Ponte Valleceppi
Ponte Valleceppi è una frazione di 3 826 abitanti del comune italiano di Perugia, in Umbria.
Ponte Valleceppi frazione | |
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Chiesa di santa Maria Maddalena | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Provincia | Perugia |
Comune | Perugia |
Territorio | |
Coordinate | 43°06′34.65″N 12°26′47.88″E |
Altitudine | 200 m s.l.m. |
Superficie | 6,2 km² |
Abitanti | 3 826 (1-10-2020) |
Densità | 617,1 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 06100, 06121-06135 |
Prefisso | 075 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | ponteggiani |
Patrono | santa Maria Maddalena |
Cartografia | |
Geograficamente situato a est del territorio di Perugia, a circa 200 m s.l.m., il fiume Tevere lo attraversa interamente. Il territorio è essenzialmente pianeggiante e in minima parte collinare.[1]
Ponte Valleceppi era la sede della VII circoscrizione del Comune di Perugia, e si contano circa 4 300 abitanti distribuiti su una superficie di 10 km².
Il nome del paese appare spesso anche nella variante Pontevalleceppi.
Origini del nome
modificaAl pari di altre frazioni del comune di Perugia, la presenza nel nome della parole ponte indica l'origine del toponimo: il ponte sul fiume Tevere, probabilmente già presente al tempo dei romani per permettere il collegamento tra Perugia ed il municipio romano di Arna e quindi di conseguenza anche Valfabbrica e Gualdo Tadino.[2]
Sull'origine del nome si fanno quattro ipotesi:
- Punto naturale per la raccolta di tronchi d'albero (cippum in latino) trasportati per fluitazione, attività molto svolta nella zona;
- Luogo di deposito degli alberi sradicati durante piene ed alluvioni;
- Territorio di un tal signor Cepo, probabilmente l'opzione più plausibile e la più considerata dagli studiosi;[3]
- Valle (percorso del Tevere) dei ceppi (i pioppi che anticamente e attualmente costeggiano la riva).[4]
Nelle mappe medioevali appare con il nome di Ponte di val di ceppo, mentre nel dialetto perugino attuale il nome del paese è "pon'falceppo".[5]
Storia
modificaDurante i primi anni trenta del novecento Ponte Valleceppi è stato luogo di numerosi ritrovamenti archeologici di origine etrusca. Nel 1932, durante alcuni lavori agricoli, sono stati scoperti: un ipogeo etrusco con undici tombe di travertino e alcuni vasi di terracotta,[6] due anni dopo sono state portate alla luce altre quattro nuove tombe, ma trafugate in età antica.[7][8] In seguito gli oggetti sono stati inviati al Museo Civico di Perugia dove sono stati datati al periodo ellenistico, cioè gli anni che vanno dal 334 a.C. al 31 a.C..[9] Inoltre nel territorio compreso tra Ponte Valleceppi e Ponte San Giovanni sono state rinvenute antichi resti di strutture fluviali, cioè chiuse fluviali, databili alla prima età imperiale.[10]
Il piccolo centro abitato ha avuto una posizione strategica molto importante sin dal medioevo, infatti era l'unica strada che permetteva il collegamento di Perugia alla via Flaminia ed era uno snodo stradale fulcro per raggiungere il mare Adriatico (l'antica via romana Salara-Fabrianese diretta per le marche) che veniva usato per il trasporto del sale, dello zafferano, dell'indaco e dei prodotti della Marca (cioè delle Marche) e che poi erano instradati verso la Toscana.[2][11][12]
Le prime citazioni ufficiali risalgono ad un documento del 3 novembre 1266, nel quale il consiglio Speciale e Generale del Comune di Perugia decide di ricostruire temporaneamente in legno parte del ponte romano preesistente,[13] poiché uno degli archi era andato distrutto a causa di una disastrosa inondazione. Il ponte doveva essere ricostruito in pietra l'anno successivo, ma a causa di problemi economici e guerre - che hanno tenuto impegnato il Comune di Perugia per tutta la seconda metà del XIII secolo - non è stato possibile.[14]
