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Nazionale maschile di calcio del Sudafrica

rappresentativa nazionale maschile di calcio del Sudafrica
(Reindirizzamento da Nazionale di calcio del Sudafrica)

La nazionale di calcio del Sudafrica (in afrikaans Suid-Afrikaanse nasionale sokkerspan, in inglese South Africa national football team), i cui calciatori sono soprannominati Bafana Bafana ("i nostri ragazzi" in lingua xhosa), è la rappresentativa nazionale di calcio dell'omonimo paese africano ed è posta sotto l'egida della South African Football Association.

Sudafrica (bandiera)
Sudafrica
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Sport Calcio
FederazioneSAFA
South African Football Association
ConfederazioneCAF
Codice FIFARSA
SoprannomeBafana Bafana (I Ragazzi)
SelezionatoreBelgio (bandiera) Hugo Broos
Record presenzeAaron Mokoena (107)
CapocannoniereBenni McCarthy (31)
Ranking FIFA66º (21 dicembre 2023)[1]
Sponsor tecnicoLe Coq sportif
Esordio internazionale
Australia (bandiera) Australia 1 - 2 Sudafrica Sudafrica (bandiera)
Sydney, Australia; 10 maggio 1947
Migliore vittoria
Australia (bandiera) Australia 0 - 8 Sudafrica Sudafrica (bandiera)
Adelaide, Australia; 17 settembre 1955
Peggiore sconfitta
Sudafrica (bandiera) Sudafrica 0 - 5 Brasile Brasile (bandiera)
Johannesburg, Sudafrica; 5 marzo 2014
Francia (bandiera) Francia 5 - 0 Sudafrica Sudafrica (bandiera)
Villeneuve-d'Ascq, Francia; 29 marzo 2022
Campionato del mondo
Partecipazioni3 (esordio: 1998)
Miglior risultatoPrimo turno nel 1998, 2002, 2010
Coppa d'Africa
Partecipazioni11 (esordio: 1996)
Miglior risultatoOro Campioni nel 1996
Campionato CONCACAF/Gold Cup
Partecipazioni1 (esordio: 2005)
Miglior risultatoQuarti di finale nel 2005
Confederations Cup
Partecipazioni2 (esordio: 1997)
Miglior risultatoQuarto posto nel 2009

La nazionale sudafricana esordì nel 1924 e tornò sulla scena internazionale nel 1992, dopo una sospensione di sedici anni inflittale dalla FIFA e un bando effettivo di 40 anni causato dalle politiche di apartheid del governo nazionale. Ha ospitato la Coppa d'Africa 1996 e in quell'occasione si aggiudicò il torneo. Ha partecipato a tre fasi finali del campionato del mondo (1998, 2002 e 2010, nell'edizione disputata in casa), venendo eliminata in ogni circostanza al primo turno. Ha partecipato da paese ospitante alla Confederations Cup del 2009, chiusa al quarto posto.

Nella graduatoria FIFA in vigore da agosto 1993 il miglior posizionamento raggiunto dal Sudafrica è il 16º posto dell'agosto 1996, mentre il peggiore è il 124º posto del dicembre 1992. Occupa la 66ª posizione della classifica.[1]

La nascita e la lunga esclusione

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L'estremo stato del continente nero conobbe il calcio grazie agli inglesi, con la federazione che sorse nel 1892.[2] L'affiliazione alla FIFA avvenne nel 1952[2], ma nel febbraio 1957, prima di affrontare l'Etiopia nell'edizione inaugurale della Coppa d'Africa, i dirigenti pretesero di far giocare una squadra composta di soli bianchi: il fatto comportò l'esclusione dal torneo.[2] A metà degli anni '60 la situazione dell'apartheid spinse la FIFA a comminare una squalifica più lunga, che durò sino al 1991.[2][3] Il ritorno ufficiale si consumò a Durban il 7 luglio 1992[4], quando la squadra batté (per 1-0) il Camerun.[5]

La ripresa

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Campioni d'Africa e la Confederations Cup (1996-1997)

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Il difensore Mark Fish, colonna difensiva dei Bafana Bafana negli anni Novanta e Duemila.

Nel 1996, a seguito della rinuncia keniota, la Coppa d'Africa fu ospitata proprio dai Bafana Bafana.[2] All'esordio assoluto nella competizione, fu ottenuta una vittoria per 3-0 ancora contro i Leoni indomabili: i gol furono di Masinga, Williams e Moshoeu.[6] Il successivo 1-0 contro l'Angola grazie a Williams qualificò il Sudafrica per i quarti di finale[7]; nell'ultimo incontro del girone, i padroni di casa persero con l'Egitto che li accompagnò al turno seguente.[2] Battendo di misura (2-1) l'Algeria, venne centrato l'accesso alle semifinali[2]: il Ghana fu travolto per 3-0, con doppietta di Moshoeu e sigillo finale di Bartlett.[8] Il 3 febbraio, superando per 2-0 la Tunisia con le reti di Williams, i Bafana bafana vinsero il trofeo coronando - come meglio non potevano - il proprio ritorno sulla scena internazionale.[2][9] L'affermazione in campo continentale valse inoltre l'ingresso alla Confederations Cup 1997, la prima organizzata dalla Fifa.[2]

