Iperidratazione
L'iperidratazione descrive l'aumento dei liquidi nell'organismo vivente.
Nell'uomo si possono identificare due compartimenti principali, in funzione della componente liquida: il compartimento intracellulare e quello extracellulare.
In caso di iperidratazione, in funzione dell'osmolalità, cioè soprattutto della natriemia, si distinguono tre forme:
- Iperidratazione isotonica, con aumento della natriemia
- Iperidratazione ipotonica, con aumento del liquido nel comparto intracellulare.
- Iperidratazione ipertonica, rara, con riduzione del liquido nel comparto intracellulare.
Eziologia
modificaL'apporto eccessivo di liquidi o sale in caso di
- insufficienza renale
- insufficienza cardiaca
- ipoproteinemia
- perdita di proteine: sindrome nefrosica, enteropatie essudative
- apporto diminuito. In questo caso si avrà edeme da carenza
- sintesi diminuita, per cirrosi epatica.
- malattie del ricambio:
- iperaldosteronismo secondario
- trattamento con glucocorticoidi o mineralcorticoidi
- sindrome da secrezione inappropriata di ADH
- da cause paraneoplastiche
- affezioni cerebrali
- polmonari
- ipotiroidismo
- indotto da farmaci.
Clinica
modifica- Aumento ponderale
- A livello cerebrale
- In caso di ipoosmolalità: edema cerebrale con convulsioni, vomito, cefalea, coma.
- Iperosmolalità: deplezione di liquidi nel compartimento cerebrale.
- Ipervolemia
- nella grande circolazione: edema
- nella piccola circolazione: dispnea, stasi polmonare, edema polmonare
- Versamenti sierosi
- Diminuzione di ematocrito, emoglobina e proteine seriche
Terapia
modificaCausale, laddove possibile, e sintomatica: diuretici o emodialisi.