Nel 1319, terminato il periodo di crisi, iniziano i lavori per la costruzione del nuovo ponte in pietra, che non viene costruito sulle basi del ponte romano preesistente, ma pochi metri più avanti e viene completato nel 1334.[15] A conferma dell'importanza di Ponte Valleceppi è la scelta eccezionale fatta dal Comune di Perugia, nel 1325, di non interrompere i lavori per la costruzione del ponte, difatti in quel periodo il comune stava sospendendo gran parte delle sue opere pubbliche a causa di gravi difficoltà finanziarie.[15]
Il paesino, a inizio XV secolo, ospitava un accampamento di Braccio da Montone, ad oggi non se ne ha più traccia, ne rimane solo un piccolo arco inglobato in un'abitazione al centro del paese.[16] In epoca medievale la presenza di un mulino e relativa chiusa, ora demoliti, permise un discreto sviluppo del paese.[17][18] Il paese perciò viene raffigurato in una delle 40 mappe affrescate dal pittore perugino Ignazio Danti ai Musei Vaticani nel 1583.[19]
Durante la seconda guerra mondiale, il 12 giugno 1944[20] i tedeschi usarono numerosi ordigni per rallentare l'avanzata inglese e ciò causò la distruzione dell'arcata principale del ponte. Precedentemente i cacciabombardieri dell'Ottava Armata, del generale Harold Alexander, bombardarono il piccolo centro abitato sia sella sponda destra che sulla sponde sinistra del Tevere, ciò provocò la distruzione di alcune case del paesino, il crollo di una grande parte della chiesa e la morte di numerose persone, circa trenta.[2] Il 30 giugno successivo viene completata la ricostruzione del ponte.[21][22][23]
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modificaChiesa di Santa Maria Maddalena
La prima fonte che attasta la presenza della chiesa risale al 1311,[24] in seguito nel 1427 risulta come chiesa parrocchiale.[25] I documenti presenti nell'Archivio di Stato di Perugia ne attastano l'attività a partire dal 1621, ma il fonte battesimale fu aggiunto soltanto nel 1836 spostandolo dalla chiesa di San Nicola di Pretola.[24] Nel 1808 viene costruito il campanile della chiesa da Luigi Faffa (1765-1824),[26] come testimonia la targa murata in cima al campanile che recita “Aloysius Faffa fecit A.D. MDCCCVIII“.[27][28] La chiesa fa parte delle oltre cinquanta Chiese Leonine, così chiamate perché volute dal vescovo di Perugia Vincenzo Gioacchino Pecci, futuro papa Leone XIII. A meta milleottocento la chiesa si trovava già in gravi condizioni strutturali a causa dell'eccessiva vicinanza al fiume, quindi non fu possibile restaurala; difatti si decise di ricostruirla da zero, in stile neoromanico, qualche metro più distante dal fiume, ma senza demolire il campanile.[29] I lavori di costruzione della nuova chiesa iniziarono nel 1882, con la supervisione di don Ferdinando Scarabattoli e terminarono con il completamento della facciata del 1913 da parte di Edoardo Vignaroli.[27] Ancora l'interno della chiesa era privo di affreschi e quindi nel 1926 iniziarono i lavori di restauro e decorazione da parte di Guglielmo Ascanio da Panicale che si conclusero nel 1929.[30][31] Durante la Seconda guerra mondiale, nel 1944, la chiesa fu pesantemente bombardata, ma fu nuovamente ricostruita e portata alle sue condizioni originarie, seguendo l'indicazioni di don Giuseppe Buelloni.[32]
