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Maja squinado

specie di animali della famiglia Majidae
(Reindirizzamento da Granseola)

La granceola[1] o grancevola[2] (Maja squinado Herbst, 1788), comunemente chiamata granséola, è un crostaceo decapode della famiglia dei Majidae.

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Grancevola o Granceola
Maja squinado
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumArthropoda
SubphylumCrustacea
ClasseMalacostraca
SottoclasseEumalacostraca
SuperordineEucarida
OrdineDecapoda
SottordinePleocyemata
InfraordineBrachyura
SuperfamigliaMajoidea
FamigliaMajidae
GenereMaja
SpecieM. squinado
Nomenclatura binomiale
Maja squinado
Herbst, 1788
Sinonimi

Cancer cornutus, Cancer squinado, Maja tuberculata

Nomi comuni

granseola (I), european spider crab,
spiny spider crab, spinous spider crab (GB),
araignée de mer, chouette de mer (FR).

Descrizione

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Carapace colore bruno-arancio, talvolta rosso-arancio, ricco di spine ai bordi di colore bruno. Zampe sottili e lunghe, adatte al movimento sul fondale sabbioso. Chele anteriori piccole, punta più chiara, al termine di braccia snodate, dello stesso spessore delle zampe.

Il nome Granséola deriva dall'unione dei termini di lingua veneta granso (granchio) e séola (cipolla).[senza fonte]

Biologia

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Questo crostaceo vive sui substrati rocciosi marini. La sua essenziale arma di difesa è l'eccezionale mimetismo, che gli consente di nascondersi perfettamente tra le alghe e le rocce colorate del fondale marino. A periodi costanti la grancevola cambia il proprio carapace, attraverso una muta. Durante questo periodo l'animale è indifeso e vulnerabile a qualsiasi attacco. Quando il vecchio carapace si rompe l'animale è coperto da un involucro molto tenero e, quindi, in breve tempo deve trovarsi un luogo sicuro ove rifugiarsi. Si nutre principalmente di alghe, bivalvi, larve di insetti, vermi e di piccoli pesci intrappolati nelle reti e in concave. Può riprodursi fino a quattro volte l'anno.

Distribuzione

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Oceano Atlantico orientale, dall'Irlanda alla Guinea, Mar Mediterraneo.

Nei mari italiani questo granchio del peso di circa 500 g vive alla profondità di circa 100 m ma può raggiungere profondità di migliaia di metri soprattutto nei mari della Sardegna, mentre è possibile incontrarlo anche a basse profondità nell'alto Adriatico. In genere è ricoperto da lattuga di mare per meglio mimetizzarsi nei fondali. Viene pescato con delle nasse.

 
Un esemplare di grandi dimensioni fotografato nei fondali dell'Isola di Foradada in Sardegna

Bibliografia

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  • Trainito, Egidio, Atlante di flora e fauna del Mediterraneo, Milano, Il Castello, 2005, ISBN 88-8039-395-2.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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