Prima di partecipare alla manifestazione, il Sudafrica ottenne anche una storica qualificazione ai Mondiali: il 16 agosto 1997, un gol di Masinga al Rep. del Congo permise di staccare il biglietto per Francia 1998.[10] La Confederations Cup si svolse invece nel dicembre dello stesso anno, con il Sudafrica che debuttò pareggiando contro la Rep. Ceca: la doppietta di Šmicer non bastò per assicurare ai cechi - all'epoca seconda miglior formazione d'Europa - i 3 punti.[11] La sconfitta con gli Emirati Arabi Uniti minò tuttavia le speranze di qualificazione, poi definitivamente abbattute dal 4-3 contro l'Uruguay.[12] Nonostante l'eliminazione al primo turno, la squadra fu giudicata la più corretta del torneo ricevendo il premio fair play.[2]

Le prime partecipazioni alla Coppa del mondo (1998-2002)

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Secondo classificato in Coppa d'Africa nel febbraio 1998[2], a giugno il Sudafrica esordì ai Mondiali.[13] La prima partita, contro i padroni di casa della Francia, finì 3-0 per i Blues[14]; nel successivo incontro, pareggiato 1-1 con la Danimarca, McCarthy rispose al vantaggio di Nielsen trovando il primo storico gol dei Bafana Bafana nella competizione.[15] Anche l'ultima partita, decisiva per passare il turno, finì in parità: il 2-2 contro l'Arabia Saudita fu firmato da Bartlett, autore di una doppietta che non bastò per accedere agli ottavi di finale.[16] Nel 2000 la formazione raggiunse il terzo podio consecutivo a livello continentale, conquistando la medaglia di bronzo.[2]

Il 1º luglio 2001 fu un'altra data storica per il calcio locale, poiché strappando un pari (2-2) in Burkina Faso i sudafricani accedettero - per la seconda volta consecutiva - ai Mondiali.[17] La rassegna nippo-coreana fu migliore dal punto di vista dei risultati, allorché all'iniziale 2-2 con il Paraguay (raggiunto in rimonta[18]) seguì la prima vittoria di sempre nella manifestazione, conseguita ai danni della Slovenia: il gol di Nomvethe eliminò, di fatto, gli slavi.[19] Il passaggio del turno era decisamente vicino, ma fallì all'ultimo ostacolo: la sconfitta per 3-2 contro la già qualificata Spagna e il contemporaneo 3-1 dei sudamericani contro gli sloveni fecero scivolare al terzo posto gli africani, cui sarebbe bastato un punto (oppure una disfatta paraguaiana) per superare la prima fase.[20]

Le manifestazioni ospitate

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Il 15 maggio 2004 l'allora presidente della Fifa Joseph Blatter annunciò che il Sudafrica avrebbe ospitato il mondiale del 2010 (e - di conseguenza - la Confederations Cup 2009).[21] Il paese vinse la concorrenza del Marocco[21], fatto che suscitò numerose polemiche: nel 2015, al culmine di un'indagine condotta dalla FBI, Danny Jordaan (organizzatore del torneo) rivelò che lo stato aveva versato 10 milioni alla FIFA per aggiudicarsi l'organizzazione della coppa.[22] Si scoprì inoltre che la nazione maghrebina aveva vinto per 2 voti il sorteggio, poi pilotato a favore dei Bafana Bafana.[22]

Confederations Cup 2009

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Nel giugno 2009, come prova generale del mondiale, il Sudafrica ospitò la Confederations Cup.[23] Il torneo si distinse per la comparsa della vuvuzela, strumento sonoro le cui note accompagnarono le partite.[24] La nazionale di casa esordì pareggiando per 0-0 contro l'Iraq, poi sconfisse per 2-0 la Nuova Zelanda e fu battuta per 2-0 dalla Spagna, terminando il girone A in seconda posizione[25]. In semifinale il Sudafrica fu battuto di misura dal Brasile, che trovò il gol dell'1-0 a due minuti dalla fine della partita.[26] Nella gara per il terzo posto i sudafricani capitolarono contro la Spagna (che li aveva già battuti nel gruppo), terminando così il torneo in quarta posizione.[27]

Mondiale 2010

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Vista interna del Soccer City di Johannesburg, ricostruito per i Mondiali 2010.

L'anno dopo, nel 2010, il Sudafrica ospitò il campionato mondiale di calcio, che per la prima volta si svolse in Africa.

Nel 2005 gli organizzatori avevano pubblicato un elenco provvisorio di dodici stadi da impiegare per il torneo, dislocati a Bloemfontein, Città del Capo, Durban, Johannesburg (sede di due impianti), Kimberley, Nelspruit, Orkney, Polokwane, Port Elizabeth, Pretoria e Rustenburg. Tale lista era poi stata ridotta a dieci stadi (scartando le città di Kimberley e Orkney) e annunciata ufficialmente dalla FIFA il 17 marzo 2006. L'altitudine dei diversi stadi, nelle città africane, influenzò il movimento della palla[28] e le prestazioni dei giocatori,[29][30] anche se il capo medico della FIFA minimizzò tale impatto.[31] Sei dei dieci stadi erano situati a oltre 1200 metri sul livello del mare, con i due stadi di Johannesburg (Soccer City ed Ellis Park) ben oltre: uno dei due era a circa 1750 m.[32][33] Gli stadi in ordine di altezza sono: il Soccer City e Ellis Park, 1753m; Royal Bafokeng Stadium, 1500m; Free State Stadium, 1400m; Peter Mokaba Stadium, 1310m; Loftus Versfeld Stadium, 1214m; Mbombela Stadium, 660m; Green Point Stadium, Moses Mabhida Stadium e Nelson Mandela Bay Stadium vicino al livello del mare.[32][33]

