Giovanni Andrea Massa
Giovanni Andrea Massa, duca di Castel di Aci (... – dopo il 1679), è stato un banchiere, nobile e politico italiano del XVII secolo.
Giovanni Andrea Massa | |
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Duca di Castel di Aci Conte di San Giovanni La Punta | |
In carica | 1667-1682 |
Investitura | 25 maggio 1667 |
Successore | Francesco Paolo Massa Galletti |
Altri titoli | Barone di Mompilieri, di San Gregorio, di Sant'Agata, di Tremestieri e di Trappeto, Signore di Buonvicino e Cattasi |
Morte | dopo il 1679 |
Sepoltura | Chiesa dei Sette Angeli |
Luogo di sepoltura | Palermo |
Dinastia | Massa |
Coniugi | Giulia Galletti Bellacera Rosa Gaetani |
Figli |
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Religione | Cattolicesimo |
Biografia
modificaBanchiere di origine genovese, giunse nella Sicilia spagnola della prima metà del Seicento, e figurò tra coloro che prestarono denaro al re Filippo IV di Spagna per finanziare le spedizioni militari della Corona iberica in Germania e nelle Fiandre.[1] Si stabilì a Palermo, dove all'epoca viveva una nutrita comunità genovese fatta di banchieri e di mercanti.[2]
Il Regno di Sicilia, in difficoltà finanziarie, fu costretto a vendere i propri beni demaniali: nel 1640, fece da finanziatore e garante a Domenico Di Giovanni per l'acquisto dei casali di Pedara, Trecastagni e Viagrande[3], e tra il 1642 e il 1645, acquistò egli stesso i casali catanesi di Camporotondo, Mascalucia, Misterbianco, Mompilieri, San Giovanni la Punta, San Gregorio, San Pietro, Sant'Agata, Trappeto e Tremestieri, per 97.500 scudi.[4] Il Massa rivendette alcuni dei casali comprati[3], e per privilegio dato dal Re Filippo il 22 giugno 1646, esecutoriato l'8 aprile 1647, fu investito del titolo di I conte di San Giovanni La Punta[5], e di quello di barone delle terre di Mompilieri, di San Gregorio, di Sant'Agata, di Tremestieri e di Trappeto, tutti con il mero e misto imperio.[3]
Nel 1649, il Massa acquistò il Castello di Aci[6], sul quale per privilegio dato dal re Carlo II di Spagna il 25 maggio 1669, esecutoriato il 28 ottobre, ottenne il titolo di I duca di Castel di Aci.[7] Nel 1654, divenne deputato del Regno di Sicilia.[7] Dopo il 1669, fondò il borgo di Massannunziata, poiché il casale di Mompilieri era stato completamente seppellitto dall'eruzione dell'Etna di quell'anno.[7] Altri feudi acquistati furono quelli di Buonvicino e Cattasi, di cui ebbe investitura il 2 settembre 1679.[8]
Morì a Palermo intorno al 1680, e fu sepolto nella Chiesa dei Sette Angeli della capitale siciliana.[7]
Matrimoni e discendenza
modificaGiovanni Andrea Massa sposò in prime nozze, nel 1666, la nobildonna Giulia Galletti Bellacera, figlia di Gaspare, barone di Cabica, da cui ebbe i figli Francesco Paolo, Tommasa, Rosalia e Cristoforo.[9] In seconde nozze sposò Rosa Gaetani, da cui ebbe i figli Rosalia e Sebastiano.
Note
modifica- ^ C. Trasselli, Genovesi in Sicilia, in Atti della Società ligure di storia patria vol. 9, fasc. 2, Società ligure di storia patria, 1969, pp. 173-174.
- ^ Trasselli, p. 168.
- ^ a b c G. Pappa, La vendita dei Casali di Catania, in Mascalucia DOC, 7 agosto 2017. URL consultato il 19-05-2019 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2019).
- ^ F. Ferrara, Storia di Catania, Tip. Dato, 1829, pp. 176-177.
- ^ F. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile. Parte II, Libro IV, Stamperia Santi Apostoli, 1757, p. 242.
- ^ S. Salomone, Le provincie siciliane studiate sotto tutti gli aspetti, vol. 2, Ragonisi, 1884, p. 43.
- ^ a b c d F. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile. Parte II, Libro II, Stamperia Santi Apostoli, 1757, p. 140.
- ^ F. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile. Parte II, Libro I, Stamperia Santi Apostoli, 1757, note b e c, p. 136.
- ^ Giornale araldico-genealogico-diplomatico italiano, vol. 23, Real Accademia araldica italiana, 1895, p. 63.