Nel 2011 sono stati eseguiti dei lavori di restauro che riguardavano il presbiterio.[24][33]
La motivazione sulla scelta di Maria Maddalena come patrona è molto incerta e la realtà si mescola con la leggenda. Ponte Valleceppi è stato uno snodo fondamentale per mettere in comunicazione i grandi centri abitati regionali, quindi, un paese di passaggio, frequentato da un grand numero di viandanti, perciò molto probabilmente alcune donne di facili costumi li "intrattenevano" durante il loro soggiorno nel paesino. La scelta di Maria Maddalena è stata fatta quasi a interpretare la redenzione molare di tali donne.[34]
Chiesa di Sant'Angelo
La chiesetta situata nel territorio di Ponte Felcino, in epoca medievale faceva parte della parrocchia di Ponte Valleceppi. La struttura è stata costruita prima della peste del 1348, che colpì poderosamente Perugia e dintorni. La chiesa anche se è detta di Sant'Angelo di Vitiano in realtà è dedicata a San Michele Arcangelo, come conferma la tela presente dietro l'altare.[35]
Architetture civili
modifica- Ponte storico sul Tevere (XIV secolo), la cui struttura di base si suppone essere ancora quella originale; la torre di difesa e la porta daziaria sono state eliminate nel XVIII secolo;[36]
- Ponte pedonale, chiamato anche "Passerella della Rivoltola", costruito nel 1993, per sostenere il tubo della fogna comunale, unisce Ponte Valleceppi alla vicina Pretola;[37][38]
- Villa Lemmo Rossi-Scotti (1887), nella vicina Santa Petronilla, costruita, affrescata ed arredata dal pittore umbro Conte Lemmo Rossi Scotti, trasformando rovine preesistenti in un complesso architettonico dall'aspetto di castello neogotico.[39]
Altro
modificaCultura
modifica- Scuola rurale
Nel 1849, Leone Antolini vi fonda le prime scuole rurali dell'Umbria[44] (anche a Ponte San Giovanni e a Ponte Felcino) aperta a tutti senza distinzione di classe sociale e provenienza, con largo anticipo rispetto alle leggi del futuro Regno d'Italia. Le lezioni la mattina erano per i bambini e le bambine, la sera per i lavoratori e la domenica per le donne.[45][46] Esse furono gestite per oltre un secolo dai figli: Latina, Socrate (1856-1944), Cornelia e dalle nipoti Ausonia (1890-1934) ed Enotria (1884-1991).[47][48]
Asilo Infantile
Pochi anni dopo l'istituzione della prima scuola rurale, nel 1875, Leone assieme alla moglie, Agata Galletti (1825-1900), fondarono il primo asilo infantile, dove anche i più piccoli potevano ricevere un'educazione adeguata.[49] Per ricordarne l'istituzione, all'esterno della scuola primaria vi è una targa commemorativa.[46]
Scuola primaria
La scuola primaria è stata inaugurata nel 1928 ed in seguito, nel novembre 1929, è stata intitolata in ricordo di Leone Antolini (1825-1911), primo maestro della comunità.[44] La costruzione della scuola è stata un punto di svolta per l'educazione del paesino, poiché fino a quel momento le lezioni si svolgevano in abitazioni private, quindi non era possibile ad una grande quantità di persone parteciparvi e per di più creava disagio alle famiglie ospitanti.[46][50]
Economia
modificaStoricamente, la principale industria del paese è rappresentata dal complesso della distilleria, fondata a fine anni cinquanta dalla famiglia Di Sarno sulla sponda opposta del Tevere e poi progressivamente inglobata nel centro abitato, tanto da poter creare problemi in caso di emergenza. Nel 2021 ne è stato dichiarato il fallimento, a causa dei problemi economici e dalle numerose critiche sollevate dagli abitanti sulle gravi condizioni ambientali in cui la zona riversava.[51][52][53]
