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Patanazzi

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Patanazzi è una famiglia italiana di maiolicari attivi ad Urbino nel periodo che va dalla fine del XVI secolo e l'inizio del XVII secolo.[1][2]

 
Maiolica di Urbino: Suonatore di piffero (1550-1590 ca.)

Tra i principali artisti e artigiani della famiglia si possono ricordare Antonio, che realizzò una pregevole anfora con la quale si mise in particolare evidenza, attualmente conservata nel Museo di Roccavaldina; Alfonso, attivo, secondo le documentazioni storiche, a cavallo del XVII secolo, che fu probabilmente l'esponente più significativo e più celebre di tutta la dinastia di artisti, ed eseguì due piatti esposti nel Museo diocesano di Pesaro, e fu seguace e forse anche allievo del manierista C. Ridolfi; e come ultimo rappresentante della dinastia, Vincenzo, nato nel 1607.[1][2]

Le opere dei Patanazzi si possono considerare come il canto del cigno della ceramica urbinate tardorinascimentale e si ispirano per alcuni elementi allo stile dei Fontana, caratterizzandosi per la decorazione minuta, a chiaro scuri a 'raffaellesche'; tutti questi artisti devono molto della loro arte a Guido Pellipario.[1]

Le opere dei Patanazzi ebbero le forme più originali e diversificate: dai vasi alle fontane da giardino, dalle fruttiere colorate, come da copione urbinate, con la prevalenza del giallo e dell'arancione.[1]

Comunque, l'inseguimento della originalità a tutti i costi non sempre aumentò il pregio dell'opera, e semmai evidenziò già i primi segnali della decadenza.[1]

  1. ^ a b c d e Patanazzi, in le muse, IX, Novara, De Agostini, 1967, p. 56.
  2. ^ a b Patanazzi, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 dicembre 2021.

Bibliografia

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  • G. Ballardini, La maiolica italiana dalle origini alla fine del Cinquecento, Firenze, 1938.
  • (FR) A. Darcel, Musée de la Renaissance. Notice des faiences Peintes italiennes, hispano-moresques et françaises, Parigi, 1864.
  • (EN) C. Drury e E. Fortnum, Maiolica, Oxford, 1896.
  • (FR) J. Giacomotti, La majolique de la Renaissance, Parigi, 1961.
  • G. Guasti, Di Cafaggiolo e d'altre fabbriche di ceramiche in Toscana, Firenze, 1902.
  • (DE) O. V. Falke, Maiolica, Berlino, 1907.
  • (EN) E. Hannover, Pottery and Porcelain. I. Europe and the Near East. Earthenware and Stoneware, Londra, 1925.
  • (FR) A. Jacquemart, Histoire de la céramique, Parigi, 1873.
  • G. Liverani, La maiolica italiana sino alla comparsa della Porcellana europea, Milano, 1958.

Voci correlate

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