile unicamente alla sola famiglia Detrico (Dasacho, Desticho) Frangipani (Frankopan), come risulterebbe da uno stemmario del patriziato veneto del XVI secolo riprodotto a cura di Nicolò Orsini de Marzo, Casa Ed. Sankt Moritz Press, Saint Moritz, 2009), si veda l'Archivio di Stato di Venezia, l'Archivio di Stato di Vienna, l'Archivio di Stato di Roma
- ^ Per lo stemma dei Knézovi (letteralmente in lingua croata "Signori" parafrasando in lingua italiana "Conti" Damjanić Vrgadski Frankopan Ljubavac Detrico si veda DAMJANIĆ VRGADSKI, Domljanić ili Damijanović, su cro-eu.com. URL consultato il 7 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2021).
- ^ von Rosenfield, pp. 22-23, 44-45, 48, 87; Galvani, pp. 79-82 per gli stemmi Tav. VI e Tav. XXV; Duisin, pp. 155-156; AA. VV., p. 169; Elenco Generale della Nobiltà italiana, p. 88; V.& H.V. Rolland's; Collegio Araldico di Roma; Corpo della Nobiltà italiana; de Vidovich, pp. 100, 181; Borella
- ^ Così come descritto e rappresentato non solo nei documenti conservati presso l'archivio di Stato di Venezia, Vienna e Zara, ma anche von Rosenfield, pp. 22-23, 38-39, 44-45, 48, da Sabalich, p. 42, 432-433, nonché da Riestap in Duisin, p. 155, e ancora da V.& H.V. Rolland's; Heraldika; Corpo della Nobiltà italiana; de Vidovich, p. 100; Kolumbić
- ^ Atlagic', pp. 96-97.
- ^ von Rosenfield
- ^ Friederich Heyer von Rosenfield (1873), "Grafen Frangipani", in: Wappenbuch: Der Adel des Königreichs Dalmatien, Volume 4, part 3 (in German). Nürnberg: Bauer und Raspe. pp. 44–45.
- ^ Grgec
- ^ Si veda House of Frankopan - WappenWiki, su wappenwiki.org.
- ^ Wagenseil, pp. 55 e 59.
- ^ Gliubich, p. 136.
- ^ Laszowski
- ^ L'Abbè P. Bauron, pp. 29-36.
- ^ De Conti Fabi Montani, pp. 17-19.
- ^ Fabianich, pp. 48-49.
- ^ Per la ricostruita storia dei Conti Frangipani o Frankapani di Dalmazia-Croazia si veda Klaic e Klaic.
- ^ Frangipani, Francesco Cristoforo nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it.
Bibliografia
modifica- Francesco Zazzera, Della famiglia Frangipani tratta della seconda parte della nobiltà dell'Italia del signor don Francesco Zazzera d'Aragonia napoletano. All'illustriss. et reuerendiss. signor abbate Roberto Frangipane, Napoli, Pestini, appresso Costantino Vitale, 1617.
- Luigi Rizzoli, Manoscritti della Biblioteca Civica di Padova riguardanti la storia nobiliare italiana: estratto dalla Rivista del Collegio Araldico di Roma, Roma, Officina Poligrafica Italiana, 1906.
- Cav. Augusto Bertini, Codici Vaticani riguardanti la Storia Nobiliare, Roma, Collegio Araldico, 1906.
- Prof. Francesco Sabatini, La Famiglia e le torri dei Frangipani in Roma, in Monumenti e reliquie medievali della Provincia di Roma, Roma, Tipografia Lorenzo Filippucci, 1907.
- Antonio Gaudenti, Storia della Santa Casa di Loreto esposta in dieci brevi ragionamenti fra un sacerdote custode di S. Casa ed un divoto pellegrino, coll'aggiunta delle rarità più osservabili nel Tempio Lauretano, Loreto, stampe di Federico Sartorj, 1784.
- Francesco De Conti Fabi Montani, Della divozione dei Frangipani alla Santissima Vergine, Roma, Tipografia Benedetto Guerra, 1864.
- Andrea Da Mosto, L'archivio di Stato di Venezia indice generale, storico, descrittivo ed analitico, Roma, Biblioteca d'arte editrice, 1937.
- (EN) Adam S. Eterovich, Croatian and Dalmatian Coats of Arms, Palo Alto California, Ragusan Press, 1978.