Lo stadio selezionato per l'incontro d'apertura dell'11 giugno 2010 fu il FNB Stadium di Johannesburg (chiamato durante la competizione Soccer City), che ospitò anche la finale dell'11 luglio. Per il mondiale ne fu aumentata la capienza dagli originari 80.000 posti a sedere a 94.700[34] (ciononostante durante la manifestazione iridata la capacità massima fu di fatto limitata a 84.490 per via delle postazioni riservate alla stampa ed ai VIP).[35]

Il 23 ottobre 2009, dopo l'esonero di Joel Santana, Carlos Parreira tornò alla guida del Sudafrica. Aveva già ricoperto tale ruolo dal 2006 al 2008.[36]

 
Azione di gioco durante la gara inaugurale della fase finale del mondiale 2010 tra Sudafrica e Messico.

Ai sorteggi del 4 dicembre 2009 la nazionale sudafricana fu testa di serie in quanto rappresentativa del paese ospitante, e non per ranking FIFA. Nel girone A i Bafana Bafana furono opposti a Messico, Uruguay e ai vice-campioni del mondo della Francia. Gli africani ritrovarono nella fase a gruppi i transalpini, come nel mondiale di Francia 1998, anno della prima partecipazione del Sudafrica alla fase finale di un mondiale.

L'ex presidente del Sudafrica e simbolo nazionale Nelson Mandela, che aveva fortemente caldeggiato la candidatura del Sudafrica a sede dell'evento[37], non poté presenziare alla cerimonia di apertura a causa di un grave lutto in famiglia: la nipote tredicenne, infatti, aveva perso la vita in un incidente automobilistico proprio alla vigilia della manifestazione.[38] Un mese dopo egli presenziò a sorpresa alla cerimonia di chiusura, poco prima che le due finaliste scendessero in campo.[39]

Nella partita inaugurale della manifestazione il Sudafrica pareggiò contro il Messico per 1-1.[40] Dopo un primo tempo di studio, nel secondo tempo, al 55' Siphiwe Tshabalala segnò il gol del provvisorio 1-0. Verso il finire della gara il capitano del Messico Rafael Márquez segnò al 79' il gol del pareggio.[41] Nella seconda giornata l'Uruguay si dimostrò avversario di valore superiore e con una doppietta di Diego Forlán (un gol su calcio di rigore) e un gol di Álvaro Pereira travolse il Sudafrica per 3-0. Ininfluente fu per i Bafana Bafana la vittoria, seppur prestigiosa, ottenuta all'ultima giornata contro una derelitta Francia. Ai padroni di casa serviva vincere per 3-0 per riequilibrare la differenza reti: all'inizio sembrò riuscirci, portandosi sul 2-0, ma al 70' Florent Malouda segnò la rete del 2-1, risultato che eliminò entrambe le nazionali dal torneo. I padroni di casa furono quindi eliminati al primo turno, diventando la prima nazionale ospitante ad essere eliminata nella fase a gironi.

A mondiale concluso, alla scadenza del proprio contratto, Carlos Alberto Parreira annunciò il proprio ritiro dall'attività di allenatore, ma rimase come collaboratore in seno alla federazione.

Prestazioni altalenanti (2010-oggi)

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Alla fine del mondiale 2010 la panchina della nazionale fu affidata a Pitso Mosimane, collaboratore di Parreira. La squadra mancò la qualificazione alla fase finale della Coppa d'Africa 2012: inserita nel gruppo G assieme a Niger, Egitto e Sierra Leone, il Sudafrica vinse contro il Niger (2-0), pareggiò contro la Sierra Leone (0-0), vinse all'andata (1-0) e pareggiò al ritorno (0-0) contro l'Egitto e perse la partita di ritorno contro il Niger (2-1). All'ultima giornata il Niger era a 9 punti, con Sudafrica e Sierra Leone a 8 ed Egitto a 2. All'ultima giornata l'Egitto batté il Niger per 3-0, mentre il Sudafrica se la vide con la Sierra Leone. Certo che, a parità di punti, uno 0-0 favorisse la qualificazione dei Bafana Bafana per via della migliore differenza reti (Sudafrica +2, Sierra Leone 0 e Niger -2) e ignaro che, secondo il primo punto del regolamento, sarebbe andato avanti il Niger per il vantaggio negli scontri diretti (6 punti, frutto di 2 vittorie e 2 sconfitte, contro 5 punti frutto di 1 vittoria, 2 pareggi e 1 sconfitta sia per il Sudafrica sia per la Sierra Leone), Mosimane invitò i suoi a chiudere l'incontro sullo 0-0, credendo di ottenere in tal modo la qualificazione, ma regalando di fatto al Niger la qualificazione alla fase finale della competizione.[42]

