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Luigi II d'Angiò

duca d'Angiò

Luigi II d'Angiò-Valois (Tolosa, 5 ottobre 1377Angers, 1º maggio 1417), figlio di Luigi I, duca d'Angiò, conte di Provenza e di Forcalquier, del Maine e re titolare di Napoli dal 1382, e di Maria di Blois[1], figlia di Carlo di Blois-Châtillon, duca di Bretagna e di Giovanna di Penthièvre, come conferma Anselme de Sainte-Marie nella Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, des pairs, grands officiers de la Couronne, de la Maison du Roy et des anciens barons du royaume.... Tome I / par le P. Anselme[2].
Nel 1384 succedette al padre nei titoli e rivaleggiò con il re Ladislao I d'Angiò-Durazzo nelle pretese al trono di Napoli.
Dopo la sua morte, i titoli e le pretese al trono di Napoli passarono al figlio Luigi III.

Luigi II d'Angiò
Barthélemy d'Eyck (attribuito), ritratto di Luigi II d'Angiò, 1455/1465 circa, Biblioteca nazionale di Francia
Duca d'Angiò
Conte di Maine, Provenza e Forcalquier
Stemma
Stemma
In carica20 settembre 1384 –
29 aprile 1417
PredecessoreLuigi I d'Angiò
SuccessoreLuigi III d'Angiò
Re di Napoli
In carica1390 –
1399
(in opposizione a Ladislao I)
NascitaTolosa, 5 ottobre 1377
MorteAngers, 1º maggio 1417 (39 anni)
Luogo di sepolturaCastello di Angers
DinastiaAngiò-Valois
PadreLuigi I d'Angiò
MadreMaria di Blois
ConsorteIolanda d'Aragona
FigliLuigi
Maria
Renato
Iolanda
Carlo
ReligioneCattolicesimo

Biografia

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L'arrivo a Parigi del giovane duca Luigi II d'Angiò e di sua madre Maria di Blois, in una miniatura delle Cronache di Jean Froissart, Biblioteca nazionale di Francia, Parigi

Nel 1378, a meno di un anno, suo padre lo offrì alla tredicenne Benedetta, figlia di Ugone III, sovrano di Arborea, che però rifiutò, accusando il duca di tradimento dei trattati firmati nel 1377.

Nel luglio del 1382, Luigi fu fidanzato con Lucia Visconti, figlia di Bernabò Visconti, signore di Milano (regnante insieme al fratello Galeazzo II), e di sua moglie, Beatrice della Scala, come conferma il documento n° CLXVI dei Documenti diplomatici tratti dagli Archivj Milanesi, Volume 1[3].

Suo padre, Luigi I, nel 1384, era morto a Bisceglie, nel tentativo di conquistare il regno di Napoli[4]. Luigi quindi nel 1384, ereditò i possedimenti angioini detenuti dal padre, compresa la Provenza, rivaleggiando con Carlo di Durazzo (padre di Ladislao) per il possesso del Regno di Napoli. Infatti fu proclamato re di Napoli nella cattedrale di Bari, ma dovette rientrare in Provenza, che riuscì a sottomettere solo nel 1387. Nel 1386, alla morte del padre, Ladislao, ancora minorenne, fu proclamato re, ma i sostenitori di Luigi si risollevarono e costrinsero Ladislao, prima a rifugiarsi a Castel dell'Ovo e poi a Gaeta ed infine ad abbandonare il regno[5] mentre Luigi II veniva incoronato re dall'antipapa avignonese Clemente VII il 1º novembre 1389, alla presenza del re di Francia Carlo VI.