- Gabriele Reina, Un ricostruito blasonario Frangipani, collana Atti del 17° Convivio, Milano, Società italiana studi araldici S.I.S.A, 2000.
- Dizionario Biografico degli Italiani, v. Frangipane singole voci;
- Enciclopedia Treccani, v. Frangipane singole voci;
Frangipani romani
- Onofrio Panvinio, De gente Fregepania libri quatuor, Manoscritto inedito della Biblioteca Angelica in Roma.
- Benedetto Pucci e Barezzo Barezzi, Genealogia degl'illustrissimi signori Frangipani romani discesa dall'antica e nobilissima casa de gli Ancij, de' Leoni e de' Pierleoni: da cui etiandio nasce l'illustrissima casa de' Michieli Venetiana, quella del Friuli, e d'altre nobilissime in Italia, e fuori, Appresso Barezzo Barezzi, 1621.
- Pietro Crescenzi, Corona della nobiltà d'Italia overo compendio dell'istorie delle famiglie illustri, per Nicolò Tebaldini, Bologna, 1639.
- Marco Cremosano, Gallerie d'imprese, arme ed insegne de varii Regni, Ducati, Provincie e Città, e terre dello Stato di Milano et anco di diverse famiglie d'Italia con l'ordine delle corone, cimieri, et altri ornamenti spettanti ad esse et il significato de' colori, et altre particolarità, chè a dette arme s'appartengono, Milano, 1673.
- Papa Benedetto XIV, Constitutio qua Civium Romanorum gradus certa ratione distinguntur; Nobilium ordo, et Nobilium Conscriptorum numerus designatur; ac methodus praescribitur in cooptatione aliorum Nobilium deinceps servanda, Roma, Ex typographia reverenda Camerae Apostolicae, 1746.
- Marc'Antonio Conte Ginanni, L'Arte del Blasone, Venezia, Guglielmo Zerletti, 1756.
- Joannes Baptista marchio Olgiati, Copia suprarelati rescripti extracta fuit per me infrascriptum S.P.Q.R. Scribam e Libro Decretorum Civium, et Nobilium Romanorum ab anno 1746. usque ad annum 1777. pag.3. In quorum etc. Ex Capitolio die 15 junii 1836.
- Luigi Tosti, Storia della lega lombarda, Milano, Gaetano Brigola, 1860.
- Comte De Tournon, Le livre d'or du Capitole, Jacues Lecoffre, Paris, Girard et Josserand Lyon, 1864.
- G.B. di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, I, Pisa, direzione del giornale araldico, 1886.;
- C. Trevisani, Storia di Roma nel Medioevo, Torino, Roma, Roux Frassati e Co - Editori, 1895.
- S.P.Q.R., Il Libro D'oro del Campidoglio, ristampa anastatica di Arnado Forni Editore, Roma, Tipografia della vera Roma, 1893.
- Rivista Araldica, Anno VII, Roma, Collegio Araldico, ottobre 1909.;
- Carlo Bandini, Roma e la Nobiltà romana nel tramonto del XVIII: aspetti e figure, Città di castello, Casa Editrice S. Lapi, 1914.
- Arturo Graf, Roma nella memoria e nell'immaginazioni del Medioevo, Torino, Casa Editrice Giovanni Cantore successore Ermanno Loesher, 1923.
- Emma Amadei, Le torri di Roma, Roma, Ugo Sofia-Moretti Editore, 1932.
- Emma Amadei, Roma Turrita, Roma, Fratelli Palombi Editore, 1943 - XXI.
- Teodoro Amayden, La storia delle famiglie romane, a cura di Collegio Aralddico, ristampa anastatica Bologna, Roma, Forni Editore, 1967.
- F. Gregorovius, Storia di Roma nel medioevo, traduzione di Vittoria Calvani e Pia Micchia, II, III, IV, Roma, New Compton Editori, 1988, pp. 402-404., titolo originale Geschichte der Stadt Rom im Mittelalter;
- (DE) Bettina Arnold, Die Grossen Familien Italiens, Stuttgart, Alfred Kroner Verlag, 1992.
- Giorgio Carpaneto, Le famiglie nobili romane, Roma, Rendina Editori S.n.c., 1994.
- Giovanni Sicari, Blasone e stemmi di nobili domenicane a Roma, a cura di Alma Roma, 9 - Monografie Romane, Roma, 1994.
- Claudio Rendina, Le grandi famiglie di Roma, I, Roma, Newton compton Editori, 2006.