Il 4 settembre 2006 la CAF aveva assegnato le tre edizioni della Coppa d'Africa e la Libia era riuscita ad aggiudicarsi l'organizzazione della fase finale di questa edizione della competizione.[43] In seguito allo scoppio della guerra civile libica nel 2011, il 28 settembre dello stesso anno la CAF decise uno scambio di edizioni: il Sudafrica avrebbe ospitato quella del 2013, mentre la Libia sarebbe stata sede della fase finale del torneo nel 2017.[44]

Nel giugno del 2012 il Sudafrica iniziò le qualificazioni CAF al campionato del mondo 2014. Due giorni dopo il pareggio all'esordio in casa contro l'Etiopia (1-1) Mosimane fu esonerato e rimpiazzato ad interim da Steve Komphela[45], prima della nomina del nuovo CT. Il 30 giugno 2012 si insediò come CT Gordon Igesun, che firmò un contratto di due anni. Nel girone delle qualificazioni CAF al mondiale brasiliano il Sudafrica si piazzò secondo dietro l'Etiopia, venendo clamorosamente eliminato.

Nel gennaio 2013 i Bafana Bafana ospitarono la Coppa d'Africa, per la seconda dopo la fase finale del 1996. La partita inaugurale e la finale del torneo sarebbero ospitate dal FNB Stadium di Johannesburg.[46] Il Sudafrica superò il girone con 5 punti, frutto di una vittoria e 2 pareggi, accedendo così ai quarti di finale; i padroni di casa perserò però contro iil Mali, che trionfò ai tiri di rigore dopo l'1-1 dei tempi regolamentari.

Nel giugno 2014 la collaborazione tra Igesun e la federazione si interruppe. A luglio lo rimpiazzò Ephraim Mashaba, sotto la cui guida il Sudafrica si qualificò alla fase finale della Coppa d'Africa 2015, che si giocò in Guinea Equatoriale, eliminando all'ultima giornata del girone la Nigeria, fermata dai sudafricani sul 2-2 in casa sua. Nella fase finale, però, i Bafana Bafana non riuscirono a superare il girone, che li vedeva impegnati con Ghana, Algeria e Senegal.

Mashaba non riuscì a qualificare il Sudafrica alla fase finale della Coppa d'Africa 2017. Nel novembre 2016, dopo aver tenuto un comportamento giudicato deplorevole nel post-partita della sfida valida per le qualificazioni al campionato del mondo 2018 e vinta il 12 novembre per 2-1 contro il Senegal, Mashaba fu sospeso per ragioni disciplinari, avendo accusato alcuni dirigenti federali[47], per poi essere esonerato il mese successivo[48].

Il 4 maggio 2017 fu nominato CT il rientrante Stuart Baxter, già alla guida della nazionale dal 2004 al 2005. Il Sudafrica non riuscì a qualificarsi al campionato del mondo 2018, terminando all'ultimo posto il girone con Senegal, Burkina Faso e Capo Verde[49].

Nell'agosto 2019 la panchina della nazionale fu affidata a Molefi Ntseki, che rimase in carica per un biennio. Qualificatasi alla Coppa d'Africa 2019 grazie al secondo posto nel girone vinto dalla Nigeria (in cui il Sudafrica fu l'unica squadra imbattuta), nelle tre partite del girone la nazionale sudafricana ottenne una vittoria (1-0 contro la Namibia) e due sconfitte (entrambe per 1-0, contro Costa d'Avorio e Marocco) e riuscì ad accedere agli ottavi di finale occupando il quarto posto, l'ultimo disponibile per la qualificazione, nella graduatoria delle sei terze classificate nei gironi. Contro l'Egitto padrone di casa e favorito si impose per 1-0, poi fu eliminato ai quarti dalla Nigeria (2-1). In seguito la nazionale fallì la qualificazione alla Coppa d'Africa 2021, terminando il girone di qualificazione con 10 punti ottenuti su 18 disponibili, al terzo posto nel proprio raggruppamento.

Nel maggio 2021 in panchina subentrò il belga Hugo Broos,[50] sotto la cui guida la squadra chiuse il girone di secondo turno delle qualificazioni CAF al campionato del mondo 2022 a pari punti e pari differenza reti con il Ghana, ma a causa del minore numero di gol segnati (6 contro i 7 dei rivali) fu relegata al secondo posto della classifica del raggruppamento, mancando così l'accesso agli spareggi finali per il campionato del mondo. Nella Coppa d'Africa 2023 i bafana bafana superarono il girone come secondi classificati, con una sconfitta (0-2 contro il Mali), una vittoria (4-0 contro la Namibia) e un pareggio (0-0 contro la Tunisia), poi eliminò il Marocco (2-0) agli ottavi di finale e Capo Verde ai quarti (1-1 dopo i tempi supplementari 4-2 ai tiri di rigore), tornando in semifinale nel torneo dopo ventiquattro anni. Qui fu eliminato dalla Nigeria (0-0 dopo i tempi supplementari, 2-4 ai tiri di rigore) e poi ottenne il terzo battendo nella finale di consolazione la RD del Congo (0-0 dopo i tempi supplementari, 6-5 dopo i tiri di rigore).

