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Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali

Il Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali (in latino Pontificium consilium de communicationibus socialibus) è stato un dicastero della Curia romana. Soppresso nel marzo 2016, le sue funzioni sono state assorbite dalla Segreteria per la comunicazione.

Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali
Pontificium consilium de communicationibus socialibus
Si occupa delle questioni che riguardano gli strumenti di comunicazione sociale, affinché, anche per mezzo di essi, il messaggio della salvezza e l'umano progresso possano servire all'incremento della civiltà e del costume (Pastor Bonus, 169)
Eretto30 gennaio 1948
Soppressomarzo 2016
SuccessoriSegreteria per la comunicazione
Emeritiarcivescovo Claudio Maria Celli (presidente emerito)
Santa Sede  · Chiesa cattolica
I dicasteri della Curia romana

Il 30 gennaio 1948 venne istituita da papa Pio XII la "Pontificia commissione di consulenza e di revisione ecclesiastica dei film a soggetto religioso o morale"[1] ed il 17 settembre dello stesso anni vennero approvati il nuovo statuto e il nome di "Pontificia commissione per la cinematografia didattica e religiosa".[2]

Per essere più adatta alle esigenze dei nuovi mezzi di comunicazione allora emergenti nel 1952 venne di nuovo modificato lo statuto e la denominazione in "Pontificia commissione per la cinematografia" e vennero nominati numerosi esperti.[3]

Lo sviluppo e il miglioramento di questo organismo continuò e nel 1954 il nome della commissione venne nuovamente mutato in "Pontificia commissione per la cinematografia, la radio e la televisione".[4] Questo istituto divenne un organismo stabile della Curia romana con la lettera apostolica Boni pastoris di papa Giovanni XXIII il 22 febbraio 1959.[5]

L'8 settembre 1957 papa Pio XII promulgò l'enciclica Miranda prorsus sulle comunicazioni mentre il 17 febbraio 1958 dichiarò santa Chiara d'Assisi "celeste patrona" della televisione e delle telecomunicazioni.

Nel 1959 Giovanni XXIII eresse la Filmoteca Vaticana che venne affidata alla commissione.[6] Durante il concilio Vaticano II, papa Paolo VI con il motu proprio "In fructibus Multis" del 2 aprile 1964 cambiò la denominazione del dicastero in "Pontificia commissione per le comunicazioni sociali" e affidò ad essa tutto quello che concerneva la comunicazione.[7]

A partire dal 1967 venne istituita da Paolo VI la Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali che da quella data si ripete a cadenza annuale. Con la costituzione apostolica Pastor Bonus del 1988 il dicastero viene elevato al grado di pontificio consiglio da Giovanni Paolo II.

Il pontificio consiglio per le comunicazioni sociali è stato soppresso da papa Francesco il 27 giugno 2015 con la lettera apostolica L'attuale contesto comunicativo,[8] e le sue competenze sono confluite nella "Segreteria per la comunicazione", dal 2018 denominato Dicastero per la comunicazione.

Competenze e struttura

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Secondo la Pastor Bonus scopo primario del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali era di far uso degli «strumenti di comunicazione sociale, affinché, anche per mezzo di essi, il messaggio della salvezza e l'umano progresso possano servire all'incremento della civiltà e del costume.»[9]

La stessa costituzione apostolica così esplicitava i compiti di questo pontificio consiglio:

«Articolo 170:

§ 1. Il Consiglio attende alla precipua funzione di suscitare e sostenere tempestivamente ed adeguatamente l'azione della Chiesa e dei fedeli nelle molteplici forme della comunicazione sociale; di adoperarsi perché, sia i giornali e gli altri scritti periodici, sia gli spettacoli cinematografici, sia le trasmissioni radiofoniche e televisive siano sempre più permeati di spirito umano e cristiano.
§ 2. Con speciale sollecitudine esso segue i quotidiani cattolici, le pubblicazioni periodiche, le emittenti radiofoniche e televisive, perché realmente corrispondano alla propria indole e funzione, divulgando soprattutto la dottrina della Chiesa, quale è proposta dal Magistero, e diffondendo correttamente e fedelmente le notizie di carattere religioso.
§ 3. Favorisce le relazioni con le associazioni cattoliche, che operano nel campo delle comunicazioni.
§ 4. Si adopera perché il popolo cristiano, specialmente in occasione della celebrazione della Giornata delle Comunicazioni Sociali, prenda coscienza del dovere, che spetta a ciascuno, di impegnarsi affinché tali strumenti siano a disposizione della missione pastorale della Chiesa.»

Cronotassi

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Presidenti

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Vicepresidenti

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Segretari

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Segretari aggiunti

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Vice-segretari

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Sottosegretari

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Documenti promulgati

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  • Il film ideale - Esortazioni di Pio XII ai rappresentanti del mondo cinematografico (1955)
  • Orientamenti per la formazione dei futuri sacerdoti circa gli strumenti della comunicazione sociale (1986)
  • Criteri di collaborazione ecumenica ed interreligiosa nel campo delle comunicazioni sociali (1989)
  • Pornografia e violenza nei mezzi di comunicazione: una risposta pastorale (1989)
  • Aetatis Novae (1992)
  • Alcuni film importanti (1995)
  • Cento anni di cinema (1995-1996)
  • Etica nella pubblicità (1997)[10]
  • Etica nelle comunicazioni sociali (2000)
  • La Chiesa e internet (2002)[11]
  • Etica in internet (2002)[12]

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN123787536 · ISNI (EN0000 0001 2150 4767 · LCCN (ENn00020458 · GND (DE4797246-4
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