- Mauro Quercioli, Le torri di Roma, Roma, New Compton Editori, 2006.
- Paolo Grillo, Le guerre del Barbarossa, Bari, Laterza, 2014.
Frangipani d'Ungheria, di Dalmazia-Croazia e del Friuli
- anonimo, Manuscript Alfa BB15 of unknown author of the XVII century inside the diplomatic archive, Civic Lybrary of Trieste A. Hortis.
- Luigi Detrico, Scielta delle orationi fatte nella creatione del sern.mo prencipe di vinegia Pasqual Cicogna. Alle virtù immortali di su serenità da Agostino Michele in segno della infinita sua divotione consacrata, Vinegia, 1587.
- Domenico Zavoreo, Prima parte del trattato sopra le cose di Sebenico, Sebenico, 1597.
- Giovanni Lucio, Storia del Regno di Dalmazia e Croazia di Giovanni Lucio Traguriense, traduzione di Luigi Cesare Pavissich, Trieste, Tipografia E. Sambo, 1896.
- Giovanni Lucio, Historia di Dalmazia et in particolare delle città Traù Spalato e Sebenico, ristampa anastatica, Arnaldo Forni Editore, 1674.
- Vincenzo Maria Coronelli, Blasone Veneto, Venezia, 1693.
- Equite Paulo Ritter, Stemmatographiae Illyricanae, Zagrabiae, 1702.
- (DE) Johann Christoph Wagenseil, Der Adriatische Low: das ist Kurtze Unzeigung Von des Durchleuchtigen Venetianischen Adels gesammter Geschlechte Ursprung Aufnahm Wie auch Deren angebornen Stamm-Wappen, Altdorf, entnommen Jobst Wilhelm Kohles, 1738.
- Gianantonio Bomman, Storia Civile ed Ecclesiastica Della Dalmazia: Croazia e Bosna, I, Venezia, 1775.
- T. A., Dizionario storico portatile di tutte le venete patrizie famiglie, Venezia, Giuseppe Bettinelli, 1780.
- Karl Wagner, Collectanea Genealogico-Historica Illustrium Hungariae Familiarum Que Jam Interciderunt, 1802.
- (DE) Gebhardi Ludwig Albrecht, Geschichte der konigreiche Dalmatien, Kroatien, Szlavonien, Servien, Raszien, Bosnien, Rama und des Freystaats Ragusa, Pest, Joseph Leyrer, 1805.
- Giovanni Cattalinich, Storia della Dalmazia, Zara, Fratelli Battara Editore, 1835.;
- Abate Simeone Gliubich, Dizionario biografico degli uomini illustri della Dalmazia, Vienna, Rod. Lechner Librajo dell'Università, Zara Battara Abelich Libraj, 1836.
- (FR) J.B. Riestap, Armorial General, Gouda, G. B. Van Goor Zonen, 1828-1891.
- (EN) Peter Evan Turnbull, Austria, London, Jhon Murray Albemarle Street, 1840.
- Donato Fabianich, Alcuni cenni sulle scienze e lettere dei secoli passati, in Dalmazia, Venezia, Tipografia G.B. Merlo, 1843.
- Lorenzo Fondra, Istoria della insigne Reliquia di San Simeone, Zara, Fratelli Battara, 1855.
- (HU) Nagy Ivan, Magyarorszag Csaladai Czimerekkel es Nemzekrendi Tablakkal, Pest, Harmadik Kotet, Nyomatott Beimel J. Es Kosma Vazulnal, 1858.
- Camillo Trasmundo Frangipani, De Frangipanibus illyricis eorumque consanguineis commentarium / auctore dynasta Camillo Trasmundo-Frangipane ex ducibus Mirabelli, Roma, typis Civilitatis catholicae, 1870.
- (DE) Friederich Heyer von Rosenfield, Wappenbuch des Königreichs Dalmatien, Nürnberg, 1871.
- Lago Valentino, Memorie sulla Dalmazia, Venezia, Stabilimento Grimaldo e C., 1871.
- Racki Franjo, Acta coniurationem bani Petri a Zrinio et com. Fr. Frangepani illustrantia, Zagreb, Jugoslavenska akademija znanosti i umjetnosti, 1828-1894.
- Angelo Nani, Notizie storiche della città di Zara, Zara, Tipografia G. Woditzka, 1883.
