Picrothamnus desertorum
Picrothamnus desertorum Nuttall, 1841 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (clade Asian-southern African grade) e sottotribù Artemisiinae. Picrothamnus desertorum è anche l'unica specie del genere Picrothamnus Nuttall, 1841.[1][2][3]
Picrothamnus desertorum | |
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Picrothamnus desertorum | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Anthemideae |
clade | Asian-southern African grade |
Sottotribù | Artemisiinae |
Genere | Picrothamnus Nuttall, 1841 |
Specie | P. desertorum |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Astereae |
Genere | Picrothamnus |
Specie | P. desertorum |
Nomenclatura binomiale | |
Picrothamnus desertorum Nuttall, 1841 |
Etimologia
modificaIl nome generico (Picrothamnus) deriva da due parole greche "picro-" (= amaro) e "thamnos" (= cespuglio) e allude all'amarezza delle piante.[4] L'epiteto specifico ( desetorum) si riferisce all'habitat tipico di questa specie.[5]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Thomas Nuttall (1786-1859) nella pubblicazione " Transactions of the American Philosophical Society Held at Philadelphia for Promoting useful Knowledge. Philadelphia" ( Trans. Amer. Philos. Soc. ser. 2, 7: 417) del 1841.[6] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.
Descrizione
modificaPortamento. Le specie di questa voce è subarbustiva fortemente aromatica. L'indumento consiste in brevi peli medifissi. [7][8][9][10][11][3][4]
Fusto. La parte aerea (composta fino a 10 fusti) in genere è eretta, ramosa alla base e legnosa nella parte bassa. I rami vecchi formano delle lunghe spine. Altezza media: 5 - 30 cm.
Foglie. Le foglie, per lo più cauline picciolate o sessili, sono disposte in modo alterno. La lamina è intera o poco lobata (1-2-"pedatelobate" con lobi da orbicolari a spatolati o lineari). I margini finali sono interi e le facce sono più o meno villose e punteggiate di ghiandole. Dimensioni delle foglie: 1 – 5 × 1 – 5 mm.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da 2 a 12 capolini solitari o raccolti lungo frondosi rami. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino subgloboso sessile di tipo disciforme. I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, composto da 5 - 8 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, piatte e a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato su una-due serie. Il ricettacolo, emisferico, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori. Le brattee al margine a volte sono scariose e ialine. Diametro degli involucri: 2 - 3 mm.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): sono assenti e sono sostituiti da 2 - 8 fiori femminili di tipo tuboloso con apici filiformi;
- fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 5 a 13) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono funzionalmente maschili.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [12]
- Corolla: (solo fiori del disco centrale) la forma è tubulare bruscamente divaricata (a forma campanulata) in 5 lobi più o meno deltati con lunghi peli aracnoidi. Il colore è giallo pallido.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi e sottili; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che medifissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[13] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Normalmente le antere variano da ottuse (arrotondate) a leggermente appuntite alla base (o anche caudate); in alcune piante le appendici sono triangolari, lineari o ellittiche. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è più o meno echinato (con punte sporgenti).
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.
- Antesi: da aprile a giugno.
Frutti. I frutti sono degli acheni senza pappo. Gli acheni, marroni, hanno una forma obovoide priva di coste; l'apice in genere è arrotondato. Il pericarpo, densamente aracnoide-peloso, è privo di cellule mucillaginifere e sacche di resina. Dimensione dei frutti: 1 - 1,5 mm.
Biologia
modificaImpollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
modificaLa specie di questa voce è distribuita negli U.S.A. occidentali.[14] L'habitat tipico sono i pendii e le valli aride, le sabbie o le argille e i terreni talvolta salini fino a quote di 1800 - 2200 metri.
Sistematica
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]
Filogenesi
modifical gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Picrothamnus (insieme alla sottotribù Artemisiinae) è incluso nel clade Asian-southern African grade.[3].
Da un punto di vista filogenetico il genere Picrothamnus occupa, nell'ambito della sottotribù, una posizione più o meno centrale e insieme ai generi Neopallasia, Artemisia, Crossostephium e Sphaeromeria fa parte del "Artemisia Group".[3] Alcune checklist presentano la specie di questa voce come sinonimo di Artemisia spinescens D.C.Eaton.[14]. Tuttavia la segregazione è supportata dai caratteri dei suoi rami spinescenti e dalle teste relativamente grandi tenute tra le foglie.[4]
I caratteri distintivi della specie Picrothamnus desertorum sono:[11]
- il portamento è piccolo-arbustivo;
- i rami vecchi formano delle lunghe spine;
- gli acheni sono pelosi.
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18 e 36 (specie poliploide).[4]
In base all'"orologio molecolare" questa specie ha iniziato a divergere tra 2 e 1 milioni di anni fa insieme ai generi Mausolea , Turaniphytum , Elachanthemum, Crossostephium , Neopallasia e Artemisia.[3]
Sinonimi
modificaSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[14]
- Artemisia spinescens D.C.Eaton
Note
modifica- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ Nesom 2020
- ^ a b c d e Oberprieler et al. 2022
- ^ a b c d eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 4 agosto 2024.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 4 agosto 2024.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 4 agosto 2024.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
- ^ a b Judd 2007, pag.517
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 644.
- ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, p. 359.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 4 agosto 2024.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in PNAS, vol. 116, n. 28, 2019, pp. 14083-14088.
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- Christoph Oberprieler; Alisha Töpfer; Marco Dorfner; Miriam Stock; Robert Vogt, An updated subtribal classification of Compositae tribe Anthemideae based on extended phylogenetic reconstructions, in Willdenowia, vol. 52, n. 1, 2022, pp. 117-149.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Artemisia spinescens
- Wikispecies contiene informazioni su Artemisia spinescens
Collegamenti esterni
modifica- Picrothamnus desertorum eFloras Database
- Picrothamnus eFloras Database