Luigi inviò Ottone IV di Brunswick ad occupare Napoli in suo nome e, nel 1390, prese possesso del reame, ne occupò il trono per circa dieci anni[6].
Durante le sue assenze la Provenza fu governata dalla madre Maria di Bretagna. Nel 1399, il ventitreenne Ladislao si lanciò alla conquista della corona che era stata di suo padre Carlo. Luigi, impegnato nella lotta contro i baroni pugliesi, fu sopraffatto dalla determinazione del giovane Durazzesco, che già spadroneggiava sul reame e s'impossessava della città di Napoli. L'Angioino abbandonò la propria causa e fece ritorno in Francia, consentendo a Ladislao di affermarsi come nuovo sovrano di Napoli[5].

 
Luigi entra a Parigi, in una miniatura, 1480–83, Getty Center, Los Angeles

Nel 1400, ad Arles, Luigi, come conferma Anselme de Sainte-Marie nella Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, des pairs, grands officiers de la Couronne, de la Maison du Roy et des anciens barons du royaume.... Tome I / par le P. Anselme aveva sposato Iolanda di Aragona (1384-1442)[7], figlia del re Re di Aragona, di Valencia, di Sardegna e di Maiorca, re titolare di Corsica, Conte di Barcellona e delle contee catalane, Giovanni I e della sua seconda moglie, Iolanda di Bar (1365-1431), che, secondo l'estratto della Histoire Latine du Roy Charles VI, datato 1404 della Histoire généalogique de la maison royale de Dreux (Paris), Luxembourg, Preuves de l'histoire de la maison de Bar-le Duc era la figlia femmina quartogenita del marchese di Pont-à-Mousson e duca di Bar, Roberto I e della moglie, Marie di Valois[8], figlia di Giovanni II di Francia e di Bona di Lussemburgo, quindi sorella del re di Francia, Carlo V[9].
Il matrimonio gli diede la possibilità di intervenire nella contesa ereditaria per il trono d'Aragona, in difesa dei diritti del figlio, Luigi. Il padre di Iolanda, re Giovanni I di Aragona, era morto nel 1396 e nel 1410 era scomparso anche lo zio Martino I. Per Luigi poteva essere l'occasione di rifarsi del fallimento dell'impresa napoletana, ma anche la prospettiva del trono aragonese, per il figlio Luigi, non si realizzò[10]. Luigi e Iolanda furono chiamati «Re e Regina dei Quattro Regni»: Sicilia, Gerusalemme, Cipro e Aragona. Un'altra interpretazione ha inteso invece il titolo di Napoli separato da quello di Sicilia, escludendo Cipro[11].

Durante il grande scisma, Luigi fu un alleato dell'antipapa Benedetto XIII e dopo l'elezione ad antipapa di Giovanni XXIII, fu sostenitore del concilio di Pisa[12].

Nel 1407, assieme allo zio Giovanni duca di Berry, indagò sull'omicidio del Duca d'Orléans (23 dicembre), Luigi di Valois e ricevette la confessione del duca di Borgogna, Giovanni senza Paura, di essere stato il mandante dell'omicidio[13].

 
Luigi II raffigurato su una vetrata della Cattedrale di San Giuliano, Le Mans

Nel 1409 Luigi intervenne ancora nel regno di Napoli; prima affrontò le truppe di Ladislao, che avevano occupato Roma l'anno precedente, e le respinse dalla città e poi, in qualità di alleato dell'antipapa Giovanni XXIII, sferrò un nuovo attacco al Durazzesco e riportò una vittoria nella battaglia di Roccasecca (1411), ma il confronto militare vide comunque la netta prevalenza di Ladislao[14]. Privato del sostegno di una parte della nobiltà napoletana e incalzato dalle pressioni dei suoi stessi soldati, che reclamavano la fine delle ostilità, Luigi fu costretto a rinunciare per la seconda volta alle sue pretese sul trono napoletano e a ritirarsi nuovamente in Francia.

Luigi II d'Angiò, secondo la Chronique normande de Pierre Cochon, notaire apostolique à Rouen morì il 1º maggio 1417[15] nel suo castello di Angers, cuore dell'Angiò, e lì fu sepolto.
Il figlio Luigi gli subentrò in tutti i suoi titoli, comprese le rivendicazioni al trono di Napoli.