- F. A. Galvani, Re D'armi di Sebenico, Venezia, Dr. V. P. Naratovich, 1884.
- G. Tassini, Notizie storiche e genealogiche sui Cittadini veneziani, Venezia, manoscritto autografo, 1888.
- (FR) L'Abbè P. Bauron, Les Rives Illyriennes. Istrie, Dalmatie, Montenegro, Paris, Retaux-Bray Libraire-Editeur, 1888.
- T. Erber, Storia della Dalmazia dal 1797 al 1814, Zara, Tipografia Edit. di G. Woditzka, 1888.
- G. Sabalich, Guida Archeologica di Zara, Zara, Tipografia di Leone Woditzka, 1897.
- (HR) Vjekoslav Klaic, Bribirski Knezovi od Plemena Subic do God 1347, Zagreb, Naklada Matice Hrvatske, 1897.
- (HR) Ivan von Bojnicic, Wappenbuch der Adel von Kroatien und Slavonien, Nürnberg, 1899.
- (HR) Vjekoslav Klaic, Krci Knezovi Frankapani, Zagreb, Izdanje Matice Hrvatske, 1901.
- Paolo Andreis, Storia della città di Traù, Spalato, Hrvatska Stamparija Trumbic i drug, 1908.
- Giovanni De Pellegrini, Bollettino araldico storico genealogico, Anno VIII, n. 1, Venezia, 31 gennaio 1909.
- (HU) Thallóczi Lajoś e Barabás Samu, A Frangepán család oklevéltára. A Magyar Tudományos Akadémia megbízásából kiadják, Budapest, Magyar Tudományos Akadémia, 1910.;
- Francesco Madirazza, Storia e Costituzione dei Comuni Dalmati, Spalato, Narodna Tiskara, 1911.
- G. Sabalich, Ricerche di storia zaratina, Zara, Tipografia Artale, 1912.
- (HR) E. Laszowski, Gorski Kotar i Vinodol, Izdala Matica Hrvatska kao redovno izdanje za godinu 1921, Zaklada tiskare narodnih novina, Zagreb, 1923.
- G. Sabalich, Antichità Zaratine, Zara, Tipografia R. Prefettura, 1925.
- G. Dolcetti Giovanni, Il libro d'argento, storia delle famiglie nobili e cittadine, Venezia, 1928.
- (HR) P. Grgec, Hrvatski job Sesnaestoga Vijeka Zivot i djela Ban Ivana Karlovica, Zagreb, Tiskara narodne prosvjete, 1932.
- (FR) C.te L. De Voinovitch, Histoire De Dalmatie, Paris, Librairie Hachette, 1934.
- (HR) V. A. Duisin, Zbornik Plemstva u Hrvatskoj, Slavoniji, Dalmaciji, Zagreb, 1938.
- Angelo de Benvenuti, Storia di Zara dal 1409 al 1797, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1944.
- Riccardo Gigante, Lo stemma dei Frangipane illirici, in Studi saggi appunti, Deputazione di storia patria per le Venezie sezione di Fiume, Fiume, Stabilimento tipografico La Vedetta d'Italia, 1944.
- AA. VV, Elenco storico della nobiltà italiana compilato in conformità dei decreti e delle lettere patenti originali e sugli atti ufficiali di archivio della Consulta araldica dello Stato italiano, Roma, Tipografia Poliglotta Vaticana, 1960.
- Elenco Generale della Nobiltà italiana, Roma, Casa Editrice l'Araldica, 1966.
- (EN) V.& H.V. Rolland's, Illustrations to the Armorial General Rietstap J.B, London, Heraldry Today, 1967.
- (HR) Zmajic B. Heraldika, Sfragistika, Genealogija, Zagreb, 1971.
- Giacomo Urso di Ravneri, Stemmario dell'Albo Nazionale Famiglie Nobili Italiane, Milano, Giacomo Urso Editore, 1971.
- E. Morando di Custoza, Libro d'arme di Venezia, Verona, 1979.
- (HR) Marko Atlagic', Grbovi Plemstva u Slavoniji 1770-1918, Cakovec, Ro Zrinski Tiskarsko-Izdavacki Zavod, 1982.
- Collegio Araldico di Roma (a cura di), Libro d'oro della nobiltà italiana, XXI, XXII, Roma, 1990-1994.
- (HR) Ivo Banac, Grbovi biljezi identiteta, Graficki Zavod Hrvatske, 1991.