Vista la vicinanza con i campi toccati dal fiume Tevere, in passato la produzione del tabacco era molto sviluppata e veniva lavorata nel tabacchificio, oramai chiuso. Il tabacchificio è stato attivo del 1940 al 1978 ed ha rappresentato una fonte di lavoro per molti abitanti del paese. Dal 1943 al 1944 i tedeschi presero il possesso del fabbricato, la produzione diminuii ma non si interruppe. A fine anni settanta il tabacchificio non era più remunerativo e chiuse definitivamente i battenti.[54] Il fabbricato doveva essere completamente abbattuto, ma una piccola parte è ancora presente in paese. Nella zona in ricavata dalla demolizione del fabbricato il comune voleva costruirci una zona residenziale, ma il progetto non è andato a buon fine.[55][56]
Hanno sede a Ponte Valleceppi le Officine Meccaniche Galletti, che producono macchinari per la lavorazione del calcestruzzo dal 1947.[57]
Infrastrutture e trasporti
modificaFerrovie
modificaIl 19 febbraio 1920 viene aperta al pubblico la stazione ferroviaria di Ponte Valleceppi situata sulla riva opposta del fiume Tevere, quindi separata dal centro abitato. La stazione faceva parte della Ferrovia Centrale Umbra.[58] A causa della sua distanza e dalla sua poca frequentazione è stata chiusa definitivamente nel 2016.[59] Il fabbricato è composta da tre edifici ben distinti: il primo che è la stazione, il secondo un'officina e in seguito, separato dai primi due edifici, è stato costruito un piccolo magazzino, adibito allo stoccaggio dei materiali.[60]
Nel 2023 c'è stata la proposta per la riqualifica della stazione, per farlo il comune voleva intraprendere un lavoro di adeguamento sismico e sistemazione strutturale del ponte. Inoltre intendeva costruire o una passarella ancorata al ponte o adiacente, per facilitare il passaggio dei pedoni.[53][59]
Sport
modificaA.S.D. Pontevalleceppi (calcio e pallavolo), nata nel 1965 dall'idea di un piccolo gruppo di amici, che decisero di edificare il primo campo da calcio del paese.[61][62] La squadra di calcio milita in Eccellenza (dalla stagione 2017-2018),[63] mentre la squadra di pallavolo nel 2011 ha disputato il campionato nazionale di Serie B2.[64]
- Free Time Ponte Valleceppi (calcio a 5), fondata nel 1992.[65]
- Valdiceppo Basket, nata nel 1995. La squadra di Basket nel 2023 è stata ripescata in serie B.[66]
Impianti sportivi
modificaNote
modifica- ^ La Frazione di Ponte Valleceppi, su italia.indettaglio.it.
- ^ a b c Maria Assunta Sforna (a cura di), Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020, pp. 65 e 66.
- ^ Maria Assunta Sforna (a cura di), Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020, pp. 62 e 63.
- ^ Maria Assunta Sforna (a cura di), Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020, pp. 147 a 151.
- ^ Bianco di farina e verde di speranza: vi presento Ponte Valleceppi | Perugia, su emozioninumbria.com.
- ^ Rassegna degli scavi e delle scoperte nel suolo etrusco dal gennaio 1931 al giugno 1932 di E. Riesch, su studietruschi.org, p. 430.
- ^ Rassegna degli scavi e delle scoperte nel suolo dell'Etruria dal 1º luglio 1933 al 30 giugno 1934 di E. Riesch, su studietruschi.org, p. 336.
- ^ Il processo di romanizzazione dell'Umbria: Analisi preliminare del sistema integrativo (PDF), su bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it, p. 11.
- ^ Le necropoli etrusche a Perugia, su silenepg.it.
- ^ Pedro Bádenas de la Peña e Asociación Cultural Hispano-Helénica, Su un curioso ciottolo iscritto dalla Collezione Guardabassi di Perugia, in Homenaje a Ricardo Olmos : per speculum in aenigmate : miradas sobre la Antigüedad, Madrid, Asociación Cultural Hispano-Helénica, 2014, p. 195.
