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Esaurimento nervoso

espressione popolare, riferita ad un insieme di patologie psicologiche e neurologiche definite genericamente
(Reindirizzamento da Nevrastenia)
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

L'esaurimento nervoso (più propriamente nevrastenia o, meno frequentemente, scompenso nervoso) è un'espressione nata agli albori delle scienze neurologiche/psichiatriche[1], divenuta poi colloquiale e popolare, e riferita ad un insieme di patologie psicologiche e neurologiche definite, spesso, in maniera molto generica.[2][3]

Esaurimento nervoso
Specialitàpsichiatria, psicologia e psicoterapia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM300.5 e 300.89
ICD-10F48.0
MeSHD009440

Aspetto linguistico e uso odierno

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È da notare come a livello linguistico il termine appare improprio: il sistema nervoso non si può "esaurire" completamente ma al più può "malfunzionare", finendo in "scompenso" rispetto alla norma.

Nel suo Manuale critico di psichiatria, così definisce Jervis l'"esaurimento nervoso": «Termine privo di un significato preciso, che serve a designare, in modo rassicurante e neutrale, qualsiasi disturbo psichico. Né il sistema nervoso in generale, né in particolare il cervello, sono sistemi o organi che si 'esauriscono': questo modo di dire non ha quindi significato scientifico».[4]

La diffusione popolare dell'espressione trae origine dal probabile errore di traduzione dell'inglesenervous breakdown” (crollo nervoso); il termine indica, infatti, l'ansia e il disturbo depressivo. Talora il termine nevrastenia è usato per indicare la sindrome della fatica cronica e sindromi affini come la fibromialgia, di incerta origine, ma a componente solo in parte psicogena.[5]

Sintomi

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La sintomatologia individua i seguenti sviluppi[2]:

Trattazione freudiana

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Fra i sintomi "preminenti" della nevrastenia, Freud identificò pressione endocranica, propensione alla stanchezza, dispepsia, stitichezza, irritazione spinale,[6] e una seconda forma di nevrastenia che chiamò nevrosi di angoscia, caratterizzata da eccessiva ansietà, inquietudine, angoscia d'attesa, attacchi di angoscia (completi, rudimentali o supplementari), vertigine locomotoria, agorafobia, insonnia, aumentata sensibilità al dolore.

«Ho fornito delle ragioni per questa separazione in un altro scritto, dove ho anche considerato il fatto che di regola ambedue le nevrosi si presentano assieme. È sufficiente mettere in rilievo che parallela alla differenza nei sintomi di queste due forme di malattia, corre una differenza nella loro etiologia. La nevrastenia si può sempre far risalire a uno stato del sistema nervoso determinato dall'eccessiva masturbazione o sorto spontaneamente a causa delle frequenti polluzioni; la nevrosi d'angoscia svela regolarmente le influenze che hanno in comune i fattori dell'astinenza o della soddisfazione incompleta - quali il coitus interruptus, l'astinenza unita a una vivace libido, la cosiddetta eccitazione non consumata, ecc.. L'angoscia è sempre libido distolta dal suo [normale] impiego.»

Secondo Freud, le persone malate dovrebbero avere cognizione della certezza con cui il medico è in grado di interpretare i loro disturbi nevrotici e di inferirne l'etiologia sessuale operante, per abbandonare il riserbo verso le persone cui hanno chiesto aiuto per le loro sofferenze. La morfologia della nevrosi può con poca difficoltà essere tradotta in etiologia e una conoscenza di quest'ultima porta del tutto naturalmente a nuove indicazioni sui metodi di cura.

Solo nelle nevrastenie l'interrogazione del paziente riesce a svelare i fattori etiologici della sua vita sessuale, perché nella nevrastenia questi sono eventi recenti, del presente, o che iniziano con l'età della maturità sessuale. L'interrogazione del paziente dà invece scarsi risultati nel caso della psiconevrosi. Come nella nevrastenia, i sintomi mancano di qualsiasi legame con la causa profonda della psiconevrosi, che risale alla primissima infanzia, di cui il paziente si è dimenticato, a causa della rimozione.

  1. ^ Trattato pratico dell'esaurimento nervoso, su books.google.it. URL consultato il 25 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2017).
  2. ^ a b nevròsi e neuròsi, su sapere.it.
  3. ^ AA.VV., L'esaurimento nervoso, Autori Vari, 2015, ISBN 9786050405996.
  4. ^ Giovanni Jervis, Manuale critico di psichiatria, Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore, 1978, p. 265, ISBN 88-07-22309-0.
  5. ^ Fatica in psichiatria e CFS: diagnosi differenziali (PDF), su cfsitalia.it. URL consultato il 22 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. ^ Freud, La Sessualità nell'etiologia della nevrosi, 1898

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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