Colori e simboli

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Sponsorizzazioni

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Quando la squadra ritornò a giocare a livello internazionale nel 1992, le maglie vennero fornite dalla società di abbigliamento sportivo italiana Kappa, con la quale venne stipulato un contratto fino al Campionato mondiale di calcio 1998.[51]

A partire dal 1998, le divise per tutte le squadre di calcio sudafricane vennero fornite dalla tedesca Adidas. Si ritiene che il contratto di sponsorizzazione valesse 14 milioni di rand all'anno.[52] Il contratto terminò nel 2010.

Il 7 giugno 2011, la SAFA annunciò che Puma sarebbe stato il suo nuovo sponsor tecnico e rivelò il nuovo kit dei Bafana Bafana.[53][54]

Due anni più tardi, nel mese di ottobre 2013, Puma ha rescisso il contratto a causa di alcune partite truccate dalla nazionale sudafricana prima del Mondiale 2010.[55]

Da marzo 2014 la Nike è diventata il fornitore tecnico del Sudafrica.

La squadra ha un solo sponsor principale, Castle Lager, marchio di proprietà della South African Breweries. Altri sponsor e fornitori sono Energade e Tsogo Sun Hotels.

Divise storiche

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Coppa d'Africa 1996
Casa Trasferta
Kappa
Mondiale 1998
Casa Trasferta
Kappa
Mondiale 2002
Casa Trasferta
adidas
Coppa d'Africa 2006
Casa Trasferta
adidas


Coppa d'Africa 2008
Casa Trasferta
adidas
Mondiale 2010
Casa Trasferta
adidas
2011
Casa Trasferta
Puma
Coppa d'Africa 2013
Casa Trasferta
Puma


2014
Casa Trasferta
Nike
Coppa d'Africa 2015
Casa Trasferta
Nike

Commissari tecnici

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Lista dei commissari tecnici

Palmarès

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Sudafrica 1996
1997
2002, 2007, 2008, 2016, 2021

Partecipazioni ai tornei internazionali

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Campionato del mondo
Edizione Risultato
1930 Non partecipante
1934 Non partecipante
1938 Non partecipante
1950 Non partecipante
1954 Non partecipante
1958 Non partecipante
1962 Non partecipante
1966 Sospesa dalla FIFA
1970 Sospesa dalla FIFA
1974 Sospesa dalla FIFA
1978 Esclusa dalla FIFA
1982 Esclusa dalla FIFA
1986 Esclusa dalla FIFA
1990 Esclusa dalla FIFA
1994 Non qualificata
1998 Primo turno
2002 Primo turno
2006 Non qualificata
2010 Primo turno
2014 Non qualificata
2018 Non qualificata
2022 Non qualificata
Coppa d'Africa
Edizione Risultato
1957 Squalificata a causa dell'apartheid
1959 Esclusa dalla CAF
1962 Sospesa dalla FIFA
1963 Sospesa dalla FIFA
1965 Sospesa dalla FIFA
1968 Sospesa dalla FIFA
1970 Sospesa dalla FIFA
1972 Sospesa dalla FIFA
1974 Sospesa dalla FIFA
1976 Esclusa dalla FIFA
1978 Esclusa dalla FIFA
1980 Esclusa dalla FIFA
1982 Esclusa dalla FIFA
1984 Esclusa dalla FIFA
1986 Esclusa dalla FIFA
1988 Esclusa dalla FIFA
1990 Esclusa dalla FIFA
1992 Esclusa dalla FIFA
1994 Non qualificata
1996 Campione  
1998 Secondo posto  
2000 Terzo posto  
2002 Quarti di finale
2004 Primo turno
2006 Primo turno
2008 Primo turno
2010 Non qualificata
2012 Non qualificata
2013 Quarti di finale
2015 Primo turno
2017 Non qualificata
2019 Quarti di finale
2021 Non qualificata
2023 Terzo posto  
Campionato delle nazioni africane
Edizione Risultato
Giochi olimpici[56]
Edizione Risultato
Confederations Cup
Edizione Risultato
1992 Esclusa dalla FIFA
1995 Non qualificata
1997 Primo turno
1999 Non qualificata
2001 Non qualificata
2003 Non qualificata
2005 Non qualificata
2009 Quarto posto
2013 Non qualificata
2017 Non qualificata


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni


Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

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Mondiali

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Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1930   Uruguay Non partecipante - - - -
1934   Italia Non partecipante - - - -
1938   Francia Non partecipante - - - -
1950   Brasile Non partecipante - - - -
1954   Svizzera Non partecipante - - - -
1958   Svezia Non partecipante - - - -
1962   Cile Non partecipante - - - -
1966   Inghilterra Sospesa dalla FIFA - - - -
1970   Messico Sospesa dalla FIFA - - - -
1974   Germania Ovest Sospesa dalla FIFA - - - -
1978   Argentina Esclusa dalla FIFA - - - -
1982   Spagna Esclusa dalla FIFA - - - -
1986   Messico Esclusa dalla FIFA - - - -
1990   Italia Esclusa dalla FIFA - - - -
1994   Stati Uniti Non qualificata - - - -
1998   Francia Primo turno 0 2 1 3:6
2002   Corea del Sud /   Giappone Primo turno 1 1 1 5:5
2006   Germania Non qualificata - - - -
2010   Sudafrica Primo turno 1 1 1 3:5
2014   Brasile Non qualificata - - - -
2018   Russia Non qualificata - - - -
2022   Qatar Non qualificata - - - -

