Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                

Governo Lanza

13º Governo del Regno d'Italia

Il Governo Lanza è stato in carica dal 14 dicembre 1869[1] al 10 luglio 1873[2] per un totale di 1.304 giorni, ovvero 3 anni, 6 mesi e 26 giorni. È il più lungo governo della storia dell'Italia liberale e il terzo in generale (dopo il Governo Mussolini e il Berlusconi II).

Governo Lanza
StatoBandiera dell'Italia Italia
Presidente del ConsiglioGiovanni Lanza
(Destra storica)
CoalizioneDestra storica
LegislaturaXI
Giuramento14 dicembre 1869
Dimissioni25 giugno 1873
Governo successivoMinghetti II
10 luglio 1873

Il governo ottenne la fiducia il 16 dicembre 1869 con 208 voti favorevoli e 57 contrari.

Nel 1873, per superare lo stallo su divergenze economiche, Minghetti e Depretis proposero che il governo diventasse di coalizione, ma il Presidente del Consiglio si rifiutò e venne sfiduciato il 25 giugno con soli 86 voti a favore contro 156, dando il via a un governo di coalizione con Minghetti presidente.

Compagine di governo

modifica

Appartenenza politica

modifica
Partito Presidente Ministri Totale
Destra storica 1 9 10

Situazione parlamentare

modifica

NOTA: Ai tempi del Regno d'Italia, poiché secondo lo Statuto Albertino il governo rispondeva nei fatti al solo Re, la fiducia parlamentare in senso moderno non era obbligatoria (ed in tal senso vari sono stati i casi di formazione di un governo palesemente privo di tale supporto). La prassi di determinare la sopravvivenza dell’esecutivo in base al supporto parlamentare, dunque, si è andata sviluppando solo successivamente, specie con l’ascesa dei partiti di massa e con l’introduzione del sistema proporzionale, in tempi molto più tardi rispetto all’unità, ed ufficialmente solo con la Costituzione della Repubblica Italiana. Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo, l’eventuale supporto che questo avrebbe o ha ottenuto.

Camera Collocazione Partiti Seggi
Camera dei deputati[3] Maggioranza PLC (233)
233 / 508
Appoggio esterno IND (80)
80 / 508
Opposizione DEM (195)
195 / 508

Composizione

modifica
Carica Titolare
Presidenza del Consiglio dei ministri
Presidente
del Consiglio dei ministri
  Giovanni Lanza (Destra storica)
Ministero Ministri
Affari Esteri   Emilio Visconti Venosta (Destra storica)
Agricoltura, Industria e Commercio   Stefano Castagnola (Destra storica)
Lavori Pubblici   Giuseppe Gadda (Destra storica)
(fino al 31 agosto 1871)
  Giuseppe Devincenzi (Destra storica)
(dal 31 agosto 1871)
Interno   Giovanni Lanza (Destra storica)
Pubblica Istruzione   Cesare Correnti (Destra storica)
(fino al 18 maggio 1872)
Quintino Sella (Destra storica)
Ad interim
(dal 18 maggio al 5 agosto 1872)
  Antonio Scialoja (Destra storica)
(dal 5 agosto 1872)
Guerra   Giuseppe Govone (Destra storica)
(fino al 7 settembre 1870)
  Cesare Francesco Ricotti-Magnani (Destra storica)
(dal 7 settembre 1870)
Marina Stefano Castagnola (Destra storica)
Ad interim
(fino al 15 gennaio 1870)
  Guglielmo Acton (Destra storica)
(dal 15 gennaio 1870 al 5 agosto 1872)
  Augusto Riboty (Destra storica)
(dal 5 agosto 1872)
Finanze   Quintino Sella (Destra storica)
Grazia e Giustizia e Culti   Matteo Raeli (Destra storica)
(fino al 24 febbraio 1871)
  Giovanni De Falco (Indipendente)[4]
(dal 24 febbraio 1871)
  1. ^ Agenzia Stefani, DISPACCI ELETTRICI PRIVATI - <<Firenze 14 dicembre Oggi il nuovo Gabinetto presta giuramento al Re. Domani il Ministero presenterassi al Parlamento. Assicurasi che Castagnola abbia accettato l'agricoltura.>>, su archiviolastampa.it, La Stampa, 15 dicembre 1869.
  2. ^ Agenzia Stefani, DISPACCI ELETTRICI PRIVATI - <<Firenze 10 luglio I ministri prestarono giuramento>>, su archiviolastampa.it, La Stampa, 11 luglio 1873.
  3. ^ Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipino al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo, per convenzione costituzionale in caso di disaccordo è la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
  4. ^ Affiliato alla Destra storica

Altri progetti

modifica