Indy NXT
La Indy NXT (precedentemente nota come Indy Lights) è una serie automobilistica propedeutica organizzata dalla IndyCar Series.
Indy NXT | |
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Categoria | Monoposto |
Nazione | Stati Uniti |
Prima edizione | 1986 (originale) 2002 (sanzionata IndyCar) |
Costruttori | Dallara |
Motori | AER |
Pneumatici | F Firestone |
Pilota campione (2024) | Louis Foster |
Squadra campione (2024) | Andretti Global |
Sito web ufficiale | www.indycar.com/indynxt |
Note | Nomi precedenti: Indy Pro Series Indy Lights |
Stagione dell'anno corrente | |
Indy NXT 2024 |
In precedenza, un'altra serie di nome Indy Lights aveva svolto lo stesso ruolo per la CART e si corse dal 1986 al 1990 con il nome di American Racing Series e dal 1991 al 2001 con il nome di Dayton Indy Lights. Il primo campione di questa categoria fu l'italiano Fabrizio Barbazza.
L'attuale serie sanzionata dalla IndyCar è stata fondata nel 2002 come Infiniti Pro Series come un modo per introdurre nuovi talenti in IndyCar, con il nome Indy Lights che è ritornato nel 2008 quando CART e IndyCar si sono unite. Per il 2023 è stato annunciato un rebranding con il nome Indy NXT.
L'appuntamento più importante in calendario è la Freedom 100, che si disputa sull'ovale di Indianapolis il venerdì precedente la 500 Miglia.
Storia
modificaL'attuale serie è stata fondata nel 2002 per far crescere giovani talenti da convogliare in seguito nella IndyCar. Il motore era una versione modificata del V8 da 3.5L montato sulla Infiniti Q45, in combinazione con un telaio Dallara. La serie inizialmente ha faticato parecchio ad attrarre nuovi piloti e spesso molte gare hanno visto la partecipazione di meno di 10 concorrenti. Tuttavia, grazie all'introduzione di alcune corse su tracciato stradale dal 2005, molte delle nuove promesse americane come Marco Andretti e Phil Giebler hanno partecipato saltuariamente alla serie. Nel 2006 l'incremento dei premi ha portato a uno schieramento di almeno 16 vetture, con appuntamenti divisi a metà tra circuiti ovali e stradali, e una gara indipendente dal circuito IndyCar in occasione del Gran Premio degli Stati Uniti di F1 a Indianapolis. La serie era denominata fino al 2006 Menards Infiniti Pro Series, quando sia la Menards che la Nissan, proprietaria del marchio Infiniti, abbandonarono la sponsorizzazione della serie. Fino al 2008 si è chiamata Indy Pro Series ed in seguito è stata rinominata Firestone Indy Lights. Nel 2014 Cooper Tires è diventata fornitore ufficiale di pneumatici della serie al posto di Firestone, che è tornata a partire dal 2023.[1] Nel novembre 2022 viene cambiato il nome in Indy NXT.[2]
Albo d'oro
modificaNote
modifica- ^ (EN) Marshall Pruett, Indy Lights conferma il passaggio a Firestone per il 2023, su racer.com, 22 giugno 2022. URL consultato il 29 settembre 2022.
- ^ Marco Cortesi, L'Indy Lights si trasforma in IndyNXT, su www.italiaracing.net, 3 novembre 2022. URL consultato il 3 novembre 2022.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Indy Pro Series
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sito ufficiale, su indycar.com.