Discendenza

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Matrimonio fra Luigi d'Angiò e Iolanda d'Aragona, in una miniatura delle Cronache di Jean Froissart, Biblioteca nazionale di Francia, Parigi

Dal matrimonio con Iolanda Luigi ebbe sei figli[16][17]:

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Filippo VI di Francia Carlo di Valois  
 
Margherita d'Angiò  
Giovanni II di Francia  
Giovanna di Borgogna Roberto II di Borgogna  
 
Agnese di Francia  
Luigi I d'Angiò  
Giovanni I di Boemia Enrico VII di Lussemburgo  
 
Margherita di Brabante  
Bona di Lussemburgo  
Elisabetta di Boemia Venceslao II di Boemia  
 
Guta d'Asburgo  
Luigi II d'Angiò  
Guido I di Blois-Châtillon Ugo II di Blois-Châtillon  
 
Beatrice di Fiandra  
Carlo di Blois  
Margherita di Valois Carlo di Valois  
 
Margherita d'Angiò  
Maria di Blois  
Guido di Penthièvre Arturo II di Bretagna  
 
Maria di Limoges  
Giovanna di Penthièvre  
Giovanna d'Avaugour Enrico IV d'Avaugour  
 
Giovanna d'Harcourt  
 
  1. ^ (FR) Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome I, Contrat de mariage...., colonne 1534 - 1537
  2. ^ (FR) Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, tomus I, Roys de Naples et de Sicilie de la II branche d'Anjou, pagina 229
  3. ^ (LA) Documenti diplomatici tratti dagli Archivj Milanesi, Volume 1, doc. CLXVI, pagine 228 e 229
  4. ^ Romolo Caggese, Italia, 1313-1414, in Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pagg. 313 - 315
  5. ^ a b Romolo Caggese, Italia, 1313-1414, in Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pag. 326
  6. ^ A. Coville, Francia: Armagnacchi e Borgognoni (1380-1422), in Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pag. 654
  7. ^ a b c d e f (FR) Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, tomus I, Roys de Naples et de Sicilie de la II branche d'Anjou, pagina 230
  8. ^ (FR) Histoire généalogique de la maison royale de Dreux (Paris), Luxembourg, Preuves de l'histoire de la maison de Bar-le Duc, anno 1404, pag 56
  9. ^ (FR) Delachenal, R. (1916) Chronique des règnes de Jean II et de Charles V, Tome II, pag 3
  10. ^ Renato d'Angiò fu re d'Aragona, per un breve periodo, durante la guerra civile catalana
  11. ^ I re titolari di Gerusalemme erano altresì titolari del regno di Cipro
  12. ^ Guillaume Mollat, I papa di Avignone il grande scisma, in Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pag. 562
  13. ^ A. Coville, Francia: Armagnacchi e Borgognoni (1380-1422), in Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pag. 659
  14. ^ Romolo Caggese, Italia, 1313-1414, in Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pag. 327
  15. ^ (FR) [https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k33173s/f386.item#ES Chronique normande de Pierre Cochon, notaire apostolique à Rouen, pag. 340
  16. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : DUCS d'ANJOU 1360-1474 (VALOIS) - LOUIS d'Anjou
  17. ^ (EN) #ES Genealogy: Capet24-Duc Louis II d'Anjou

Bibliografia

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Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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  • Romolo Caggese, Italia, 1313-1414, in Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pp. 296– 331
  • Guillaume Mollat, I papa di Avignone il grande scisma in Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pp. 531–568
  • A. Coville, Francia: Armagnacchi e Borgognoni (1380-1422) in Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pp. 642–672
  • Paul Fournier, Il regno di Borgogna o di Arles dall'XI al XV secolo in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 383–410
  • Patrizia Sardina, LUIGI II d'Angiò, re di Sicilia, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 66, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006.  

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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