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Mona Fandey

criminale malese (1956-2001)

Mona Fandey, pseudonimo di Nur Maznah binti Ismail (Kangar, 1º gennaio 1956Kajang, 2 novembre 2001), è stata una criminale malese.

Condannata a morte per l'efferato omicidio del politico Mazlan Idris, è stata giustiziata nel 2001. Il suo caso sconvolse il paese, e rimane una dei criminali più controversi della storia del sud-est asiatico.

Biografia

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Nei primi anni di vita divenne un prodigio del balletto, per poi tentare una carriera musicale adottando il nome d'arte di Mona Fandey.[1] Nei primi anni '80 produsse il suo primo e unico album, Diana, di genere pop, e ottenne un moderato successo sul piccolo schermo malese.[1][2]

Il successo tuttavia non fu duraturo, e nel periodo successivo abbandonò la carriera musicale; ebbe in seguito una vita privata instabile, sposandosi tre volte.[1] Proprio col terzo marito, Mohammad Nohd Affandi, cominciò a vivere di espedienti, dedicandosi infine all'occultismo e spacciandosi per una strega,[1][2][3] riscuotendo molto successo grazie alla diffusa superstizione locale.[4] Ossessionata dalla fama, conduceva uno stile di vita dispendioso e stravagante, finanziato in larga parte dai guadagni derivati dalle sue truffe, che portarono lei e il marito ad essere improvvisamente molto ricchi.[1]

La fama di Mona Fandey come strega le fece guadagnare il favore di Mazlan Idris, un politico che ambiva a diventare governatore di Pahang, il quale le chiese aiuto per avere successo.[2][3][4] Mona Fandey gli vendette dapprima un supposto talismano appartenuto a Sukarno per 2 500 000 ringgit (circa 650 000 dollari),[3] convincendolo poi a praticare un rituale magico per ottenere maggiore successo.[2][4] Il 6 luglio 1993, mentre Idris si sottoponeva al rito, Juraimi Hussein, l'assistente di Mona e del marito, lo decapitò uccidendolo, e subito dopo i tre sottrassero il denaro e le carte di credito in suo possesso e ne smembrarono il corpo, nascondendolo in una delle case di Fandey.[2][3][4]

Dopo la scomparsa di Mazlan Idris, Mona Fandey e Nohd Affandi effettuarono una prolungata sessione di shopping compulsivo spendendo un'enorme quantità di denaro, e ciò insospettì le autorità malesi, che collegarono le loro spese ai conti di Idris;[2][4] i coniugi e il loro assistente vennero infine arrestati e processati per l'omicidio del politico, venendo riconosciuti colpevoli nel 1995 e condannati a morte.[2][3][4] Una richiesta di grazia venne respinta nel marzo 2001, e Fandey, Affandi e Juraimi Hussein vennero infine giustiziati tramite impiccagione il 2 novembre successivo, nella prigione di Kajang.[2][3][4]

Influenza culturale

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I crimini e il destino finale di Mona Fandey impressionarono enormemente la società malese, tanto da farla assurgere nella stregoneria locale al rango di "spirito maligno".[2] Nel 2006 venne prodotto il film Dukun, basato sulla sua vita; tuttavia le autorità malesi, in seguito alle proteste della sua famiglia, censurarono la pellicola, prima rimandandone l'uscita al 2007 e poi proibendola. Il film venne rilasciato solamente nel 2018.[1][3]

  1. ^ a b c d e f (EN) 5 Lesser Known Facts about Witchcraft Killer – Mona Fandey, su ihauntu.com.
  2. ^ a b c d e f g h i (EN) Nigel Koay, Mona Fandey, the Pop Singer and Witchcraft Murderess, su thecrimewire.com.
  3. ^ a b c d e f g (EN) Samantha Khor, The Horror Movie Inspired By Mona Fandey Is Finally In Cinemas After An 11-Year Ban, su says.com.
  4. ^ a b c d e f g (EN) Malaysian trio hanged for ritual murder, su findarticles.com. URL consultato il 20 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2008).

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN71276590 · ISNI (EN0000 0000 4999 078X · LCCN (ENnr94038162
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