Confederations Cup

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Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1992   Arabia Saudita Esclusa dalla FIFA - - - -
1995   Arabia Saudita Non qualificata - - - -
1997   Arabia Saudita Primo turno 0 1 2 5:7
1999   Messico Non qualificata - - - -
2001   Corea del Sud /   Giappone Non qualificata - - - -
2003   Francia Non qualificata - - - -
2005   Germania Non qualificata - - - -
2009   Sudafrica Quarto posto 1 1 3 4:6
2013   Brasile Non qualificata - - - -
2017   Russia Non qualificata - - - -

Tutte le rose

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Mondiali

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Coppa del Mondo FIFA 1998
Vonk, 2 Mnguni, 3 Nyathi, 4 Jackson, 5 Fish, 6 Masinga, 7 Fortune, 8 Phiri, 9 Bartlett, 10 Moshoeu, 11 Mkhalele, 12 Augustine, 13 Buckley, 14 Sikhosana, 15 Khumalo, 16 Baloyi, 17 McCarthy, 18 Morula, 19 Radebe, 20 Mokoena, 21 Issa, 22 Gopane, CT: Troussier
Coppa del Mondo FIFA 2002
Vonk, 2 Nzama, 3 Carnell, 4 A. Mokoena, 5 Lekgetho, 6 Sibaya, 7 Fortune, 8 Mngomeni, 9 Mukansi, 10 Mnguni, 11 Pule, 12 T. Mokoena, 13 Issa, 14 Nomvethe, 15 Zuma, 16 Arendse, 17 McCarthy, 18 Buckley, 19 Radebe, 20 Marlin, 21 Pienaar, 22 Molefe, 23 Koumantarakis, CT: Sono
Coppa del Mondo FIFA 2010
Josephs, 2 Gaxa, 3 Masilela, 4 Mokoena, 5 Ngcongca, 6 Sibaya, 7 Davids, 8 Tshabalala, 9 Mphela, 10 Pienaar, 11 Modise, 12 Letsholonyane, 13 Dikgacoi, 14 Booth, 15 Thwala, 16 Khune, 17 Parker, 18 Nomvethe, 19 Moriri, 20 Khumalo, 21 Sangweni, 22 Walters, 23 Khuboni, CT: Parreira