- Corpo della Nobiltà italiana, Famiglie Nobili delle Venezie, a cura di Frangipane Giorgio Aldrighetti, Marino Zorzi, Leopoldo Mazzarolli, Italo Quadrio, Udine, Gaspari Editore, 2001.
- Michele Basile Crispo, L'Ordine costantiniano di San Giorgio. Storia, stemmi e cavalieri, Parma, Albertelli, 2002.
- Renzo de Vidovich, Albo d'Oro delle famiglie nobili patrizie e illustri nel Regno di Dalmazia, Trieste, Fondazione Rustia Traine, 2004.
- (EN) Jelena Kolumbić, Coats of Arms of the Zadar Nobility, vol. 47, Radovi / Institute for Historical Sciences of the Croatian Academy of Sciences and Arts in Zadar, 2005.
- Giuseppe Praga e Istituto Regionale per la Cultura Istriano-Fiumano-Dalmata, Documenti per la storia dell'arte a Zara dal Medioevo al Settecento, Trieste, Edizioni Italo Svevo, 2005.
- (HR) Enver Ljubovic', Grbovnik Gacke, Krbave, Like, Senja i Vinodola, Senj, Senjsko Knjizevno ognjiste, 2007.
- Lucia Rossetti (a cura di), Gli stemmi dello studio (Università) di Padova, Trieste, edizioni Lint, 2005.
- Niccolò Orsini De Marzo (a cura di), Stemmario Veneziano del 1556, Saint Moritz, Casa Ed. Orsini De Marzo, 2009.
- Andrea Borella (a cura di), Annuario della Nobiltà italiana, Teglio, S.A.G.I. Casa Editrice, 2010.
- (FR) Michel Popoff, Venise, Paris, Le Léeopard d'or, 2010.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casa Frangipane
Collegamenti esterni
modifica- Frangipane, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Per la famiglia dei Conti Frangipani (Frankopan) di Dalmazia e Croazia, conosciuti anche come Conti di Veglia, Segna, Modrussa, Vinodol, ecc. e per i legittimi discendenti della stessa confluiti nella famiglia Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico ovvero Conti di Vergada si veda:
- Friederich Heyer von Rosenfield (1873), "Counts Frangipani or Frankopanovich or Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico", in: Wappenbuch: Der Adel des Königreichs Dalmatien, Volume 4, part 3 (in German). Nürnberg: Bauer und Raspe, p. 44.
- Friederich Heyer von Rosenfield (1873), "Counts Frangipani or Frankopanovich or Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico", in: Wappenbuch: Der Adel des Königreichs Dalmatien, Volume 4, part 3 (in German). Nürnberg: Bauer und Raspe, p. 45.
- Friederich Heyer von Rosenfield (1873), "Coats of arms of Counts Frangipani or Frankopanovich or Damiani di Vergada Gliubavaz Frangipani (Frankopan) Detrico", in: Wappenbuch: Der Adel des Königreichs Dalmatien, Volume 4, part 3 (in German). Nürnberg: Bauer und Raspe, taf. 30.
- Victor Anton Duisin (1938), "Counts Damjanić Vrgadski Frankopan Ljubavac Detrico", in: "Zbornik Plemstva" (in Croatian). Zagreb: Tisak Djela i Grbova, p. 155-156.
- "Counts Damjanić Vrgadski Frankopan Ljubavac Detrico" in: [1] Archiviato l'11 aprile 2021 in Internet Archive.(in Croatian). Zagreb: on line.
Per la famiglia Frangipane/Frangipani si veda
- Enciclopedia Treccani, su treccani.it.;
- Enciclopedia Sapere.it, su sapere.it. URL consultato il 2 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2016).
Per Francesco Cristoforo Frangipani
- Enciclopedia Treccani, su treccani.it.;
- Enciclopedia Sapere.it, su sapere.it. URL consultato il 2 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2016).
Per l'albero genealogico completo della famiglia Frangipani di Dalmazia Croazia si veda
- Miroslav Marek, Frangipani (Frangépan, Frangepani) family – Czech-Hungarian version of the names, su genealogy.euweb.cz, Genealogy.EU.
Per l'asserita discendenza della famiglia Slavogosti o Slavogostich di Dalmazia Croazia dalla famiglia Subich si veda
- Subich family – Czech-Hungarian version of the names, su genealogy.euweb.cz, Genealogy.EU.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 213935326 · GND (DE) 188440674 |
---|