- ^ Giovanni Riganelli e Loreto Di Nucci, Importanza del Ponte di Valleceppi nella rete viaria del Comune di Perugia, in La costruzione del Ponte di Valleceppi / Pretola una villa una torre, 1986, pp. 11 e 12.
- ^ Maria Assunta Sforna (a cura di), Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020, pp. 94 e 95.
- ^ Ponte Valleceppi e Pretola, su micropolisumbria.it.
- ^ Giovanni Riganelli e Loreto Di Nucci, Deterioramento del vecchio ponte e tentativi di ricostruzione, in La costruzione del Ponte di Valleceppi / Pretola una villa una torre, 1986, pp. 13 a 16.
- ^ a b Giovanni Riganelli e Loreto Di Nucci, La costruzione del nuovo ponte, in La costruzione del Ponte di Valleceppi / Pretola una villa una torre, 1986, pp. 18 a 26.
- ^ Maria Assunta Sforna (a cura di), Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020, p. 93.
- ^ I molini ad acqua sul Tevere, su faffailfornaio.it.
- ^ I molini di Perugia, su ecomuseodeltevere.it.
- ^ Chiesa di Santa Maria Maddalena – Ponte Valleceppi (PG), su iluoghidelsilenzio.it.
- ^ Non si sa precisamente il giorno in cui il ponte è stato distrutto, ma sicuramente è un giorno tra il 12 e il 15 giugno 1944.
- ^ Mario Galletti, Ponte Valleceppi. Care memorie del tempo antico, Litostampa 3B, 1995, p. 21.
- ^ Lastra a ricordo bombardamento ponte sul Tevere – Ponte Valleceppi, su pietredellamemoria.it.
- ^ Lastra a ricordo della distruzione ponte sul Tevere – Ponte Valleceppi (PG), su pietredellamemoria.it.
- ^ a b c Parrocchia di Santa Maria Maddalena in Ponte Valleceppi, su siusa.archivi.beniculturali.it.
- ^ Ponte Valleceppi, presto i lavori per la piazza, su lanazione.it.
- ^ Maria Assunta Sforna (a cura di), Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020, p. 248.
- ^ a b Chiesa di Santa Maria Maddalena – Ponte Valleceppi, su iluoghidelsilenzio.it.
- ^ Uno storico forno a legna, su faffailfornaio.it.
- ^ Maria Assunta Sforna (a cura di), Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020, pp. 238 e 239.
- ^ Chiesa di Santa Maria Maddalena <Ponte Valleceppi, Perugia>, su chieseitaliane.chiesacattolica.it, 26 marzo 2015. URL consultato l'8 settembre 2024 (archiviato il 3 ottobre 2023).
- ^ La chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena in Ponte Valleceppi, su faffailfornaio.it.
- ^ Mario Galletti, La Chiesa e i Parroci, in Ponte Valleceppi. Care memorie del tempo antico, Lithostampa 3B, 1995, p. 31 a 37.
- ^ Unità Pastorale 22 Ponte Valleceppi, su pontevalleceppiup.it.
- ^ Maria Assunta Sforna (a cura di), Toponimi relativi all'abitato del paese ed immediate vicinanze, in Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020, pp. 74 e 75.
- ^ La chiesina di S. Angelo di Vitiano, su artbonus.comune.perugia.it.
- ^ Mario Galletti, Ponte Valleceppi. Care memorie del tempo antico, Litostampa 3B, 1995, p. 19.
- ^ Mario Galletti, Ponte Valleceppi. Care memorie del tempo antico, Litostampa 3B, 1995, p. 56.
- ^ Maria Assunta Sforna (a cura di), Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020, p. 96.
- ^ Villa Santa Petronilla - Perugia, su cateringumbria.com. URL consultato il 14 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2012).
- ^ Lapide Commemorativa, 1923 - 1923, su catalogo.beniculturali.it.