Coppa d'Africa

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Coppa d'Africa 1996
Arendse, P De Sá, P Tlale, D Fish, D Motale, D Motaung, D Nyathi, D Radebe, D Tovey, D Tucker, C Buthelezi, C Khumalo, C Makalakalane, C Mkhalele, C Moeti, C Moosa, C Moshoeu, C Tinkler, A Bartlett, A Masinga, A Mudau, A Williams, CT: Barker
Coppa d'Africa 1998
Baloyi, 2 Rabutla, 3 Nyathi, 4 Jackson, 5 Fish, 6 Masinga, 7 Bapela, 8 Ngobe, 9 Mokoena, 10 Moshoeu, 11 Mkhalele, 12 Augustine, 13 Ndlanya, 14 Fortune, 15 Mooki, 16 Gopane, 17 McCarthy, 18 Moeti, 19 Radebe, 20 Silent, 21 Mnguni, 22 Tlale, CT: Sono
Coppa d'Africa 2000
Vonk, 2 Khomane, 3 Schoeman, 4 Radebe, 5 Fish, 6 Salmon, 7 Fortune, 8 Mngomeni, 9 Bartlett, 10 Moshoeu, 11 Mkhalele, 12 Lekoelea, 13 Issa, 14 Ndlanya, 15 Mudau, 16 Tlale, 17 Nomvethe, 18 Bapela, 19 Ngobe, 20 Shai, 21 Tinkler, 22 Arendse, CT: Moloto
Coppa d'Africa 2002
Vonk, 2 Mabizela, 3 Carnell, 4 Kannemeyer, 5 Booth, 6 Sibaya, 7 Fortune, 8 Mngomeni, 9 Bartlett, 10 Mnguni, 11 August, 12 Sheppard, 13 Issa, 14 Nomvethe, 15 Zuma, 16 Baloyi, 17 McCarthy, 18 Buckley, 19 A. Mokoena, 20 Schoeman, 21 Tinkler, 22 Arendse, CT: Queiroz
Coppa d'Africa 2004
Arendse, 2 Molefe, 3 Lekgetho, 4 A. Mokoena, 5 Mabizela, 6 Sibaya, 7 Kannemeyer, 8 Mnguni, 9 Nhleko, 10 Fredericks, 11 Pule, 12 T. Mokoena, 13 Mhlongo, 14 Nomvethe, 15 Zuma, 16 Baron, 17 Winstanley, 18 Buckley, 19 Moshoeu, 20 Coyle, 21 Mayo, 22 Roberts, CT: Phumo
Coppa d'Africa 2006
Marlin, 2 Tau, 3 Tshabalala, 4 Katza, 5 Mabizela, 6 Gaxa, 7 Tshabalala, 8 Gumbi, 9 Nhleko, 10 Vilakazi, 11 van Heerden, 12 Makhanya, 13 Issa, 14 Nomvethe, 15 Zuma, 16 Josephs, 17 McCarthy, 18 Mphela, 19 Masilela, 20 Nkosi, 21 Mere, 22 Phali, 23 Mokoena, CT: Dumitru
Coppa d'Africa 2008
Fernández, 2 Fransman, 3 Masilela, 4 Mokoena, 5 Morris, 6 Davids, 7 Nhlapo, 8 Tshabalala, 9 Moriri, 10 Pienaar, 11 van Heerden, 12 Modise, 13 Mhlongo, 14 Chabangu, 15 Zuma, 16 Josephs, 17 Mphela, 18 Walaza, 19 Moon, 20 Evans, 21 Fanteni, 22 Dikgacoi, 23 Khune, CT: Parreira
Coppa d'Africa 2013
Sandilands, 2 Gaxa, 3 Masilela, 4 Nthethe, 5 Ngcongca, 6 Chabangu, 7 Majoro, 8 Tshabalala, 9 Mphela, 10 Serero, 11 Matlaba, 12 Letsholonyane, 13 Dikgacoi, 14 Khumalo, 15 Furman, 16 Khune, 17 Parker, 18 Phala, 19 Mahlangu, 20 Manyisa, 21 Sangweni, 22 Meyiwa, 23 Rantie, CT: Igesund
Coppa d'Africa 2015
Keet, 2 Coetzee, 3 Mathoho, 4 Nhlapo, 5 Jali, 6 Ngcongca, 7 Masango, 8 Zungu, 9 Ndulula, 10 Vilakazi, 11 Matlaba, 12 Letsholonyane, 13 Sangweni, 14 Hlatshwayo, 15 Furman, 16 Khuzwayo, 17 Parker, 18 Phala, 19 Zwane, 20 Manyisa, 21 Gcaba, 22 Mabokgwane, 23 Rantie, CT: Mashaba
Coppa d'Africa 2019
Keet, 2 Mkhwanazi, 3 Maela, 4 Cardoso, 5 Mkhize, 6 Mphahlele, 7 Maboe, 8 Zungu, 9 Mothiba, 10 Serero, 11 Zwane, 12 Mokotjo, 13 Mabunda, 14 Hlatshwayo, 15 Furman, 16 Bvuma, 17 Vilakazi, 18 Hlanti, 19 Tau, 20 Kekana, 21 Veldwijk, 22 Williams, 23 Lorch, CT: Baxter
Coppa d'Africa 2023
Williams, 2 Mobbie, 3 Mashego, 4 Mokoena, 5 Xulu, 6 Modiba, 7 Appollis, 8 Adams, 9 Makgopa, 10 Tau, 11 Zwane, 12 Maseko, 13 Sithole, 14 Mvala, 15 Monare, 16 Mothwa, 17 Lepasa, 18 Kekana, 19 Sibisi, 20 Mudau, 21 Mayambela, 22 Goss, 23 Morena, 24 Xoki, 25 Mthethwa, 26 Mokwana, CT: Broos

Gold Cup

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CONCACAF Gold Cup 2005
Marlin, 2 Lekgwathi, 3 Thwala, 4 Evans, 5 Katza, 6 Gaxa, 7 Klate, 8 Siphika, 9 Mokoena, 10 Bianchi, 11 van Heerden, 12 Kgatla, 13 Nkosi, 14 Nomvethe, 15 Mofedi, 16 Radebe, 17 Noble, 18 Raselemane, 19 Ndlela, 20 Petersen, 21 Leremi, 22 Langeveldt, CT: Baxter

Confederations Cup

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FIFA Confederations Cup 1997
Arendse, 2 Motaung, 3 Nyathi, 4 Jackson, 5 Fish, 6 Masinga, 7 Larsen, 8 Ngobre, 9 Tovey, 10 Moshoeu, 11 Mkhalele, 12 Augustine, 13 Ndlanya, 14 Williams, 15 Khumalo, 16 Baloyi, 17 Mnguni, 18 Moeti, 19 Radebe, 20 Tinkler, CT: Barker
FIFA Confederations Cup 2009
Fernández, 2 Gaxa, 3 Masilela, 4 Mokoena, 5 Mhlongo, 6 Sibaya, 7 Davids, 8 Tshabalala, 9 Mphela, 10 Pienaar, 11 van Heerden, 12 Modise, 13 Dikgacoi, 14 Booth, 15 Mdledle, 16 Khune, 17 Parker, 18 Fanteni, 19 Moon, 20 Khumalo, 21 Mashego, 22 Baloyi, 23 Gould, CT: Santana

Giochi olimpici

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NOTA: per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.

Rosa attuale

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Lista dei giocatori convocati per la Coppa delle nazioni africane 2023, che si disputerà fra il 13 gennaio e l'11 febbraio 2024 e la gara preparatoria contro il Lesotho del 10 gennaio.

Statistiche aggiornate al termine del loro percorso nel torneo, in cui si sono classificati terzi.

