Insurrezione moro
L'insurrezione moro è stata una rivolta etnica separatista nelle Filippine, iniziata dall'etnia moro nelle province meridionali del paese e durata per mezzo secolo dal 1969 al 2019.
Insurrezione moro parte della guerra fredda, della guerra al terrorismo, della disputa del Borneo del Nord e del conflitto civile nelle Filippine | ||||
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Truppe filippine e statunitensi impegnate in addestramenti militari | ||||
Data | 29 marzo 1969 - 22 febbraio 2019 | |||
Luogo | sud delle Filippine | |||
Schieramenti | ||||
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Comandanti | ||||
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Effettivi | ||||
Perdite | ||||
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Voci di rivolte presenti su Wikipedia | ||||
Storia
modificaIl conflitto iniziò nel 1969, a causa di dissidi tra il governo filippino e gruppi islamici di ribelli di etnia moro. La rivolta fu scaturata da un presunto avvenimento, il massacro di Jabidah, dove sarebbero rimaste uccise una sessantina di persone di etnia moro, le quali si sarebbero dovute infiltrare nella regione di Sabah per via delle reclamazioni filippine sul territorio. Sebbene l'evento non sia mai stato verificato ufficialmente, il rivoluzionario Nur Misuari diede conseguentemente vita al Fronte di Liberazione Nazionale Moro (MNLF) e dichiarò guerra al presidente Ferdinand Marcos, con lo scopo di ottenere l'indipendenza dell'intera regione di Mindanao. Nel corso dei decenni successivi l'MNLF si scisse in alcuni sottogruppi dalle diverse ideologie, tra cui il Fronte di Liberazione Islamico Moro (MILF), un'armata che richiese invece lo stabilimento di uno Stato Islamico nelle Filippine. L'attività dei gruppi separatisti è il proseguimento di una lunga ribellione da parte dell'etnia moro, originatasi nel 1899 per contrastare il dominio statunitense nel territorio filippino. Sin da allora le forze ribelli si sono scontrate con il governo locale, avente base a Manila.
Le cifre esatte delle vittime variano da fonte a fonte. Ciò nonostante, secondo stime dell'Uppsala Conflict Data Program sarebbero state uccise almeno 6 015 persone tra il 1989 e il 2012 a seguito dei conflitti armati tra il governo e le forze dell'Abu Sayyaf (ASG), Combattenti per la Libertà del Bangsamoro Islamico (BIFF), MILF e MNLF.[5]
Le autorità filippine hanno rivelato il coinvolgimento di Abu Sayyaf] nel traffico illegale di sostanze stupefacenti, soprattutto la metanfetamina, per finanziare la sua lotta armata. Le autorità affermano che è molto probabile che Abu Sayyaf usi la metanfetamina per i combattimenti.[6] Inoltre, è stato scoperto il coinvolgimento del cartello di Sinaloa nel traffico di droga insieme alle triadi, è probabile un'alleanza con Abu Sayyaf.[7][8]
Note
modifica- ^ Moshe Yegar, 2002, p. 258 e seguenti.
- ^ Andrew Tian Huat Tan, 2004.
- ^ Shanti Nair, 2013, p. 67 e seguenti.
- ^ a b c d Lisa Huang, Victor Musembi e Ljiljana Petronic, 2012.
- ^ (EN) Philippines, su UCDP Conflict Encyclopedia, Upsala Universitet. URL consultato l'8 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2013).
- ^ (EN) Güncelleme Tarihi, Philippines: Abu Sayyaf uses drugs for recruits, funds, su World Bulletin, 29 settembre 2016.
- ^ (EN) Sinaloa cartel in cahoots with Chinese syndicates for Philippine ops – PDEA, su ABS-CBN News, ABS-CBN Corporation, 13 febbraio 2019. URL consultato il 13 febbraio 2019.
- ^ (EN) Artemio Dumlao, PDEA names triads behind shabu supply in Philippines, in The Philippine Star, Philstar Global Corp., 3 ottobre 2017. URL consultato il 13 febbraio 2019.
Bibliografia
modifica- (EN) Lisa Huang, Victor Musembi e Ljiljana Petronic, The State-Moro Conflict in the Philippines (PDF), 2012 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2015).
- (EN) Shanti Nair, Islam in Malaysian Foreign Policy, Londra, Routledge, 2013, ISBN 978-1-134-96099-6.
- (EN) Andrew Tian Huat Tan, Security Perspectives of the Malay Archipelago. Security Linkages in the Second Front in the War on Terrorism, Cheltenham, Edward Elgar Publishing, 2004, ISBN 978-1-84376-997-2.
- (EN) Moshe Yegar, Between Integration and Secession. The Muslim Communities of the Southern Philippines, Southern Thailand, and Western Burma/Myanmar, Lanham, Maryland, Lexington Books, 2002, ISBN 978-0-7391-0356-2.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) Philippines-Mindanao conflic, su Alert Net, Thomson Reuters Foundation, 4 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).