- ^ Lastra Caduti Ponte Valleceppi, su pietredellamemoria.it.
- ^ Stele Ancr Caduti ponteggiani, su pietredellamemoria.it.
- ^ Ponte Valleceppi - Ai suoi caduti nel ricordo del passato per un presente e un futuro di pace, su catalogo.beniculturali.it.
- ^ a b Scuola Primaria "L. Antolini", su ottavocircolopg.it. URL consultato il 29 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
- ^ Cornelia Antolini 1866 - 1952, su beweb.chiesacattolica.it.
- ^ a b c Maria Assunta Sforna (a cura di), Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020, pp. 52 a 59.
- ^ Antolini Leone, su dbe.editricebibliografica.it.
- ^ Mario Galletti, Ponte Valleceppi. Care memorie del tempo antico, Litostampa 3B, 1995, p. 39.
- ^ Statuto organico (PDF), su biblioweb.comune.perugia.it.
- ^ Mario Galletti, La Scuola, in Ponte Valleceppi. Care memorie del tempo antico, Litostampa 3B, 1995, pp. 47 e 48.
- ^ La distilleria di Ponte Valleceppi, su latramontanaperugia.it.
- ^ «Fallimento della distilleria di Ponte Valleceppi, ora mettere in sicurezza l’impianto», su umbria7.it.
- ^ a b Quale futuro per la stazione di Ponte Valleceppi: a chiederlo è Fabrizio Croce, su perugiacomunica.comune.perugia.it.
- ^ Maria Assunta Sforna (a cura di), Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020, pp. 84 a 92.
- ^ Ex tabacchificio di Ponte Valleceppi, residenti al sindaco: «Degrado totale, fare qualcosa», su umbria24.it.
- ^ Rossella Del Prete (a cura di), Dentro e fuori la fabbrica. Il tabacco in Italia tra memoria e prospettive: Il tabacco in Italia tra memoria e prospettive, p. 67.
- ^ OMG – Galletti 1947, su galletti1947.com.
- ^ Ponte Valleceppi - Stazioni del Mondo, su stazionidelmondo.it.
- ^ a b Ripristino e riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria di Ponte Valleceppi, interrogazione di Croce (IPP) e risposta dell’assessore Merli, su perugiacomunica.comune.perugia.it.
- ^ Patrimonio immobiliare Regione Umbria - Stazione Loc. Ponte Valleceppi, su sviluppumbria.it.
- ^ ASD Pontevalleceppi - Storai, su asdpontevalleceppi.it.
- ^ ASD Pontevalleceppi - Non solo calcio, su asdpontevalleceppi.it.
- ^ Pontevalleceppi - Eccellenza, su tuttocampo.it.
- ^ Pontevalleceppi calcio, su sportassist.it.
- ^ A.S.D. Free Time - Storia, su arciteatro.it.
- ^ Perugia, la Valdiceppo basket ripescata in serie B, su corrieredellumbria.it.
Bibliografia
modifica- Mario Galletti, Ponte Valleceppi. Care memorie del tempo antico, Lithostampa 3B, 1995.
- Giovanni Riganelli e Loreto Di Nucci, La costruzione del Ponte di Valleceppi / Pretola una villa una torre,1986.
- Maria Assunta Sforna (a cura di), Ponte Valleceppi, Pretola. Conoscere il territorio, Morlacchi Editore, 2020. ISBN 9788893922142
- Antonella Lignani ed Eros Lunani (a cura di), Dalla realtà urbana alla ricostruzione di un quadro di civiltà: Percorso di storia locale, Morlacchi Editore, 2006. ISBN 9788860740694
- Adriano Cioci, Le strade ferrate in Umbria dalle origini ai giorni nostri, Volumnia Editrice, 2001. ISBN 8885330924
- Alcune notizie storiche sulla chiesa parrocchiale di Ponte Valleceppi, Topografia Serigrafia Mogini,1985.
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