N. Pos. Giocatore Data nascita (età) Pres. Reti Squadra
P Ronwen Williams 21 gennaio 1992 (32 anni) 43 -46   M. Sundowns
P Veli Mothwa 12 febbraio 1991 (33 anni) 10 0   AmaZulu
P Ricardo Goss 2 aprile 1994 (30 anni) 3 0   SuperSport Utd
D Siyanda Xulu 30 dicembre 1991 (32 anni) 31 1   SuperSport Utd
D Aubrey Modiba 22 luglio 1995 (29 anni) 30 3   M. Sundowns
D Nyiko Mobbie 11 settembre 1994 (30 anni) 25 0   Sekhukhune United
D Mothobi Mvala 14 giugno 1994 (30 anni) 24 1   M. Sundowns
D Khuliso Mudau 26 aprile 1995 (29 anni) 15 1   M. Sundowns
D Grant Kekana 31 ottobre 1992 (32 anni) 14 0   M. Sundowns
D Nkosinathi Sibisi 22 settembre 1995 (29 anni) 11 0   Orlando Pirates
D Terrence Mashego 28 giugno 1996 (28 anni) 8 0   M. Sundowns
D Tapelo Xoki 10 aprile 1995 (29 anni) 0 0   Orlando Pirates
C Teboho Mokoena 24 gennaio 1997 (27 anni) 36 6   M. Sundowns
C Thapelo Morena 6 agosto 1993 (31 anni) 22 0   M. Sundowns
C Sphephelo Sithole 3 marzo 1999 (25 anni) 17 0   Tondela
C Sibongiseni Mthethwa 20 settembre 1994 (30 anni) 9 0   Kaizer Chiefs
C Thabang Monare 16 settembre 1989 (35 anni) 9 0   Orlando Pirates
C Thapelo Maseko 11 novembre 2002 (22 anni) 8 1   M. Sundowns
C Jayden Adams 5 maggio 2001 (23 anni) 6 0   Stellenbosch
C Percy Tau 13 maggio 1994 (30 anni) 49 16   Al-Ahly
C Themba Zwane 3 agosto 1989 (35 anni) 43 9   AmaZulu
C Zakhele Lepasa 3 gennaio 1997 (27 anni) 19 3   Orlando Pirates
C Evidence Makgopa 5 giugno 2000 (24 anni) 18 4   Orlando Pirates
C Mihlali Mayambela 25 agosto 1996 (28 anni) 16 2   Arīs Limassol
C Oswin Appollis 25 agosto 2001 (23 anni) 3 0   Polokwane City
C Elias Mokwana 8 settembre 1999 (25 anni) 0 0   Sekhukhune United

Record individuali

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Di seguito i primi 10 giocatori della nazionali per numero di presenze e numero di reti.[57]

Dati aggiornati al 7 giugno 2024.

Classifica presenze
Posizione Giocatore Presenze Reti Periodo
1 Aaron Mokoena 107 1 1999-2010
2 Itumeleng Khune 91 0 2008-2018
3 Siphiwe Tshabalala 89 12 2006-2017
4 Siyabonga Nomvethe 82 16 1999-2012
5 Benni McCarthy 81 31 1997-2012
6 Shaun Bartlett 74 28 1995-2005
7 John Moshoeu 73 8 1992-2004
8 Delron Buckley 72 10 1999-2008
Bernard Parker 23 2007-2015
10 Lucas Radebe 70 2 1992-2003
Classifica reti
Posizione Giocatore Reti Presenze Periodo
1 Benni McCarthy 31 81 1997-2012
2 Shaun Bartlett 28 74 1995-2005
3 Katlego Mphela 23 53 2005-2013
Bernard Parker 72 2007-2015
6 Phil Masinga 19 58 1992-2001
7 Siyabonga Nomvethe 16 82 1999-2012
Percy Tau 50 2017-
9 Sibusiso Zuma 13 67 1998-2008
10 Tokelo Rantie 12 41 2012-2017
Siphiwe Tshabalala 89 2006-2017
Themba Zwane 45 2014-
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  4. ^ Fabrizio Bocca, Il Sudafrica ritorna nella FIFA, in la Repubblica, 4 luglio 1992, p. 38.
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  7. ^ Calcio news, in la Repubblica, 21 gennaio 1996, p. 38.
  8. ^ Filippo Ricci, Coppa: Sudafrica in finale L'ultimo ostacolo è la Tunisia, in la Repubblica, 1º febbraio 1996, p. 47.
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  12. ^ Sergio Di Cesare, Zagallo ferma Ronaldo: "È stanco, stressato e triste", in La Gazzetta dello Sport, 18 dicembre 1997.
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  14. ^ Emanuela Audisio, Guarda Platini, con Zizou è di nuovo festa, in la Repubblica, 13 giugno 1998, p. 48.
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  25. ^ Festa Sudafrica Nuova Zelanda ko, in la Repubblica, 18 giugno 2009, p. 55.
  26. ^ Brasile in finale Sudafrica beffato, su repubblica.it, 25 giugno 2009.
  27. ^ Spagna terza (3-2) Sudafrica in lacrime, in la Repubblica, 29 giugno 2009, p. 42.
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  55. ^ Puma dice addio al Sudafrica, contratto rescisso per alcune partite truccate, in Passione Maglie.
  56. ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
  57. ^ South Africa - International Appearances, su www.rsssf.org. URL consultato il 16 aprile 2023.

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Collegamenti esterni

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